SACCHARUM

Saccharum, l'innovativa pizzeria ad Altavilla Milicia, a pochi chilometri da Palermo, che ha recentemente vinto importanti premi gastromici tra cui: il Premio Ricerca e Innovazione 2023 del Gambero Rosso, la segnalazione tra le pizzerie eccellenti della famosa guida 50 Top Pizza, l'inserimento come new entry 2023 sulla guida di Identità Golose e la Corona Radiosa, massimo riconoscimento per la Guida de  Il Golosario, punta tutto sulla ricerca e la sperimentazione pur rimanendo nel solco della territorialità. Arrivano così le nuove pizze di mare di Gioacchino Gargano, trentotto anni, venti dei quali passati in cucina, Gioacchino è a tutti gli effetti uno chef prestato all'arte bianca e da grande chef sono le sue preparazioni, i condimenti e le attenzioni che dedica alla sua pizza.

"Con l'arrivo dell'estate mi è sembrato naturale farmi ispirare dal mare - racconta Gioacchino - la nostra comunità di pescatori locale è ancora molto attiva, Porticello era una delle più grandi marinerie di pesca della Sicilia e la salatura delle acciughe ad Aspra raggiungeva livelli di eccellenza. Oggi le cose sono un po' cambiate ma la qualità del pesce e delle conserve ittiche rimane eccellente, per questo ho voluto giocare con dei sapori un po' insoliti portando il mare sulla mia pizza, provando a raccontare l'orgoglio e le tradizioni dei borghi marinari a cui sono molto legato: Aspra, Porticello e Sant'Elia."

Le pizze di mare di Saccharum sono perfette per una cena estiva nella grande terrazza del ristorante, da accompagnare con una buona birra artigianale o un rinfrescante cocktail o per essere abbinate ad un vino o degli interessanti champagne.

Ingredienti semplici e impasti preparati a regola d'arte esaltano prodotti locali d'eccellenza, le nuove pizze di Gioacchino Gargano racconto il mare e i suoi protagonisti: pescatori e piccoli produttori locali che ogni giorno con passione selezionano e lavorano tutto il meglio che il mare della costa tirrenica siciliana ha da offrire. Rapporti umani, prima ancora che commerciali, che Gioacchino cura personalmente.

Mentre in Nuda e cruda lo chef decide di esaltare una tartare di gambero rosso locale poggiandola delicatamente su una burrata di bufala, del datterino giallo semi dry e delle zucchine genovesi alla brace, in O mare nero è un goloso sugo di calamaretti con il loro nero ad essere protagonisti che si aggiunge in uscita alla mozzarella, al datterino giallo e alla salsa verde, una pizza che è un tripudio di pescato locale e vuole essere una testimonianza di affetto e sostegno concreto all'antica arte marinara di Porticello, un piccolo borgo di pescatori tra Bagheria e Palermo molto pittoresco. Qui al mattino presto in banchina si possono incontrare alcuni fornitori di Saccharum che ritornano dal mare dopo aver tirato su le reti, tra questi Giuseppe Balistreri, pescatore e scrittore del romanzo "L'amore per un padre" dedicato alla gente di mare della sua comunità e alla dedizione per il mestiere del mare.

Porticello, Aspra e Sant'Elia sono infatti paesini di mare ancora fortemente animati da una marineria molto operosa e da tante botteghe artigiane legate alla cultura del pesce e alla produzione artigianale delle sue conserve. È il caso dell'antico stabilimento per la salagione delle acciughe della famiglia Balistreri, oggi diventato un museo grazie all'instancabile lavoro di uno dei suoi eredi: Michelangelo.

Qui è possibile scoprire, attraverso le diverse sale che si snodano all'interno dell'antica fabbrica, l'arte della pesca e della conservazione delle acciughe, ma anche ricostruzioni molto pittoresche dell'antica Aspra o conoscere gli strumenti e il lavoro del maestro d'ascia. Una visita molto divertente, che vale il viaggio, soprattutto se accompagnata dallo stesso Michelangelo, intrattenitore e divulgatore dallo spirito travolgente.

Oggi la fabbrica si è spostata poco lontano ma l'eccellenza delle sue acciughe rimane immutata, per questo Gioacchino Gargano le ha scelte per la sua spick and crock Anciova, con stracciata di burrata, datterino giallo e rosso semi dry, filetti di acciughe artigianali di Aspra selezione superiore, polvere di pomodoro, e basilico. Ma anche per il suo strepitoso sfincione Bagherese, una pizza tradizionale del territorio che Gioacchino interpreta in modo personale lasciando intatti gli ingredienti originali: cipolla di Giarratana, tuma, ricotta fresca, acciughe di Aspra, mollica tostata di pane fresco e origano.

Anche Ora tonno con Pomodoro, olive taggiasche, capperi datterini rossi e gialli, cipolla caramellata e filetto di tonno da pesca sostenibile lavorato artigianalmente a Sant'Elia, vuole essere un omaggio al suo mare e ai suoi ricordi d'infanzia, quando tutte le famiglie preparavano in casa il tonno sott'olio all'inizio dell'estate.  Il nuovo menù di pesce non si esaurisce qui, e riserva altre sorprese tra cui Cozze e friarielli con fiordilatte tagliato a coltello, friarielli, cozze, pecorino siciliano DOP e mollica di pane aromatizza all’aglio oppure ancora Alalunga alla brace senza la brace, una spick and crock  con provola affumicata, alalunga marinata a secco con zucchero di canna, sale grosso di trapani, agrumi di Sicilia e zucchero di canna, datterino rosso semi dry, cipolla marinata, foglie di cappero e finger lime. Oppure ancora Il pesce spada ha fatto l’uovo con datterino rosso semi dry, gamberi e mozzarella, in uscita: uova di pesce spada, finger lime e prezzemolo. E poi ancora un grande classico, amatissima dai più affezionati e già presente in menù da qualche stagione Bottarga un po’ stracciata con fiordilatte, zucchine fritte, pomodorini gialli e rossi confit stracciata di burrata, fior di bottarga di tonno, mollica tostata all’aglio, un'autentica esplosione di colori e sapori del mare.

"SUPERVISIONE" Palazzo Costantino e Di Napoli ai Quattro Canti a cura di Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona 13-14-15 Luglio - Inaugurazione 13 luglio 2023 ore 17.00

Apertura al pubblico di uno dei palazzi dei Quattro Canti, scenario centrale delle celebrazioni di Santa Rosalia, come iniziativa di collaborazione pubblico privato.

Quarantadue artisti da tutta Italia convergono nella nostra città per celebrare la patrona rendendole omaggio con opere a tema. 

In particolare DONATELLA PINOCCI con "INFINITO E FINITO"  installazione audio e video fa rivivere l'antica cavallerizza colonnata di Palazzo Costantino.  Il progetto simula la presenza sonora tridimensionale dei cavalli immateriali creando la suggestione dell'antica funzione dello spazio. E' una trattazione innovativa tra arte, scienza e tecnologia, una evoluzione culturale ed estetica del rapporto progresso-uomo-ambiente. Una riflessione sull’impatto delle tecnologie e delle scienze sull’arte, la cultura e sul linguaggio contemporaneo. 

Marco Affaitati, Giulia Apice, Andrea Aquilanti, Elena Bellantoni, Marco Primo Bernardi, Flavia Bigi, Stefania Galegati, Alessandro Calizza, Canecapovolto, Lorenzo Cappella, Giorgio Dante, Chiara Dynys, Luigi Cittarella, Davide Dormino, Iginio de Luca, Gianni Dessì, Teresa Emanuele,  Roberto Ferri, Carlo Alberto Floridi, Giovanni Gaggia, Laura Gianetti, Federica Griesi, Loredana Longo, Adele Lotito, Roberta Mariani, Ignazio Mortellaro, Cristallo Odescalchi, Innocenzo Odescalchi, Flavio Tiberio Petricca, Roberto Pietrosanti, Donatella Pinocci, Francesca Romana Pinzari, Vettor Pisani, Nicola Pucci, Danilo Quintarelli, Pietro Ruffo, Giuseppe Salvatori, Maurizio Savini, Ignazio Schifano, Maddalena Scuderoni, Riikka Vainio, Delphine Valli, sono gli artisti che esporranno a Palazzo Costantino Via Maqueda 217 da giov 13 ore con installazioni ed interventi site-specific

 Dal 2000  Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona e Cesira Palmeri di Villalba, celebrano qui la Patrona con le espressioni degli artisti che propongono la loro ricerca specifica. Santa Rosalia ha riscattato la Città liberandola dalla Peste, una "cura" rievocata annualmente nel segno dell'Arte. 

 Il 14 sera è la rievocazione storica e il 15 quella religiosa. Al crepuscolo, le reliquie portate per le strade di Palermo in processione, giunte in Piazza Vigliena avviano un particolare rituale toccando le facciate dei 4 Canti dai quali si dirama la città nella sua quadripartizione. In un percorso antiorario che da 4 secoli ha significati esoterici garantisce benedizione e protezione alla Città. Riti e urbanistica s'intrecciano nell'archetipo della Croce dall'iconografia aragonese.

 Supervisione è un percorso che si snoda in modo articolato tra i cicli di affreschi barocchi dei massimi artisti palermitani del '700 che entrano in dialogo con la contemporaneità. La mostra è anche un omaggio alla Città offrendo la possibilità di visita gratuita di due tra i più importanti palazzi di Palermo.

 Con la compagna Cesira, Roberto Bilotti ha consolidato la collaborazione tra pubblico e privato nell'istituzione e gestione di musei nelle città di Roma, Salerno, Cosenza e Rende. Palermo è stata  arricchita con importanti donazioni: 200 opere alla GAM al Sant’Anna, tra cui opere di Lo Jacono, Leto, Novelli, disegni di Hirst e il monumentale abbraccio di Ettore e Andromeda di De Chirico. Nello scalone di palazzo Sant'Elia e le statue di Domenico Gagini e Ugo, il gruppo marmoreo di Lorenzo Bartolini Maddalena Pallavicino e figli che hanno passato il testimone delle Egadi ai Florio, fino alla porta di Pietro Consagra nato a Mazara del Vallo.  Alla Regione il rilievo parietale marmoreo del Marabitti che è esposto al museo lapideo di palazzo Ajutamicristo.

 42 artisti convergono in questi spazi sofferenti, portando ciascuno la specificità del proprio lavoro che nella condivisione porta vitalità, fruizione celebrazione della festa e un invito alla consapevolezza della necessità di recupero di questi palazzi per una ripartenza verso il futuro secondo la simbologia di Santa Rosalia.-

NASCE IL PROGETTO "OK BOOMER"

Prende il via martedì 18 luglio luglio ad Ustica il progetto “Ok, Boomer!” che ha l’obiettivo di trasmettere saperi antichi e contemporanei.

Svolto dall’Associazione di Promozione Sociale Palermo, grazie al contributo dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana, il progetto ha ricevuto i Patrocini del Comune di Misilmeri, del Comune di Ustica e dell’Area Marina Protetta di Ustica.

Le attività saranno svolte durante sette mesi, coinvolgendo i più giovani e gli anziani, in tre location d’eccezione: l’isola di Ustica, il comune di Misilmeri, e il quartiere San Filippo Neri (ex ZEN) di Palermo rispettivamente territori di riferimento della Ustica Tour, dell’associazione Circolo Culturale Nuova Società e dell’associazione Prato Verde che collaborano attivamente nel progetto condividendo i contenuti dello stesso.

Il mondo della pesca siciliano, le ricette e le tradizioni culinarie siciliane, l’utilizzo degli scarti alimentari, l’uso dei device, dei social media e delle piattaforme on line, un breve programma di tonificazione muscolare e lo svolgimento di alcuni sport tradizionali per i giovani: questi gli argomenti di ogni incontro che vedranno la presenza di “anziani narratori”, dei digital marketing e dei tecnici sportivi.

Gli incontri si svolgeranno ad Ustica presso il Centro Accoglienza, a Misilmeri presso la sede dell’associazione sportiva dilettantistica Prato Verde di contrada Blaschi ed a Palermo nella sede del Circolo Culturale Nuova Società di via Gino Zappa.

Il progetto, come evidenzia Yuri Pizzimenti, presidente dell’APS Palermo: “Vuole contribuire ad alleviare le solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso una serie di incontri caratterizzati da percorsi di coinvolgimento attivo e partecipato sviluppando e rafforzando il rapporto intergenerazionale per la trasmissione relazionale dei saperi”.

Collabora alle attività progettuali anche la Delegazione Area Metropolitana Sicilia Occidentale dell’ACSI.

SEI ORI PER LA VIVI SANO SPORT AI CAMPIONATI ITALIANI PROMOZIONALI DI ATLETICA LEGGERA FISDIR DI FERRARA. ANCORA UNA CONFERMA PER LA SEZIONE PARALIMPICA DELLA POLISPORTIVA PALERMITANA

Un fine settimana da ricordare quello appena trascorso per la sezione paralimpica di Vivi Sano Sport, polisportiva palermitana presente sabato e domenica a Ferrara in occasione del Campionato italiano atletica leggera promozionale Fisdir 2023, evento organizzato l’anno scorso a Palermo.

Un passaggio di testimone che ha visto i sei atleti selezionati dalla squadra vincere tante gare alla presenza di più di 200 atleti in rappresentanza delle più importanti società sportive nazionali. 

Un lavoro di squadra che ha regalato a Vivi Sano primati individuali e due ori nelle staffette maschili. Performance speciali che seguono i due argenti vinti a maggio con le staffette 4x100 e 4x400 agli assoluti di atletica a Montebelluna e l’oro a squadre vinto a Firenze nel Campionato di Tiro con l’arco Fisdir.

Una stagione sportiva di assoluto valore che vedrà l’associazione palermitana organizzare dal 20 al 22 ottobre il Campionato Italiano di Calcio a 5.

 

Ecco i risultati societari conseguiti a Ferrara da Vivi Sano Sport:

• Oro staffetta 4x50 mt maschile (Rizzuto/Bello/Treviso/Marabeti);

• Oro staffetta svedese maschile 150/100/50 mt (Rizzuto/Bello/Marabeti);

• Oro 50 mt. individuale maschile Brandon Rizzuto;

• Oro 150 mt. individuale maschile Brandon Rizzuto;

• Oro 300 mt. individuale maschile Greg Bello;

• Oro lungo da fermo individuale maschile Greg Bello;

• Bronzo 80 mt. individuale maschile Claudio Treviso;

• Bronzo vortex individuale maschile Marco Bosco;

• Palla getto individuale maschile Massimiliano Li Causi.

Le donne lavorano il triplo degli uomini per accudire familiari. "Necessarie politiche di conciliazione"

Il tempo che le donne dedicano all'accudimento dei figli e dei parenti anziani o fragili è circa tre volte superiore al tempo dedicato dagli uomini: oltre cinque ore, contro un'ora e quaranta minuti al giorno.

Un dato che fornisce una chiave di lettura su uno dei motivi per cui la disoccupazione femminile in Italia è molto più alta di quella maschile. Secondo l'Istat infatti, circa il 40% delle donne (con punte sopra il 55% nel Mezzogiorno) non lavora, spesso senza provare ad accedere al mercato del lavoro, anche perché risulta quasi impossibile conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita privata e familiare.

Questi, alcuni dei dati emersi stamattina nel corso del seminario di promozione delle Politiche di conciliazione, promosso nell'ambito del progetto "Riequilibriamo" finanziato dal Dipartimento per le politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio e che coinvolge diversi enti del terzo settore con circa 3.000 dipendenti in Sicilia e in altre regioni italiane.

Il progetto, coordinato dalla Congregazione dei Poveri Servi della Divina Provvidenza – Istituto don Calabria, prevede un ampio ventaglio di servizi per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, di cui 300 in Sicilia, "per mettere al centro la persona e la sua realizzazione - ha detto Roberto Mattina dell'Opera Don Calabria - in un'ottica che non è di tipo assistenziale ma di valorizzazione umana e sviluppo.

Alcuni dei servizi attivati all'interno della rete di Opera Don Calabria, sono rivolti a tutti i lavoratori e le lavoratrici (per esempio la possibilità di accedere gratuitamente a consulenze di tipo psicologico e a sostegno psicoterapeutico) mentre altri sono riservati alle famiglie con minori piccoli (il contributo baby-sitter, i contributi per lo svolgimento di attività ludico-sportive da pare dei minori).

Ma il maggior impatto innovativo del progetto è legato alla organizzazione del lavoro, innanzitutto con la possibilità di ricorso esteso allo smart-working e altre forme di utilizzo delle tecnologie digitali, e ancora con modalità di organizzative che tengono conto delle esigenze familiari e di ciascuna situazione specifica.

Oltre a classiche forme di "flessibilità oraria" concordate con i singoli lavoratori e le singole lavoratrici, il progetto prevede infatti il cosiddetto "turno familiare" e le ferie combinate, lì dove sia il marito sia la moglie siano impiegati nella stessa struttura, particolari misure di tutela delle lavoratrici in allattamento, aspettative estese per i genitori di figli piccoli o che hanno necessità di cura per persone con disabilità.

"L'obiettivo del programma - spiega ancora Mattina - è quello di far sì che ciascun lavoratore e ciascuna lavoratrice si sentano fino in fondo parte attiva di una struttura che si prende cura di tutti. Ne è conferma il fatto che nei primi mesi di svolgimento del progetto si è registrata una migliore produttività complessiva

Per Giuseppina Tumminelli del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università, "riflettere sulle politiche di conciliazione, ci permette di riflettere in modo più ampio sulle politiche per la qualità della vita dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici, sui meccanismi anche culturali che rendono complesso per le donne equilibrare ed armonizzare i tempi del lavoro e della vita privata. Armonizzare questi due ambiti implica infatti mettere la persona al centro delle relazioni affettive e familiari: tutti elementi che mettono insieme le responsabilità delle imprese, della cosiddetta responsabilità sociale delle imprese, e le responsabilità della politica rispetto alle politiche del lavoro e ai servizi, perché quando si parla di conciliare tempi di vita non si parla di interventi rivolti a singoli componenti più o meno fragili della famiglia, ma di interventi rivolti alla famiglia nel suo complesso, come soggetto unico."

A sottolineare il ruolo della politica è stata Valentina Chinnici, deputata regionale componente della Commissione Lavoro e Cultura dell'Assemblea Regionale Siciliana, che ha sottolineato come "sul fronte della politica purtroppo le azioni concrete in corso sembrano andare in direzione opposta a quella auspicata. Ne è un esempio la vicenda del PNRR, per il quale si paventa che i primi progetti che non saranno attuati sono quelli per la realizzazione di nuovi asili nido.

Una situazione che in Sicilia, con meno del 40% dei Comuni in grado di fornire questo servizio, è ancora più grave perché il mancato accesso ai servizi educativi per l'infanzia può determinare ritardi nei processi di socializzazione, povertà educativa, difficoltà che poi è difficile recuperare quanto i ragazzi e le ragazze entrano nel circuito scolastico."

DISPOSIZIONI DI SICUREZZA IN OCCASIONE DEL FESTINO DI SANTA ROSALIA

Si inoltra la Ordinanza  n° 968 del 07/07/2023 relativa alle manifestazioni in occasione del 399° Festino di Santa Rosalia ad integrazione dell'Ordinanza n.973 del 05 luglio 2017:

- Istituzione del Divieto Di Sosta con Rimozione Coatta CARREGGIATA LATO MARE di Foro Umberto I nel tratto da Piazza Tumminello (Padre Messina) fino all’impianto semaforico altezza Piazza Kalsa dalle ore 00:00 del 10/07/2023 alle ore 0:00 del 12/07/2023 eccetto i mezzi della società AR.MA Rent, per la movimentazione dei materiali per lo svolgimento del Festino;
- Istituzione del Divieto Di Sosta con Rimozione Coatta CARREGGIATA LATO MARE di Foro Umberto I nel tratto compreso tra l’impianto semaforico altezza Piazza Kalsa a la via Cala dalle ore 0:00 del 11/07/2023 alle ore 0:00 del 12/07/2023 eccetto i mezzi della società AR.MA Rent, per la movimentazione dei materiali per lo svolgimento del Festino;
- CHIUSURA AL TRANSITO DEI VEICOLI delle strade e piazze interessate allo svolgimento del Festino, (sarà anticipata a partire) dalle ore 14.00 del 14 luglio alle ore 03:00 del 15 luglio, e comunque sino a cessate esigenze;
- SOSPENSIONE DELLA “ZTL DIURNA e NOTTURNA” dalle ore 16:00 del 14 luglio alle ore 6:00 del 15/07/2023 e comunque sino a cessate esigenze, (O.D. 485/2017 e ss.ii.mm., e per la ZTL notturna O.D. n. 1272 del 04/11/2021 riattivazione dell’O.D. n° 110 del 31/01/2020).
PROVE GENERALI: CHIUSURA AL TRANSITO VEICOLARE dalle ore 9:00 del 13 luglio e comunque sino a cessate esigenze, mediante installazione di transenne posizionate a cura dell’organizzazione, all’imbocco di tutte le strade interessate dallo svolgimento delle
prove.
Via Vittorio Emanuele intero tratto;
Via Butera intero tratto.
Sospensione della circolazione dei monopattini e biciclette a noleggio e/o privati all'interno del perimetro del centro storico della città di Palermo e Lungo il percorso del "Carro" e della processione Religiosa della via Vittorio Emanuele dall'ingresso di porta Nuova alla
Porta Felice e del Foro Umberto Primo dalla Porta Felice fino all'intersezione con la via Lincoln, nel periodo compreso tra il 14 luglio fino alle ore 24,00 di giorno 15 luglio 2023.
I mezzi dei service e di quelli che si occuperanno delle riprese televisive (TGS, Arcidiocesi e varie potranno sostare dalle ore 06.00 del giorno 14 luglio 2023 alle ore 24.00 del 15 luglio 2023 e comunque fino a cessata esigenza nelle sotto elencate vie e piazze:
Piazzetta Sett’Angeli, Via Simone Da Bologna Piazza Villena, Via Vittorio Emanuele “Porta Felice”, Piazza Pretoria;
Corso Calatafimi tratto compreso tra il Corso Alberto Amedeo e il Vicolo a Porta Nuova:
Istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta in ambo i lati dalle ore 14.00 del 13 luglio alle ore 24.00 del 15 luglio 2023;
Durante le chiusure previste dalla Ordinanza n° 973 del 05 luglio 2017 SI AUTORIZZA IL TRANSITO DEI VEICOLI DEL PERSONALE DI AMG, CON TESSERINO DI RICONOSCIMENTO, IN VIA TIRO A SEGNO – TRATTO COMPRESO TRA VIA ARCHIRAFI E PIAZZA TUMMINELLO – PER CONSENTIRE L’ ACCESSO ALLO STABILIMENTO DI AMG AL PERSONALE PREPOSTO.
L’ INGRESSO E L’ USCITA DA VIA TIRO A SEGNO 5 DOVRANNO AVVENIRE ESCLUSIVAMENTE DALLA PARTE A MONTE DELLA SEDE DELL’AZIENDA.
Durante le chiusure previste dalla Ordinanza n° 973 del 05 luglio 2017 SI AUTORIZZA IL TRANSITO DEI VEICOLI DEL PERSONALE in servizio per lo svolgimento del Festino, afferenti alle relative società AMAP, AMG, AMAT, RESET, RAP e COIME.
Il Comando della Polizia Municipale provvederà, per particolari esigenze emergenti e non prevedibili, connessi alla viabilità e circolazione, ad adottare ogni altro provvedimento di carattere contingente ritenuto necessario per la disciplina e la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale, ed adottare i necessari accorgimenti anche in relazione al transito di categorie di pedoni, aventi diritto e non previste.

ordinanza

  1. Scarica l'ordinanza
  2. Chiave di decriptazione = G6cwsO7FafaB7-Xv7xhe7rCJWs6iQ3tj0seJLlItS40

399° FESTINO DI SANTA ROSALIA - IL CARRO

IL CARRO TRIONFALE ‘ROSALIA È SOGNO’ POP(OLARE), SOSTENIBILE E INCLUSIVO, IL CARRO DEL POPOLO CHE GUARDA AGLI ULTIMI

 

un’idea di Fabrizio Lupo e Filippo Sapienza realizzato da scenografe e scenografi di Alfleila e allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo coordinati da Fabrizio Lupo in collaborazione con operai e artigiani della Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte coordinati da Giacomo Mirto IL CARRO TRIONFALE In linea con lo spirito francescano di Biagio Conte e dello stesso Papa Francesco di destinare risorse e attenzione agli ultimi, per la realizzazione del Carro è stato fatto un accurato studio di sostenibilità al fine di utilizzare materiale di risulta e risparmiare così denaro pubblico. Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del Carro trionfale sono iniziate a maggio nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia) progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il 12 giugno il gruppo di lavoro, costituito dalle scenografe e scenografi dell’Alf Leila (associazione nata dall'incontro tra Maurizio Maiorana e due ex allieve dell’Accademia di Belle Arti di Palermo: Alessia D'Amico e Nikita Schifaudo) affiancate dalle allieve dei corsi di Scenografia dell’AbaPa, ha allestito il cantiere esecutivo nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli alla Missione di Speranza e Carità, dove è sepolto Biagio Conte. Un lavoro, che va avanti giorno e notte, al fianco di artigiani e operai della Missione. Lo châssis che compone la base è lunga 10 mt e larga 5 mt, con una grande luna alta da terra 9,5 metri costituita da legno di recupero dipinto con vernice ignifuga bianca. Gran parte del ferro utilizzato è di recupero grazie a una dismissione del Comune di Palermo. Il sistema di sterzo e la frenatura sono di carri degli anni passati. Anche la statua della Santa che sfilerà nel Carro è stata realizzata da Franco Reina per il Festino 2017. Le sue dimensioni superiori al vero la faranno sembrare ancora più vicina, posta in basso in equilibrio su una falce di luna mentre sfila lentamente circondata dalle nuvole, lungo un Cassaro in festa.

 

LA SANTUZZA TRA I PALERMITANI COME SOGNAVA BIAGIO CONTE

 

«Rosalia è sogno, quello di un Festino francescano, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita – racconta Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399° Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni del Festino -. Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo Trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso Carro onirico del 399° Festino, c’è quello di fratel Biagio. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio del 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del Carro, mi chiese di porre la Santa nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un'alta torre, lontana da tutti. Il sogno di unire la gente sotto qualcosa che è al di sopra di tutto, una fede che appartiene al credente e all'ateo, al sacro e al profano, che accoglie e unisce tutto e tutti proprio come fratel Biagio che accettava tutti, soprattutto gli ultimi e li chiamava 'gli accolti'. Gli scenografi e le scenografe, i fabbri e i falegnami lavorano fianco a fianco sino a notte fonda per realizzare quel carro che porterà in giro per la città il suo sogno francescano, il nostro sogno, di unione popolare, di voce degli ultimi. Preludio del 400° anniversario.». «Fratello Biagio era devotissimo a Santa Rosalia - racconta Giacomo Mirto, coordinatore del progetto per la Missione Speranza e Carità -, ci teneva molto che la statua del carro tornasse giù tra la gente. Quando il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ci ha fatto visita per portare gli omaggi alla tomba di Biagio Conte, abbiamo chiesto la possibilità di realizzare il carro trionfale qui nella Cittadella del Povero e della Speranza. La proposta è stata accolta con entusiasmo, così abbiamo potuto mettere a disposizione i nostri laboratori artigianali, oltre al lavoro dei fratelli della Missione al fianco dei giovani professionisti dell'Accademia delle Belle Arti per la realizzazione di un carro che con emozione vedremo sfilare insieme al sogno di Biagio.». 

 

ROSALIA, LA LUNA E L’APOCALISSE

 

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”, così è scritto nel brano biblico ‘La donna e il drago’ del 12esimo libro dell’Apocalisse. Episodio fortemente simbolico che fa parte dell’apparato iconografico presente nel Carro trionfale di quest’anno, in cui il paradigma della donna nell'Apocalisse rappresenta l'umanità tratta in salvo dalla misericordia divina, il drago. «Con la tematica del sogno si è pensato alla notte e il rimando immediato è ovviamente alla luna e alle stelle – spiega Filippo Sapienza, storico dell'arte -. Una scelta iconografica che si sposa anche con la proposta di Biagio Conte di porre la statua della santa in basso, vicino alla gente, nell’unione simbolica tra cielo e terra. Rosalia viene incontro alla gente, è a Girolama La Gattuta donna del popolo a cui lei affida il compito di ritrovare le sue ossa. La luna, simbolo arcaico legato a diverse culture, è descritta sin dai tempi più remoti come sposa o ancella del sole. Elemento legato alla sfera dell’immagine femminile, simbolo di intuizione e di fecondità, di purezza ma anche di ombra, di eternità e di luce divina. La luna con le sue alterne fasi (crescente, piena, calante e nuova) racconta di un continuo e perpetuo movimento di rigenerazione. Anche interiore. La luna è il segno della donna dell'apocalisse che combatte contro il dragone e, per vincerlo, fugge nel deserto - letteralmente dal greco ερημοσ - come Rosalia, eremita contro ogni male».

 

LA ‘GIOVANE’ STATUA DI SANTA ROSALIA TRA REALISMO E CONTEMPORANEITÀ

 

Verticalità e orizzontalità si incontrano in questo Festino che porta in sé il messaggio di eroi della nostra terra come Biagio Conte e padre Pino Puglisi in una semantica che unisce al sacro il ‘pop’ della gente devota alla ‘Santuzza’ e il contemporaneo dei giovani. In questa ottica rientra la scelta di porre sul carro la statua realizzata da Franco Reina per il 393esimo Festino, pregna di realismo e contemporaneità. «Una scultura di 2,70 metri che rappresenta una ragazza di oggi, tenace, come suggerisce la sua postura, non statica ma protesa in avanti, come se camminasse. – spiega l’artista - . Questa connotazione di giovinezza è definita nell’aspetto quanto nell’abbigliamento: un saio ottenuto dalla fusione di una felpa e una gonna lunga». A prestare il volto alla Santa la giovane attrice catanese Roberta Azzarone che nello stesso anno interpretò la Santuzza nelle sacre rappresentazioni con indosso gli abiti simili a quelli della statua.

 

MU.SA.R. MUSEO DIFFUSO SANTA ROSALIA. PRIMA MOSTRA DIFFUSA AL PITRÈ E A PALAZZO ALLIATA: L’INEDITA PARATA KOUNELLIS E I MODELLINI DEI CARRI STORICI VISIBILI DAL 10 LUGLIO AL 30 SETTEMBRE. INGRESSO GRATUITO.

 

La matrice inclusiva di questo Festino è anche lo spirito che anima e accompagna la nascita del Mu.Sa.R., primo Museo diffuso di Santa Rosalia, un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo da un’idea di Fabrizio Lupo, scenografo e docente di Teatro della Festa. In questa concezione moderna di polo culturale e artistico diffuso il Mu.Sa.R. non è in un luogo,ma è in tutti i luoghi del mondo in cui ci sono esperienze e testimonianze legate a Santa Rosalia, e al suo copatrono san Benedetto il Moro. Un museo che non chiude i suoi oggetti dentro le stanze, ma li va a cercare per metterli in relazione. Il Mu.Sa.R. che ha il suo centro operativo nel piccolo laboratorio all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa, la Bottega 7, fucina di sperimentazione, spazio di progettazione creativa e umana; è uno strumento inclusivo di narrazione e documentazione in cui sacro e popolare si incontrano. Per tale ragione nasce all’interno di una istituzione pubblica ed educativa in cui arte, ricerca e culto della bellezza sono elementi fondanti; costola dell’Accademia di Belle Arti, ha nel suo comitato organizzativo docenti e artisti che hanno da subito aderito con entusiasmo a questo progetto. Tra questi, già all’opera con la prima mostra diffusa, che si inaugurerà il 10 luglio contemporaneamente a Palazzo Alliata e al Museo etnografico siciliano ‘Giuseppe Pitrè’, è Agnese Giglia designer e docente di Design ed Exhibit design, coordinatrice del laboratorio di Props design e design degli eventi per il sociale. Alla mostra allestita al Museo Pitrè dal titolo ‘399 viva viva Santa Rosalia’ saranno esposti una selezione di statue e modelli in scala tra quelli che hanno sfilato per la città di Palermo, dal 1836 al 2019. Un allestimento curato dalle allieve e dagli allievi del corso coordinato dalla professoressa Giglia: Edoardo Zumbo; Simona Tarantino; Martina Campanella; in collaborazione con Patrizia D'Amico, Silvana Arnone e Francesco Ilardi del museo etnografico e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo che promuove l’evento. A Palazzo Alliata, in collaborazione con l’associazione che vi ha sede, di cui è vicepresidente lo storico Filippo Sapienza (membro del Mu.Sa.R.), sarà allestita la ‘Parata Kounellis’ seconda parte di una mostra che è una preview di una più ampia e inedita esposizione in preparazione per i grandi festeggiamenti del quarto centenario del Festino di Santa Rosalia, per festeggiare i 400 anni dal ritrovamento delle reliquie di Santa Rosalia e ripercorrere la storia di alcuni tra i più importanti carri trionfali. Tutte le operazioni del Mu.Sa.R. comprese le fasi di lavorazioni sul carro sono documentate da Rossella Puccio, responsabile della comunicazione del Mu.Sa.R. e coordinatrice del gruppo di comunicazione formato da allieve e allievi dei corsi di Fotografia e di Audio Video e Multimedia dell’Accademia di Belle Arti. Per restare aggiornati basta collegarsi alle pagine social del museo su Facebook e Instagram.

 

IL FESTINO E LA PRODUZIONE CREATIVA DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO

 

Anche quest’anno la presenza dell’Accademia di Belle Arti di Palermo è stata fondamentale sin dallo sviluppo di questo Festino e lo sarà anche nel corso della manifestazione con il coinvolgimento di docenti e studenti che a vario titolo hanno dato il proprio contributo professionale e artistico. «L'arte non può essere autoreferenziale – dichiara Umberto De Paola, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Palermo -. Deve uscire dalle botteghe e dai laboratori ed essere impegno civile, ricerca e confronto fra le culture. Arte è inclusiva e deve rappresentare la frontiera della conoscenza e delle culture che si incontrano nel territorio. Per questa ragione l'Accademia è alla Missione di Speranza e Carità. Fra gli ultimi e nel luogo in cui si prova a curare la lacerazione sociale. Per portare bellezza che non è solo il carro del Festino, ma il lavoro stesso dei ragazzi.».

 

COMUNICAZIONE VISIVA DEL 399° FESTINO: UNA LINEA GRAFICA TRA PRESENTE E FUTURO

 

Come in numerose occasioni la scuola di Graphic Design dell’Accademia di Belle Arti di Palermo sotto la guida dei proff. Fausto Gristina e Giovanni Zuccarello, con i suoi giovanissimi allievi (ideazione e progetto grafico: Giorgio D’Anna, Gianluca Ladduca e Biagio Lombardo), ha lavorato e realizzato la linea grafica per il 399° Festino che unisce il precedente 298° con il futuro 400°. Il logo dell'anno passato come elemento riconoscibile e centrale nella grafica, con le declinazioni di quest'anno, già prelude alle possibili varianti per il quarto centenario. Il Manifesto è già stato sottoposto e approvato dal Comitato istituzionale ed è in via di definizione anche per la auspicata declinazione congiunta con il manifesto del Festino del programma religioso.

 

LIGHTPAINTING ALLA CATTEDRALE: LA MAGIA DI DIPINGERE CON LA LUCE

 

In occasione del 399 Festino di Santa Rosalia saranno proiettate per la prima volta al mondo immagini di Light Painting in videomapping su una superficie importante ed estesa come la Cattedrale di Palermo. Durante il passaggio del carro, nella facciata centrale della Cattedrale verranno proiettati videomapping frutto di immagini e video creati in light painting, suggestiva tecnica che significa letteralmente “dipingere con la luce”: angeli barocchi e contemporanei, nuvole, pianeti/stelle, scritte con animazioni dedicate al sogno Forma artistica che sfrutta la tecnica fotografica della lunga esposizione per ottenere immagini che fissano il passaggio del tempo in cui la luce, movimentata davanti all’obiettivo in un’ambiente oscurato, lascia impresse tracce di sé. Progetto a cura di Liliana Iadeluca, light designer, light painter e docente presso Accademia di Belle Arti di Palermo. L'animazione in videomapping è di Vincenzo Sansone, visual artist, visual designer e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

CORTEO 399° FESTINO DI SANTA ROSALIA

Prima Stazione - Piano del Palazzo - L’incubo

Il Video Mapping “Al Quasar” a cura di ODD agency, professionisti leader in Italia nelle

creazioni multimediali, racconterà attraverso l’utilizzo delle proiezioni sulla facciata la

storia di Rosalia.

Intervento acrobatico con a cura di SONICS, definiti dal Ministero della Cultura italiana

"eccellenza italiana nel mondo", i Sonics sono una compagnia di acrobati, ginnasti, atleti

e creativi, nata e operante a Torino.

Intervento coreografico dai balconi del Palazzo

Figuranti, moderni appestati vestiti di nero, appariranno dai balconi del palazzo Reale

lasciando cadere altrettanti drappi neri, segnando l’arrivo della peste in città

Narrazione del testo a cura di Salvo Piparo

narratore apparirà da un balcone del Palazzo

un corteo di tamburinai, affidato alla storica famiglia Auccello, con suono mesto

precederà il Carro trionfale e si dirigerà verso la Cattedrale.

Seconda stazione - Piano della Cattedrale - Il Sogno

Grandi immagini pittoriche che richiameranno i simboli della salvezza e dell’iconografia

di Rosalia proiettate sul fronte della Cattedrale, accoglieranno l’arrivo del Carro

Trionfale.

Narrazione a cura dell’attrice Egle Mazzamuto

Narratrice dal sagrato della Cattedrale che racconta il sogno impersonando Geronima la

Gattuta.

Orchestra giovanile e Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo

Suonerà e intonerà le partiture dirette dal Maestro Michele De Luca.

Intervento acrobatico su pertiche dal sagrato della Cattedrale a cura di BlueSon Sway

Pole , artisti da strada di rilievo internazionale.

Un Corteo di angeli, che appariranno dai tetti della Cattedrale, si dirigeranno verso il

Carro trionfale che verrà illuminato, così come tutto il Cassaro, che verrà acceso con le

sue tradizionali luminarie. Il Carro inizierà il suo movimento verso i quattro canti

svelando la statua di Santa Rosalia. Sarà preceduto dai tamburinai della famiglia Auccello

che accompagneranno con ritmi

La città ammalata

Figuranti con grandi bandiere bianche, simbolo di pace e di rinascita sfileranno lungo il

Corteo che avanzando, sarà accompagnato da delle sonorità lungo il Cassaro, attraverso

un sistema di amplificazione diffuso, che racconterà con la voce registrata della nota

attrice palermitana Stefania Blandeburgo, le testimonianze drammatiche degli appestati.

Terza Stazione - Piazza Vigliena - La luce sognata

Il Carro all’arrivo del teatro del Sole, si fermerà in attesa dell’intervento acrobatico al

centro di piazza Vigliena a cura dei Sonics.

Apparizione dal balcone dell’attrice Rori Quattrocchi che omaggerà la Santuzza leggendo

un testo di Franco Scaldati, che verrà ricordato a dieci anni dalla sua scomparsa.

Lo show aereo, ideato in esclusiva appositamente per l’Evento, irrompe al centro della

piazza con una nuova macchina scenica costruita a più livelli; uno spettacolo aereo che

omaggerà Santa Rosalia.

Uno spettacolo dinamico, in cui i 9 performer, prima lontani, poi vicini, creeranno

coreografie corali supportati da effetti di luci ed effetti scenici che culmineranno in un

tripudio di colori.

Il Sindaco salirà sul Carro per il tradizionale saluto alla Città “Viva Palermo e Viva Santa

Rosalia”.

Sarà prevista l’illuminazione artistica delle 4 facciate dei Canti a cura del light designer

Emanuele Noto.

La Città miracolata

Superati i 4 Canti il corteo proseguirà lungo il Cassaro e questa volta attraverso una

diffusione sonora si ascolteranno le testimonianze dei miracolati.

Quarta Stazione - Porta Felice I nostri sognatori: Fratel Biagio e Don

Pino

Proiezione di grandi immagini sulle facciate della Porta Felice riprodurranno le figure di

Fratel Biagio e di Don Pino per celebrare, attraverso ritmi festosi, la Città in festa.

La “Cantoria” del Teatro Massimo, sulle scale delle Mura delle Cattive, intonerà musiche

di gioia.

Effetto scenico

Incendio al Magnesio Bianco al passaggio del Carro sotto i bastioni di Porta Felice.

Ultima Stazione - Palchetto della Musica

Da Porta Felice al Palchetto della Musica si celebrerà la città gioiosa; sarà il momento

finale del Corteo trionfale che nella sua chiave popolare concluderà il lungo percorso

affidando alla più antica Banda musicale regionale, la Banda di Ciminna, eseguirà l’inno

tradizionale alla Santuzza.

I fuochi di Gioia per una Palermo liberata

Concluso lo spettacolo che ha seguito la drammaturgia della Santuzza, partiranno i

tradizionali fuochi d’artificio per una durata prevista di 30 minuti; i fuochi accompagnati

da una specifica partitura musicale, attraverso un sistema di diffusione sonoro lungo il

Foro italico, saranno a cura dei noti artisti pirotecnici di La Rosa Fireworks .

I costumi di scena saranno realizzati dalla nota sartoria teatrale Pipi di Francesca Pipi

IL VIDEO MAPPING A PALAZZO REALE

AL QASR

a cura di ODD Agency

Projection mapping monumentale sul prospetto rinascimentale di Palazzo dei Normanni

Al Qasr è un progetto di videomapping di grandi dimensioni che abbraccia l'intero

prospetto rinascimentale del Palazzo dei Normanni e che lega la storia del palazzo a

quella di santa Rosalia e con essa di tutta la città.

Il mapping ricostruisce infatti le vicende che hanno riguardato il palazzo, dalla

fondazione del castrum punico/romano al Qasr arabo. Il mapping si concentra in

particolar modo sul periodo normanno, come esempio di buon governo e in connessione

con la vita di Rosalia.

L'ergersi delle quattro maestose torri, il comporsi degli splendenti mosaici della Cappella

Palatina, la crescita dei rigogliosi giardini oltre a costituire un effetto scenografico di

grande impatto sugli spettatori hanno anche un valore altamente simbolico perché messi

in relazione con la presenza della giovane Rosalia, il cui simbolo, la rosa, torna ad abitare

grazie al videomapping gli spazi del castello.

Dopo i fasti normanni verrà il momento dell'abbandono e della decadenza, collegato,

nella ricostruzione scenica, alla vita di Rosalia e alla sua scelta di abbandonare l'edificio.

Anche questo momento sarà altamente scenografico, con scene di crolli e devastazioni,

ma anche simbolico nel ribadire come la fortuna del palazzo sia indissolubilmente legata

al suo rapporto con la Santa e la città.

Alla decadenza dell'edificio è associata quella della città afflitta dalla peste con la morte

scheletrica a lanciare i suoi dardi pestiferi e le anime che ascendono al creatore,

confermando la reciprocità del rapporto fra il palazzo e Palermo e come il benessere di

uno sia connesso a quello dell'altra.

Quando tutto sembra perduto però, la Santa, simboleggiata da una pioggia di petali

proveniente dal Monte Pellegrino, ritorna a palazzo e quindi a Palermo sconfiggendo la

peste e ridando lustro all'edificio.

Il prospetto rinascimentale si compone quindi sotto gli occhi degli astanti in tutta la sua

imponenza mentre il grande portale centrale, arricchendosi degli apparati effimeri tipici

dei festini, in un tripudio di luci, suoni e colori si riaprirà virtualmente di fronte agli

astanti sancendo, in un parallelo con il presente, il riavvicinamento fra il monumento,

finalmente pronto ad accogliere i suoi figli, e la città.

Odd Agency is a Creative & Multimedia Studio

Riportiamo in vita la storia e le storie, i miti e le leggende che caratterizzano ogni luogo

e ne formano l'essenza che va oltre il visibile, trasformandole in un racconto affascinante

che rendiamo vivo attraverso l'utilizzo di tecnologie abilitanti.

Come i primi sciamani appresero a maneggiare il fuoco pertenere unite le persone e

raccontare storie così mettiamo la tecnologia al servizio della nostra fantasia e della

voglia distare insieme, conoscere e conoscerci, per portare luce dove non c'era e

sconfiggere l'oscurità.

Odd Agency immagina e produce esperienze immersive applicate alla valorizzazione del

patrimonio materiale, immateriale, architettonico, paesaggistico. Obiettivo è raccontare

storie capaci di portare in luce lo spirito dei luoghi, connettere le persone fra loro e con il

patrimonio di miti, leggende, cultura che caratterizza lo spazio fruito.

a cura di Sonics

Formazione: 9 acrobati e 3 persone di crew e 3 persone di produzione – 15 unità

Direzione artistica Alessandro Pietrolini

IL PALAZZO REALE

L’intervento acrobatico si inserirà nella narrazione drammaturgica dell’evento,

all’interno della narrazione visiva che racconterà l’arrivo della preste in città.

La performance acrobatica andrà a rappresentare un movimento aereo che simulerà

l'assalto al Palazzo Reale.

La gru posta a fianco dell’ingresso principale del palazzo solleverà i nove acrobati,

appestati, che in una coreografia aerea annunceranno l’arrivo della peste a Palermo. Il

male. La malattia. Il dolore.

LA CATTEDRALE

La danza oscillante: due danzatori acrobatici sul sagrato della Cattedrale segneranno

l’avvio del Corteo degli angeli attraverso una “Danza Oscillante”, tra cielo e terra. Due

acrobati su pali oscillanti daranno il via al corteo della gioia che porterà la città verso la

guarigione, verso il miracolo.

I QUATTRO CANTI

Lo spettacolo è stato ideato appositamente per l’evento.

Una nuova macchina scenica a più livelli, con uno spettacolo aereo che omaggia l'attesa

di Santa Rosalia.

Una coreografia dinamica in cui i performer prima lontani poi vicini, sul pubblico,

creeranno coreografie corali supportati da effetti luci ed effetti scenici che culmineranno

con la cascata di petali. Sarà la festa, la gioia, il miracolo, la luce.

Il “grappolo” acrobatico su più livelli entrerà in relazione con il carro ed in dialogo con la

Santa, segnando idealmente la fine della peste e avviando la città verso la guarigione, la

festa.

Lo spettacolo piromusicale

a cura di La Rosa International Firewors

Effetti che vengono utilizzati negli spettacoli pirotecnici per creare delle coreografie

suggestive con accensioni in modo sequenziale e in perfetta sincronia con la musica

sono:

N° 200 Candele Romane Cal. 30mm lanciati da 7 postazioni

Artifici con effetti multi getti che arrivano a diverse altezze.

All’accensione si presentano effetti luminosi e sonori che vengono proiettati in cielo

seguendo una cadenza perfetta.

N° 2100 Striscioni Cal. 30mm lanciati da 7 postazioni

Effetti luminosi che consentono di produrre particolari figure coreografiche e

geometriche grazie alla loro perfezione, alla loro brillantezza nonché alla varietà di colori

che presentano.

N° 100 Pirobox Cal. 30mm lanciati da 7 postazioni

Scatole in cartone già pronte allo sparo che consentono di produrre una gran varietà di

effetti anche nelle condizioni più difficili. Ogni pirobox consente di lanciare più effetti

fino a 300, in veloce sequenza da più postazioni contemporaneamente.

Solitamente sono utilizzati per velocizzare il ritmo e dare una nota caratteristica e

suggestiva allo spettacolo.

N° 900 Artifici Sferici da Cal. 75mm a Cal. 210mm lanciati da 5 postazioni

Gli artifici sferici sono artifici che possono sviluppare una gran moltitudine di effetti

aerei, sia singoli che combinati, raggiungendo altezze variabili a secondo del diametro.

Permettono inoltre di ricreare figure colorate ( ad es: cuore, saturno, smile, anelli

incrociati i singoli ecc. ) con ottima precisione.

N° 700 Artifici Cilindrici da Cal.75 mm a Cal. 130 mm lanciati da 5 postazioni

Gli artifici cilindrici differenziano la pirotecnica italiana da tutte le altre del mondo per le

loro caratteristiche e per le loro famose molteplici aperture.

Questi infatti permettono di realizzare effetti in sequenza e con cadenza predefinita

utilizzando un solo artificio.

La durata dello spettacolo Piromusicale è di 30 minuti circa, non sono compresi i colpi di

avvio, chiusura e pausa di 5’ fra un brano e l’altro.

GLI ATTORI

SALVO PIPARO

Salvo Piparo è custode delle più antiche memorie e da anni racconta la Sicilia e le sue

mirabili storie di vita e leggende popolari attraverso il CUNTO. Ricercatore attento delle

tradizioni popolari, rievoca la storia attraverso la tecnica del cuntu. Ha messo più volte in

scena spettacoli di Salvo Licata, oltre ad essere stato egli stesso autore di numerosi

spettacoli quali Crollalanza, Shakespeare era siciliano, una produzione sul 150° della

venuta di Garibaldi in Sicilia Focuranni, rappresentata in occasione della inaugurazione

del Museo della Mafia a Salemi in omaggio al Presidente Giorgio Napolitano. Testimonial

Ufficiale per Unicef, da anni è impegnato contro la lotta al pizzo con la sua attività

teatrale, rivolgendo inoltre un attenzione particolare per tutte le manifestazioni in

beneficenza a favore dei bisognosi. I successi teatrali più recenti sono PALLONATE

scritto e diretto da Ficarra&Picone e BUTTANISSIMA SICILIA tratto dall’omonimo libro

di Pietrangelo Buttafuoco, spettacolo che da oltre un anno gira l’Italia in lungo e largo

con grandissimo successo di critica e pubblico. Protagonista del primo film siciliano,

totalmente coprodotto da tutti i partecipanti ORE 18 IN PUNTO con la regia di Pippo

Giallorosso, uscito nelle sale italiane lo scorso giugno e vincitore di numerosissimi premi

nazionali e internazionali, ha partecipato all’ultima fatica cinematografica di

Ficarra&Picone ANDIAMO A QUEL PAESE. E’ stato ambasciatore per il Mediterraneo

all’Expo con oltre cinque spettacoli e show cooking messi in scena insieme al fratello lo

Chef Francesco Piparo, conosciuto nel piccolo schermo grazie alla sua assidua

partecipazione alla trasmissione rai La Prova del Cuoco condotto da Antonella Clerici. E’

stato l’attore narrante della trasmissione di rai tre Amori Criminali condotto da Barbara

De Rossi, e continua ad essere protagonista indiscusso tra i narratori che meglio

conoscono la storia di Palermo e della Sicilia tutta. Ospite di punta della stagione estiva

dei teatri di pietra, all’interno del Festival Dionisiache di Segesta, lo scorso anno ha

superato il record di presenze dell’intera stagione con la sua nuova produzione

Shakespeare in brexit. Recente anche il dell’ultima produzione teatrale del Biondo Stabile

di Palermo C’ERA E C’ERA GIUSEPPE SCHIERA registrando un altro sold out.

Appassionato, devoto e straordinario interprete della voce del popolo, che attraverso le

sue rappresentazioni, ritorna con il suo entusiasmo e la sua forza, ad essere espressione

autentica della saggezza più profonda dei grandi pensatori di strada, maestri indiscussi

dell’arte del saper vivere attraverso la lente dell’ironia e dell’audace sopravvivenza, tra

comicità e crudo realismo.

EGLE MAZZAMUTO

Nasce a Palermo nel 1982. Amante della musica si iscrive al corso di laurea in Discipline

della Musica nel 2002 dove approfondisce gli studi sulla musica tradizionale siciliana.

Durante l’iter universitario prende parte al Laboratorio Aglaia diretto dal Professore

Girolamo Garofalo e partecipa come cantante ai concerti organizzati dall’Università di

Palermo e dal Dipartimento Aglaia come “Suoni, Donne, Culture” nel 2006, ed altri. Un

brano da lei cantato “Santaluciota” e stato inserito nel cd “Tribù Italiche”, etichetta

World Music. Nel 2006 dirige la mise en espace “U Triunfu ri Santa Rusulia” e nello

stesso anno partecipa in qualità di cantante al concerto “Alavo, i canti della naca”.Nel

2007 prende parte a diversi concerti nell’ambito della rassegna Kals’Art e nello stesso

anno partecipa al Festival della Zampogna a Maranola (Formia) partner italiano del

European Forum of World Music Festivals. Nel 2008 prende parte al progetto musicale

“Buon Compleanno Rosa”, tributo a Rosa Balistreri di cui sono state fatte diverse repliche

in posti come il Teatro Antico di Segesta, Palazzo Bonagia, il Teatro Montevergini. Nel

2004 conosce ed intraprende lo studio ed il lavoro attoriale e scenico di Franco Scaldati e

della sua compagnia ed entra a farne parte in qualità di collaboratrice alla direzione

artistica, di attrice, di cantante e di aiuto regia cooperando attivamente a tutta l’attività

promossa dall’Associazione Compagnia di Franco Scaldati tra cui: per le Orestiadi Teatro

XXIV e XXV Edizione di Gibellina ha partecipato come attrice e cantante. Nel 2008 in

qualità di attrice, cantante e assistente alla regia e presente negli spettacoli: “La Gatta di

Pezza” ed “Occhi”, scritti e diretti da Franco Scaldati, presentati all’interno del Festival

dell’Unione dei Teatri d’Europa. Regista di due opere “Lucrezia” e “Libro Notturno”

scritte da Franco Scaldati, si laurea nel 2013 in Discipline della Musica presso l’Università

degli Studi di Palermo. Come omaggio all’opera di Scaldati, idea, dirige e interpreta lo

spettacolo in forma oratoriale “Tra Musica e Versi – Elegie di Quartiere” dove ripropone

brani di testi e canzoni scritte dal drammaturgo stesso. Dal 2013 al 2018 collabora con il

compositore palermitano Mario Modestini alla realizzazione di opere musicali “Mater

Lacrymosa” e “Le Mattanze” scritte e musicate dal compositore stesso e partecipa nel

2014 in qualità di attrice e cantante alla realizzazione de “Le Mattanze”, diretta dal M°

Gaetano Colajanni ed eseguita dall’Orchestra Sinfonica Siciliana presso il Teatro

Politeama di Palermo. Nel 2015 partecipa al “Tributo a Rosa Balistreri” ideato da Mario

Modestini, diretto dal M°Scilipoti ed eseguito dall’Orchestra Sinfonica Siciliana presso il

Teatro Politeama di Palermo. Il 12 Marzo 2019 consegue la laurea magistrale in

Musicologia e Scienze dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Palermo,

esponendo una tesi sperimentale di antropologia della musica sull’Arte dei Cantastorie.

 

MEDICINA E RICERCA: DA OGGI SCREENING SULLA CELIACHIA ALLA RESIDENZA UNIVERSITARIA ERSU SANTI ROMANO

Sottoporre allo screening per la celiachia la popolazione studentesca e non: con questo obiettivo, inizia oggi giovedì 6 luglio, presso la residenza universitaria Santi Romano (viale Delle Scienze, edificio 1, all’interno dell’Ateneo di Palermo) l'attività che si svolgerà durante i mesi di luglio e di settembre 2023. Gli studenti, ma anche la popolazione non studentesca, che si prenoteranno attraverso il link  tiny.unipa.it/celiachia avranno la possibilità di conoscere gratuitamente la propria positività alla malattia, attraverso un semplice ed efficace test POCT per la celiachia e, in caso di positività, potranno essere sottoposti gratuitamente a ulteriori esami di laboratorio per la diagnosi, presso l’UOC di Medicina di Laboratorio del Policlinico di Palermo, diretta dal professor Marcello Ciaccio.

L’attività, rientrante nel progetto ITAMA_CAP coordinato dal professor Giuseppe Raso e diretto scientificamente dal professor Antonio Carroccio, è patrocinata dall’ERSU di Palermo che ospita l’iniziativa presso la residenza universitaria Santi Romano, presso l’ufficio di piano terra, per la campagna di screening per la prevenzione in favore della popolazione studentesca; alla campagna collabora l'Ambulatorio Medico Universitario (AMU) e la COT Ristorazione.

ITAMA_CAP è un progetto interdisciplinare, finanziato con fondi europei del programma INTERREG V-A Italia-Malta che vede come capofila l’Università̀ degli Studi di Palermo, in partenariato con l’Università “KORE”di Enna e il Mater Dei Hospital del Ministero della Salute di Malta. Collaborano al progetto la SIMG (Società italiana di medicina generale), l’assessorato regionale siciliano della Salute, i ministeri della Salute e dell’Istruzione maltesi.

Obiettivo della ricerca è fare emergere “l’iceberg sommerso” della malattia celiaca e giungere alla diagnosi in casi a oggi sfuggiti all’osservazione e all’attenzione: il tutto grazie a un percorso diagnostico semplice e informatizzato. Con ITAMA_CAP c’è l'obiettivo di coinvolgere la medicina del territorio siciliano, con la collaborazione di molti medici di Medicina generale, e le scuole di Malta, destinando a 25mila soggetti il test attraverso una semplicissima digito-puntura.

Il progetto ITAMA_CAP, applicando una logica di trasferimento di tecnologie e processi innovativi al settore sanitario, rende possibile la gestione e l’analisi dei dati biomedici per migliorare il processo diagnostico, basandosi sulla capacità di identificazione della malattia, attraverso specifici sintomi combinati con particolari analisi sierologiche standard, evitando, ove possibile, il ricorso a esami clinici invasivi e utilizzando anche tecniche ICT di Intelligenza Artificiale.

Grazie al precedente progetto ITAMA, utilizzando un semplice Point of Care Test (POCT), a Malta attraverso il prelievo di una goccia di sangue dal dito del paziente (a prescindere dai sintomi presenti) è stato possibile sottoporre a screening circa 20mila soggetti in età pediatrica, diagnosticando 120 casi di celiachia di cui il 65% completamente asintomatici.

La celiachia è una malattia diffusa in tutto il mondo e, nonostante sia ampiamente sotto-diagnosticata, i dati sulla sua prevalenza (1% circa) sono aumentati significativamente negli ultimi venti anni. Dopo la diagnosi, l'unica prescrizione “terapeutica”, per chi soffre di questa malattia, è un regime alimentare rigorosamente senza glutine.

MAREVIVO IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI CATANIA PROMUOVE LE SUMMER SCHOOL PER EDUCATORI AMBIENTALI

L’Università di Catania promuove nel prossimo autunno un’iniziativa di formazione gratuita, destinata a giovani di età compresa tra 16 e 28 anni che desiderano acquisire competenze nel campo dell’educazione ambientale, la salvaguardia dei siti ad alta valenza naturalistica e la promozione del territorio.

Un’opportunità offerta nell’ambito del progetto SEA Marvel - Save, Enhance, Admire Marine Versatile Life, finanziato  dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – INTERREG Italia – Malta – Asse Prioritario 3, che l’Università di Catania sta sviluppando  per aumentare e diffondere la consapevolezza dei rischi dell’ecosistema marino, contribuire a mitigare gli effetti dell’inquinamento da plastiche, il sovrasfruttamento delle risorse marine, l’invasione delle specie aliene e gli effetti dei cambiamenti climatici in maniera da mantenere e riattivare l’ecosistema marino ed i siti protetti di Natura 2000.

Tra gli obiettivi di progetto è anche prevista la formazione di giovani studenti in materie relative alle scienze naturali e marine per accrescere un senso comune di appartenenza e cura delle risorse naturali, intesi come bene comune e che potranno successivamente essere coinvolti in attività di sensibilizzazione e disseminazione.

Il programma prevede 60 ore formative con lezioni frontali, laboratori, attività pratiche e scese in campo con escursioni nei siti Natura 2000 afferenti al progetto, uscite in mare per l’osservazione dei cetacei e la raccolta di plastiche galleggianti.

Le sedi dei workshop formativi saranno due: Catania e Lampedusa.

A Catania le attività formative avranno inizio il 18 di settembre e termineranno giorno 29 dello stesso mese, mentre a Lampedusa si realizzeranno dal 9 al 14 ottobre.

La partecipazione è gratuita e le iscrizioni sono aperte fino al 15 luglio 2023.

La domanda di ammissione può essere presentata on line e il modulo di iscrizione può essere scaricato dal sito seamarvel.eu/it/.

Una squadra di esperti con ampia competenza nel campo dell’educazione ambientale, delle scienze naturali, della biologia marina e dell’escursionismo cureranno la formazione di circa 140 giovani che a seguito della partecipazione avranno riconosciuti dei crediti formativi da parte dei dipartimenti dell’Ateneo catanese. L’iniziativa è aperta anche agli istituti scolastici superiori che potranno dar vita a delle convenzioni per l’inserimento degli studenti in percorsi PCTO (Alternanza Scuola Lavoro).

All’associazione Marevivo, da quasi 40 anni in campo per la difesa del mare, è affidato il compito di realizzare il piano formativo, coordinata dall’Università di Catania che sovrintenderà allo sviluppo delle attività programmate e agli strumenti didattici che saranno utilizzati.

“Una bellissima opportunità offerta ai tanti giovani che stanno frequentando corsi di studio inerenti alle scienze naturali e marine – dichiara Fabio Galluzzo delegato regionale e vice presidente nazionale di Marevivo Onlus – perché avranno la possibilità di acquisire competenze e strumenti per progettare il loro futuro in un’ottica più green. La salvaguardia del pianeta è divenuta un imperativo che condiziona a livello mondiale il mondo produttivo e anche quello politico. È divenuto sempre più importante ed urgente stimolare, soprattutto tra i giovani, processi di cambiamento che influenzino i settori produttivi e accrescano la domanda di figure qualificate che possano supportare questo processo lungo e difficile.

Il corso darà ai giovani partecipanti l’opportunità non solo di acquisire competenze professionali, ma anche nuove conoscenze per affrontare in un’ottica di responsabilità personale e consapevolezza temi quali: i cambiamenti climatici e l’inquinamento, la transizione ecologica, la pesca sostenibile e il ciclo integrato dei rifiuti.  Ci auguriamo fortemente che da questa iniziativa possano uscire formati giovani in grado di vedere migliorata la loro preparazione, ma anche la loro capacità di contribuire alla disseminazione di comportamenti corretti che guardano ad un mondo più equo e sostenibile.”

“Il Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania promuove un approccio collaborativo tra società civile proprio della citizen scienze. Tale modello consente il trasferimento di conoscenze alla comunità e dunque una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali e del ruolo che i singoli possono avere nella tutela delle risorse naturali” – dichiara il prof. Iuri Peri, coordinatore scientifico del progetto. 

APPUNTAMENTI ESTIVI DEL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

L’estate del Teatro Massimo entra nel vivo con una settimana ricca di appuntamenti musicali: dagli Immersive concert in Sala Grande, alla Traviata “short” in scena alla Fattoria sociale di Danisinni, al concerto di Tobias Wögerer alla Biblioteca Comunale, fino agli imperdibili Carmina Burana, nella versione per due pianoforti, Coro, Coro di voci bianche e percussioni, in Sala Grande. Da mercoledì 5 luglio alle 19:00 tornano al Teatro Massimo in Sala Grande gli “Immersive concert” con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo (repliche 12, 13 e 30 luglio). Un format di successo, apprezzato dai turisti e non solo, che vede il Coro distribuito nei palchi e l’Orchestra in buca circondare il pubblico seduto in platea. Il concerto propone l’esecuzione dal vivo di pagine celebri del repertorio operistico italiano, titoli attraenti, conosciuti dal grande pubblico internazionale, come la Sinfonia da La gazza ladra di Gioachino Rossini o il “Coro di Zingarelle e Mattadori” da La traviata di Verdi o il Preludio da Cavalleria rusticana di Mascagni. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo è il Maestro Danilo Lombardini, Maestro del Coro, Salvatore Punturo. Una occasione per riscoprire l’acustica perfetta e la bellezza di uno dei teatri storici più grandi d’Europa, diventato uno dei monumenti più visitati a Palermo con un record di 130 mila visitatori nel 2022 e di quasi 100 mila visitatori nei primi sei mesi del 2023. Biglietti: da 20 a 10 euro. Venerdì 7 luglio alle 21:15, debutta alla Fattoria di Danisinni, Short Opera La traviata, l’adattamento dell’opera di Verdi con cui la Fondazione Teatro Massimo prosegue il lavoro già avviato da qualche anno in alcuni dei quartieri della città con OperaCity Danisinni e Istant Opera Noi Sperone. L’obiettivo è quello di sconfinare in nuovi spazi della città e tessere nuove trame sociali attraverso il linguaggio della musica e del teatro musicale. Il nuovo allestimento, liberamente ispirato a La traviata di Giuseppe Verdi, è ideato e diretto dal regista Marco Canzoneri, arricchito dalle immagini video di Gianluigi Toccafondo e dalla scenografia creata ad hoc da Stefano Canzoneri: un teatrino “portatile”, da strada, che può adattarsi agli spazi più diversi della città. Short Opera La traviata vede come unica interprete solista il soprano Federica Maggì e impegna più di sessanta coristi amatoriali, dagli 8 ai 75 anni dei quartieri Danisinni, Roccella/Sperone e ZEN, diretti dal Maestro Manlio Messina, supportati dalla Cantoria del Massimo, diretta dai Maestri Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta che saranno protagonisti di una messinscena dinamica con la musica dal vivo della Massimo Symphonic Band composta da 40 ragazzi tra i 7 e i 23 anni. Sul podio il Maestro Michele De Luca, direttore delle formazioni giovanili del Teatro Massimo. L’orchestrazione è di Salvatore Nogara. Assistente musicale e arrangiamenti di Vincenzo Alioto. Assistente alla regia e arrangiamenti di Manlio Messina. Le luci sono di Leonardo Librizzi. L’ingresso è libero. Sabato 8 luglio alle 21:15 si torna nel Chiostro della Biblioteca Comunale Leonardo Sciascia per il secondo appuntamento dei “Diari di viaggio”. Dopo il successo della East and West Jerusalem Orchestra che ha fatto dialogare musiche dell’occidente e dei paesi arabi e nord africani, è la volta del giovane e versatile direttore austriaco Tobias Wögerer, finalista del premio di direzione d’orchestra “Herbert von Karajan” del Festival di Salisburgo e direttore in residenza della Volksoper di Vienna. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo dirigerà i capolavori di due geni musicali come Mozart e Schubert, accomunati dalla matrice austriaca ma anche dall’intensità e brevità della loro esistenza. Il programma prende le mosse dall’Ouverture nello stile italiano n. 2 in Do maggiore di Schubert, prosegue con la Sinfonia n. 36 in Do maggiore “Linz” di Mozart, e chiude con la Sinfonia n. 3 in Re maggiore, sempre di Schubert. Biglietti: da 20 a 10 euro. La settimana musicale del Teatro Massimo si conclude domenica 9 luglio alle 20:30 con gli imperdibili Carmina Burana di Carl Orff che risuoneranno nella Sala Grande del Teatro, nell’inconsueta versione per due pianoforti e percussioni, con il Coro, il Coro di voci bianche e i percussionisti dell’Orchestra del Teatro Massimo diretti dal Maestro Salvatore Punturo. Maestro assistente al Coro di voci bianche Giuseppe Ricotta. Il cast dei solisti è composto dal soprano Manuela Cucuccio, mentre la voce del controtenore è affidata a Federico Fiorio e quella del baritono a Salvatore Grigoli. Al pianoforte, i Maestri Alessandro Boeri e Giuseppe Cinà. Timpani Fausto Alimeni, Davide Ravioli. Percussioni Elio Anselmo, Rosario Barretta, Francesco Bruno, Santo Campanella, Silvia De Checchi, Antonino Reina. Orff scrisse i “Carmina Burana” per soli, coro, coro di voci bianche e un organico orchestrale imponente, tra il 1935 e il 1936, dando una nuova veste musicale ai testi in latino, alto tedesco e provenzale tratti dalla raccolta medievale omonima, ritrovata nella biblioteca di un convento benedettino in Baviera. Tema principale dell’opera è il potere della Fortuna su tutte le vicende umane. La versione per due pianoforti e percussioni venne redatta da un allievo di Orff, Wilhelm Killmayer, nel 1956 e autorizzata da Orff stesso, per permettere una maggiore fruizione nell’esecuzione dell’opera. Biglietti: da 30 a 10 euro. 

Relazioni Italia-Grecia: il giornalista Alberto Samonà nominato Commendatore dell’Ordine della Fenice dalla Presidente della Repubblica Ellenica

Il giornalista e scrittore Alberto Samonà, consigliere di amministrazione del Parco Archeologico del Colosseo, è stato nominato Commendatore dell’Ordine della Fenice dalla Presidente della Repubblica di Grecia, Katerina Sakellaropoulou.

Si tratta di una prestigiosa onorificenza ellenica, che viene conferita a quei cittadini greci che si siano distinti nelle arti, nella letteratura, nelle scienze, nella navigazione, nel commercio, nell'industria o nella pubblica amministrazione ed eccezionalmente viene anche concessa a cittadini di altri Paesi che abbiano aiutato a far crescere la Grecia nel suo prestigio internazionale. Nelle motivazioni che hanno indotto la Presidente della Repubblica Ellenica ad assegnare l’onorificenza ad Alberto Samonà, comunicate dall’Ambasciatore di Grecia in Italia, S.E. Eleni Sourani, si legge, appunto, che questa è stata conferita “per il suo prezioso e duraturo contributo all’ulteriore sviluppo dei forti legami storici tra Italia e Grecia”.

Un riconoscimento che premia l’azione di Samonà nel periodo in cui è stato assessore ai Beni Culturali in Sicilia, per aver voluto riportare ad Atene il frammento del Partenone raffigurante un piede di Artemide, che era stato custodito per oltre duecento anni al Salinas di Palermo e che da gennaio 2022 è esposto a tempo indeterminato presso il Museo dell’Acropoli, ricongiunto al fregio da cui era stato asportato nei primi dell’Ottocento. Un gesto di rilevanza mondiale, che ha fatto da apripista internazionale al tema del ritorno in Grecia dei fregi del Partenone e che è stato seguito proprio quest’anno dalla Santa Sede, che ha riportato ad Atene altri tre piccoli frammenti provenienti dai Musei Vaticani.

“Sono onorato per questa importantissima onorificenza assegnatami dalla Presidente della Repubblica Ellenica – sottolinea Alberto Samonà – che consolida ancora di più quell’indissolubile legame storico e culturale che la Nazione Greca ha da sempre con l’Italia e con la Sicilia. Come ebbi a dire lo scorso anno in Grecia, è importante che si contribuisca al rafforzamento di un’Europa della Cultura che abbia le proprie radici nella nostra storia e nella nostra identità: quell’Europa dei popoli che ci vede profondamente uniti alla Grecia, in quanto entrambi portatori di valori antichi e universali. Mi sento di condividere idealmente questo riconoscimento – prosegue Samonà – con il direttore del Museo dell’Acropoli di Atene, Nikolaos Stampolidis, con la prof.ssa Mariangela Ielo, docente all’Università di Atene e consulente del Museo, con Lina Mendoni, ministro della Cultura della Repubblica Greca e soprattutto, con la direttrice del Museo Salinas Caterina Greco, il cui impegno è stato determinante per il ritorno in Grecia del frammento del Partenone”.

L’insegna dell’Ordine della Fenice (Ταξιάρχης του Φοίνικος) è una medaglia a forma di croce, con al centro la mitica Fenice con le ali aperte che rinasce tra le fiamme. Sul retro della croce c’è lo stemma della Repubblica Ellenica. La medaglia sarà consegnata a Roma dall’Ambasciatore S.E. Sourani, nel corso di una cerimonia che si svolgerà a luglio nell’Ambasciata di Grecia in Italia.

Giovanni Guarneri, ambasciatore del territorio e custode della cucina italiana: ecco il prezioso lavoro di valorizzazione della tradizione gastronomica del Don Camillo di Siracusa

Giovanni Guarneri, ambasciatore del territorio e custode della cucina italiana: ecco il prezioso lavoro di valorizzazione della tradizione gastronomica del Don Camillo di Siracusa

La recente candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco conferma quanto, oggi più che mai, sia fondamentale il lavoro di valorizzazione della nostra cultura gastronomica

Lo scorso 23 marzo il Sottosegretario alla cultura con delega all'Unesco Gianmarco Mazzi, insieme al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e al Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, hanno ufficializzato la presentazione del dossier di candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. Un dossier dove il cibo e il patrimonio gastronomico vengono indicati come elementi culturali indissolubilmente legati all’identità del nostro paese. “Una candidatura importante - ha commentato lo chef patron Giovanni Guarneri -  che contribuirà a proteggere le tradizioni culinarie che si sono stratificate nel corso dei secoli nei territori regionali, formando cucine estremamente varie e differenti dal Nord al Sud Italia e che. perfino all’interno delle stesse cucine regionali. presentano interessantissime diversificazioni. Le venti cucine regionali italiane sono il più grande patrimonio del Paese, al pari di quello architettonico e paesaggistico, perché ogni cucina racchiude nella sua essenza cultura, storia, biodiversità, estro. Un patrimonio che comprende tutte le tradizioni gastronomiche che si sono susseguite nei secoli da quelle nobiliari a quelle povere, fino allo street food, e che per questo va  tutelate  e rispettate.  La cucina italiana è unica al mondo proprio per la  sua infinita varietà di saperi e di tradizioni locali”.

Un messaggio più che mai attuale quello dello chef Guarneri, che con la cucina del suo Don Camillo di Siracusa si conferma ambasciatore del territorio e autentico custode del patrimonio gastronomico della cucina italiana, con una selezione di piatti che da trentotto anni interpretano il rispetto della tradizione e la valorizzazione della materia prima locale.

 

Rappresentativi in tal senso due piatti iconici del menu e, per questo, stagionalità permettendo, sempre presenti. Due piatti che interpretano, da un lato, la storicità non solo del ristorante, ma della cucina italiana tutta, dall’altro, il rispetto della materia prima valorizzata in un linguaggio attuale. Uno è il piatto che probabilmente più rappresenta l’Italia nel panorama culinario mondiale, la pasta al pomodoro o, nella versione del Don Camillo, gli spaghetti ai tre pomodori di Pachino, l’altro è  una preziosa gemma del terroir siracusano, il gambero viola di Capo Passero, che qui viene marinato al gin e sale di Mothia, affumicato al ginepro e servito su maionese di ostriche e alga croccante.

“Gli spaghetti ai tre pomodori – spiega lo chef – sono un classico per cui nutro grande rispetto che, in tutto il mondo, viene identificato come la pasta per eccellenza. Un primo che io stesso amo mangiare spesso e che mi dà grande piacere cucinare. È il piatto di cui, grandi e piccini, mi chiedono più spesso il bis, e questo mi riempie di gioia. È la ricetta più amata  dai bambini, ma anche quella che più incuriosisce gli adulti, che vedendola presente in  un ristorante di alta fascia come il Don Camillo, arrivano alla conclusione di doverlo assolutamente provare.”

Un piatto semplice ma da non sottovalutare, la cui esecuzione, data troppo di sovente per scontata, può mettere  in difficoltà anche i cuochi più blasonati. Per realizzarlo, lo chef Guarneri utilizza tre tipologie di pomodoro locale al fine di restituire tre differenti sensazioni gustative: la salsa viene preparata utilizzando pomodoro datterino, rinomato per la sua dolcezza, e pomodoro a grappolo che, con la sua maggiore acidità, equilibra il sapore. A questa viene aggiunto, in un secondo momento, pomodoro ciliegino saltato in padella con cipolla bianca già stufata, che conferisce al piatto maggiore dolcezza, e basilico. La pasta viene velocemente mantecata nel condimento e ultimata con un filo di olio extravergine di oliva DOP Monti Iblei. Inoltre, per venire incontro alla memoria di ogni commensale, al tavolo viene servita con Parmigiano Reggiano a richiesta.

Di recente introduzione, in carta solo dal 2019, i gamberi al gin sono uno degli antipasti più richiesti dagli ospiti del Don Camillo e quello che forse più rappresenta il trait d’union tra lo chef Guarneri e il suo territorio. Qui la materia prima è protagonista e non è un caso che lo chef abbia scelto di utilizzare il Gambero viola di Capo Passero che, oltre a essere pescato  nelle acque siracusane, si caratterizza per una carne particolarmente soda e una testa molto succulenta. In mancanza del prodotto, mantenendo l’identità territoriale, il piatto viene realizzato con il Gambero rosso di Ortigia.

Si procede profumando in osmosi il gin con le scorze del Limone di Siracusa IGP, di cui lo chef è ambasciatore, che viene poi filtrato. Si sguscia il gambero lasciando testa e coda e si passa velocemente nel succo di limone leggermente salato. I gamberi vengono quindi spruzzati di gin, conditi con sale di Mothia e con un filo d’olio extravergine di oliva, sempre rigorosamente DOP Monti Iblei, serviti su alghe locali e accompagnati da una golosa maionese all’ostrica. Il piatto viene portato al tavolo sotto una cloche in vetro, sollevata la quale gli ospiti potranno godere del profumo dell’affumicatura di legno di quercia agli oli essenziali di ginepro che conferisce al piatto un aroma delicato e piacevole. “La profumazione dell’affumicatura con oli essenziali – racconta lo chef – è una pratica che uso da sempre. Mi piace molto la reazione degli ospiti che, colpiti inizialmente dalla presentazione scenografica, rimangono poi sorpresi per la riuscita del piatto anche al palato. Una ricetta che può sembrare complessa nella sua preparazione, ma che è realizzata  attraverso abbinamenti semplici e golosi, in cui la freschezza e la qualità della materia prima sono protagoniste. Credo che questo dovrebbe essere il vero compito di ogni cuoco: raccontare il territorio attraverso i suoi prodotti”.

 

Due piatti iconici che rappresentano il profondo rispetto per l’identità della materia, del territorio e della tradizioni gastronomiche, ma che vengono integrati in abbinamenti nuovi e  inusuali ma sempre equilibrati, creando così quelle “nuove tradizioni” che tanto caratterizzano il lavoro dello Chef Giovanni Guarneri.

 

Posizionato nel cuore di Ortigia, Don Camillo, con i suoi tavoli sotto le secolari volte in pietra, è un luogo di semplice eleganza dove gustare piatti ricercati e godere di una cantina tra le più interessanti e premiate dell’isola, con una selezione di circa 700 etichette su cui spiccano verticali di gran prestigio.

 

Un ristorante che da trentotto anni rappresenta l’eccellenza della cucina siciliana, una vera e propria istituzione gastronomica sul territorio siciliano

Etna Eternal FlameAleksandar Duravcevic | Johannes Pfeiffer | Samantha Torrisi  reportage fotografico di Oriana Tabaccoa cura di Ysabel Pinyol Blasi07 luglio – 29 ottobre 2023  conferenza di presentazione 6 luglio 2023, ore 16.00presso l’aula consiliare del Comune di Nicolosi (Ct) opening 6 luglio 2023, ore 17.00Etna Sud (1980mt) – fronte lavico del 2001 Centro Servizi del Comune di Nicolosi (Ct)(piazzale Rifugio Sapienza)

Sarà presentata giovedì 06 luglio alle ore 16.00 presso l’aula consiliare del Comune di Nicolosi, il progetto Etna Eternal Flame dell’Associazione Culturale Basaltika in collaborazione con i partner culturali Monira Foundation di New York, diretta da Ysabel Pinyol Blasi e Fondazione Orestiadi di Gibellina diretta da Enzo Fiammetta, con il patrocinio dell’Ente Parco Etna e del Comune di Nicolosi, ed il sostegno scientifico dell’INGV e AIV (associaz. Italiana di vulcanologia) A seguire, intorno alle 17.00 ci sarà l’opening presso l’area Etna Sud (1980mt) - fronte lavico del 2001 e Centro Servizi del Comune di Nicolosi.

 «Abbiamo accolto con estremo interesse Etna Eternal Flame – dichiara il Sindaco del Comune di Nicolosi, Dott. Angelo Pulvirenti per il rilievo internazionale del progetto curatoriale ed espositivo cui, sin da subito, ha puntato il presidente dell’associazione Basaltika. La mostra sarà un’importante occasione di incontro e confronto collettivo e interdisciplinare sul rapporto tra l’uomo ed il vulcano Etna. Fin dall’antichità, il fuoco è sempre stato un elemento primario e di sopravvivenza per l’uomo, un vero e proprio rituale comunitario, da cui sono nati miti, leggende e racconti, giunti fino ai giorni nostri. Etna Eternal Flame, racchiude in un’unica frase un pensiero - “fuoco eterno” - in continua mutazione in continuo ardere, principio e origine di ogni cosa».

Etna Eternal Flame è un dialogo autoriale e di visione tra le artiste Samantha Torrisi e Oriana Tabacco, che vivono ai piedi di questa grande Madre, l’Etna, ed autori internazionali, ovvero, l’americano Aleksandar Duravcevic, e il tedesco Johannes Pfeiffer che hanno raccontato il luogo e creato connessioni sotto il profilo antropologico, storico, documentativo e scientifico attraverso il linguaggio visivo contemporaneo.

«Etna Eternal Flame – chiarisce la curatrice della mostra, Ysabel Pinyol Blasi - è una conversazione artistica su quelle alchimie e su quel fugace momento in cui si coglie la fiamma prima che si trasformi in cenere. La mostra presenta opere degli artisti contemporanei: Aleksandar Duravcevic, Johannes Pfeiffer, Samantha Torrisi in dialogo con le immagini fotografiche di Oriana Tabacco».

 Samantha Torrisi non presenta solo la sua ricerca ma il suo atelier, in un percorso emotivo tra i lavori pittorici e le sue visioni, L’installazione di Johannes Pfeiffer nasce come una rimodulazione del luogo offrendo nuove possibili visioni. La scultura di Aleksandar Duravcevic si presenta come un luogo di pensiero, come un invito a rallentare ed ascoltare le energie esterne del vulcano. Le fotografie di Oriana Tabaccosono racconto evocativo e documentaristico del progetto che vede il suo inizio nel 2021. Etna Eternal Flame è la prima mostra d’arte contemporanea esposta in quota 1980mt sulle aree dell’eruzione del 2001. Un progetto ambizioso che ha con il patrocinio dell’Ente Parco Etna e del Comune di Nicolosi, per esporre sulle aree dello scenario lavico che ha interessato l’eruzione del 2001 nel versante Sud-Est, Partner culturali Monira foudation e Fondazione Orestiadi di Gibellina, ed sostegno scientifico dell’I.N.G.V. e AIV (Associazione Italiana di Vulcanologia). Il progetto Etna Eternal Flame nella sua edizione siciliana si concluderà nell’ottobre 2023 per poi essere ospitato oltre oceano presso il centro studi di arte contemporanea internazionale Monira Foundation, New York. «L’Associazione Culturale Basaltika - spiega il suo presidente, Oriana Tabacco - ha reso

 possibile queste connessioni, scegliendo il vulcano Etna come luogo di pensiero primigenio, dove l’arte è il principale conduttore di nuovi possibili dialoghi in un paesaggio che diviene anche archivio di memoria collettiva. L’Etna, terra fluida in continuo mutamento, esprime e traduce il pensiero insito nell’opera d’arte stessa, viva attiva e vulnerabile». Durante i mesi di apertura della mostra, sarà possibile partecipare liberamente a degli incontri di approfondimento antropologico, scientifico, economico e culturale con: Francesco Lucifora curatore e docente di storia dell’arte contemporanea dell’ABA CT; con il prof. Stefano Branca direttore INGV di Catania e il prof. Marco Viccaro Professore Geochimica e Vulcanologia UNI CT;  presidente dell’Associazione Vulcanologia Italiana la prof.ssa Teresa Graziano, Professore di Geografia Economico-Politica UNI CT e il  prof. Rosario Faraci, Professore di Economia e Gestione delle Imprese UNI CT ed il prof. Enzo Fiammetta direttore Fondazione Orestiadi di Gibellina. Questi incontri avranno cadenza mensile al tramonto e si svolgeranno presso il Centro Servizi Comune di Nicolosi, Etna Sud piazzale Rifugio Sapienza, definizione tematiche e info orari saranno presto comunicati in calendario.

L’Africa nei Media Italiani: il Dossier Africa Mediata 2023

Il volto più dinamico e innovativo dell’Africa soffre di una costante sottorappresentazione nei media italiani. È quanto emerge dalla quarta edizione de “L'Africa MEDIAta”, il rapporto presentato oggi a Roma da Amref Health Africa-Italia in occasione dell’Africa Day.

Curato dall’Osservatorio di Pavia, ha l’obiettivo di analizzare come e quanto i media italiani raccontino l’Africa. Un tratto di continuità accompagna tutte le edizioni del rapporto: la marginalità della comunicazione sull’Africa e sulle persone africane e afrodiscendenti nei media mainstream.

Eppure, vi sono delle potenzialità e una giovane dinamicità che aggiungono un altro volto: per le startup tecnologiche africane rispetto al 2020, nel 2021, si è segnato un +113% per investimenti.  

Il dossier 2023 è strutturato in due parti: la prima dedicata all’informazione complessiva su Africa, persone africane e afrodiscendenti nei media tradizionali, stampa e televisione; la seconda si focalizza invece sulla rappresentazione mediatica dell’innovazione e dello sviluppo africani, ricercando nell’immagine dell’Africa restituita dall’informazione italiana ciò che rinvia ai concetti di nuovo, futuro, dinamismo e cambiamento, emancipazione e talento, creatività e competenza.

L’evento di presentazione del report vede Rai Radio3 come media partner. 

Quotidiani

Nel corso del 2022, l’Africa è apparsa in 953 notizie nelle prime pagine di sei testate, ovvero in media 13 volte al mese (-3 rispetto al 2021). Per l’84% le notizie raccontano l’Africa qui, ovvero riguardano fatti ambientati in Italia o in altri Paesi occidentali e nello specifico trattano temi legati alla sicurezza e ai flussi migratori (69,1%). Il restante 16,2% di notizie, ambientate in Africa, si focalizzano maggiormente su guerra e terrorismo (36,4%), e poi migrazioni e politica.

Notiziari del prime time e programmi di infotainment

Si accentua una tendenza osservata a partire dal 2020: la riduzione progressiva di notizie sull’Africa. Nei Tg analizzati sono state rilevate soltanto 1.174 notizie pertinenti (22% in meno rispetto al 2021), di cui il 74% riguardante i flussi migratori e la gestione dell’accoglienza. L’emergenza migratoria è infatti uno degli argomenti più trattati, soprattutto in relazione a particolari fatti, come il caso della Ocean Viking.

Nel 2022 sono diminuite le news su guerra e terrorismo a favore di notizie su viaggi istituzionali di ministri italiani in Africa, forniture di gas, COP27 ed eventi di cronaca come il caso Soumahoro.

La marginalità di attenzione per l’Africa viene confermata anche negli 85 programmi di infotainment analizzati su sette reti televisive: su 61.320 ore trasmesse in un anno sono stati rilevati, in calo rispetto allo scorso anno, 700 riferimenti all’Africa, in media un riferimento ogni 87 ore di programmazione. Si evidenzia come l’Africa sia rappresentata come una sola realtà, priva di specificità e caratterizzata uniformemente da un futuro senza speranza.

Inoltre, a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina, si nota all’interno dei programmi la presenza di una narrazione delle migrazioni che distingue tra rifugiati veri in fuga da un’invasione e profughi “di comodo”, come sembrano essere considerati coloro che provengono dal continente africano.

«Le narrazioni sull’Africa sono spesso condite di luoghi comuni e falsi miti che rischiano di condizionare il nostro modo di guardare a questo vastissimo continente: un territorio ricco di differenze quanto di risorse, e che appare determinato a conquistare il proprio futuro con ogni mezzo, trovando risposte innovative e all’avanguardia, come documentano diverse analisi tra cui il Global Innovation Index dell’OMPI, e come testimonia ogni giorno anche la nostra esperienza sul campo - dichiara Paola Crestani, Presidente di Amref Health Africa in Italia.

Da tempo utilizziamo le nuove tecnologie per promuovere e garantire il diritto alla salute in Africa, attraverso azioni e servizi in grado di migliorare la formazione del personale sanitario locale e adottando metodologie di intervento innovative. Un piccolo, grande esempio di trasformazione possibile che speriamo possa contribuire a una rappresentazione dell’Africa più positiva e caparbia» conclude Crestani.

L’innovazione in Africa nei programmi di infotainment, nei media online e sui social

Dal rapporto di Amref emerge che di innovazione in Africa sui media italiani si parla poco e spesso nel modo sbagliato. Due dati lo confermano: l’estrema marginalità del tema, presente nelle testate specializzate ma difficilmente nei media mainstream, e la quasi esclusiva connotazione esogena dei cambiamenti, descritti per lo più come conseguenze di progetti esportati dall’Italia o in generale dall’Occidente.

Nei 75 programmi televisivi analizzati, in 829 puntate, solo il 6% dei frame (50 frame) è dedicato al tema dell’innovazione e dello sviluppo in Africa.

Tendenza che si conferma anche con l’analisi delle edizioni online e delle pagine Facebook delle 62 principali testate giornalistiche italiane e degli organi di informazione dedicati all’Africa, da cui emerge che nel corso dell’anno solo 96 articoli e 28 post su Facebook riguardavano i processi di innovazione in Africa. Di questi, la maggioranza è dedicato al settore economico con focus su progetti di cooperazione che partono dall’Europa con la percezione di un continente “sotto tutela”.

Gli unici esempi di narrazione complessa e continuativa sono le reti per la distribuzione del segnale 5G e le iniziative per il trasporto dei combustibili fossili.

Per quanto riguarda invece l’innovazione culturale e artistica questa risulta collegata esclusivamente alla fruizione di eventi di scena in Italia, in Europa o in America. Si nota inoltre una tendenza a generalizzare il racconto dei processi di sviluppo al continente nel suo complesso, con una limitata focalizzazione sui singoli Paesi. 

«Amref crede fortemente nell’innovazione per realizzare, come da sua missione, un cambiamento duraturo per la salute del continente africano. Già dal 2005, per esempio, utilizziamo strumenti di formazione digitale per rafforzare capacità e conoscenze non solo del personale sanitario ma anche delle comunità nelle quali lavoriamo. Più recentemente abbiamo sviluppato una app che offre ai ragazzi e alle ragazze counselling sulla salute di genere e riproduttiva, servizio particolarmente importante per prevenire gravidanze precoci e forme di violenza. Due esempi che mostrano il volto decisamente innovativo e all’avanguardia dell’Africa. È veramente importante che i media comincino a raccontarlo» dichiara George Kimathi, Direttore Amref Institute of Capacity Development.

Amref è promotrice di numerose innovazioni, in ambito salute, “made in Africa” - come ha ricordato durante l’evento George Kimathi - ed altre che rappresentano una forte cooperazione tra Italia e il continente africano: in Uganda per esempio il progetto Kokono™, in collaborazione con De-Lab, Società Benefit e B-Corp™, ha fornito una risposta concreta all’elevato tasso di mortalità dei bambini a causa della malaria.

Si tratta di una culla portatile dotata di una zanzariera: una soluzione innovativa perché in grado di proteggere la salute dei piccoli e allo stesso tempo di contribuire all’empowerment delle donne, permettendo loro di lavorare portando con sé i figli in sicurezza.

Rilevante anche 3Map – il progetto sviluppato dalla social good company TriM – che consente la raccolta, la registrazione, l’analisi e la diffusione di informazioni per contrastare le conseguenze di eventi climatici avversi. Il sistema permette di condividere rilevazioni sul meteo restituendo previsioni su temperature e probabilità di precipitazioni che, diffuse di villaggio in villaggio, migliorano la pianificazione dei pascoli e delle coltivazioni e riducono l’impatto di eventuali calamità naturali. Anche queste presentate durante l’evento.

Dopo l’intervento di benvenuto di Paola Crestani, presidente Amref Italia, il programma prevedeva gli interventi di: Paola Barretta, ricercatrice Osservatorio di Pavia; Nathan Kiboba, stand-up comedian e presentatore di Zelig; Nadia Zicoschi, giornalista Rai.

Nella seconda parte dell’evento “L’Africa, un continente innovativo” sono intervenuti: Alessandro Demarchi, cofondatore TriM srl; Lucia Dal Negro, Ceo De-LAB srl; Lilian Kamanzi, direttrice comunicazione Amref Uganda; George Kimathi, direttore Amref Institute of Capacity Development e Guglielmo Micucci, direttore Amref Italia.

L’evento – che ha ottenuto la media partnership di Rai Radio3 – è stato condotto da Veronica Fernandes, giornalista Rainews24. 

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DiVino Festival 2023 – XVII edizione CASTELBUONO (PA) 30 giugno – 2 luglio

Oscar Farinetti premiato al DiVino festival, la vetrina internazionale sul vino in programma a Castelbuono (PA) il prossimo weekend. Oltre 200 cantine presentiStreet food, degustazioni, incontri, masterclass e visit

CASTELBUONO (PA). Il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, è l’ospite più atteso della nuova edizione del DiVino Festival, la vetrina internazionale sul vino e sulle eccellenze del territorio che per tre giorni – il prossimo fine settimana, dal 30 giugno al 2 luglio – trasformerà il borgo di Castelbuono, sulle Madonie, in un’enorme (virtuale) tavola imbandita, tra visite alle cantine e ai laboratori, stand di degustazione, incontri e il premio Gusto DiVino alle eccellenze del settore. Un omaggio ai vini che nascono dall’inventiva di giovani cantine e dalla sicurezza di quelle più rodate, si va dalle etichette più accreditate a quelle di nicchia; ma anche i sapori di una volta e quelli di ultimissima generazione. Insomma, sarà veramente un’immersione nel buon gusto e nel buon bere. DiVino Festival, diciassettesima edizione prenderà il via venerdì 30 giugno alle 11.30 con la visita guidata alla cantina Abbazia Santa Anastasia, una delle realtà più note del territorio, conosciuta e apprezzata per i suoi vini innovativi e biodinamici: qui i partecipanti avranno l'opportunità di degustare tre calici delle migliori etichette locali. Nel pomeriggio, alle 17, apriranno gli stand enogastronomici lungo via Sant'Anna: 19 eccellenze siciliane, tra cui aziende storiche come Tomarchio (bibite dal 1920), Antica Focacceria San Francesco (dal 1856), Antico Forno Valenti (dal 1887), e altri, tra birre artigianali, aperitivi siciliani, biscotti madoniti e confetture a km0. Nel corso del festival saranno organizzate masterclass gratuite con degustazioni, per approfondire le conoscenze sul mondo del vino. Attenzione alle intolleranze alimentari e alla celiachia, con birra e street food senza glutine.  Alle 18, al museo naturalistico “Francesco Minà Palumbo”, convegno con degustazione sulla biodiversità enologica e vitivinicola in Sicilia. La prima giornata di festival si concluderà con uno spettacolo di due talentuosi comici di Zelig, Carlo Amleto e Vincenzo Comunale sul palco in piazza Castello.

 

Seconda giornata (sabato 1 luglio): si inizia alla scuola elementare Gino Strada con la sesta edizione del concorso gastronomico "Un piatto da ricordare"; alle 18, in piazza Margherita, spettacolo circense e giocoleria di Jonathan Marquiz. Alle 21.30 in piazza Castello, cerimonia di consegna del premio internazionale Gusto Divino ai quattro vincitori, tutte personalità di spicco dell'enogastronomia: il fondatore di Eataly Oscar Farinetti, sarà premiato per lo straordinario contributo alla promozione dei prodotti gastronomici italiani nel mondo; grazie alla sua visione imprenditoriale, ha aperto sedi Eataly nelle più importanti città, diventando un ambasciatore della cucina italiana e dei prodotti di qualità. Premiata Ylenja Lucaselli per il suo ruolo fondamentale nella promozione dell'enoturismo e per il suo impegno come global advisor della Southern Glazer’s Wine and Spirits, azienda con sede a Miami e in Texas, che distribuisce circa 60 milioni di bottiglie di cantine italiane negli Stati Uniti. E ancora, Walter Massa, rinomato enologo, riconosciuto come "Re del Timorasso", primo a credere nelle potenzialità di questo vitigno autoctono a bacca bianca, attraverso cui è stata valorizzata e promossa la zona dei Colli Tortonesi attraverso la produzione di vini di alta qualità. Massa ha collaborato con altri produttori locali ed è riuscito a limitare gli impianti per preservare l'autenticità del suo territorio. E un riconoscimento va ad Angelo Mangano, giornalista appassionato, autore di servizi che spaziano dalla cronaca all'enogastronomia, premiato per il suo lavoro in Mediaset e per Studio Aperto, attraverso cui ha contribuito a far arrivare le bellezze della Sicilia alla ribalta nazionale. Durante la serata, performance l’omaggio dei Totò on the Road al Principe della risata, e dei Colpa d'Alfredo a Vasco Rossi.

Domenica 2 luglio, terza e ultima giornata del festival: il cuore sarà dalle 16.30 alle 21.30 (ultimo accesso alle 20), il Salone del vino, con etichette di oltre 200 cantine in degustazione al chiostro San Francesco. Gli appassionati potranno scoprire e apprezzare la varietà e la qualità dei vini di produttori locali, nazionali e internazionali. Previste visite in cantina, degustazioni e prodotti anche nell'area street food di via Sant'Anna sin dalla mattina; dirette e djset di Radio One; truccabimbi e  facepainting per i più piccoli e spettacolo di magia di Harry Magnum Potter, oltre alle performance on the road di Fabrizio Campo con il suo spettacolo "Con-tatto". Chiudono gli Aironi, tribute band dei Nomadi, in piazza Castello.

 

La manifestazione, patrocinata dal Comune di Castelbuono con il contributo degli assessorati regionali al Turismo, Attività produttive e Agricoltura, è gestita dall’Associazione Baz’art Sicilia.

Quasi tutte le attività sono a ingresso gratuito, quelle che prevedono un ticket sono in prevendita su Eventbrite o rivolgendosi all’organizzazione tramite whatsapp al +39.347.7017847.

SOSPENSIONE AD EXPERIMENTUM PER UN TRIENNIO DELL’UFFICIO DI PADRINO E MADRINA (Decreto Arcivescovile 004/2023)LINEE ATTUATIVE

Prot. 023/2023

– Ai Presbiteri e Diaconi

– Ai Membri della Vita Consacrata

– Ai Fedeli Laici

dell’Arcidiocesi di Palermo

 

Carissimi, com’è noto il prossimo 1° luglio entrerà in vigore il Decreto Arcivescovile, Prot. 004/2023 pubblicato lo scorso 31 gennaio, con il quale viene sospeso ad experimentum – per la durata di un triennio – l’ufficio di Padrino e di Madrina nel Battesimo dei bambini, nella Confermazione degli adolescenti e degli adulti, nonché nell’Iniziazione Cristiana degli adulti.

Questa decisione, maturata dopo ampia riflessione negli organismi diocesani di partecipazione, non può e non deve assolutamente essere interpretata come l’abolizione di tale plurisecolare istituto, quanto, piuttosto, come una opportunità propizia per riscoprirne e rivalutarne il significato primigenio nella vita spirituale dei battezzandi o dei cresimandi, come anche dei neofiti, nonché individuare nuove forme e prassi per un idoneo ripristino.

A fronte della richiesta di chiarimenti e delle osservazioni giunte da più parti circa l’attuazione ormai prossima dello stesso Decreto, sono a precisare quanto segue:

 

Il Decreto dovrà essere attuato, senza eccezioni, in qualunque Comunità dell’Arcidiocesi.

 

La celebrazione dei Sacramenti avvenga osservando scrupolosamente i libri liturgici approvati con gli adattamenti che essi demandano al ministro, tra i quali, evidentemente, bisognerà omettere quanto riguarda i padrini e le madrine. In caso di dubbio ci si potrà rivolgere al responsabile dell’Ufficio Liturgico.

 

Durante questo triennio, sarà compito dei parroci in collaborazione con i catechisti, curare un’opportuna catechesi che renda esplicite le ragioni pastorali di tale decisione, e che spieghi come la sospensione del “padrinato” sia utile ad una seria riflessione per la sua futura valorizzazione.

 

In particolare sarà ora più che mai necessario ricordare che il ruolo del padrino non può e non deve essere ridotto a una sorta di “privilegio” o di “convenienza sociale”, ma richiede un impegno costante e una coerenza di vita che testimonino la bellezza e le esigenze di una vita vissuta secondo il Vangelo. In altre parole, dovrà essere evidente l’assunzione di responsabilità nella testimonianza della fede.

 

Non è consentito introdurre nessun’altra “figura alternativa” al padrino e alla madrina, come ad es. “garanti”, “accompagnatori” o il cosiddetto “testimone”, figura che il Codice di Diritto Canonico identifica, oltretutto, in casi ben precisi.

 

Tuttavia, nel tempo di questa sospensione temporanea, nulla vieta che battezzandi e cresimandi possano avere, nel loro cammino di fede, una o più figure di riferimento e di accompagnamento, al di là della loro presenza all’interno del rito liturgico. Tali figure, comunque, non avranno alcun ruolo o visibilità nella celebrazione dei rispettivi sacramenti.

 

I Parroci non rilascino Nulla Osta per battesimi o cresime da celebrare nelle Diocesi della nostra Metropolia (Monreale, Trapani, Mazara del Vallo, Cefalù), come pure nell’Eparchia di Piana degli Albanesi. Ciò sarà utile, innanzitutto, per evitare che il “padrinato” venga considerato prioritario rispetto al sacramento stesso. Tale decisione viene contestualmente comunicata anche alle suddette Diocesi, affinché si possano far carico, per la loro parte, di informarne i presbiteri delle rispettive Chiese.

 

Per eventuali eccezioni, comprovate da valide motivazioni pastorali, il Nulla Osta sarà rilasciato dalla nostra Curia, su richiesta sottoscritta congiuntamente dagli interessati e dal parroco del luogo della celebrazione.

 

Poiché, come stabilito dal Decreto, «gli Uffici Liturgico e Catechistico, insieme al Servizio Catecumenale, hanno mandato di monitorare e verificare, durante questo triennio, l’andamento della nuova prassi», ad essi si potranno far pervenire eventuali osservazioni e riflessioni maturate in itinere (p.es. proposte di nuove prassi), come anche difficoltà o resistenze sorte nell’attuazione.

 

Confidando che tali linee attuative facciano chiarezza e aprano piste di riflessione, auspico che da parte di tutti si valorizzi sapientemente questo periodo di sospensione.

GIOACCHINO GARGANO - ECCO LA PIZZA DEL MIO MARE

Saccharum, l'innovativa pizzeria ad Altavilla Milicia, a pochi chilometri da Palermo, che ha recentemente vinto importanti premi gastromici tra cui: il Premio Ricerca e Innovazione 2023 del Gambero Rosso, la segnalazione tra le pizzerie eccellenti della famosa guida 50 Top Pizza, l'inserimento come new entry 2023 sulla guida di Identità Golose e la Corona Radiosa, massimo riconoscimento per la Guida de  Il Golosario, punta tutto sulla ricerca e la sperimentazione pur rimanendo nel solco della territorialità. Arrivano così le nuove pizze di mare di Gioacchino Gargano, trentotto anni, venti dei quali passati in cucina, Gioacchino è a tutti gli effetti uno chef prestato all'arte bianca e da grande chef sono le sue preparazioni, i condimenti e le attenzioni che dedica alla sua pizza.

"Con l'arrivo dell'estate mi è sembrato naturale farmi ispirare dal mare - racconta Gioacchino - la nostra comunità di pescatori locale è ancora molto attiva, Porticello era una delle più grandi marinerie di pesca della Sicilia e la salatura delle acciughe ad Aspra raggiungeva livelli di eccellenza. Oggi le cose sono un po' cambiate ma la qualità del pesce e delle conserve ittiche rimane eccellente, per questo ho voluto giocare con dei sapori un po' insoliti portando il mare sulla mia pizza, provando a raccontare l'orgoglio e le tradizioni dei borghi marinari a cui sono molto legato: Aspra, Porticello e Sant'Elia."

Le pizze di mare di Saccharum sono perfette per una cena estiva nella grande terrazza del ristorante, da accompagnare con una buona birra artigianale o un rinfrescante cocktail o per essere abbinate ad un vino o degli interessanti champagne. 

Ingredienti semplici e impasti preparati a regola d'arte esaltano prodotti locali d'eccellenza, le nuove pizze di Gioacchino Gargano racconto il mare e i suoi protagonisti: pescatori e piccoli produttori locali che ogni giorno con passione selezionano e lavorano tutto il meglio che il mare della costa tirrenica siciliana ha da offrire. Rapporti umani, prima ancora che commerciali, che Gioacchino cura personalmente.

Pizza Nuda e Cruda, con tartare di gambero locale

Mentre in Nuda e cruda lo chef decide di esaltare una tartare di gambero rosso locale poggiandola delicatamente su una burrata di bufala, del datterino giallo semi dry e delle zucchine genovesi alla brace, in O mare nero è un goloso sugo di calamaretti con il loro nero ad essere protagonisti che si aggiunge in uscita alla mozzarella, al datterino giallo e alla salsa verde, una pizza che è un tripudio di pescato locale e vuole essere una testimonianza di affetto e sostegno concreto all'antica arte marinara di Porticello, un piccolo borgo di pescatori tra Bagheria e Palermo molto pittoresco. Qui al mattino presto in banchina si possono incontrare alcuni fornitori di Saccharum che ritornano dal mare dopo aver tirato su le reti, tra questi Giuseppe Balistreri, pescatore e scrittore del romanzo "L'amore per un padre" dedicato alla gente di mare della sua comunità e alla dedizione per il mestiere del mare. 

Porticello, Aspra e Sant'Elia sono infatti paesini di mare ancora fortemente animati da una marineria molto operosa e da tante botteghe artigiane legate alla cultura del pesce e alla produzione artigianale delle sue conserve. È il caso dell'antico stabilimento per la salagione delle acciughe della famiglia Balistreri, oggi diventato un museo grazie all'instancabile lavoro di uno dei suoi eredi: Michelangelo.

Qui è possibile scoprire, attraverso le diverse sale che si snodano all'interno dell'antica fabbrica, l'arte della pesca e della conservazione delle acciughe, ma anche ricostruzioni molto pittoresche dell'antica Aspra o conoscere gli strumenti e il lavoro del maestro d'ascia. Una visita molto divertente, che vale il viaggio, soprattutto se accompagnata dallo stesso Michelangelo, intrattenitore e divulgatore dallo spirito travolgente.

Oggi la fabbrica si è spostata poco lontano ma l'eccellenza delle sue acciughe rimane immutata, per questo Gioacchino Gargano le ha scelte per la sua spick and crock Anciova, con stracciata di burrata, datterino giallo e rosso semi dry, filetti di acciughe artigianali di Aspra selezione superiore, polvere di pomodoro, e basilico. Ma anche per il suo strepitoso sfincione Bagherese, una pizza tradizionale del territorio che Gioacchino interpreta in modo personale lasciando intatti gli ingredienti originali: cipolla di Giarratana, tuma, ricotta fresca, acciughe di Aspra, mollica tostata di pane fresco e origano.

Museo delle Acciughe di Aspra - Lo Sfincione Bagherese

Anche Ora tonno con Pomodoro, olive taggiasche, capperi datterini rossi e gialli, cipolla caramellata e filetto di tonno da pesca sostenibile lavorato artigianalmente a Sant'Elia, vuole essere un omaggio al suo mare e ai suoi ricordi d'infanzia, quando tutte le famiglie preparavano in casa il tonno sott'olio all'inizio dell'estate.  Il nuovo menù di pesce non si esaurisce qui, e riserva altre sorprese tra cui Cozze e friarielli con fiordilatte tagliato a coltello, friarielli, cozze, pecorino siciliano DOP e mollica di pane aromatizza all’aglio oppure ancora Alalunga alla brace senza la brace, una spick and crock  con provola affumicata, alalunga marinata a secco con zucchero di canna, sale grosso di trapani, agrumi di Sicilia e zucchero di canna, datterino rosso semi dry, cipolla marinata, foglie di cappero e finger lime. Oppure ancora Il pesce spada ha fatto l’uovo con datterino rosso semi dry, gamberi e mozzarella, in uscita: uova di pesce spada, finger lime e prezzemolo. E poi ancora un grande classico, amatissima dai più affezionati e già presente in menù da qualche stagione Bottarga un po’ stracciata con fiordilatte, zucchine fritte, pomodorini gialli e rossi confit stracciata di burrata, fior di bottarga di tonno, mollica tostata all’aglio, un'autentica esplosione di colori e sapori del mare

COMUNICATO STAMPA QUESTURA DI PALERMO PER "VASCO LIVE"

A garanzia del sereno svolgimento dei concerti musicali “Vasco Live 2023”, che avranno luogo nelle giornate del 22 e 23 giugno p.v. presso lo stadio comunale “Renzo Barbera” di Palermo, si ritiene opportuno diramare alcune indicazioni di massima a tutti gli avventori che vi prenderanno parte.

Anzitutto, per favorire l’afflusso veicolare nel centro cittadino in occasione di entrambi gli eventi musicali, è vivamente consigliato che:

-       tutti i pullman provenienti dalle province orientali della regione (ME-CT-SR-RG-CL-AG-EN) raggiungano la “Fiera del Mediterraneo”, individuata quale prima area di parcheggio prossima al luogo teatro dell’evento, percorrendo il seguente itinerario: viale Regione Siciliana direzione Trapani, svincolo viale Lazio, viale Lazio, viale Campania, via Brigata Verona, piazza Vittorio Veneto, via dell’Artigliere, piazza Leoni, viale Diana, via della Favorita, via Imperatore Federico, via Anwar Sadat n.13, area interne alla struttura “Fieristica”;

-       tutti i pullman provenienti dalle province occidentali della regione (TP) raggiungano “piazzale Ambrosini”, individuata quale seconda area di parcheggio prossima al luogo teatro dell’evento, percorrendo il seguente itinerario: Autostrada A/29 direzione Palermo, svincolo zona industriale Nord, (subito dopo lo svincolo Ospedale Cervello), sottopasso, rotonda vittime di Montagna Longa, via Ugo La Malfa, via Pietro Nenni, viale Francia e piazzale Ambrosini (parcheggio stazione Francia).

Si chiarisce che l’imbarco sui pullman, al termine del concerto, avverrà dalla medesima postazione di sbarco. A tal riguardo, per favorire il deflusso veicolare in uscita dal centro cittadino, è vivamente consigliato che:

-       tutti i pullman parcheggiati all’interno della Fiera del Mediterraneo percorrano il seguente itinerario: via Imperatore Federico, piazza Don Bosco, via Generale A. di Giorgio, viale Lazio, viale della Regione Siciliana Nord Ovest (direzione CT);

-       tutti i pullman parcheggiati all’interno di “piazzale Ambrosini” percorrano il seguente itinerario: viale Francia, viale Strasburgo, via Belgio, viale Regione Siciliana Nord Ovest (direzione TP).

Coloro i quali raggiungeranno il capoluogo in auto privata, invece, potranno utilizzare i parcheggi pubblici di piazzale Giotto/Lennon e, successivamente, raggiungere lo stadio utilizzando le linee urbane del trasposto pubblico. Nel dettaglio, dal piazzale Giotto/Lennon è operativa la linea Amat n.544 (dalle ore 18:00 alle ore 21:00 con intervalli di 20 minuti) con destinazione via Belgio. In alternativa, è possibile raggiungere il luogo teatro dell’evento, attraverso itinerari pedonali, con una percorrenza media di circa 30 minuti. Alla fine del concerto, alla fermata di via Alcide de Gasperi intersezione con via Empedocle Restivo la linea Amat n.N/3 (dalle ore 23:00 alle successive ore 3:00 con intervalli di 20 minuti) con destinazione piazzale Giotto/Lennon assicurerà il rientro per il suindicato parcheggio.

Infine, in relazione ai titoli di ingresso acquistati, si indicano i seguenti itinerari appiedati per l’ordinato afflusso degli spettatori alle aree di pre-filtraggio di rispettiva pertinenza:

- per il settore Curva Nord accesso da pre-filtraggio 3, percorrendo in sequenza: Piazza Giovanni Paolo II, viale Croce Rossa e via Villa Sofia fino all’intersezione piazza Salerno-viale del Fante, ove sarà collocata la barriera di pre-filtraggio;

- per i settori Prato e Prato Gold accesso da pre-filtraggio 1, percorrendo in sequenza: Piazza Vittorio Veneto, viale Croce Rossa e poi via del Carabiniere fino all’intersezione con viale del Fante, ove sarà collocata la barriera di pre-filtraggio. In alternativa, da Piazza Leoni percorrere viale del Fante fino all’intersezione con via del Carabiniere, ove sarà collocata la barriera di pre-filtraggio.

- per i settori Tribuna centrale, laterale o Montepellegrino accesso da pre-filtraggio 2, percorrendo in sequenza: piazza Giovanni Paolo II e via Cassarà fino all’intersezione con viale del Fante, ove sarà collocata la barriera di pre-filtraggio.

Tutti i percorsi in prossimità dell’area dello stadio saranno assistiti dal personale della Protezione Civile con compiti di instradamento ed informazione al pubblico.

A tal fine, si comunica che è stata disposta la chiusura del traffico veicolare del tratto di viale del Fante ricompreso tra l’intersezione con via del Carabiniere fino a piazza Salerno, nonché asse viario di via Cassarà da Piazza Giovanni Paolo II fino a viale del Fante. La chiusura sarà operativa dalle ore 19:00 del 21 giugno fino alle ore 03:00 del 24 giugno e comunque fino a cessate esigenze.

Inoltre, sono stati istituiti i seguenti divieti di sosta:  

- viale del Fante divieto di sosta con rimozione forzata (ambo i lati) del tratto viario compreso tra viale Diana e viale Rocca, dalle ore 07.00 del 21 giugno 2023 alle ore 06.00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- piazza Salerno divieto di sosta con rimozione forzata (intera piazza), dalle ore 07:00 del 21 giugno 2023 alle ore 06:00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- via Villa Sofia divieto di sosta con rimozione forzata (ambo i lati) del tratto viario compreso tra piazza Salerno e via Croce Rossa, dalle ore 07:00 del 21 giugno 2023 alle ore 06:00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- piazza Giovanni Paolo II divieto di sosta con rimozione forzata (intera piazza), dalle ore 07:00 del 21 giugno 2023 alle ore 06:00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- piazza San Marino divieto di sosta con rimozione forzata (intera piazza), dalle ore 07.00 del 21 giugno 2023 alle ore 06.00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- via del Carabiniere divieto di sosta con rimozione forzata (ambo i lati), dalle ore 07:00 del 21 giugno 2023 alle ore 06:00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

- via dei Leoni divieto di sosta con rimozione forzata (ambo i lati), dalle ore 07:00 del 21 giugno 2023 alle ore 06:00 del 24 giugno 2023 e comunque fino a cessate esigenze;

Da ultimo, si ribadisce il divieto assoluto di introdurre all’interno dell’impianto sportivo:

·         valigie e trolley;

·         bombolette spray di qualsiasi genere;

·         trombette da stadio;

·         armi giocattolo munite di tappo rosso, materiale esplosivo, artifizi pirotecnici, fumogeni, razzi di segnalazione, pietre, catene, coltelli od altri oggetti da punta e/o taglio;

·         bevande superalcoliche, bottiglie di vetro o lattine di alluminio;

·         sostanze stupefacenti, veleni, sostanze nocive, materiale infiammabile;

·         bastoni per selfie e treppiedi;

·         aste ed ombrelli muniti di punta;

·         strumenti musicali, penne e puntatori laser; droni ed aeroplani telecomandati;

·         biciclette, skateboard, pattini, overboard e caschi;

·         tende e sacchi a pelo;

·         spray antiaggressione;

·         tutti gli altri oggetti atti ad offendere.

RISTORANTE CASA E PUTIA

Casa e Putia vuole essere un luogo accogliente dal clima piacevole e conviviale. Materie prime di alta qualità, scelte nel rispetto delle stagioni e legate al territorio. Amore per la tradizione siciliana, e per la sua cucina, quella sincera.

 

Casa e putia nasce dal desiderio di un gruppo di amici che, ogni giorno, smessi i panni dei professionisti, veste quelli da oste per raccontare ai propri ospiti la Sicilia attraverso il cibo di qualità.

 

Nel cuore del centro storico di Messina, Casa e Putia è un'osteria contemporanea accogliente, dall'ambiente moderno e dell'interessante proposta culinaria. A impostare con competenza le linee di cucina è Adriana Sirone. Il servizio è svolto da Nino, Andrea e Marcello. Nell'angolo putìa vengono selezionate e vendute conserve di produzione propria insieme a specialità ed eccellenze regionali.

 

“Abbiamo sempre basato i nostri rapporti sulla condivisione, compresa la nostra passione per la tavola, quella buona, capace di garantire il gusto per la convivialità - racconta Adriana Sirone-  per questo Casa & Putia non è un ristorante, ma casa nostra aperta ai nostri amici. Che sono tutte quelle persone, fortunatamente tante, ancora capaci di godere anche della diversità di ricette e di sapori. Per noi tradizione e territorio costituiscono un patrimonio da non disperdere e da proporre ai nostri ospiti.

 

Tanta e sincera è l'attenzione alla provenienza, alla stagionalità e alla sostenibilità dei prodotti, fra cui diversi Presidi Slow Food. Nell'avvicendarsi di piatti della tradizione siciliana e messinese e di altri più moderni da non perdere assolutamente sono l'insalata pantesca con conserve autoprodotte di pesce, il piscistoccu arrosto, anche nella versione alla parmigiana, le gustose busiate di semola di grano duro con ragù bianco di pesce azzurro, il tagliolino al nero di seppia con gambero di Mazara, il flan di melanzane su fonduta di piacentino ennese, così come i deliziosi i dessert. La cantina molto curata custodisce rarità enologiche e interessanti vini regionali e nazionali.

 

L’impegno quotidiano è quello di di recuperare e rielaborare preparazioni e ricette troppo spesso dimenticate, che le mamme hanno imparato dalle nonne, e così, indietro nel tempo sino a chi quella cultura ci ha lasciato in eredità, fossero essi greci o bizantini, arabi o normanni, fenici o aragonesi. Molte delle ricette proposte, infatti, pur apparentemente non tradizionali sono il risultato di una lunga ricerca sull’utilizzo di materie prime di eccellenza da parte dei popoli che hanno dominato la Sicilia.

 

È questo per Casa e Putia  il nostro modo di proporre una critica alla standardizzazione delle colture ed alla globalizzazione del gusto.

 

 

 

 

La cucina sincera, tra memoria e ricordo di Casa e Putia

 

Quando pensiamo ad un piatto, ci piace muoverci tra memoria e ricordo, giocando sulla sottile differenza che, comunque, li lega. La memoria come l’insieme delle esperienze personali e delle informazioni raccolte da ognuno di noi nel corso della propria esistenza, sembrerebbe qualcosa di statico, quasi cristallizzato. Per noi, invece, è quell’immenso patrimonio costruito da chi ci ha preceduto e da cui quotidianamente attingiamo per provare a raccontare, attraverso il cibo, quello che siamo stati.

 

Il ricordo, a sua volta, può arrivare inaspettato, portandosi dietro la nostalgia di un mondo, facendo viaggiare la nostra mente nello spazio e nel tempo. Basta così un piccolo dolce, la madeleine, immersa nel tè di tiglio, come racconta Marcel Proust, e il ricordo, fermo da qualche parte, apparentemente inaccessibile, si svela nella sua potenza. Anche ad occhi chiusi, basta un lieve e soffice profumo e il naso inventa una via d’ingresso nella memoria; o, ancora, un sapore sopito o una consistenza particolare ed ecco che il gusto ci fa muovere, all’interno della memoria, fino a quell’attimo in cui il nostro palato ha provato per la prima volta quella sensazione.

 

Grazie alla spinta emotiva del ricordo, il passato ritorna, emerge. Soggettivo, intimo, arriva senza controllo, senza freno, semplicemente da riassaporare. Sono i sensi, tutti, a favorire questa emozione, un brivido lungo un attimo; solo dopo, la ragione ci farà comprendere, con consapevolezza, la portata di quell’istante speciale, in cui non siamo più capaci di distinguere tra passato e presente. È lo stesso brivido che proviamo noi, tutte le volte che qualcuno alza gli occhi dalla tavola per dirci: “con questo piatto mi avete ricordato Mia nonna”

 

 

Un anno di successi e riconoscimenti nel segno della sostenibilità

 

Casa e Putia è stato insignito nell’autunno del 2022  della Chiocciola di Slow Food, che per la prima volta arriva nella città dello stretto. Il ristorante messinese è un luogo di incontro e di scambio, dove si mettono in atto buone pratiche e cucina responsabile. Casa e Putia si distingue per la proposta gastronomica eccellente, in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto.

 

Casa è Putia è stato protagonista di Terra Madre - Salone del Gusto 2022, in quanto ristorante selezionato per rappresentare tutti i ristoranti Slow Food italiani. In questa occasione insieme alla “Comunità per la Salvaguardia della Biodiversità dello Stretto di Messina" ha raccontato la biodiversità del territorio attraverso un fitto calendario di  forum, cene, talk e laboratori e ha presentato il protocollo “Transizione Ecologica e Food Policy”, che a Messina sta sperimentando come garantire equo accesso ad un cibo sano e sostenibile incentivando il lavoro agricolo di qualità

 

Casa e Putia in questi anni ha fortemente lottato per la creazione del protocollo di intesa  “Transizione Ecologica e Food Policy”.  Uno strumento che consentirà di lavorare su pratiche agroalimentari sostenibili, di dare reale sostegno ai produttori, di contrastare efficacemente lo spreco alimentare e costruire politiche del cibo in grado di avviare un reale processo di transizione ecologica.

 

Un protocollo nato a Messina grazie a Slow Food che attraverso il sostegno delle istituzioni locali sta sperimentando come mettere in campo politiche alimentari integrate, capaci di garantire l’equo accesso a un cibo sano e sostenibile, di sostenere lo sviluppo rurale e le filiere locali e di incentivare l’agroecologia e il lavoro agricolo di qualità.

 

"Finalmente abbiamo trovato il modo di iniziare a restituire al territorio quanto di bello ed importante abbiamo ricevuto in questi anni - afferma Nino Mostaccio, patron di Casa e Putia - da visionari pragmatici quali siamo, dopo anni di lavoro su questo protocollo di intesa, pensiamo di essere riusciti a innescare un’inversione di rotta che speriamo possa essere seguita da tanti."

 

Casa e Putia è inoltre stato protagonista della Settimana della cucina italiana nel Mondo con il documentario "Food Heroes" diffuso in tutte le ambasciate italiane, un reportage che descrive il modello di comunità alimentare fondato sul buono, pulito e giusto

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEI SINDACI E DEI CONSIGLIERI COMUNALI DELLA EX PROVINCIA DI MESSINA

Cordialissimi,

in considerazione del fatto che la legge regionale 19/ 2015 che disciplina il governo e la gestione pubblica delle acque in Sicilia è tuttora vigente, che la stessa è stata promossa da 135 comuni siciliani e da due provincie (e tra questi la provincia di Messina nonché da 53 comuni della stessa provincia), che contestualmente alla promozione della legge di iniziativa popolare e dei Consigli comunali tra il 2009 e il 2010 gli stessi comuni hanno modificato i propri statuti dichiarando l'acqua bene comune e la sua gestione pubblica e non mercificabile; che con deliberazioni dell’Assemblea dei Sindaci dell’ATI Messina nn. 10, 16 e 28 del 2022, si è stabilito di procedere all’affidamento del servizio idrico integrato a società in house providing, tramite costituzione di una newco a totale partecipazione pubblica e con deliberazione n. 28 del 23 dicembre 2022 veniva valutata, infine, la possibilità di affidare in servizio alla Società AMAM – Azienda Meridionale Acque Messina in alternativa alla newco, si considerano del tutto illeggittime le deliberazione del Commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana il 4 gennaio 2023 che, anziché dare seguito ai deliberata dell'Assemblea dei sindaci, con Deliberazione n. 1 del 13/02/2023 ha unilateralmente deciso di dare avvio alle procedure propedeutiche all’affidamento del Servizio Idrico Integrato ad una società mista Pubblico-Privato mettendo a gara la gestione del Bene Comune primario. Nelle seguenti Deliberazioni n. 2,3,4 il Commissario espleta in pieno accordo con se stessa, o con i desiderata della Regione, tutti gli atti propedeutici alla privatizzazzione per chiedere infine ai Consigli comunali di approvare, pena il commissariamento, lo statuto della costituenda Messina acque spa.

Un autentico sfregio alla volontà popolare espressa con i Referendum del 2011, alla legge 19/15 vigente, alle determinazioni dei sindaci e dei Consigli comunali ai quali ora si chiede di ratificare una decisione presa in altre sedi che quelle democratiche.

Il principio cardine della legge regionale 19/2015 che dichiara l'acqua un diritto umano inalienabile sancisce all'art.1 che l'acqua è un “bene comune pubblico non assoggettabile a finalità lucrative”; all'art.2 che “la legge si prefigge l'obiettivo di definire i principi per la tutela, il governo pubblico e partecipativo della gestione delle acque... e disciplina altresì funzioni e compiti per il governo pubblico del ciclo integrato dell'acqua”; l'art.4 comma 1 afferma che “la gestione del SII è realizzata senza finalità lucrative”.

Si chiede a tutti gli Amministratori della provincia di Messina, al contrario del Commissario, di voler rispettare la legge vigente che essi stessi hanno promosso, di rifiutarsi di approvare lo statuto della spa e di ricorrere in ogni sede contro una decisione unilaterale che condannerà le comunità a condividere gli esosi costi di un servizio i cui profitti saranno invece appannaggio dei soci privati.

L'ESTATE IN MUSICA DEL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Più di trenta appuntamenti con la musica e la danza, dal 20 giugno al 3 agosto, e una appendice il 7 settembre in Sala Grande, con un recital di Jessica Pratt, tra le principali interpreti odierne del repertorio belcantista che nell’ambito del Bellini International Context canterà con l’Orchestra del Teatro Massimo, diretta da Manuela Ranno. L’estate del Teatro Massimo abbraccia la città con un programma di appuntamenti diffusi tra il Teatro di Verdura, il Teatro di Piazza Verdi, il Chiostro della Biblioteca Comunale Leonardo Sciascia e la fattoria di Danisinni. 

TEATRO DI VERDURA

Per la prima volta a Palermo il 20 e il 21 luglio alle 21:15, “Zorba il greco” un balletto di grande successo, creato dal coreografo Lorca Massine sulla musica trascinante di Mikis Theodorakis, composta per il film omonimo del 1965, interpretato da Anthony Quinn e Irene Papas, e adattata per il balletto dallo stesso compositore. Un balletto narrativo che racconta la storia di amicizia fra Zorba il greco e il turista americano John e il contrasto che nasce tra il gruppo etnico e lo straniero colpevole di essersi innamorato di una ragazza del posto. Sarà la danza a cancellare ogni diversità e ogni contrasto tra i due popoli in un crescendo emotivo che culmina in un liberatorio sirtaki finale di grande impatto visivo. A interpretarlo è il Corpo di Ballo del Teatro Massimo insieme a Dan Haja, solista ospite e prima ballerina del Teatro dell’Opera di Cluj, insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro Massimo diretti da Danila Grassi. Contralto Myrtò Bocolini. Maestro del Coro Salvatore Punturo. Direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau.

Si prosegue il 23 luglio con Tribute to Burt Bacharach che rinnova la collaborazione tra l’Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group e l’Orchestra del Teatro Massimo. Le due formazioni orchestrali suoneranno insieme in omaggio al compositore americano recentemente scomparso, dirette dal Maestro Domenico Riina. La voce è di Lucy Garsia, all’armonica Giuseppe Milici.

Ed è sempre la danza ad essere protagonista il 29 luglio al Teatro di Verdura, con il Gala Wellber & Dance che vede impegnato il Corpo di Ballo del Massimo insieme alle étoiles ospiti Silvia Saint-Martin e Francesco Mura, primi ballerini dell’Opera di Parigi. Le coreografie sono di José Martínez, Ermanno Sbezzo, Jean-Sébastien Colau e Vincenzo Veneruso che si è ispirato all’Inverno delle “Cuatro estaciones porteñas” di Astor Piazzolla. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo il direttore Omer Meir Wellber dirige le musiche di Léo Delibes, Gustav Mahler, Ludwig Minkus, Antonio Vivaldi, Astor Piazzolla. Ospite della serata è Jacob Reuven, uno dei più ricercati e apprezzati virtuosi di mandolino i cui larghi orizzonti musicali si estendono dalla musica barocca a quella contemporanea.

L’ultimo appuntamento al Verdura è il 2 agosto alle 21:15 con “Young in green”, un concerto che nasce dal nuovo accordo di collaborazione siglato dai sovrintendenti Marco Betta per la Fondazione Teatro Massimo e Michele dall’Ongaro per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’accordo prevede la realizzazione di concerti e incontri didattico-musicali tra Palermo e Roma, ma anche la crescita di una sensibilità green dei giovani delle due istituzioni. La prima tappa del progetto è a Palermo dove al Teatro Verdura i 105 elementi della JuniOrchestradell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e e gli 80 elementi della Massimo Youth Orchestra del Teatro Massimo, diretti rispettivamente dai Maestri Simone Genuini e Michele De Luca, suoneranno insieme in un concerto di musiche di Bellini, Čajkovskij, Mascagni, Mozart, Rossini, Šostakovič e Verdi. Il giorno precedente (1 agosto) nella Sala Grande del Teatro Massimo saranno invece le formazioni giovanili cameristiche a intonare insieme musiche di Marc-Antoine Charpentier, Tielman Susato, Jean-Joseph Mouret, Henry Purcell, Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Johannes Brahms. Il coordinamento musicale è di Gregorio Mazzarese (Accademia Nazionale di Santa Cecilia) e Vincenzo Alioto (Fondazione Teatro Massimo).

CHIOSTRO DELLA BIBLIOTECA COMUNALE “LEONARDO SCIASCIA”

Dal 2 al 13 luglio alle 21:15 è il Chiostro della Biblioteca Comunale a ospitare “Diari di viaggio”, tre concerti che impegnano l’Orchestra del Teatro, guidata per l’occasione da tre direttori di diversa estrazione musicale e provenienza geografica. Il 2 luglio alle 21:15 il direttore israeliano Tom Cohen, dirige musiche tradizionali del Medio Oriente di cui ha curato gli arrangiamenti. Solista è Dalal Bernoussi con gli artisti dalla Jerusalem Orchestra East & West. L’8 luglio alle 21:15 è la volta del giovane e versatile direttore austriaco Tobias Wögerer che guida l’Orchestra del Massimo su musiche di Schubert e Mozart. Mentre il 13 luglio alle 21:15 è il pianista e direttore d’orchestra Tohar Gil a far fare all’Orchestra un viaggio attraverso le sonorità della penisola iberica. In programma musiche di Joaquín Rodrigo, Federico Moreno Torroba, Joaquín Turina, Enrique Granados. Solista alla chitarra Eugenio Della Chiara.

FATTORIA DI DANISINNI

Il 7 luglio alle 21:15, va in scena alla Fattoria di Danisinni, Short Opera-La traviata, l’opera musicale con cui la Fondazione Teatro Massimo prosegue il lavoro già avviato in alcuni dei quartieri della città con OperaCity Danisinni e Istant Opera Noi Sperone, e prova a tessere nuove trame sociali attraverso il linguaggio della musica e del teatro musicale. Il nuovo allestimento, liberamente ispirato a La traviata di Giuseppe Verdi, è ideato e diretto dal regista Marco Canzoneri, arricchito dalle immagini video di Gianluigi Toccafondo e dalla scenografia creata ad hoc da Stefano Canzoneri. Un’opera che impegna più di sessanta coristi amatoriali dei quartieri Danisinni, Roccella/Sperone e ZEN, diretti dal Maestro Manlio Messina, che saranno protagonisti di una messinscena dinamica, suonata dal vivo dalla Massimo Symphonic Band, la giovane formazione orchestrale composta da 40 ragazzi tra i 7 e i 23 anni, diretta dal Maestro Michele De Luca e supportata dalla Cantoria del Massimo, diretta dai Maestri Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta. L’orchestrazione è di Salvatore Nogara. Assistente musicale e arrangiamenti Vincenzo Alioto. Assistente alla regia e arrangiamenti Manlio Messina.

IL MASSIMO PER LA CITTA’

In parallelo con gli appuntamenti al Teatro di Verdura, alla Biblioteca Comunale e alla Fattoria di Danisinni, si sviluppa un ricco calendario anche in Teatro, dalla Sala grande al Foyer alla Sala pompeiana che ospita contemporaneamente la mostra di opere di Elisabeth Scherffig che illustrano i manifesti della stagione 2022/23 del Teatro.

Il 20, 21 e 23 giugno 2023, alle 20.30 nel Foyer del Teatro per “Musica del tempo che verrà”saranno presentate in prima esecuzione assoluta, le composizioni commissionate dal Teatro Massimo ai tre compositori siciliani Giovanni Di Giandomenico, che presenta L’educazione del vento, per piccola orchestra e coro maschile; Alberto Maniaci autore di “In nomine Matris”, cinque storie di salvezza, per coro e orchestra; e Giuseppe Ricotta con The Creation suite, per coro femminile e orchestra. Direttore Danilo Lombardini. Coro e Orchestra del Teatro Massimo. Maestro del Coro Salvatore Punturo.

Il 22 giugno alle 20:30 debutta in Sala Grande “L’altro”, l’opera corale, scritta e diretta da Gery Palazzotto. Dopo la trilogia dedicata ai misteri delle stragi di Capaci e via D’Amelio, con questo nuovo spettacolo Gery Palazzotto fa un ulteriore passo per sperimentare nuove forme di narrazione in un teatro d’opera. La parola, la musica, la danza si mescolano con la tecnologia delle immagini digitali per raccontare, a seconda dei punti di vista, la memoria che si cela nell’attualità e la realtà che tende a oscurare il ricordo. Stavolta sul palcoscenico si esplorano le tante versioni dell’altro: un bambino, un prete (con una citazione a don Pino Puglisi nel trentennale del suo omicidio), un imprenditore, un poliziotto. Vivi e morti, che ricordano le cinque parole più rischiose della loro vita: non può succedere a me. A intessere la trama del racconto collettivo sono le musiche composte ed eseguite da Mauro Visconti, prossimo direttore del Conservatorio di Palermo (pianoforte e organo) e da Fabio Lannino (basso elettrico e contrabbasso) ed eseguite da più di cento ragazzi delle formazioni giovanili del Teatro Massimo, la Massimo Youth Orchestra, diretta dal Maestro Michele De Luca, e la Cantoria, diretta dai maestri Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta. A guidare la narrazione è l’attore Gigi Borruso, in scena insieme ai danzatori del Corpo di ballo del Teatro Massimo Alessandro Cascioli e Gaetano La Mantia, autori delle coreografie e dei movimenti scenici, e Yuriko Nishihara. Videomaking di Antonio Di Giovanni e Davide Vallone. Assistente musicale Vincenzo Alioto.

Tornano il 5, il 12, il 13, e il 30 luglio, alle 19:00, in Sala Grande, gli “Immersive concert”, un format di successo, apprezzato dal pubblico dei turisti e non solo, che propone pagine celebri del repertorio operistico italiano, da Rossini a Verdi a Bellini, titoli attraenti, conosciuti dal grande pubblico internazionale, come l’ouverture da Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini o il “Coro di Zingarelle e Mattadori” da La traviata, il “Va pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi, o la Sinfonia da Norma di Bellini. Una occasione per riscoprire l’acustica perfetta e la bellezza di uno dei teatri storici più grandi d’Europa. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo è il Maestro Danilo Lombardini, Maestro del Coro, Salvatore Punturo.

Il 9 luglio alle 20:30 saranno i Carmina Burana di Carl Orff a risuonare nella Sala grande del Teatro nell’inconsueta versione per due pianoforti e percussioni con il Coro e i percussionistidell’Orchestra del Teatro Massimo diretti da Salvatore Punturo. Il cast dei solisti è composto dal soprano Manuela Cucuccio, mentre la voce del controtenore è affidata a Federico Fiorio e quella del baritono a Salvatore Grigoli. Al pianoforte, i Maestri Alessandro Boeri e Giuseppe Cinà. Orff scrisse i “Carmina Burana” per soli, coro, coro di voci bianche e un organico orchestrale imponente, tra il 1935 e il 1936, dando una nuova veste musicale ai testi in latino, alto tedesco e provenzale tratti dalla raccolta medievale omonima, ritrovata nella biblioteca di un convento benedettino in Baviera. Visto l’enorme successo della prima esecuzione, realizzò anche la versione per soli, coro misto, due pianoforti e percussioni per permetterne l’esecuzione anche ad ensemble ridotti.

Quattro concerti per arpa saranno eseguiti il 15, il 16, il 22 e il 23 luglio alle 19.00 in Sala Pompeiana, che ospiterà fino a novembre la mostra delle opere di Elisabeth Scherffig, l’artista tedesca alla quale, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Butera, il Massimo ha affidato la creazione dell’immagine grafica della stagione 2022/23. I concerti di Musiche per la mostra di Elisabeth Scherffig saranno eseguiti dalle arpiste della Massimo Youth Orchestra Bianca Politi (15 e 16 luglio), Federica Scinaldi e Doriana Amenta (22 e 23 luglio).

Il 19 luglio alle 20:30, “Kids Journey” in Sala Grande, è un altro viaggio musicale tra le note di Georges Bizet, Bruno Coulais, Alberto Maniaci, Ennio Morricone, Salvatore Nogara, Gerald Oswald con la Massimo Youth Orchestra e il Coro di voci bianche che faranno anche un omaggio alla memoria del giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta. Maestri del Coro Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta. 

Il 25 luglio 2023, alle 20.30 in Foyer saranno le giovani voci della Cantoria dirette da Giuseppe Ricotta a intonare le musiche di Johannes Brahms, Antonio Fortunato, Giuseppe Ricotta, David Lang, Ola Gjello, Nunzio Ortolano, Moses Hogan, Huddie Ledbetter insieme al Quintetto d’archi della Massimo Youth Orchestra. E dal 28 luglio al 4 agosto per “Piano Young” si esibiranno in Foyer alle 20:30 i pianisti della Massimo Youth Orchestra Enrico Gargano, Claire Monteleone, Riccardo Di Giovanni e Vittoria D’Agostaro.

Milazzo, Festival del Cinema Italiano: Andrea Giostra tra le 12 eccellenze siciliane premiate al Gran Galà in TV

È tutto pronto, o quasi, a Milazzo per la quarta edizione del Festival del Cinema Italiano www.festivaldelcinemaitaliano.net , che si terrà dal 7 al 10 giugno 2023.

Solo pochi giorni fa il Direttore artistico Franco Arcoraci ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato il Sindaco di Milazzo Pippo Midili, che la prossima edizione della rassegna cinematografica sarà ricca di rilevanti novità.

Il Festival del Cinema Italiano, che ha ottenuto il Patrocinio della Regione Sicilia e del Comune di Milazzo, si svolge nella splendida città siciliana che, per la seconda volta, ospita la manifestazione, la cui caratura sarà di carattere internazionale anche per quanto attiene l’attuale  edizione.

Tra le tante iniziative annunciate da Arcoraci, inerenti il Festival del Cinema Italiano, venerdì 9 giugno, alle ore 22.00, nella meravigliosa Piazza Duomo di Milazzo, si terrà il Gran Galà in TV, condotto da Giusy Venuti, nel corso del quale saranno premiate 12 eccellenze siciliane, famose a livello mondiale nell’ambito della cucina, della politica, dello spettacolo, della cultura, della medicina e della  ricerca.

Si tratta di un premio finalizzato a porre in luce che la Sicilia ha dato i natali a personalità di alto rilievo, le quali hanno, per il loro sapere e la loro bravura, raggiunto traguardi prestigiosi  a livello mondiale.

Tra i premiati si annoverano il Professore Francesco Patanè,  Direttore dell’unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Papardo, il cantautore Luca Madonia, il cantautore Mario Incudine, il florovivaista Pippo Maimone, l’imprenditore Rosario D’Angelo, proprietario della gelateria artigianale Siké Premio Gambero Rosso, il giornalista Pino Maniaci, Direttore di Telejato, lo scrittore e magistrato, Dottor Sebastiano Ardita, il quartetto vocale femminile Glorius Vocal Quartet, la Dottoressa Simona Milio, Senior Director in Politiche Pubbliche della ICF, consulente della Commissione Europea per la valutazione e gli investimenti in politiche sociali, green e digitali, il Dottor Damiano Gallo, imprenditore, editore italiano, autore e produttore televisivo, noto come “l’immobiliarista dei vip” ed anche come “il Bello del mattone”, titolo dell’omonimo programma televisivo, il Professore Stello Vadalà, Provveditore degli Studi di Messina e il Dottor Andrea Giostra, psicologo, criminologo e scrittore, tra i suoi scritti “Le Novelle brevi di Sicilia“.

I premi sono stati realizzati dallo scultore e artista messinese Carlo Ghione.

Parteciperanno al Galà in TV anche artisti del mondo della musica e dell’intrattenimento, tra cui Aleandro Baldi, Giovanni Cacioppo, Francesco Rizzuto e tanti altri.

Sono stati premiati nelle passate edizioni la giornalista Diletta Giuffrida, il Cantautore Mario Venuti, l’attrice Guia Jelo, il Cantautore Tony Canto, il giornalista Antonio Condorelli, il Casting Director Pino Cori, il biologo Carmelo Isgró, fondatore e direttore del Muma (museo del mare di Milazzo), lo scrittore Sebastiano Arcoraci e il Dottor Antonino Rizzotti, Presidente Associazione Chirone.

Il Festival del Cinema Italiano si prefigge di veicolare un messaggio che rimarchi l’importanza della cultura e della bellezza , intese come fonte generatrice del bene e dell’amore universale, che il Cinema, per sua intrinseca identità, reca  con sé, con lo sguardo rivolto certamente al  futuro, che non nega, tuttavia, il valore delle  tradizioni, in quanto espressione della storia umana dei popoli, da tenere sempre in considerazione per gli insegnamenti che da essa scaturiscono per il bene dell’umanità.

Tra le altre novità annunciate da Arcoraci, vi è l’assegnazione dei premi a diverse categorie, tra cui il premio “Mare Milazzo” alle fiction e alle serie televisive, premio istituito, per la prima volta, all’interno del Festival del Cinema Italiano, in onore della Città del Capo.

Madrina d’eccezione dell’evento sarà l’imprenditrice Daniela Lucchesi.

Diverse le produzioni cinematografiche nazionali concorrenti, tra cui film, documentari e cortometraggi.

L’intento del Festival è quello di valorizzare il cinema italiano, i suoi registi, i suoi attori, i suoi produttori, le sue case cinematografiche, nonché  tutto l’intero comparto ad esso afferente.

L’edizione 2023 del Festival del Cinema Italiano darà ampio spazio, come la passata edizione, a tematiche di carattere altamente culturale e sociale ed anche ad altri temi rilevanti, tra i quali si annovera il tema della sostenibilità.

La conduzione della premiazione con le “Stelle d’argento” sarà affidata nuovamente a Veronica Maya e il  compito di scegliere chi premiare è stato affidato ad una Giuria composta da Andrea Muzzi, Roberta Ammendola, Giorgio Pasotti, Nicola Quaglianone, Vincent Riotta, Christian Marazziti, Lavini Paola e Mario Falcone.

Lo Staff organizzativo del Festival del Cinema Italiano è composto dal Presidente Onorario, ex Direttore di Rai Uno, Fabrizio Del Noce, il Vice Presidente e creatore del Brand Danilo Tomassi, il Produttore toscano Matteo Cichero di Fair Play, Marcello Foti, ex Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, l’attrice Giusy Venuti, che sarà anche Responsabile degli eventi e Conduttrice del Gran Galà in TV del 2023, l’attore Pino Ammendola, Direttore editoriale, il critico cinematografico Ignazio Senatore, Paky Arcella e Anna Di Maria, il giornalista Biagio Maimone, responsabile della Comunicazione, Gabriella Chiarappa, Responsabile rapporti con i Media, la conduttrice televisiva Noemi Gherrero e tutta la Commissione romana, che si occuperà della prima selezione delle opere da presentare al Festival.

La Regia è affidata a Nello Pepe (storico Regista di Rai 1), le scenografie saranno affidate a Maurizio Todini, la Direzione musicale a Rosario Bella, la Direzione tecnica per il 2023 a  Giovanni Grasso Karamella ed è  riconfermato Davide Bisazza per tutti i service audio e video proiezioni, Antonio Grasso PVK per il service video di supporto alle serate.

Coordinatori della comunicazione sul web saranno Matteo Mastroeni e Giorgio Scifo della Hi-Fly Communication. La Sala Stampa, in pieno centro cittadino, sarà allestita e organizzata dalla Redazione della TV Telespazio Messina ’89, che curerà , con i propri operatori, le dirette streaming e televisive delle varie interviste. La Produzione esecutiva di tutto l’evento è affidata alla Società Venarc Comunicazione.

Grazie alla messa in onda della RAI  dell’evento di premiazione dei vincitori delle Stelle d’argento, il Festival è sempre stato vetrina di assoluta importanza in quanto celebra e valorizza le produzioni nazionali, come  i lungometraggi di registi affermati, le  opere prime di giovani esordienti e i cortometraggi di produzione italiana, nonché i documentari dedicati alle tematiche ambientali dell’evento di premiazione dei vincitori delle Stelle d’argento.

San Paolo Palace, il presidente Ersu Michele D’Amico replica a Carolina Varchi

Palermo, 21 maggio 2023

Sul tema dell’assegnazione dell’Hotel San Paolo Palace all’ERSU di Palermo per destinarlo ad almeno 500 posti letto per gli studenti universitari, interviene il presidente dell’ERSU, Michele D’Amico, per precisare alcuni aspetti procedurali e replicare alla vice-sindaco di Palermo, Carolina Varchi, intervenuta sull’argomento schierandosi contro l’assegnazione dell’immobile in favore della comunità studentesca.

 

<<Il San Paolo Palace può diventare veramente una bella storia italiana da raccontare ovunque. Lo Stato ha sicuramente vinto la sfida con la mafia e adesso - attraverso l’Agenzia del Demanio - ha candidato il bene confiscato a essere destinato a residenza universitaria comunicandolo formalmente.

Tale attività è dettata dalla Legge del governo nazionale Meloni (art. 15 del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13) che stabilisce che l'Agenzia del Demanio individui beni immobili di proprietà dello Stato da destinare a residenze universitarie, oggetto di finanziamento con le apposite risorse previste nell'ambito delle misure del PNRR.

L’ERSU di Palermo, aderendo a questa possibilità, garantendo prioritariamente i livelli occupazionali dei lavoratori del San Paolo Palace, contando di potere ottenere le risorse del PNRR (che garantirebbero, quindi, sia il buon andamento della struttura che il mantenimento del livello occupazionale dei lavoratori) ha, pertanto, chiesto alla Segreteria Generale della Presidenza della Regione Siciliana di avviare la procedura amministrativa di richiesta di assegnazione del San Paolo Palace di Palermo. Il bene potrà essere destinato a residenza universitaria in considerazione dell’emergenza abitativa universitaria, per l’ampia platea di studenti universitari cui ancora non è garantita la possibilità del posto letto, seppure si tratti di studenti meritevoli e bisognosi.

L’attività posta in essere dall’ERSU non risponde, quindi, a una “scelta a piacimento” di un bene confiscato alla mafia e oggi proprietà dello Stato – come paventato inopportunamente dalla vice-sindaco di Palermo, Carolina Varchi -, quanto invece a un corretto e rigoroso percorso amministrativo, rispettoso di un percorso istituzionale previsto dalle Leggi dello Stato e della Regione.

Una possibilità individuata più generalmente come necessità anche dalla stessa Delibera (n. 34/2023/G del 2 maggio 2023) della Corte dei Conti (Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato), in cui la magistratura contabile, esaminando le funzioni svolte dall’”Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”, richiede di “restituire slancio e credibilità all’azione istituzionale”.>>

Occorre maggiore attenzione contro le mafie, ci siamo ritrovati più fragili di quel che credevamo” - Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone

Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia la Fondazione Falcone dedica il prossimo 23 maggio a tutte le vittime, in special modo alla piccola Nadia Nencioni, assassinata con l’intera famiglia il 27 maggio del 1993 nella strage dei Georgofili a Firenze. Il titolo del trentunesimo anniversario della strage di Capaci infatti, “Il tramonto si avvicina” è tratto dall’ultima poesia che la bambina scrisse in ospedale, il medesimo componimento che ha ispirato il codice dell’operazione della cattura di Matteo Messina Denaro lo scorso 16 gennaio. Infatti, per volontà della Fondazione Falcone il prossimo 23 maggio si ricorderanno con Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro insieme a Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, anche tutte le altre vittime delle stragi del 1993. E’ proprio dalla cattura di Matteo Messina Denaro che Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, avvia la riflessione sul bilancio di questi ultimi trent'anni di impegno: “Abbiamo incontrato migliaia di giovani nelle scuole di tutta Italia in questi anni, ogni giorno penso e sono grata alle insegnanti per il lavoro instancabile di cura nei confronti della memoria dei fatti di allora e della promozione di un nuovo modello di società della giustizia e della fiducia, al contempo sono però consapevole che non basta ancora, non è sufficiente. La cattura del boss Messina Denaro rivela un’ampia porzione della società disposta ad aiutare i mafiosi, al Sud come al Nord, persone e professionisti consapevoli di fare affari con i boss e coi complici, a chiedere loro favori. Oggi più che mai quindi serve agire nella comunità, perché contro la mafia non basta la legalità ma servono anche cultura, passione e impegno, sperimentando nuovi linguaggi e nuove forme di aggregazione civile, unendo le istituzioni e le imprese in questa nuova stagione della consapevolezza. Dobbiamo vincere la mafia, non soltanto contrastarla, restando lontani dal personalismo ed essendo di esempio, per coraggio e fantasia, restando autonomi”. Insieme alla Professoressa Falcone ribadisce il Sindaco della Città Metropolitana Roberto Lagalla: “Iniziare le commemorazioni del trentunesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, volendo a Palazzo Jung il ‘Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia’, è un momento molto importante e significativo per Palermo. Accogliendo l’idea della Professoressa Maria Falcone, il museo diventerà uno dei simboli della nostra città, un luogo che nasce dalla intensa collaborazione tra il Comune, la Fondazione Falcone e la Città Metropolitana di Palermo che ha messo a disposizione questo spazio che si affaccia sul quartiere della Kalsa e che potrà dare un grande impulso proprio alla riqualificazione di quest’area”. “Non sarà solo un museo della memoria- prosegue Lagalla- ma uno spazio fluido di incontro sul contemporaneo e di riflessione per un nuovo patto generazionale a sostegno della legalità. Nella nostra idea c’è la volontà di fare di questo luogo un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato e per testimoniare la reazione culturale e l’impegno civile che, sulla scia del coraggioso esempio di quegli eroi, hanno animato una lunga e proficua stagione di resistenza alla mafia da parte della comunità, fino a rendere oggi Palermo un punto di riferimento per la affermazione dell’impegno civile. Gli studenti e i giovani saranno protagonisti attivi di quello che auspichiamo possa divenire un museo interattivo, narrante e diffuso nel territorio nazionale che, oltre a portare la nostra storia in altre città italiane, si proponga come luogo di ospitalità delle culture sociali e del lavoro per la bellezza, di riflessione per i turisti, per il mondo del lavoro, per le imprese e per i cittadini. Il Comune di Palermo e la Città Metropolitana continueranno ad assicurare sostegno e collaborazione alla proposta progettuale della Fondazione Falcone. Quella collaborazione che non mancherà anche nell’iniziativa di salvare l’Albero Falcone, il monumento della memoria vivente in via Notarbartolo, per il quale ho voluto coinvolgere l’Università degli Studi di Palermo e il professore di Colture arboree Giuseppe Barbera”. Informazioni e approfondimenti. Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia che hanno drammaticamente colpito le comunità di Firenze, Milano e Roma e che hanno avuto come bersaglio la grande bellezza del patrimonio culturale della Nazione la Fondazione Falcone è impegnata nella progettazione e nella realizzazione del primo museo del presente e della memoria del Paese, uno spazio nuovo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia. Il museo è progettato negli spazi storici di Palazzo Jung, adiacente a piazza Magione e vicino all’Orto Botanico, nel cuore della Kalsa e della vecchia Palermo, a pochi metri da dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’edifico di proprietà della Città Metropolitana è stato conferito, per i prossimi anni, alla Fondazione intitolata al magistrato assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992 con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Il museo del presente è pensato come luogo di incontro tra i linguaggi del contemporaneo, la cultura del lavoro e del design, la fotografia del Novecento e più recente insieme all’arte contemporanea, nei suoi aspetti più urbani e di ricerca sensibile per la difesa dell’ambiente. Infatti, non è un luogo di reliquie e di celebrazione del passato, bensì un’officina dei linguaggi per interpretare la lotta alle mafie come una delle maggiori espressioni della cultura popolare della democrazia italiana. La mafia teme la cultura, la bellezza, l’arte quali strumenti sociali di autonomia della comunità e come rivelano le aggressioni esplosive e le stragi di trent'anni fa e i più recenti furti di capolavori. Così è attraverso la confluenza dei saperi e delle diverse espressioni artistiche che la Fondazione Falcone intende elaborare nuove azioni di promozione della memoria civile, soprattutto verso i giovani e le nuove generazioni. Il museo aprirà in autunno la sede di Palermo con una speciale mostra temporanea sulla luce che vince l’ombra, dove gli spazi del percorso permanente accoglieranno i visitatori, attraverso una speciale architettura olfattiva, immagini e oggetti storici potenziati nel nuovo contesto di uno speciale teatro museale dialogheranno con le opere del passato, a simboleggiare una continuità inarrestabile di impegno civile, poi seguiranno nel 2024 gli spazi di Roma e Bolzano. Intanto, grazie alle imprese leader del design e del garden più forti in Italia il 23 maggio, nell’anniversario della strage di Capaci, aprirà il parco Jung, il giardino delle confluenze, dove si potrà assistere ad una speciale programmazione culturale dedicata ai linguaggi contemporanei e alla musica popolare. - L’installazione del giardino delle confluenze, con il progetto “Tutti Uno - Spazi Capaci” è stato possibile grazie al sostegno della Struttura di Missione per la Valorizzazione degli Anniversari Nazionali. - Il progetto del Museo del presente dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia, è possibile grazie alla Presidenza della Regione Siciliana e alla Città Metropolitana di Palermo. Un progetto in esclusiva della Fondazione Falcone. A cura di Alessandro de Lisi per Fondazione Falcone con la direzione di Vincenzo Di Fresco. Architetture Chiara De Battista / Ingegnerie Laura Trovato RAI media partner. Main Partner del progetto ENI, Fondazione Conad, Fondazione Radicepura Design Partner - Plank, Scent Company, Edra, Viabizzuno e il Gruppo Faro Hospitality Partner (Palermo) - Dimora Sinibaldi, B&B Hotels Quattro Canti, Osteria Ballarò Con il sostegno iniziale di Fondazione Cariromagna, Confcommercio, Confcooperative, Irfis, Fondazione Sicilia.

Conferiti i riconoscimenti di Alto Merito dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura a Vittorio Sgarbi, Lucia de Cristofaro, Massimiliano Croce, Andrea Giostra e Leonida Valeri.

Ieri, venerdì 12 maggio 2023, ore 11 a Roma, presso la Gangemi Editore di via Giulia, è avvenuta la consegna dei riconoscimenti di Alto Merito per la Letteratura, l’ammissione dei nuovi Membri, l’ingresso nella Consulta di persone che si siano distinte con encomio in Italia per meriti culturali, la consegna degli attestati della “Scuola dell’Effettismo” da parte dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura presieduta da Francesca Romana Fragale.

I diplomi per la Letteratura sono stati conferiti a Vittorio Sgarbi per il libro “Raffaello un dio mortale”, a Lucia de Cristofaro per “La luce del giorno”, a Massimiliano Croce per “I falsi d’arte”, ad Andrea Giostra per le “Novelle brevi di Sicilia” a Leonida Valeri per “Missione Cocomero-enoissiM oremocoC” che, ipso iure, sono diventati Membri dell’Accademia con il plauso dei Sodali presenti.

Sono intervenuti tra gli altri autorevoli neo Accademici designati, Gianni Lattanzio, presidente della Confassociazioni international, Angelo Centini, Presidente della Lestra, Mattia Fiore e Vincenzo Diomaiuta, anche per l’Associazione I, XII, XVIII, la Presidente del Tribunale di Napoli, il Vescovo di Aversa, l’Ing. Comandante Luigi Abate, i Maestri Elvino Echeoni ed Ercole Bolognesi, il Presidente della Consulta Dott. Mario Bresciano.

È stato esposto per la prima volta al pubblico l’opera “Profumo di bosco” del Maestro Franco Fragale, fondatore dell’Effettismo, collezione privata, assieme alle opere selezionate dei neo Membri.

“L’Aidal - ha spiegato la presidente Francesca Romana Fragale- propugna la tecnica e la purezza etica del moto compositivo per ricondurre l’arte e la letteratura italiana ai fasti del suo glorioso passato. È stato emozionante vedere tutta la platea in piedi, come un sol uomo, farsi il Segno della Croce e notare la commozione dei neo Membri dell’Accademia nel ricevere il diploma”.

CONSEGNA DEI “RICONOSCIMENTI AIDAL 2023” | Sgarbi, de Cristofaro, Croce, Giostra, Valeri i premiati con l'Alto Merito per la Letteratura Dal 9 al 12 maggio, a via Giulia, esposizione di pittura, scultura e fotografia

Gran cerimonia venerdì 12 maggio a via Giulia, presso la Gangemi Editore, per il conferimento dei riconoscimenti di Alto Merito per la Letteratura, l’ammissione dei nuovi membri, l’ingresso nella Consulta di professionisti distintisi in Italia in ambito culturale, la consegna degli attestati della “Scuola dell’Effettismo”, da parte dell’Accademia Italiana D’Arte e Letteratura (AIDAL), presieduta da Francesca Romana Fragale.

I diplomi per la letteratura andranno a Vittorio Sgarbi per il libro “Raffaello, un Dio mortale”, a Lucia de Cristofaro per “La luce del giorno”,  a Massimiliano Croce per “I falsi d’Arte”,  ad Andrea Giostra per le “Novelle brevi di Sicilia”, a Leonida Valeri per “Missione Cocomero-enoissiM oremocoC”.

Interverranno, tra i neoaccademici designati, Gianni Lattanzio, presidente di Confassociazioni International; Gemma Gesualdi, presidente del Brutium; Angelo Centini, presidente dell’associazione La Lestra; Antonio Di Lauro, presidente dell’associazione I, XII, XVIII.

«L’AIDAL – ha spiegato la presidente Francesca Romana Fragale – propugna la tecnica e la purezza etica del moto compositivo, per ricondurre l’arte e la letteratura italiana ai fasti del glorioso passato. L’Accademia è altresì impegnata a scoprire e valorizzare i talenti contemporanei, a prescindere dall’età anagrafica».

A partire da martedì 9 maggio, e fino al pomeriggio di venerdì 12, saranno in esposizione le opere di pittura, scultura e fotografia dei nuovi membri.

Appuntamento a Roma venerdì 12 maggio, ore 11:00, in via Giulia 142, presso la Gangemi Editore.

“Rosalia pellegrina di speranza”: l’Arcidiocesi di Palermo bandisce un concorso per la scelta del logo del 400° anniversario

ROSALIA PELLEGRINA DI SPERANZA

L’Arcidiocesi di Palermo

nell’ambito delle iniziative per il IV centenario del ritrovamento delle spoglie mortali di Santa Rosalia, per meglio caratterizzare il calendario di eventi e appuntamenti lungo l’Anno Giubilare Rosaliano indetto il 23 febbraio scorso da S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo,

indice un bando di concorso per il

LOGO DEL 400° ANNIVERSARIO

Il logo in oggetto accompagnerà tutte le iniziative di carattere religioso, sociale e culturale in programma dal 10 luglio 2023 al 4 settembre 2024, chiusura dell’Anno Giubilare Rosaliano. Le tre proposte selezionate da un’apposita commissione parteciperanno successivamente a un contest per la scelta definitiva del logo.

La partecipazione al concorso è aperta a tutti (singoli, gruppi, associazioni, movimenti, parrocchie).

Sarà possibile partecipare al concorso sino alle ore 24.00 del 31 maggio 2023 inviando le proposte alla cartella di posta elettronica logorosalia400@chiesadipalermo.it. Dall’1 al 10 giugno 2023 un’apposita Commissione selezionerà tre proposte che parteciperanno al contest per la scelta definitiva del logo; il contest si svolgerà attraverso i canali social dell’Arcidiocesi (pagina Facebook e sito www.chiesadipalermo.it) dal 19 giugno al 2 luglio 2023. Il logo vincitore sarà reso pubblico nel corso della conferenza stampa di presentazione del 399° Festino di Santa Rosalia.

 

PER PARTECIPARE AL CONCORSO

Il proponente/i inoltrerà proposte con le seguenti caratteristiche:

Bozzetto/i in formato jpg ad alta risoluzione (minimo 300dpi) accompagnato da una versione in pdf formato A4 sia a colori che in b/n.

Ogni bozzetto dovrà essere contenuto in una forma geometrica quadrata o circolare oppure descrivere una forma geometrica quadrata o circolare.

Ogni bozzetto dovrà riportare la dicitura “Rosalia, pellegrina di speranza”.

Ogni bozzetto dovrà riportare a caratteri numerici il numero 400.

In ogni bozzetto potranno essere inseriti elementi, anche rielaborati o stilizzati, dell’iconografia relativa a Santa Rosalia, elementi che richiamino alcuni dei luoghi storici del culto di Santa Rosalia (ad esempio, il Monte Pellegrino, la chiesa Cattedrale, l’Urna contenete le reliquie della Santa Patrona), elementi che evochino il rapporto tra Santa Rosalia, la Chiesa di Palermo e la città di Palermo.

Ogni bozzetto dovrà recare in calce le seguenti indicazioni: nome, cognome (oppure denominazione gruppo, associazione, movimento, parrocchia), domicilio/recapito, telefono, e-mail.

 

DOCUMENTI NECESSARI PER LA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO

Per partecipare al concorso, ogni partecipante dovrà inviare alla mail logorosalia400@chiesadipalermo.it (entro le ore 24.00 del 31 maggio 2023), pena esclusione dalla partecipazione, 2 (due) file specifici denominati nel modo seguente:

BOZZETTI LOGO (con le caratteristiche riportate nel presente Bando)

MODULO DOMANDA / LIBERATORIA (allegati al presente bando) per la cessione dei diritti di utilizzazione e riproduzione/pubblicazione del logo e per la dichiarazione relativa al consenso al trattamento dei dati personali e alla pubblicazione anche su siti internet degli esiti della procedura.

I dati e i documenti forniti sono da considerarsi immodificabili, salvo motivi eccezionali.

Una Commissione composta da esperti in comunicazione, grafica, storia dell’arte e liturgia valuterà la documentazione inviata considerando come fattori qualificanti gli aspetti grafici e comunicativi della proposta. Le decisioni espresse dalla Commissione sono insindacabili: pertanto non potranno essere oggetto di contestazione o di impugnazione né in sede civile o amministrativa, né in sede canonica, né in alcun altro ambito. Si precisa che non verrà pubblicata alcuna graduatoria; saranno comunicati esclusivamente i tre bozzetti selezionati – privi degli identificativi del/dei proponente/proponenti – che saranno oggetto del contest per la scelta definitiva del logo.

Il materiale inviato alla Commissione non verrà restituito e rimarrà in archivio.

 

NOTE, INDICAZIONI E SUGGERIMENTI

Il logo deve garantire la comprensione e la riconoscibilità dell’anniversario, per tanto si espongono dei suggerimenti al fine di poter realizzare da un punto di vista anche teologico, simbolico e culturale il logo in questione alla luce del tema dell’anno giubilare: Rosalia, pellegrina di speranza.

ROSALIA: damigella alla corte della Regina Margherita nel Palazzo Reale di Palermo, lascia le agiatezze della corte per consacrare la sua vita a Cristo Signore. Alla santa Patrona di Palermo sono attribuiti alcuni elementi simbolici e iconografici: le rose, il giglio, il teschio, la croce, la bibbia.

PELLEGRINA: la vita, secondo la visione cristiana, è un vero e proprio pellegrinaggio verso la meta promessa, ovvero il paradiso. Ma si può anche leggere nell’ottica di un nostro peregrinare tra le donne e gli uomini di oggi per essere messaggeri di luce, speranza e carità e testimoni della fede.

Nel suo significato più cristiano, è Dio che prega gli uomini di ritornare a lui: Ritornate, ritornate a me, dice il Signore (cf. Geremia 3,12.14.22; 4,1; Malachia 3,7; ecc.), affinché tornino a lui intraprendendo un cammino, per approdare alla comunione con lui, trovando così pienezza di vita, di pace. Dice infatti il Signore, il Santo di Israele: Nel ritornare a me (nella conversione) e nella riconciliazione sarà la vostra salvezza (Isaia 30,15). È la pienezza di vita che Rosalia ritrova peregrinando verso la Quisquina prima e sul Monte Pellegrino poi e consacrando la sua vita al Signore, vivendo il pellegrinare come un esodo, una uscita da e un andare verso che ha avuto come meta Dio stesso.

SPERANZA: è uno degli elementi che fonda il cristianesimo. La speranza è, per definizione, una virtù teologale per la quale si attende da Dio la vita eterna. Nel linguaggio simbolico, la speranza è rappresentata come un’àncora, che è simbolo della croce di Cristo. Afferriamoci saldamente alla speranza. In essa abbiamo come un’àncora della nostra vita (Lettera gli Ebrei, 6,19). L’àncora, strumento di sicurezza contro le insidie del mare, venne assunta dai cristiani come simbolo della loro speranza quando la croce di Cristo non si poteva raffigurare. L’àncora, unita al pesce, si trova nelle tombe cristiane dei primi secoli come simbolo di fede nella risurrezione.

Infine, ogni donna e ogni uomo sono chiamati ad essere eco e testimoni di una speranza che vince il male, in qualsiasi forma si presenti, ed essere portatori di una visione nuova del mondo, più umana, più cristiana, più vera. Una speranza da condividere con gli altri, con coloro che, nel nostro tempo, camminano accanto a noi.

 

Il logo entrerà a far parte del Giubileo Rosaliano e sarà uno degli elementi che segneranno tale ricorrenza, soprattutto per i posteri e per il senso del cammino storico della nostra città.

 

RYANAIR LANCIA IL PIÙ GRANDE OPERATIVO DI SEMPRE SU PALERMO PER L’ESTATE 2023 E CELEBRA 20 ANNI DI OPERAZIONI & 10 ANNI DALL’APERTURA DELLA BASE

Ryanair, la compagnia aerea n.1 in Europa e in Italia, ha annunciato oggi (21 aprile) il suo più grande operativo estivo di sempre per Palermo con 40 rotte, inclusa 1 nuova rotta per Parma e l’aumento delle frequenze su oltre 15 rotte esistenti tra cui Bari, Bologna, Dublino, Marsiglia, Milano, Napoli, Trieste, Valencia, Venezia, Vienna e molte altre. Questo operativo record vedrà Ryanair basare 5 aeromobili a Palermo per l’estate 2023 ($500m di investimento) e supportare oltre 3,100 posti di lavoro nel campo dell’aviazione, inclusi 150 diretti.

 

L’operativo di Ryanair per l’estate 2023 da Palermo prevede:

·       5 aeromobili basati ($500 di investimento)

·       40 rotte totali, inclusa 1 nuova rotta per Parma

·       +60% di crescita rispetto all’Estate 2019

·       Oltre 575 voli a settimana – inclusi circa 200 voli settimanali per Roma e Milano

·       Più di 4m di passeggeri da/per Palermo p.a.

·       3,100 posti di lavoro, inclusi 150 diretti

 

Ryanair opererà oltre 575 voli settimanali per l’estate 2023 (+60% di crescita rispetto all’Estate 2019) offrendo ai cittadini e ai visitatori di Palermo la più ampia scelta ai prezzi più bassi in Europa per la prenotazione delle loro vacanze estive 2023, aumentando al contempo sia il turismo in entrata sia l’occupazione locale. Questa crescita senza precedenti è sostenuta dall’investimento di $500m di Ryanair nell’aeroporto di Palermo, con 5 aeromobili basati e il supporto a oltre 3,100 posti di lavoro nella regione.

Per festeggiare i 25 anni Ryanair in Italia, i clienti e i visitatori di Palermo possono ora prenotare una meritata vacanza estiva alle tariffe più basse a partire da soli €25 a tratta per viaggiare fino a giugno 2023, disponibile solo sul sito web Ryanair.com.

 

Eddie Wilson, CEO di Ryanair DAC, ha dichiarato:

“Come compagnia aerea più grande d’Europa e d’Italia, Ryanair è lieta di celebrare 20 anni di operazioni e 10 anni dall’apertura della base di Palermo con il lancio del più grande operativo di sempre per l’estate 2023, con 40 entusiasmanti rotte, inclusa 1 nuova per Parma. Questo nuovo operativo è sostenuto dall’impegno di Ryanair per la Sicilia, dove baserà 5 aeromobili all’aeroporto di Palermo ($500m di investimento), supportando oltre 3,100 posti di lavoro, inclusi 150 diretti.

Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner all’aeroporto di Palermo per assicurare questa crescita e migliorare i servizi per coloro che vivono, lavorano o desiderano visitare Palermo. Ryanair si è dimostrato un partner affidabile per l’aeroporto di Palermo, essendo l’unico importante vettore in crescita all’aeroporto rispetto all’Estate 2019, mentre gli altri riducono capacità o chiudono basi. 

Ryanair ha anche recentemente presentato la sua straordinaria proposta di crescita per la Sicilia e speriamo di impegnarci positivamente con il governo siciliano per offrire ancora più rotte, connettività, posti di lavoro e tariffe più basse per l'Isola. Ryanair è l'unica compagnia aerea che può far crescere il traffico, la connettività e il turismo per la Sicilia.

Poiché la Sicilia ora compete direttamente con altre importanti destinazioni turistiche del Mediterraneo come Malta, Baleari, Canarie, Cipro e le isole greche, la priorità numero uno della Sicilia dovrebbe essere quella di sviluppare ulteriormente il suo prodotto turistico per tutto l'anno riducendo i costi di accesso attraverso l’abolizione della tassa sul turismo  (ovvero l’addizionale comunale) , che è dannosa per l’economia insulare.

Speriamo in una rapida risposta positiva alla nostra proposta di crescita che garantirebbe 1,5 milioni di passeggeri in entrata in più e 1,5 miliardi di spesa turistica extra all'anno, sostenendo al contempo 1.200 posti di lavoro locali in più.

Per celebrare i 25 anni di Ryanair in Italia, stiamo lanciando una promozione speciale con posti disponibili a partire da soli €25 a tratta per viaggiare fino a giugno '23 alle www.Ryanair.com".

 

Vito Riggio, amministratore delegato di Gesap, società di gestione dell’aeroporto internazionale di Palermo “Falcone Borsellino, ha dichiarato:

“Questi numeri dimostrano che ci aspetta un’estate intensa e piena di voli, con una capacità più alta rispetto al 2019 - Ryanair è per noi un partner importante, e per questo motivo che chiediamo alla compagnia di fare di più e di intensificare i voli da e per lo scalo palermitano, già dalla prossima stagione invernale, anche sulla rotta per Roma Fiumicino”

About Ryanair

Ryanair Holdings plc, il più grande gruppo aereo europeo, è la società madre di Buzz, Lauda, Malta Air,

Ryanair; Ryanair UK. Trasportando 168 milioni di passeggeri all'anno con circa 3.000 voli giornalieri da

90 basi, il Gruppo collega oltre 235 aeroporti in 37 paesi grazie a una flotta di 517 aeromobili, con

ulteriori 132 Boeing 737 in ordine, che consentiranno al Gruppo Ryanair di incrementare il traffico a 225

milioni all';anno entro il FY 26. Ryanair ha un team di oltre 19.000 professionisti dell'aviazione altamente qualificati che offrono le prestazioni operative n. 1 in Europa e un record di sicurezza di 37 anni leader del

settore. Ryanair è il gruppo di compagnie aeree più ecologico, e pulito d'Europa e i clienti che scelgono di

volare con Ryanair possono ridurre le proprie emissioni di CO₂ fino al 50% rispetto alle principali

compagnie aeree legacy europee.

Al Salone del libro di Torino la Casa Editrice SBS Edizioni presenta “Curtigghia di Sicilia e siciliani - Novelle brevi di Sicilia” | Adesso sono 7 le Case Editrici che hanno pubblicato “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani”

Anche la Casa Editrice SBS Edizioni di Roma ha pubblicato le “Novelle brevi di Sicilia” che saranno presentate al Salone del Libro di Torino 2023 in una inedita versione con un nuovo esclusivo titolo: “Curtigghia di Sicilia e siciliani - Novelle brevi di Sicilia”. Adesso sono 7 le Case Editrici che hanno pubblicato “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani”, come le ebbe a definire il “Giornale di Sicilia”, storico quotidiano dell’isola, in un articolo dell’8 febbraio 2021, dedicato alla raccolta di racconti brevi dello scrittore palermitano Andrea Giostra.

Dice a tal proposito l’editore Sheyla Bobba: «Grazie ai social e alle nostre attività conosco Andrea Giostra da qualche tempo. L’ho sempre considerato un professionista brillante e un comunicatore di alto profilo. Quando mi ha proposto di partecipare alla diffusione di “Novelle brevi di Sicilia” ho pensato fosse un progetto interessante e sicuramente fuori dalle righe. Come direttore editoriale di SenzaBarcode (che ha fatto della lotta all’omologazione un pilastro) e alla guida del gruppo SBS che vuole essere un luogo dove coltivare idee, ho immediatamente creduto si dovesse creare qualcosa di speciale. Essere la settima Casa Editrice a partecipare mi riempie di orgoglio. Un numero che mi ha sempre portato fortuna, ma anche sinonimo di rigenerazione. Ancor più felice di poter esporre “Curtigghia di Sicilia e siciliani - Novelle brevi di Sicilia”, con la bellissima e inedita copertina di Linda Randazzo (“Spiaggia libera”, olio su tela; 140x105 cm) all’Edizione XXXV del Salone Internazionale del Libro di Torino. Ci troverete al Padiglione 2, stand H27, insieme al CNA Editoria.»

 Sinossi:

Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi, brevissime, di vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata spontaneamente senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare metafore o meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello che dicono, quello che leggerete. Rappresentano la mia esperienza diretta, vissuta in prima persona e che ho scritto di getto tra il 2007 e il 2010 con il mio vecchio Nokia E90, oggi da museo di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un senso o una morale da dare, li darà il lettore che le leggerà.

La copertina:

La copertina della pubblicazione di “SBS Edizioni” vede in risalto un’opera del 2016 dal titolo “Spiaggia libera”, realizzata con tecnica olio su tela della dimensione di 140x105 cm., della nota artista Linda Randazzo, che vive e lavora a Palermo. Il dipinto ritrae alcuni bagnanti palermitani in uno dei suggestivi scogli di Sferracavallo, borgo marinaro di Palermo, mèta di villeggianti e turisti, facilmente raggiungibile dal capoluogo siciliano. Il dipinto, come le storie narrate nelle “Novelle brevi di Sicilia”, rappresenta uno splendido squarcio neorealista e contemporaneo della Palermo popolare e più vera.

Breve storia delle “Novelle brevi di Sicilia”:

Le prime 3 edizioni delle “Novelle brevi di Sicilia”, composte dagli originari 14 racconti brevi, si leggono dal 2017 gratuitamente online e il libro si può scaricare in pdf da diversi portali, magazine e pagine social. Tutte le “Novelle brevi di Sicilia” delle prime tre edizioni sono state pubblicate a puntate, in una sorta di Romanzo d’appendice tipico di fine Ottocento inizio Novecento, in diversi magazine online, sia nazionali che regionali. Tutte le Novelle si possono ascoltare, sempre gratuitamente, dal Canale YouTube e dal Canale Facebook Watch dell’autore nelle oltre 150 recite di 34 tra attrici e attori professionisti e semiprofessionisti che hanno prestato gratuitamente la loro arte recitativa nell’interpretare questi racconti siciliani brevi di Andrea Giostra. Si stima che il numero di persone che ha ascoltato o letto almeno una delle Novelle brevi di Sicilia attraverso i vari canali social ai quali si può accedere gratuitamente, supera le 400 mila unità.

Andrea Giostra è psicologo, criminologo, scrittore, editorialista culturale e project manager. Appassionato di Arte,

Letteratura e Cultura. Laureato in Psicologia Clinica con lode, con gli ultimi quattro esami sostenuti presso l'Università di Gent (Belgio) dove ha preparato la tesi di laurea all'interno di un progetto di ricerca scientifica della Faculty of Psychology and Educational Sciences diretta dalla Prof.ssa L. Verhofstadt-Denève. Per cinque anni, dopo la laurea, ha collaborato con la Cattedra di Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Palermo diretta dallo psicoanalista Prof. L. Sarno. Ha partecipato ad un Corso Biennale di perfezionamento post-lauream in Psicoanalisi Freudiana presso l’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo (Palermo) diretto dal Prof. L. Sarno. Ha frequentato un Master biennale in Formazione e Specializzazione Rorschach diretto dai Dott. S. Parisi e P. Pes presso l’Istituto Italiano di Studio e Ricerca Psicodiagnostica Scuola Romana Rorschach (Roma). Ha frequentato un Master triennale in Criminologia organizzato dall’Associazione Italiana di Criminologia (Padova) diretto dal Prof. G.V. Pisapia dell'Università degli Studi di Padova e presieduto dal Prof. G. Tranchina dell’Università degli Studi di Palermo.

Da oltre 25 anni lavora per enti pubblici e privati nel settore della formazione professionale e post-lauream, dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali alla persona, e si occupa di accesso a finanziamenti pubblici nei vari settori

dell’economia. È consulente di diverse organizzazioni per la gestione di Fondi comunitari, nazionali e regionali. Fa parte del Gruppo di esperti del Garante per i Diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo, nominati dal Sindaco di Palermo, Prof. Roberto Lagalla, e dalla Garante, Prof.ssa Giovanna Perricone.

Per la sua attività letteraria ha ricevuto decine di riconoscimenti e premi letterari. Ha scritto e scrive di letteratura,

cinema e arte per diversi magazine online e giornali della carta stampata.

Negli anni ha tenuto decine di incontri nelle scuole, sia in presenza che online, parlando ai giovani studenti di psicologia, criminologia, letteratura, arte e cultura nelle sue varie declinazioni.

Ha scritto diversi libri, come autore o come co-autore, e in particolare nel 2016 ha pubblicato online le “Novelle brevi

di Sicilia” che sono diventate un caso letterario nazionale. Questi i numeri:

- 7, sono le Case Editrici che ad oggi hanno pubblicato le Novelle brevi di Sicilia;

- 34, sono gli attori che hanno recitato e letto una o più Novelle brevi di Sicilia;

- 150, sono le recite delle Novelle brevi di Sicilia interpretate da attori che si possono ascoltare nei canali YouTube e

Facebook Watch;

- 400 MILA, sono le persone che hanno letto o ascoltato online almeno una delle Novelle brevi di Sicilia;

- 100, sono le recensioni che hanno ricevuto le Novelle brevi di Sicilia da parte di lettori, scrittori, artisti e critici letterari.

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Inclusione e riabilitazione Presentazione risultati “Una rete per l'inclusione” per giovani in area penale 215 RAGAZZI E RAGAZZE AVVIATI AL LAVORO – 56 SICILIANI

215 progetti personalizzati, divisi fra Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, per favorire il reinserimento sociale di giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni, con procedimenti penali e attualmente affidati ai Servizi della Giustizia Minorile. 

Era questo l’obiettivo che si era proposto il progetto “Una rete per l’inclusione”, che si è concluso oggi e i cui risultati sono stati presentati stamattina a Bari, alla presenza dei vertici del Ministero della Giustizia, dei rappresentanti della Giustizia minorile delle regioni coinvolte e degli enti del Terzo settore e del privato sociale che hanno curato la realizzazione dei progetti. 

In un periodo di circa 15 mesi fra il 2022 e il 2023, i 215 tirocinanti, fra cui 32 ragazze e 15 ragazzi in stato di detenzione negli Istituti penali minorili, sono stati coinvolti in progetti di 6 mesi durante i quali hanno potuto usufruire di percorsi personalizzati di apprendimento e inserimento professionale in diversi ambiti. Grazie al supporto di oltre 250 fra tutor della Giustizia, operatori sociali e tutor aziendali, i tirocinanti sono stati infatti inseriti in aziende e attività artigiane in diversi settori commerciali, dalla meccanica ai servizi, dalla ristorazione alla cura del verde. Scelte fatte dagli stessi tirocinanti al termine di un primo periodo di formazione e apprendimento. 

In Sicilia sono stati 56 i tirocinanti. 53 in esecuzione penale esterna (13 a Palermo e Catania, 10 a Caltanissetta, 9 a Messina, 5 a Trapani, 2 a Ragusa e 1 da Agrigento) e 3 provenienti dagli Istituti penali minorili di Acireale e Bicocca. 

Per Antonio Sangermano, Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia, “questo progetto ha offerto un’importante opportunità innanzitutto ai giovani beneficiari, che hanno potuto sviluppare competenze professionali e relazionali, che per molti di loro si sono già tradotte in un favorevole ingresso nel mondo del lavoro. Allo stesso tempo, il Dipartimento ha rafforzato un ruolo di snodo fra Giustizia minorile e società civile, favorendo e valorizzando la funzione rieducativa della formazione professionale e riconoscendo il fondamentale ruolo volto dal privato sociale nel costruire una rete essenziale nei percorsi di inclusione e riabilitazione sociale.”  

Le attività progettuali sono state realizzate da un raggruppamento costituito dal Consorzio Mestieri Puglia (capofila) insieme a La Città Essenziale Consorzio di Cooperative Sociali-Matera, Cooperativa Prospettiva Soc. Coop. Sociale Catania, Associazione Inventare Insieme (Onlus)-Palermo, Centro Studi-Opera Don Calabria-Verona, Co.Re. (Cooperazione e Reciprocità) - Consorzio di cooperative sociali-Società Cooperativa Sociale-Napoli, Mestieri Campania Consorzio di Cooperative Sociali Società Cooperativa Sociale-Salerno, FARIMPRESA SRL-Locri). 

Vito Genco, Presidente di Mestieri Puglia, coordinatore del progetto, ha affermato che “il lavoro è lo strumento per riconsegnare questi ragazzi alle proprie comunità, reinserendoli in contesti con regole e relazioni sociali. Oltre al risultato già raggiunto con oltre 20 assunzioni, questo progetto ci ha permesso di creare una rete di soggetti istituzionali, enti ed associazioni che nel territorio sono pronti ad intervenire, prendendosi cura dei giovani.” 

Per Maria Letizia Balsamo, del Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia, “al termine di questo percorso, tutti i ragazzi hanno potuto toccare con mano che le istituzioni non parlano astrattamente di legalità o nuove possibilità di vita, ma danno concretamente una opportunità di formazione che può aprire loro le porte del mondo del lavoro. In passato abbiamo già avuto esperienze di tirocini per i ragazzi seguiti dai nostri servizi, ma mai ne avevamo coinvolto contemporaneamente oltre 50: un motivo in più per sottolineare il ruolo importante del lavoro di rete che si è attivato con questo progetto.” 

“Photographize” rende omaggio con un ampio articolo all’arte fotografica di Carmela Rizzuti

“Photographize”, una delle più importanti rivista d’arte statunitensi, rende omaggio con un ampio articolo in più pagine all’artista fotografa palermitana Carmela Rizzuti.

Photographize gestisce una rivista elettronica indipendente dedicata a tutti i tipi di arte indipendentemente dalla tecnica o dal periodo, come illustrazione, pittura, arte digitale, fotografia, scultura e video, mettendo in mostra un’impressionante collezione di opere d’arte integrate da una scrittura indipendente di prim’ordine, con punti salienti e funzionalità approfondite che forniscono una ricchezza di contenuti, design e creatività di alta qualità. Le immagini sono presentate nella loro pura bellezza e hanno la capacità di catturare e affascinare lo spettatore.

Photographize è anche un luogo virtuale basato sull'immediatezza, dove le immagini sono presentate nella loro più pura bellezza. Esso si dedica alle arti visive in tutte le loro forme, fin dal suo inizio Photographize ha collegato il suo pubblico al lavoro di innumerevoli artisti famosi ed emergenti provenienti da tutto il mondo, è una comunità mondiale di amanti dell'arte che condividono la loro passione per la creazione.

 Carmela Rizzuti ci racconta del suo entusiasmo per la pubblicazione delle sue opere sulla rivista statunitense: “Photographize è una grande rivista americana famosa per le sue esplorazioni lungimiranti ed eclettiche delle varie espressioni artistiche di artisti internazionali ove ogni tanto mi soffermavo ad ammirare le bellissime immagini di grandi artisti e professionisti di tutto il mondo che venivano pubblicate quotidianamente nei loro profili social ed oggi vedere le mie opere pubblicate su questa ultima edizione di Photographize Magazine n.3 mi rende felice e orgogliosa del mio percorso artistico facendomi sentire parte integrante con il resto del mondo culturale e creativo.”

OMELIA VESCOVO DI PALERMO VENERDI SANTO

L’obbrobrio e l’ignominia della Croce è insostenibile ed insopportabile. Per chi vi è appeso e per chi la deve vedere. È l’ostensorio dello strapotere del male. Del mondo sottomesso agli empi e al suo unico vero principe. È il focus dell’inequità (Francesco) e dell’iniquità del mondo. Dell’abuso massimo dei corpi, della vita di un essere umano. È il manifesto dell’ateismo. Proclama non solo la morte degli uomini ma, soprattutto, quella di Dio. La sua assenza. Attesta che Dio non esiste, non è mai esistito. Quel crocifisso del Golgota e i crocifissi di ogni tempo (quelli di Auschwitz e quelli che vengono respinti e internati nei Lager libici, che galleggiano o sprofondano nel Mediterraneo, quelli che sono intubati nelle terapie intensive dei nostri ospedali o abbandonati nelle nostre case sulla croce della solitudine o sul supplizio dell’indifferenza nei marciapiedi delle nostre città) gridano l’abbandono di Dio. Che anche la sola idea di Dio deve essere abbandona. Cancellata.

La Croce va solamente rimossa. Eliminata. Bestemmiata. Altro che contemplata, tanto meno adorata. La Croce è scandalo e follia (cfr 1Cor 1,23).

Eppure la Croce di Cristo rimane al centro del paradosso della fede cristiana. Oggi siamo venuti qui ad adorare Dio riconosciuto nel maledetto del Golgota e nei crocifissi del mondo di ogni luogo e di ogni tempo. Il Crocifisso lo abbiamo sempre con noi, nei tanti volti dei crocifissi, degli scarti umani prodotti dal principio di vita che tutti respiriamo: il singolarismo autolatrico e l’indifferenza, generati dalla perversa logica dell’economia del profitto.

“I crocifissi sono sempre con voi”, se vogliamo parafrasare il Vangelo (cfr Gv 12,8). I poveri cristi sono e saranno sotto i nostri occhi anche quando li evitiamo al nostro passaggio o li colpevolizziamo per narcotizzare e mettere a tacere le nostre coscienze.

I crocifissi di oggi ci dicono invece che Dio esiste. E vuole essere riconosciuto e amato. È nel crocifisso che muore sul Golgota che il centurione, un pagano, riconosce il Figlio di Dio (cfr Mt 27,54). Egli si è identificato e continua a identificarsi in essi. Si annienta in loro prendendo su di sé la loro condizione. Divenendo uno di essi. Egli è in ogni crocifisso. I crocifissi di questo nostro tempo sono Cristo, come ci ha ricordato Papa Francesco domenica scorsa, proprio all’inizio di questa Settimana Santa. In essi il Figlio di Dio si umilia fino allo svuotamento totale della sua onnipotenza.

La croce è la narrazione dell’esistenza di Dio, della passione divina per noi uomini, per ogni donna e ogni uomo, di ogni angolo della terra e di ogni tempo. È il segno dell’ostinazione dell’ec-stasi d’amore di Dio per noi sue povere creature. Della sua onnipotente condivisione della nostra condizione umana, terrena. Umani, tratti dall’humus, terreni. La lettera agli Ebrei ci ha ricordato il mistero dell’incarnazione, che Gesù è il Figlio di Dio che ha preso “parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato” (Eb 4,15). E Isaia, ripreso dagli evangelisti, arriva a dire, [che prende parte] fino a non riconoscerlo neanche nella forma di uomo, “tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo” (Is 52,14). Gesù è il Servo di Dio di cui parla Isaia, che “si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori” (Is 53,4).

Nell’Uomo della Croce contempliamo “l’appartenenza di ogni essere umano all’amore del Padre nel Figlio” (G. Ferro Garel, Al di fuori di sé, 126).  Siamo qui per contemplare Dio e il suo amore. Sulla croce si rivela Dio e contempliamo la sua Verità: l’Amore crocifisso.  L’Amore che vuole essere amato. Che non vuole essere abbandonato né dal Padre né dagli uomini suoi fratelli.

Stamattina mi è arrivato questo messaggio da un amico che va a cercare crocifissi lungo le rotte del Mediterraneo trasformatosi in cimitero: “Oggi il Vangelo ci racconta di come lo [Gesù] prendano, lo colpiscano, lo umilino. E tutti coloro che prima si stupivano per le cose che faceva, ora tifano per la sua messa a morte. Il male è come petrolio sul mare: si espande rapidamente, si mescola in superfice e sembra inarrestabile. Il bene invece va in profondità, non resta in superfice. Si deposita sul fondo, lì dove sono le radici, in modo che qualcosa di nuovo possa nascere. È nella sua calma [di Gesù] di oggi, quella con cui va incontro alle umiliazioni, alla solitudine e all’orrore e al dolore immenso, che riconosciamo questo bene, che va in basso, fino in fondo, per morire, per rinascere”.

In questo Venerdì Santo, partecipando a questa liturgia, noi tutti riscegliamo di stare con Colui che è “Eccesso d’Amore” e che vuole essere riconosciuto in quanti gridano dagli inferi, dalle macerie generate dal nostro egoismo idolatra e dagli iniqui poteri forti di questo mondo. Non ci possiamo chiudere in noi stessi. Adorare la croce significa uscire da noi stessi, incamminarsi verso l’Altro e alzare il proprio sguardo all’altezza dello sguardo dell’altro. Questo è il senso più profondo della nostra identità umana e cristiana. Non andare verso l’altro, non amare, significa mortificare il nostro stesso essere, uomini e donne cristiani. “Chi non ama rimane nella morte” (1Gv 3,14). Sotto la croce di Gesù ogni maceria umana viene attratta e assunta da Dio. La croce è il cuore di Dio che si squarcia sul dolore del mondo. Chi segue Gesù fin sotto la croce, come la Madre, le donne e il discepolo amato, impara a vedere e a sentire il mondo con le viscere di Dio, “si apre al dolore del mondo, trasformandosi in luogo di calore per tutti e con tutti” (G. Ferro Garel, Al di fuori di sé, 126). Contemplare la croce, venerarla, genera estasi, ci spinge fuori da noi, fa uscire da sé stessi, verso l’altro. Ci fa riconoscere il Crocifisso nei crocifissi che incontriamo quotidianamente, vicini o lontani.

“E ora ti prego, Madre del dolore e fonte dell’amore.

Tu che non cessi di sperare in Dio nonostante la sua apparente assenza, tu che in Gesù non ti stanchi di amarci, custodiscici nel silenzio dell’attesa. Nel venerdì e nel sabato santo tu sei l’icona della Chiesa, sostenuta dalla fede più forte della morte e viva nella carità che supera ogni abbandono. Ottienici, o Maria, quella consolazione profonda che ci permette di amare anche nella notte della fede e della speranza, anche quando ci sembra di non vedere neppure più il volto del fratello! E aiutaci, adesso, ad adorare la croce del tuo Figlio. Amen

“I GIOVANI LEONI” DUE PALERMITANI VOLANO A CANNES

Palermo vola a Cannes. Dopo sei shortlist, tre bronzi e un argento agli Adci Awards 2021 (il più importante riconoscimento italiano per la pubblicità) e un bronzo agli Adce Awards 2022 (il suo corrispettivo europeo) Just Maria, la video company palermitana che ha realizzato il celebre video “Ciao Palermo, Monza is calling!”, mette a segno un altro successo. Questa volta ad esserne protagonisti sono due suoi giovanissimi creativi, Salvo Di Paola e Nicolò Cuccì, di 28 e 26 anni, vincitori per l’Italia nella categoria “Film” de “I Giovani Leoni”, il più importante riconoscimento italiano destinato ai talenti under 30 della comunicazione pubblicitaria.

Il premio è stato assegnato a Milano dall’Art Directors Club Italia e permetterà ai due giovani creativi palermitani di competere con i migliori talenti mondiali durante il Cannes Lions Festival Of Creativity 2023. Un riconoscimento importante, assegnato in passato ad altri (pochi) talenti siciliani del mondo della comunicazione. Fra questi Vicky Gitto che ha di lì in poi ottenuto straordinari successi e riconoscimenti con una folgorante carriera.

Non era mai successo prima d’ora però che fossero due palermitani, un copywriter e un art director, a ottenere in coppia questo successo. Un successo tutto siciliano, insieme a un’agenzia tutta palermitana come quella fondata dai direttori creativi Alessandro Albanese e Carlo Loforti.

 

“Nell’anno in cui Just Maria compirà cinque anni - raccontano Alessandro Albanese e Carlo Loforti, direttori creativi della video company - un altro piccolo passo nella realizzazione della propria mission: diventare un punto di riferimento per i creativi siciliani e un’opportunità di formazione e gratificazione professionale al pari delle ben più blasonate company attive a latitudini più fortunate per il settore. Provare a rallentare la fuga dei cervelli, a volte, rischia di non essere soltanto un sogno”. 

SEGESTA TEATRO FESTIVAL con la direzione artistica di CLAUDIO COLLOVÀ annuncia le date della II edizione: dal 28 luglio al 27 agosto 2023

SEGESTA TEATRO FESTIVAL

con la direzione artistica di

CLAUDIO COLLOVÀ

annuncia le date della II edizione:

dal 28 luglio al 27 agosto 2023

nell’emozionante scenario del PARCO ARCHEOLOGICO DI SEGESTA.

Le prime anticipazioni di un mese denso di programmazione artistica contemporanea, fra teatro, danza, musica, spettacoli all’alba e notti alla scoperta della volta celeste:

ALICE

Eri con me. Alice canta Battiato

28 luglio | Teatro Antico

JAN FABRE/SONIA BERGAMASCO

Resurrexit Cassandra

25 e 26 agosto | Teatro Antico

Dopo il successo della prima edizione, torna il Segesta Teatro Festival, sotto la direzione artistica di Claudio Collovà che quest’anno si svolgerà dal 28 luglio al 27 agosto, nello straordinario scenario del Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo.

Un mese denso di programmazione artistica contemporanea, fra teatro, danza, musica, spettacoli all’alba e osservazioni astronomiche nel cuore della notte, per immergersi in una natura di emozionante bellezza che avvolge il Teatro Antico e il Tempio, che ospiteranno le creazioni di una molteplicità di artisti di rilevanza nazionale e internazionale, pronti a condividere il loro sguardo con il pubblico del festival, a farsi comunità.

In attesa di svelare l’intera programmazione, il Segesta Teatro Festival, promosso dal Parco Archeologico di Segesta, annuncia intanto i primi due progetti che aprono e chiudono il ciclo di appuntamenti e che vedono come protagoniste due artiste di indiscussa fama internazionale: la cantautrice, compositrice e pianista Alice e l’attrice, regista e poetessa Sonia Bergamasco.

Il 28 luglio Alice presenta a Segesta una nuova tappa del tour dell’ultimo album Eri con me. Alice canta Battiato, che segna il più recente capitolo del suo pluridecennale sodalizio con l’indimenticabile Maestro che ha rivoluzionato la canzone d’autore italiana, e non solo. Ancora una volta, dunque, la personalità vocale unica di Alice si fa strumento della musica di Franco Battiato, insieme a Carlo Guaitoli, pianista e direttore d’orchestra, già speciale collaboratore di Battiato stesso per oltre vent’anni – con alcune novità sia nella scaletta che nella formazione, arricchita dal violoncello di Chiara Trentin.

Il 25 e 26 agosto invece Sonia Bergamasco, diretta da uno dei protagonisti più radicali della scena performativa europea degli ultimi 40 anni, l’artista visivo, regista e autore fiammingo Jan Fabre, interpreterà la profetessa figlia del Re di Troia in Cassandra Resurrexit, su un testo poetico e potente dello scrittore,  drammaturgo e regista Ruggero Cappuccio. Il lavoro ruota intorno alla resurrezione di un messia femminile che mette l’umanità di fronte alla propria tragedia: l’incomprensibile talento per l’auto-inganno, una sorta di desiderio inconscio che ci condanna all’inazione di fronte a un destino già segnato da catastrofi climatiche e stravolgimenti sociali. Un atto d’accusa che si articola in cinque movimenti: Nebbia, Vento, Fuoco e Fumo, Vapore, Pioggia.

E a breve per questi due spettacoli partiranno le prevendite sul circuito Vivaticket. 

Nelle prossime settimane, il Segesta Teatro Festival annuncerà tutti gli altri progetti in calendario per l’edizione 2023.

«Ancora una volta – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Scarpinato – Segesta si conferma come luogo ideale per performance artistiche di altissimo livello. Uno dei luoghi di cultura più suggestivi della Sicilia, capace di offrire, oltre all’area archeologica, un’attraente programmazione multidisciplinare fra teatro, danza e musica, che presenteremo alla stampa nelle prossime settimane».

“LA MEMORIA DI NORMAN DEVE ESSERE TRASVERSALE ALLE LOGICHE DI APPARTENENZA”

Apprendo dal web, da un social in particolare (dietro segnalazione di amici), che è stato presentato un disegno di legge all’Assemblea regionale siciliana al fine di far conoscere e divulgare l’attività di Norman Zarcone sia come filosofo, che come musicista e giornalista (Norman era infatti anche giornalista e a lui l’Ordine ha intestato due borse di studio per aspiranti pubblicisti), attraverso manifestazioni, convegni, eventi promossi dall’Associazione Norman Zarcone Rock Orchestra. Non posso che plaudere a questa iniziativa sperando che stavolta ogni passaggio parlamentare venga compiuto in maniera bipartisan, al di là di singoli interessi territoriali o di schieramento politico, perché la memoria di Norman, il suo messaggio lacerante, attraversano ogni logica di appartenenza, ogni barricata, ogni fronte ideologico. Purtroppo va ricordato che in quattro legislature sono stati presentati, trasversalmente ai partiti, quattordici disegni di legge (compreso quest’ultimo) tenuti dentro gli archivi di Palazzo dei Normanni. Appellarmi al senso del dovere, al superamento delle logiche partitiche, sarebbe uno sterile esercizio di retorica, tuttavia confido nel significato più vero della politica, con la speranza che finalmente un disegno di legge diventi legge. L’Associazione che porta il nome di Norman è formata da giovani musicisti e intellettuali che lavorano con fatica e difficoltà infinite per far giungere un messaggio di meritocrazia e libertà, se non si capisce questo, se si vuole rimanere nelle secche dell’indifferenza, niente avrà più un senso spendibile. Tutti i partiti - e ribadisco tutti -  hanno presentato disegni di legge per tredici volte, oggi è la quattordicesima e non posso che sperare in un buon esito, per una causa che non è solamente di Norman Zarcone, ma di tutti i Norman d’Italia. E sono tanti…

Le dichiarazioni del Presidente e del Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo in merito allo sciopero proclamato da Libersind Confsal e all’annullamento del concerto del 26 marzo

Il concerto in programma al Teatro Massimo domenica 26 marzo è stato annullato a causa dello sciopero proclamato da Libersind Confsal, un sindacato numericamente minoritario ma in grado di incidere nel fragile equilibrio di un’orchestra. L’iniziativa, oltre al danno economico, ha arrecato un grave danno d’immagine alla Fondazione Teatro Massimo impedendo l’esecuzione del concerto diretto dal Maestro Gabriele Ferro, direttore onorario del Teatro e figura di spicco del mondo musicale internazionale. Lo sciopero appare ancor più intollerabile per la presenza in teatro di un gran numero di spettatori, e tra loro di tantissimi turisti, che non hanno potuto assistere al concerto e che conserveranno di questa serata e della città un pessimo ricordo.

“Porgo le mie scuse al pubblico e al Maestro Ferro,  per l’annullamento del concerto – dichiara Marco Betta, Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo. Sorprende il fatto che Libersind Confsal abbia proclamato lo sciopero nonostante fosse in corso una trattativa in via di definizione con tutte le sigle sindacali sulla distribuzione di un contributo aggiuntivo di 350.000 euro che, oltre a quello annuale, è stato assegnato ai lavoratori per il welfare, grazie all’impegno del Comune di Palermo.

“Dispiace constatare come lo sciopero indetto da una sola sigla sindacale abbia costretto all’annullamento del concerto in programma, ieri sera, al Teatro Massimo – dichiara il Sindaco Roberto Lagalla – Un fatto grave, soprattutto se si considera la inaccettabile logica sindacale che ha portato allo sciopero, motivato da posizioni pretestuose e di difficile comprensione. La Fondazione Teatro Massimo ha tenuto e continua a tenere aperto il dialogo con i suoi lavoratori. Ne è dimostrazione di ciò il fatto che tutte le altre sigle sindacali non abbiano aderito alla protesta. Purtroppo resta questa macchia nel contesto di una stagione che fin qui ha raccolto ampio consenso e grande partecipazione di pubblico, grazie, in primo luogo, all’impegno dei lavoratori del Teatro Massimo. A nome della Fondazione, della quale il Sindaco di Palermo è statutariamente il Presidente, sento di dovere rivolgere le mie scuse al pubblico e al Maestro Ferro: entrambi non avrebbero meritato un comportamento che delude anche me e la Giunta comunale che, pur in un momento di nota difficoltà, non ha fatto mai mancare alla Fondazione e ai lavoratori il massimo e più convinto sostegno”.

La Fondazione ringrazia le altre sigle sindacali CGIL, CISL, UIL e FIALS per il senso di responsabilità dimostrato.

RISTORANTE DON CAMILLO DI SIRACUSA

La recente candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco conferma quanto, oggi più che mai, è fondamentale il lavoro di valorizzazione della nostra cultura gastronomica

Giovanni Guarneri, chef e patron del ristorante Don Camillo, a Siracusa 

Lo scorso 23 marzo il Sottosegretario alla cultura con delega all'Unesco Gianmarco Mazzi, insieme al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e al Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, hanno ufficializzato la presentazione del dossier di candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco.

Un dossier dove il cibo e il patrimonio gastronomico vengono indicati come elementi culturali indissolubilmente legati all’identità del nostro paese. “Una candidatura importante - ha commentato lo chef patron Giovanni Guarneri - che contribuirà a proteggere le tradizioni culinarie che si sono stratificate nel corso dei secoli nei territori regionali, formando cucine estremamente varie e differenti dal Nord al Sud Italia e che. perfino all’interno delle stesse cucine regionali. presentano interessantissime diversificazioni. Le venti cucine regionali italiane sono il più grande patrimonio del Paese, al pari di quello architettonico e paesaggistico, perché ogni cucina racchiude nella sua essenza cultura, storia, biodiversità, estro. Un patrimonio che comprende tutte le tradizioni gastronomiche che si sono susseguite nei secoli da quelle nobiliari a quelle povere, fino allo street food, e che per questo va  tutelate  e rispettate.  La cucina italiana è unica al mondo proprio per la  sua infinita varietà di saperi e di tradizioni locali”. 

Un messaggio più che mai attuale quello dello chef Guarneri, che con la cucina del suo Don Camillo di Siracusa si conferma ambasciatore del territorio e autentico custode del patrimonio gastronomico della cucina italiana, con una selezione di piatti che da trentotto anni interpretano il rispetto della tradizione e la valorizzazione della materia prima locale.

Rappresentativi in tal senso due piatti iconici del menu e, per questo, stagionalità permettendo, sempre presenti. Due piatti che interpretano, da un lato, la storicità non solo del ristorante, ma della cucina italiana tutta, dall’altro, il rispetto della materia prima valorizzata in un linguaggio attuale. Uno è il piatto che probabilmente più rappresenta l’Italia nel panorama culinario mondiale, la pasta al pomodoro o, nella versione del Don Camillo, gli spaghetti ai tre pomodori di Pachino, l’altro è  una preziosa gemma del terroir siracusano, il gambero viola di Capo Passero, che qui viene marinato al gin e sale di Mothia, affumicato al ginepro e servito su maionese di ostriche e alga croccante.

Due piatti iconici che rappresentano il profondo rispetto per l’identità della materia, del territorio e della tradizioni gastronomiche, ma che vengono integrati in abbinamenti nuovi e  inusuali ma sempre equilibrati, creando così quelle “nuove tradizioni” che tanto caratterizzano il lavoro dello Chef Giovanni Guarneri. 

Gli spaghetti ai tre pomodori

 

“Gli spaghetti ai tre pomodori – spiega lo chef – sono un classico per cui nutro grande rispetto che, in tutto il mondo, viene identificato come la pasta per eccellenza. Un primo che io stesso amo mangiare spesso e che mi dà grande piacere cucinare. È il piatto di cui, grandi e piccini, mi chiedono più spesso il bis, e questo mi riempie di gioia. È la ricetta più amata  dai bambini, ma anche quella che più incuriosisce gli adulti, che vedendola presente in  un ristorante di alta fascia come il Don Camillo, arrivano alla conclusione di doverlo assolutamente provare.”

Un piatto semplice ma da non sottovalutare, la cui esecuzione, data troppo di sovente per scontata, può mettere  in difficoltà anche i cuochi più blasonati. Per realizzarlo, lo chef Guarneri utilizza tre tipologie di pomodoro locale al fine di restituire tre differenti sensazioni gustative: la salsa viene preparata utilizzando pomodoro datterino, rinomato per la sua dolcezza, e pomodoro a grappolo che, con la sua maggiore acidità, equilibra il sapore. A questa viene aggiunto, in un secondo momento, pomodoro ciliegino saltato in padella con cipolla bianca già stufata, che conferisce al piatto maggiore dolcezza, e basilico. La pasta viene velocemente mantecata nel condimento e ultimata con un filo di olio extravergine di oliva DOP Monti Iblei. Inoltre, per venire incontro alla memoria di ogni commensale, al tavolo viene servita con Parmigiano Reggiano a richiesta.

I gamberi al gin

Di recente introduzione, in carta solo dal 2019, i gamberi al gin sono uno degli antipasti più richiesti dagli ospiti del Don Camillo e quello che forse più rappresenta il trait d’union tra lo chef Guarneri e il suo territorio. Qui la materia prima è protagonista e non è un caso che lo chef abbia scelto di utilizzare il Gambero viola di Capo Passero che, oltre a essere pescato  nelle acque siracusane, si caratterizza per una carne particolarmente soda e una testa molto succulenta. In mancanza del prodotto, mantenendo l’identità territoriale, il piatto viene realizzato con il Gambero rosso di Ortigia. 

Si procede profumando in osmosi il gin con le scorze del Limone di Siracusa IGP, di cui lo chef è ambasciatore, che viene poi filtrato. Si sguscia il gambero lasciando testa e coda e si passa velocemente nel succo di limone leggermente salato. I gamberi vengono quindi spruzzati di gin, conditi con sale di Mothia e con un filo d’olio extravergine di oliva, sempre rigorosamente DOP Monti Iblei, serviti su alghe locali e accompagnati da una golosa maionese all’ostrica. Il piatto viene portato al tavolo sotto una cloche in vetro, sollevata la quale gli ospiti potranno godere del profumo dell’affumicatura di legno di quercia agli oli essenziali di ginepro che conferisce al piatto un aroma delicato e piacevole.

“La profumazione dell’affumicatura con oli essenziali – racconta lo chef – è una pratica che uso da sempre. Mi piace molto la reazione degli ospiti che, colpiti inizialmente dalla presentazione scenografica, rimangono poi sorpresi per la riuscita del piatto anche al palato. Una ricetta che può sembrare complessa nella sua preparazione, ma che è realizzata  attraverso abbinamenti semplici e golosi, in cui la freschezza e la qualità della materia prima sono protagoniste. Credo che questo dovrebbe essere il vero compito di ogni cuoco: raccontare il territorio attraverso i suoi prodotti”.

Il ristorante

Posizionato nel cuore di Ortigia, Don Camillo, con i suoi tavoli sotto le secolari volte in pietra, è un luogo di semplice eleganza dove gustare piatti ricercati e godere di una cantina tra le più interessanti e premiate dell’isola, con una selezione di circa 700 etichette su cui spiccano verticali di gran prestigio. 

Un ristorante che da trentotto anni rappresenta l’eccellenza della cucina siciliana, una vera e propria istituzione gastronomica sul territorio siciliano.

Il Teatro Massimo e Villa Igiea, a Rocco Forte Hotel, insieme per promuovere l’arte e la cultura dell’ospitalità

Il Teatro Massimo e Villa Igiea insieme per una stagione 2023 di promozione della cultura e dell’arte nella città di Palermo.

Il teatro d’opera e l’indirizzo palermitano di Rocco Forte Hotels rappresentano un tassello importante per la storia della città. Entrambi fortemente voluti da Ignazio Florio Jr. e Donna Franca, e progettati dal celebre architetto Ernesto Basile, sono unitamente riconosciuti come la massima espressione italiana dello stile Liberty che, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, caratterizzano l’arte e l’architettura.

Dall’unione delle due icone nasce una collaborazione finalizzata a promuovere nuove ed esclusive esperienze dedicate agli amanti della cultura provenienti da tutto il mondo, e sviluppando al contempo un’iniziativa volta a posizionare sempre più Palermo come destinazione d’eccellenza. 

La collaborazione con il Teatro Massimo –  inaugurato nel 1897 e ancora oggi il più grande in Italia e il terzo in Europa – genera per gli ospiti di Villa Igiea delle opportunità uniche ed esclusive, tra le quali: la possibilità di fruire di visite private per scoprirne la storia ed il fasto architettonico e artistico; godere di un cocktail in uno degli ambienti dedicati; assistere ad uno degli spettacoli accompagnandolo ad una cena al Ristorante Florio di Villa Igiea, così come erano soliti fare Ignazio e Franca Florio nel periodo della Belle Epoque.

Rocco Forte Hotels | Fondata da Sir Rocco Forte e sua sorella Olga Polizzi nel 1996, Rocco Forte Hotels è una collezione di 14 alberghi e resort di lusso dal carattere unico. Tutti gli hotel sono indirizzi iconici, sia storici sia moderni, ricavati all’interno di magnifici edifici in location eccezionali. Gestiti da una famiglia che si occupa di ospitalità da quattro generazioni, gli alberghi sono caratterizzati da un approccio distintivo al servizio, che garantisce agli ospiti di sperimentare il meglio della destinazione e delle aree circostanti. Rocco Forte Hotels comprende: Hotel de la Ville, Hotel de Russie e Rocco Forte House, Roma; Hotel Savoy, Firenze; Verdura Resort, Rocco Forte Ville Private e Villa Igiea, Sicilia; Masseria Torre Maizza, Puglia; Il Balmoral, Edimburgo; Brown’s Hotel, Londra; The Charles Hotel, Monaco di Baviera; Hotel de Rome, Berlino; Hotel Amigo, Bruxelles e Hotel Astoria, San Pietroburgo. Prossime aperture: The Carlton Milano e Rocco Forte House Milano, 2024. roccofortehotels.com 

Il Teatro Massimo di Palermo | Un monumento bellissimo la cui storia è intimamente legata a quella della città, protagonista di tante stagioni felici e testimone delle numerose contraddizioni di Palermo. Inaugurato alla fine dell’Ottocento è diventato da subito a pieno titolo protagonista della vita culturale della città.  Oggi è uno dei monumenti più visitati a Palermo: aperto tutti i giorni, una casa d’opera che ospita i più grandi artisti della scena internazionale e che vuole essere luogo di incontro della comunità; oggi è la prima fabbrica culturale della Sicilia, centro di produzione di spettacolo dal vivo attivo e pienamente inserito nel tessuto economico e produttivo della città con la sua Orchestra, il Coro, il Corpo di ballo, i laboratori di scenotecnica e cinque formazioni stabili giovanili: Massimo Kids Orchestra, Massimo Youth Orchestra, Coro di voci bianche, Cantoria e Marching Band. Il Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo è il compositore Marco Betta, il direttore musicale è il Maestro Omer Meir Wellber.

Anche un po’ di Sicilia alla cerimonia di Atene per presentare al mondo i tre frammenti del Partenone restituiti dal Vaticano per volontà di Papa Francesco: presenti il giornalista e scrittore Alberto Samonà e la direttrice del Museo Archeologico Antonio Salinas Caterina Greco

C’era anche un po’ di Sicilia alla cerimonia ufficiale che si è tenuta ieri pomeriggio, venerdì 24 marzo, al Museo dell’Acropoli di Atene, per presentare i tre frammenti del Partenone, restituiti alla Grecia dal Vaticano per volontà di Papa Francesco e arrivati nella capitale ellenica nei giorni scorsi. I reperti, che erano stati acquistati regolarmente nel XIX secolo dai Musei Vaticani, sono la testa di un cavallo, la testa di un giovane in processione delle Panatenee e un frammento raffigurante un volto barbuto proveniente da una delle metope del tempio. 

Su invito del Ministro della Cultura e dello Sport del governo greco Lina Mendoni, era presente ad Atene Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo. Alla cerimonia, invitato dalle massime autorità della Repubblica di Grecia con cui si è instaurato nel tempo un solido legame di amicizia, ha partecipato anche il giornalista e scrittore siciliano Alberto Samonà, che lo scorso anno, quando ricopriva la carica di assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, volle riportare ad Atene il cosiddetto “Frammento Fagan”, reperto proveniente dal fregio orientale del Partenone e raffigurante un piede di Artemide, fino ad allora custodito proprio al Salinas di Palermo. Grazie a questa iniziativa, da gennaio 2022 il frammento è stato finalmente ricongiunto definitivamente al Fregio di Fidia, la monumentale opera d’arte da cui era stato strappato oltre due secoli prima: un gesto particolarmente significativo, che ha visto la Sicilia fare da apripista a livello mondiale sul tema del rientro in Grecia dei marmi del Partenone, la maggior parte dei quali furono rimossi e portati a Londra da Lord Elging nei primi dell’Ottocento e da allora esposti al British Museum. 

Ed è stato sempre grazie al gesto siciliano e a seguito del ritorno a casa del “Frammento Fagan” voluto da Alberto Samonà che il dibattito internazionale sulla restituzione dei marmi del Partenone, in quest’ultimo anno ha subito un forte impulso in questa direzione: nel mese di maggio del 2022, infatti, se ne è parlato nel corso della riunione Unesco tenutasi a Parigi, dove si è preso ad esempio proprio il rientro del reperto palermitano e a dicembre dello stesso anno, il Santo Padre ha comunicato la sua decisione di donare all’Arcivescovo cristiano ortodosso di Atene i tre frammenti custoditi nei Musei Vaticani, che sono adesso esposti in modo permanente al Museo dell’Acropoli. E non è tutto, perché, sempre a seguito delle spinte dell’opinione pubblica internazionale ridestatasi dopo il gesto della Sicilia, un paio di mesi fa lo stesso British Museum di Londra ha parlato di “discussioni positive” con la Grecia, aprendo per la prima volta alla possibilità di far tornare i celebri marmi del Partenone nella Capitale Ellenica. 

Inoltre, grazie all’accordo di collaborazione culturale sottoscritto nel 2022 fra la direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco, e il direttore del Museo dell’Acropoli, Nikolaos Stampolidis, dal marzo dello scorso anno è esposta a Palermo un’importante statua acefala della Dea Atena, proveniente proprio dall’area del Partenone, che resterà al Salinas per i prossimi anni. 

“È per me un onore – sottolinea Alberto Samonà – avere partecipato alla cerimonia di Atene, alla presenza delle autorità greche e vaticane. E l’emozione è accresciuta dal fatto che la Sicilia sia stata la prima a riportare nella Capitale Ellenica un frammento appartenente al fregio del Partenone, permettendo, così, di attivare questo circolo virtuoso che sta dando i suoi frutti. Questo invito mi rende poi particolarmente felice, perché suggella anche quel rapporto di personale amicizia e di stima instauratosi in questi anni con il Ministro Lina Mendoni e con il direttore del Museo dell’Acropoli, Nikolaos Stampolidis”. “La decisione del Santo Padre, che si inserisce anche nel dialogo ecumenico con la Chiesa Ortodossa di Grecia – conclude Samonà – è un segno importantissimo di Fratellanza, che va preso ad esempio. La strada maestra, in un mondo di lacerazioni e di conflitti, è proprio la collaborazione e la cooperazione internazionale nel nome della Cultura, che da sempre reca con sé un messaggio di dialogo e di pace”.

LA COSTA SUD DIMENTICATA Sedici Rotary Club di Palermo e provincia chiedono un confronto con gli assessori comunali Carta e Mineo sul recupero della Costa Sud e sullo “stato dell’arte” degli interventi

Un pungolo per l’amministrazione, un punto fermo (ma non immobile) che continua a chiedere informazioni, proporre strategie, spingere verso soluzioni. Ma la situazione di grave degrado in cui versa la Costa Sud di Palermo continua a restare in aria: ecco quindi che sedici Rotary Club - Palermo/Palermo Est/Palermo Ovest/ Palermo Nord/Palermo Sud/Lercara Friddi/Palermo Teatro del Sole/Corleone/Palermo Parco delle Madonie/Costa Gaia/Bagheria/Palermo Mediterranea/ Palermo Baia dei Fenici/Palermo Mondello/ Palermo Montepellegrino/Palermo Libertà – nell’ambito del progetto “Riappropriamoci del mare di Palermo” – chiedono un incontro urgente con gli assessori competenti per definire lo stato dell’arte e mettere in fila gli adempimenti necessari e un cronoprogramma, da seguire soprattutto per garantire il pieno e puntuale utilizzo delle risorse del PNRR. Un primo momento di dibattito c’era stato a gennaio scorso quando a Ingegneria, era stato organizzato un incontro pubblico durante il quale erano state indirizzate domande precise a chi questa città la cura: il sindaco Roberto Lagalla e gli assessori Andrea Mineo (patrimonio comunale, politiche ambientali, verde urbano, riqualificazione costiera e fluviale) e Maurizio Carta (urbanistica, città creativa e qualità dello spazio pubblico e dell’abitare).

In questo momento percorrere la costa da Sant’Erasmo ad Acqua dei Corsari è un trekking accidentato tra scarichi fognari, zone dismesse; ci si fa largo tra immondizia e rifiuti, per raggiungere la riva bisogna superare i laterizi, il mare si sa che c’è, ma è profondamente negato. Insomma, la costa dimenticata. I Rotary Club vogliono essere presenza e testimonianza del fare e non dello sperare.

Il punto di partenza di questa crociata (appena avviata con la Giunta Lagalla ma iniziata con la Giunta Orlando) è stata l’idea di impegnare l’azione di service rotariana e la professionalità dei tanti soci, per stimolare le amministrazioni locali e regionali verso un armonico e organico progetto di riqualifica della costa sud, sfruttando le possibilità offerte dal PNRR, ma anche progetti e impegni sullo sviluppo sostenibile. Non un’azione una tantum, ma un percorso preciso, a tappe, che passi anche dalla sollecitazione al “fare”: per questo motivo è stato sollecitato già più volte un incontro con gli assessori, anche alla luce degli impegni presi durante il dibattito pubblico.

 “Oltre agli interventi per preservare il mare, sono altrettanto urgenti quelli a terra – spiega il coordinatore del progetto rotariano Giuseppe Incardona -, dalla rimozione dei materiali inquinanti nel sottosuolo al recupero o dismissione delle strutture abbandonate e pericolose; dalle aree verdi alla viabilità; dalle piste ciclabili e pedonali alle aree di ristorazione e, perché no, fino alla balneazione. Si deve riprendere il percorso, dopo un anno di silenzio, di approvazione del Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime (PUDM), indispensabile per definire un piano di riqualificazione e rilancio economico dell’area, ma anche per rinnovare le concessioni a partire dal prossimo gennaio; è necessario definire un cronoprogramma per mettere in fila e monitorare le varie scadenze che consentano, entro il 2026, il pieno utilizzo delle risorse del PNRR, indispensabili per realizzare gli interventi di riqualificazione della Costa Sud”.

 Ma anche avere notizie sulle modifiche al PRG (Piano regolatore generale) e sulle sue interferenze (se ci sono) con il PUDM; sull’accordo tra il Comune e il Commissario del Governo per le ZES; sugli interventi finanziati a valere sul PNRR e se gli stessi consentono di intervenire sull’intera Costa Sud o solo su una parte di essa. Disperse nel nulla anche le osservazioni dell’Assessorato regionale al Territorio sul PUDM che, finalmente, dopo anni di gestazione ed anche grazie al contributo dei soci professionisti dei Club Rotary, a giugno scorso la giunta Orlando aveva inviato alla Regione per ricevere il parere di conformità rispetto alle linee guida regionali. La Regione aveva risposto con più note, di cui l’ultima a marzo di un anno fa con l’elenco degli elementi di difformità che il Comune avrebbe dovuto eliminare/correggere. Da allora, è trascorso un anno e la città attende paziente.

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Rai Way, con il Teatro Massimo di Palermo e altri 11 partner, nel progetto 5G Audiovisual Broadcast Broadband Network A Palermo il primo use case

5G Audiovisual Broadcast Broadband Network è il progetto con cui Rai Way, a luglio 2022, si è aggiudicata il bando di gara del Ministero dello Sviluppo Economico (oggi MIMIT) “5G AUDIOVISIVO 2022”, ottenendo un finanziamento di 1 milione di euro. La complessità e l’elevato grado di innovazione del progetto sono conseguite anche grazie all’apporto degli 11 partner dell’aggregazione di cui Rai Way è capofila. Compongono l’aggregazione: Rai, con le sue Direzioni Centro Ricerche Innovazione Tecnologica e Sperimentazione e il Centro di Produzione TV di Torino, Comune di Torino, Rohde&Schwarz, OpNet, Politecnico di Milano, MainStreaming, Impersive, Kinecar, RETESETTE, La Sicilia Multimedia e il Teatro Massimo di Palermo. Il progetto, della durata di un anno, prevede la sperimentazione del 5G Broadcast con copertura delle aree delle città di Palermo e Torino e la realizzazione di use case innovativi.

Il Teatro Massimo di Palermo ha ospitato oggi la realizzazione del primo di questi use case in cui sono state realizzate delle riprese VR360 di tipo artistico legate al balletto “Le Corsaire” attualmente in scena al Teatro Massimo, con tecnica “Impersive POV” e diffuse nell’area di Palermo, in particolare tra gli studenti del Convitto Nazionale Falcone che hanno potuto godere dello spettacolo tramite specifici “visori”.

Mauro D’Onofrio, Head of Innovation&Research della Direzione Technology di Rai Way, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di aver realizzato il primo use case del progetto al Teatro Massimo di Palermo. Il progetto 5G Audiovisual Broadcast Broadband Network integra le tecnologie 5G nell’ambito del workflow della produzione di contenuti televisivi live e consente scenari artistici innovativi utilizzando le potenzialità della rete. Presenta inoltre elementi tecnologici all’avanguardia per la distribuzione dei contenuti all’utente, sperimentando la diffusione ibrida su reti 5G Broadcast e Broadband, in scenari di fruizione indoor, outdoor e automotive”.

Marco Betta, sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo ha aggiunto: “L’attitudine all’innovazione tecnologica nella progettazione artistica e comunicativa del Teatro Massimo ha consentito negli ultimi anni di entrare in contatto con un pubblico sempre più ampio e di sperimentare nuovi linguaggi al servizio della fruizione artistica e culturale. Siamo orgogliosi di partecipare insieme a Rai Way e agli altri partner a un progetto così innovativo che valorizza il senso profondo che l’arte può e deve avere nel nostro tempo”.

Al cuore del progetto, Rai Way sperimenta la tecnologia 5G Broadcast che implementa una trasmissione di tipo one to all, come per il digitale terrestre televisivo, e una ricezione SIM-agnostic, operando su infrastrutture di rete e risorse frequenziali nella band 700Mhz concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi MIMIT) indipendenti da quelle degli operatori mobili.

Il dialogo tra le distribuzioni 5G Broadcast e Broadband sarà reso possibile dallo sviluppo di un ricevitore prototipale, basato su software open source, condiviso nell’ambito del gruppo 5G-MAG.

Il progetto sviluppa la direttrice dell’innovazione nell’ambito del Piano Industriale Rai Way 2020-2023 per potenziare il presidio dello scenario evolutivo tecnologico della diffusione di contenuti audiovisivi e di servizi a valore aggiunto al cittadino.

Rai Way S.p.A.

Rai Way è attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la RAI, concessionaria italiana del servizio pubblico, e per operatori radiotelevisivi locali nonché nell’erogazione di servizi a clienti business.

Rai Way possiede un patrimonio di know-how tecnologico, ingegneristico e gestionale, oltre che di infrastrutture, di assoluta eccellenza nel settore della trasmissione e diffusione dei segnali radiotelevisivi a livello nazionale. Questo patrimonio unito all’alta professionalità, la specifica formazione e il continuo aggiornamento dei suoi circa 600 dipendenti, rendono Rai Way un partner ideale per le aziende che cercano soluzioni integrate per lo sviluppo della propria rete e per la trasmissione dei segnali.

Rai Way è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale e può contare su una sede centrale a Roma, 20 sedi territoriali e oltre 2.300 siti dislocati sul territorio italiano.

Il tetto del teatro della caserma Ruggero Settimo restaurato anche con le donazioni dei visitatori delle Vie dei Tesori. Durante l’intervento scoperto un dipinto seicentesco

PALERMO. Un euro per la bellezza, un euro per salvare un bene della comunità. Stavolta si tratta di un teatro ritrovato e un dipinto inedito di fine Seicento. Sin dal loro esordio Le Vie dei Tesori hanno sempre destinato una parte delle donazioni al festival a progetti di recupero e restauro. E il risultato si scopre alzando gli occhi: le donazioni hanno contribuito al recupero del tetto dell’antico refettorio del convento di San Francesco, oggi sede della caserma Ruggero Settimo. L’ex refettorio è stato trasformato agli inizi del secolo scorso in un teatro con decorazioni Decò e poi in cinema: l’intervento ha riguardato la messa in sicurezza del soffitto e la copertura protettiva. Ma la vera sorpresa è giunta durante la pandemia: nell'ambito di lavori di manutenzione della caserma, sulla parete di fondo è stato ritrovato, nascosto da vari strati di tinteggiatura, un grande dipinto seicentesco nel quale sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo; il dipinto si aggiunge agli affreschi sulla vita di san Francesco, già portati alla luce nel 2021 nel chiostro. Questa mattina il progetto è stato presentato: padrone di casa, il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino che ha parlato dell’importanza del ritrovamento, presenti la soprintendente Selima Giuliano e lo storico dell’arte della Soprintendenza Carolina Griffo. “È stato grazie alle intuizioni e all’impegno straordinario dei nostri restauratori che hanno continuato a lavorare durante la pandemia – interviene l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato - che siamo potuti venire a conoscenza sia dei primi affreschi che di questa seconda parete. Sono convinto che la sinergia in atto tra le istituzioni e Le Vie dei tesori, sia la giusta ricetta per valorizzare i beni siciliani e non solo. Accanto a questo si pone l’Art bonus che rappresenta una misura innovativa che ci mette al passo con l’Europa e l’America, ma va promossa e fatta conoscere al massimo per poterla sfruttare”. “È l’undicesimo restauro delle Vie dei Tesori che riusciamo a portare a termine, grazie all’euro per la bellezza che chiediamo di donare durante il festival o con altre iniziative, come in questo caso la vendita del Monopoly Palermo – dice il presidente delle Vie dei Tesori, Laura Anello - Con il supporto dei visitatori siamo quindi riusciti a contribuire per un pezzetto al recupero del complesso, sostenendo i lavori di consolidamento del soffitto”. Le Vie dei Tesori – il cui festival si svolgerà lungo quasi tre mesi dal 26 agosto al 5 novembre – in questa occasione ha destinato al progetto di recupero del tetto, le somme raccolte attraverso “1 euro per la bellezza” per il 2021 e per il 2022 (il crowdfunding con cui vengono invitati i visitatori a donare 1 euro in più durante il festival); ma anche il ricavato delle iniziative del Natale 2021 tutto dedicato ai restauri, e il ricavato della vendita del Monopoly Palermo a cui Le Vie dei Tesori hanno contribuito con inediti contenuti digitali. Inoltre il festival Genia ha contribuito con il ricavato dei biglietti degli spettacoli inseriti l’anno scorso nel palinsesto delle Vie dei Tesori Palermo. Finora sono stati finanziati undici interventi, tra cui il restauro dei lampadari e della “tavola matematica” della Palazzina Cinese; delle due imponenti sfingi dell’Orto Botanico, a Palermo; la Tavola della cappella della Mortificazione e i corali della Biblioteca Fardelliana a Trapani e la cupola del campanile del Carmine a Marsala, l’orologio della Matrice di Calatafimi Segesta e la trasformazione dei magazzini dei pescatori di Portopalo di capo Passero in un art district. Un intervento complesso, quello al tetto dell’ex refettorio, che oggi restituisce ad uno spazio la copertura e permette di pensare ad una sua fruibilità. Molto interessante per i restauratori, risulta invece il grande dipinto su cui sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo che hanno un particolare riferimento alla convivialità: Le nozze di Cana, La moltiplicazione dei pani e dei pesci e La peccatrice che lava i piedi a Gesù a casa del fariseo. I dipinti risalgono alla metà del XVII secolo, sono in discreto stato di conservazione ma con ampie lacune, e necessitano di restauro. Sono candidati al programma Art Bonus del Ministero. La caserma Ruggero Settimo ospita il Polo informativo, espositivo e culturale dell’Esercito, inaugurato il 13 luglio 2021. Su iniziativa del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, è stato attivato anche un percorso didattico - espositivo che ripercorre la storia delle Forze Armate dall’Unità d’Italia attraverso tre sale espositive: Risorgimento, Grande Guerra, Seconda guerra mondiale. Grazie alla sinergia creata fra Esercito, associazioni combattentistiche e d’arma e collezionisti privati, è stato possibile condividere un patrimonio composto da uniformi, cimeli vari ed armi d’epoca; percorso che è stato inserito nelle ultime due edizioni delle Vie dei Tesori.

 

NOTE STORICHE

 

IL CONVENTO E I PRIMI AFFRESCHI SULLA VITA DI SAN FRANCESCO

Il convento e la chiesa di San Francesco di Paola vennero fondati alla fine del XVI secolo sul piano di Sant’Oliva che si estendeva fino all’attuale Politeama. Dopo la soppressione degli ordini religiosi nel 1866, il complesso monastico venne trasformato in caserma di fanteria, e il chiostro in cortile; gli archi dell'antico portico furono tompagnati per creare una serie di piccoli locali; distrutte le decorazioni a soggetto sacro, e così anche le pitture sulla vita del Santo. Sui tre lati dell’attuale cortile della caserma sono ancora visibili le colonne, i capitelli e gli archi parzialmente inglobati nella struttura muraria dell'edificio. Ma per fortuna non tutto è andato perduto: dopo il ritrovamento casuale di alcune decorazioni pittoriche sulle pareti del chiostro dell'ex convento, è stato avviato nel 2021 dai tecnici della Soprintendenza, il restauro dei dipinti sulla vita di San Francesco di Paola (primi del XVIII secolo). Si tratta di tre grandi interventi, in particolare “San Francesco in udienza dal Papa”, “San Francesco in estasi non riceve il Re di Francia” e un terzo affresco, il più importante e nello stesso tempo, il più rovinato (resta una sola lunetta, probabilmente su un’antica porta che metteva in comunicazione il chiostro con la Spezieria dei frati) che racconta la fondazione del convento. I dipinti sono attribuiti a Gaspare Bazano detto lo Zoppo di Gangi a cui si devono anche molti interventi nella chiesa adiacente. Per valorizzare e proteggere i dipinti restaurati, è stata realizzato un allestimento grazie al contributo di Fondazione Sicilia nell'ambito dell’Art Bonus: sono stati rimossi i muri che nascondevano le antiche arcate di una parte del portico e sostituiti con vetrate.

 

L’AFFRESCO SULLA VITA DI GESÙ CRISTO RITROVATO NELL’EX REFETTORIO

 

Nel 2020 nell'ambito di lavori di manutenzione della caserma, sulla parete di fondo dell'ex refettorio – trasformato agli inizi del secolo scorso in teatro e poi in cinema - è stato ritrovato, nascosto da veri vari strati di tinteggiatura, un grande dipinto nel quale sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo che hanno un particolare riferimento alla convivialità: Le nozze di Cana, La moltiplicazione dei pani e dei pesci e La peccatrice che lava i piedi a Gesù a casa del fariseo. I dipinti risalgono alla metà del XVII secolo, sono in discreto stato di conservazione ma con ampie lacune, e necessitano di restauro (inserito nel programma Art Bonus, la misura consente ai privati di finanziare interventi di restauro di beni culturali pubblici, usufruendo di detrazioni fiscali).

Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa Alle Vie dei Tesori l’Encomio del Ministero della Cultura

 “Per l’azione di riscoperta del patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia, volta alla riqualificazione di aree dismesse, la valorizzazione attraverso festival, eventi e itinerari e la riappropriazione dell’identità, coinvolgendo categorie professionali, forze sociali e associazioni locali”. Sono tutte azioni che consolidano sul terreno i principi della Convenzione del Consiglio d’Europa sul Paesaggio: con questa motivazione stamattina in Sala Spadolini a Roma, la Fondazione Le Vie dei Tesori ha ricevuto l’Encomio dal Ministero della Cultura nell’ambito del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Un riconoscimento importante a chi si impegna a far “parlare” i territori, rendendo le comunità responsabili delle buone pratiche; creando occupazione e fronteggiando l’esodo dei giovani (85 i posti di lavoro prodotti in un anno nella sola Palermo). Un lavoro capillare, quelle delle Vie dei Tesori, nato nel 2006 a Palermo da dove è tracimato in tutta la Sicilia e oltre; che ha superato indenne la pandemia, e tenuto a battesimo la rete di oltre 50 Borghi dei Tesori; che accoglie ogni anno centinaia di migliaia di visitatori: 250 mila nel 2022, con un incremento del 23 per cento rispetto all’anno precedente, un indice di gradimento del pubblico che supera il 95 per cento, e una ricaduta turistica di 6 milioni e mezzo di euro.

Tutto questo ha riscosso l’interesse del Ministero della Cultura che ha voluto riconoscere il progetto di valorizzazione del paesaggio delle Vie dei Tesori, in linea con i quattro criteri indicati dall’UE, quindi esemplarità, sviluppo territoriale sostenibile, partecipazione, sensibilizzazione.

In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, oggi la premiazione a Roma, alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e del direttore generale Archeologia, belle arti e paesaggio, Luigi La Rocca. “Ho ritirato questo premio – dice Laura Anello, presidente delle Vie dei Tesori - a nome degli 80 sindaci delle nostre città, di tutti i partner pubblici e privati, a nome dello staff e di ogni singolo visitatore che è un pezzo prezioso del progetto. Grazie al Ministero per aver premiato un’iniziativa che fa della cultura una leva potente di crescita civile e di coesione sociale”.

Preceduto dai  Borghi dei Tesori come apripista, dal 26 agosto al 10 settembre, il festival 2023 prenderà il via il 16 settembre e proseguirà fino al 5 novembre trasformando per quasi tre mesi la Sicilia in un unico museo diffuso. Venti città, grandi e piccole, comprese Palermo (dove tutto è iniziato nel 2006) e Catania; e una “coda” a Mantova.

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I Corsi FAD dello Spazio PsicoBrain della psicoterapeuta Angela Ganci: panoramica.

La formazione a distanza ha una specifica tradizione e autonomia nell’ambito delle acquisizioni di competenze settoriali, soddisfacendo le particolari esigenze personali del corsista. Per rispondere alle esigenze di quanti, per differenti motivi, sono impossibilitati a seguire i rispettivi corsi in presenza, lo Spazio PsicoBrain della dottoressa Angela Ganci, noto psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice di Palermo, offre una varietà di corsi le cui tematiche spaziano dai disturbi specifici di apprendimento alla criminologia, dai disturbi alimentari alle disfunzioni sessuali, dal coaching alla pedofilia al disegno infantile, fino al recente corso che concerne la sicurezza, la salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. A differenza dei metodi tradizionali, i corsi frequentabili a distanza si caratterizzano per le lezioni sempre disponibili online e ciascuno degli iscritti al corso può accedervi in qualsiasi momento per consultarle. Ogni corso elaborato dalla dottoressa Ganci, in questa prospettiva, valuta gli aspetti definitori, diagnostici e terapeutici dei disturbi presentati, con uno spaccato sui risvolti sociali del disagio psichico esaminato. I corsi sono sempre aperti, per info e iscrizioni è possibile contattare la mail angela.ganci@gmail.com; in alternativa è possibile esaminare il sito dello Spazio PsicoBrain all’indirizzo https://www.angelaganci.com alla sezione Corsi FAD, al link https://www.angelaganci.com/menu/corsi.php.

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Museo di Arte Contemporanea San Rocco di Trapani, l'intervista al direttore don Liborio Palmeri.

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice

Come è possibile apprendere dal link https://artsupp.com/it/trapani/musei/museo-d-arte-contemporanea-san-rocco-di-trapani , il Museo d'arte contemporanea San Rocco si trova nel centro storico di Trapani ed è situato vicino alla chiesa degli artisti S. Alberto degli Abati e al Seminario vescovile a Casa Santa. Il Palazzo ospita al suo interno le rimanenze della chiesa di San Rocco, che ancora oggi si possono ammirare; polo museale interdisciplinare organizza mostre temporanee e valorizza la collezione museale. La diocesi di Trapani gestisce l’istituzione dal 2004, anno della sua apertura. Il Museo ospita una collezione di arte contemporanea e sacra e conta circa 130 artisti internazionali con oltre 200 opere. Sono esposti artisti del calibro di Carla Accardi, Adrian Paci, Turi Simeti, Alberto Gianquinto, senza che l'elenco sia esaustivo. L’allestimento del museo è in perfetta relazione tra le opere e gli spazi espositivi mantenendo l’aurea religiosa e spirituale. Infatti, l’atrio è stato trasformato in un oratorio con una piccola abside che accoglie un moderno crocifisso ad opera di Marco Papa. Il centro del palazzo rimane comunque la chiesa attorno a cui si tengono tutte le attività museali.

Il museo nasce da un'idea di don Liborio Palmeri, ex rettore del seminario di Trapani, ubicato a Erice casa santa, che ha gestito il seminario stesso inserendo molteplici attività tra cui un cineforum con 400 persone costituendo inoltre biblioteche, per la prima volta nella storia del seminario. In quest'occasione invitava artisti esterni nei primi anni del 2000, artisti di svariata nazionalità, tra cui coreana e giapponese. "Ho sviluppato una mostra espositiva e ho ricevuto donazioni costituendo una collezione permanente -spiega don Palmeri- Quindi al terzo piano del seminario è stato aperto al pubblico uno spazio espositivo, il 17 Aprile del 2004, con collezioni DiART, tra cui quelle di Carla Accardi, Adrian Paci, uno spazio inaugurato dal direttore stesso dei musei vaticani. Da vicario generale noto poi questo locale abbandonato, mi riferisco ovviamente allo spazio del Museo, dapprima chiesa francescana poi poste della provincia, infine palazzo con all'interno i resti della chiesa e adibito a scopi sanitari. Poi la svolta, infatti negli anni '60 questa chiesa viene retrocessa, ovvero la diocesi di Trapani torna a essere proprietaria dell'immobile. Nel 2012 divento rettore di questa chiesa-non chiesa tentando di adibirla a luogo artistico, adesso infatti l'ingresso del museo coincide con l'ingresso della mostra, contenendo tre mostre permanenti e tre temporanee".

Opere di arte sacra e opere di arte contemporanea non necessariamente di arte sacra, ma religiosa, cercando di rispondere alle domande radicali dell'uomo. Pezzi di arte sacra e religiosa, antica e contemporanea, sottolinea don Palmeri.

"I lavori di restauro conservativo iniziano nel 2012, la chiesa è stata aperta nel 2014 con la prima messa ufficiale del vescovo. Adesso si contano un totale di undici sale per un tempo di percorrenza di almeno un'ora e mezza, con guide volontarie che accompagnano i visitatori in inglese e francese" chiude Palmeri.

Un luogo suggestivo, il Museo trapanese di Don Palmeri, che contiene al terzo piano la mostra permanente "Non per i giusti non per i sani", una mostra kerigmatica, che affronta il tema della fragilità, l'omosessuale, la donna detenuta (immagini scattate nella casa circondariale di Trapani e nel carcere di Rebibbia), i migranti, perché ultimi e quindi primi da soccorrere.

L'ultima stanza viene definita in ultimo un "hortus conclusus", una stanza per la riflessione su se stessi dove "puoi sollevare lo sguardo verso il cielo e sei con te stesso e con la trascendenza", perché "se uno guardasse più in alto starebbe meglio e starebbe meglio tutta l'umanità".

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La nutrizione nelle malattie neurologiche. Report del Congresso Regionale dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, Sicilia, Trapani.

Si è svolto a Trapani lo scorso 4 marzo 2023, presso l'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, il congresso Regionale ADI Sicilia dedicato alle patologie neurologiche e al rapporto esistente con l'alimentazione.

Di seguito alcuni dei molteplici contenuti trattati (si consulti il programma allegato per i dettagli relativi a relatori e tematiche trattate).

Il Dottor Tripi ha puntualizzato l'attenzione sull'identificazione precoce delle forme di demenza, sulla terapia in fase preclinica, sull'importanza dell' assessment neuropsicologico, sulle tre fasi della demenza, dalla fase preclinica alla diagnosi conclamata. Un'ulteriore puntualizzazione sul declino cognitivo, con centrale il disturbo della memoria e di altri ambiti cognitivi, e sul microbiota intestinale che migliori il decadimento cerebrale. Ancora interessante l'utilizzo degli anticorpi monoclonali per la cura della patologia anche in prospettiva futura nonostante la comparsa di effetti collaterali. Tra i fattori di rischio segnalata la perdita di udito che andrebbe attenzionata, con il miglioramento del ritmo sonno-veglia e del microbiota comunque è possibile migliorare il rischio genetico. Riguardo all'importanza del counseling nutrizionale si sottolinea il Come e Cosa mangiare, con i pazienti in difficoltà economiche o con poco accesso ai supermercati quali forti elementi di criticità. Un'assistenza affettuosa è importante, considerare l'uomo malato, non la malattia.

Da parte sua la dottoressa Lo Prinzi insiste, nella demenza, sulla difficoltà a fare la spesa, sul ridotto intake calorico, sul rifiuto totale del cibo e sulla difficoltà di deglutizione fino alla nutrizione artificiale, cercando di bagnare le labbra del paziente. Cosa fare allora? Garantire un momento favorevole durante il pasto, somministrare piccoli pasti, ma frequenti, aiutare nella scelta del cibo, cibi sani, gustosi e morbidi, posizionare il cibo sulla lingua e utilizzare integratori orali. I cibi contenenti omega 3 riducono i livelli di beta amiloide che riducono l'infiammazione, la dieta mediterranea serve inoltre a ridurre il rischio di Alzheimer fino al 13% e riduce il rischio di demenze lievi.

Ancora il dottor Vinci riferisce dell'importanza della malnutrizione nei tumori con enfasi sulla sindrome anoressia-cachessia neoplastica, con il ruolo centrale svolto dalle citochine infiammatorie. Inoltre citato il fatto che la chirurgia e l'uso della radioterapia possono influenzare la nutrizione con induzione di vomito, per esempio.

In ultimo è stata condotta un'analisi della disfagia e delle sue complicanze come la polmonite ab ingestis. Un monito speciale rispetto alla nutrizione artificiale che manca di alcuni componenti come le vitamine secondo quanto indicato dalla dottoressa Chirco.

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“Il vero Onore”, nuovo brano di Nicola Giosuè per le forze dell’ordine

Un elogio alle forze dell’ordine per il loro impegno e sacrificio a tutela dei cittadini, arriva dal nuovo singolo dell’artista Nicola Giosuè. Finalmente un brano che va a contrastare quelli di alcuni discussi rapper siciliani e italiani che inneggiano alla malavita e osteggiano l’operato di polizia e carabinieri. 

"E sono in tanti che ci hanno lasciato, lo sento mio quel reato..." una delle strofe più emozionanti del nuovo singolo di Giosuè "Il vero Onore".

“Questo brano - dice Giosuè - lo dedico alle Forze dell'Ordine ed a chi ha perso la vita per il nostro bene e parteciperò al "progetto legalità" partendo dalle scuole.

Altresì sarò ospite in eventi istituzionali dove omaggerò in live”.

Un ricordo commosso alle vittime della mafia nel video della canzone e alcune immagini delle stragi rendono il brano di forte impatto emotivo.

“Ringrazio Monica Enna, paroliere,Domenico Giosuè, per la grafica, TRecords, etichetta discografia, Alessandro Magnisi, per gli arrangiamenti musicali e Marzio Golino

per le riprese e video”, conclude Giosuè.

www.nicolagiosue.it

#nicolagiosuè #artist #songwriter #actor #TRecords #studiodiregistrazione #branoinedito

Sabato 4 marzo a Barcellona Pozzo di Gotto si presenta “Bonjour Casimiro”,il libro di Alberto Samonà che racconta l’universo magico dei Piccolo

Memorie di “Gattopardi siciliani”, la vita di colti ed eccentrici aristocratici di un tempo altro, uno scenario fiabesco quale sottofondo e una realtà metafisica che si sovrappone alla quotidianità. Sono questi i principali elementi di “Bonjour Casimiro”, il libro di Alberto Samonà, (Rubbettino editore), che sarà presentato sabato 4 marzo, alle 18 a Palazzo Fazio (via Immacolata 26), a Barcellona Pozzo di Gotto (Me).

Alla presentazione, promossa dall’associazione “Palazzo Fazio” insieme alla “Pro Loco Alessandro Manganaro” nell’ambito del ciclo “Le stagioni dei Gattopardi”, interverranno il Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Pinuccio Calabrò; l’assessore alla Cultura, Angelita Pino; Lucia e Nino Pulejo dell’Associazione Palazzo Fazio; Salvatore Scilipoti, presidente della “Pro Loco Alessandro Manganaro”; lo storico e critico d’arte Andrea Italiano. Sarà presente l’Autore.

Ai partecipanti sarà offerta una specialità barcellonese dalla storica pasticceria De Pasquale. L’ingresso è libero.

“Bonjour Casimiro” consegna ai lettori il mondo dei baroni di Calanovella, con in testa Casimiro Piccolo, fotografo e pittore che, a partire da un certo momento, insieme alla madre Teresa Mastrogiovanni Tasca, al fratello poeta Lucio Piccolo e alla sorella Agata Giovanna, legò la sua vita in modo indissolubile alla villa di famiglia sulle colline di Capo d’Orlando. Qui, dai primi anni Trenta, si svolse l’esistenza di questi aristocratici dalla forte vena creativa, allontanatisi dalle mondanità cittadine di quella Palermo che abbandonarono per sempre per non farvi più ritorno. Lasciatisi alle spalle salotti e circoli nobiliari, i quattro scelsero la “solitudine” della campagna a ridosso dei Nebrodi, che li accompagnerà quasi come musa silente fino alla fine dei loro giorni: quelle stesse atmosfere familiari nelle quali si immergeva spesso anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Piccolo, che amava trascorrere lunghi soggiorni proprio nella Villa Piccolo di Capo d’Orlando, per ritrovare in questo luogo ulteriori spunti per il suo capolavoro “Il Gattopardo”.

Il volume non si configura come un romanzo classico, ma unisce in sé diversi stili e forme ora più narrative e fantastiche, ora storiche e descrittive - corroborate dalla presenza di una corposa bibliografia finale di riferimento - assumendo in alcune parti le sembianze di un saggio storico e, in altre, di un racconto visionario. Il libro ha come sottotitolo “Il barone e la villa fatata” e richiama in più parti il mondo dell’aristocrazia di fine Ottocento e dei primi del Novecento, in un’epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali. Eppure, le atmosfere narrate nelle pagine di Samonà oltrepassano in certa misura la storia, perché rimandano a miti lontani e alla vita di personaggi sospesi fra modernità e dimensioni metafisiche. Il tutto, incastonato in una trama narrativa contemporanea che fa tornare sempre il lettore all’attualità e ai tempi di oggi, seppur plasmati dal gioco narrativo.

Alberto Samonà, scrittore e giornalista, ha al suo attivo diversi romanzi e saggi, oltre a testi teatrali e di narrazione. Suoi scritti sono anche inseriti in diversi volumi e pubblicazioni scientifiche. Da maggio 2020 a ottobre 2022 è stato assessore della Regione Siciliana con delega a Beni Culturali e Identità Siciliana. A dicembre 2022, per “Bonjour Casimiro”, ha ricevuto il “Premio letterario Internazionale Pietro Mignosi”.

"Pianeta Salute" e "San Salvador", la presentazione dei due Volumi della dottoressa Angela Ganci prevista tra Marzo e Aprile 2023

Si terranno rispettivamente venerdì 31 marzo e venerdì 28 aprile 2023 le presentazioni dei due Volumi editi prodotti dalla dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice di Palermo.

Il primo dei Volumi dal titolo "Pianeta Salute" sarà presentato presso la libreria Mondadori di Palermo, dalle ore 18 alle ore 20, ad Aprile sarà la volta di San Salvador, storia di un omicidio, all'interno della terza Rassegna letteraria "Un tè con l'Autore", ideata dalla giornalista Rosa Di Stefano, presso il Palazzo del Poeta, sempre a Palermo, a partire dalle ore 17,30.

L'appuntamento alla libreria Mondadori sarà condotto dall'Autrice, insieme a professionisti dell'area sanitaria, giuridica e sociale, e a Readers di parti selezionate dello stesso volume, Maurizio Bongiovanni, Marika Cefalù, Umberto Palma, Giovanna Macaluso, Simona Seidita, Antonino Leonardi.

Si riporta di seguito la sinossi di Pianeta Salute:

"Salute, benessere, prevenzione: tre concetti strettamente collegati e che riguardano tanto il singolo che la comunità e le istituzioni, chiamate a progettare politiche finalizzate alla promozione di sani stili di vita e all'organizzazione razionale ed accogliente degli spazi di vita e lavoro. Attraverso i risultati delle ricerche scientifiche su benessere e psicoterapia e la disamina delle linee guida ministeriali in tema di salute pubblica, su temi quali alimentazione, violenza di genere e mobbing, Pianeta salute si propone come guida operativa per districarsi all'interno del complesso panorama della salute e della malattia, nell'ottica prioritaria di una prevenzione primaria che si traduca in guadagni per il benessere collettivo e per la spesa pubblica".

Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione è sufficiente riferirsi alla mail angela.ganci@gmail.com o al contatto WhatsApp 329/3488011.

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The GTI Observatory Manifesto of Gran Canaria*

Small island communities are among the most vulnerable to external shocks, due to their dependence on fossil fuels, as well as the necessity to import food and water and export waste. Their capacity to deal with increasingly complex challenges is often limited and depends on external technical and financial assistance.

Islands’ structural disadvantages are now compounded by an unprecedented global polycrisis. Multiple, simultaneous, and interconnected crises, including accelerating climate change, the energy crisis, supply chain disruptions, rising debt costs, and the pandemic, are tightening the room for intervention.

In particular, islands are disproportionally affected by the worst effects of climate change, such as sea level rise, extreme weather events, and droughts, which already caused many of them to suffer extensive loss and damage. For such reasons, islands are also at the forefront of the struggle to mitigate and adapt to a changing climate.

Although awareness as to the benefits of renewable energy is increasing worldwide, particularly in regard to its role in ensuring power supply security and energy systems’ resilience, the share of renewables in islands’ electricity mix generally remains low, contributing to making power generation expensive and insecure. Similarly, the deployment of innovative sustainable solutions across all sectors of the island economy faces significant barriers.

The current context demands that governments raise ambition and increase commitments to protect islands, advancing their resilience and self-sufficiency. Islands crucially need stronger representation on global stages and key international forums to join their voices into a single, louder one.

2023 is a pivotal year, as COP28 marks the first Global Stocktake, a comprehensive assessment of the progress made in achieving the goals of the Paris Agreement and of the gaps to be filled. Furthermore, the loss & damage fund agreed upon at COP27 is detailed, structured, and implemented during the year. The GTI Observatory has already issued a recommendation for such an instrument to be dedicated with priority to SIDS and islands in general.

In order to achieve net zero by 2050 and adapt to the long-lasting effects of climate change, islands need massive investments in physical assets and innovation. The potential opportunities are vast, yet mobilizing capital for renewable infrastructure and green innovation requires major regulatory and policy reforms. The GTI Observatory Report 2022 and the Observatory Summit of February 2023 focused particularly on islands’ policy and financing challenges.

The GTI Observatory Manifesto of Gran Canaria addresses the need and urgency for a programmatic transition agenda for islands, identifying key priorities and setting forth recommendations in an action-oriented, multistakeholder approach. The objective of the following priority actions is to outline an ideal island model, with 100% renewable energy at its core, to boost islands’ self-sufficiency and sustainability. Besides, as laboratories of innovation, islands can pave the sustainability path for the mainland.

5 priority actions to accelerate islands’ sustainability and self-sufficiency

1. Accelerate the deployment of renewables and storage systems through streamlined permitting, improved market conditions, and increased social acceptance, to achieve energy security and enhance resilience while reducing costs

Islands should exploit all renewable sources available, with the objective of establishing a diversified mix. Renewable energy deployment must be coupled with the most suitable energy storage solutions according to the system’s needs, to maximize the integration of

variable renewables and ensure grid stability and flexibility. System integration is a high priority for islands to incorporate renewables, distributed generation, energy storage, demand response, and maximize self-consumption. The energy transition can create new flourishing economies and unlock significant savings.

This requires different sets of actions:

a. Streamline permitting and authorization procedures for installation and connection to the grid, including quick identification of suitable land and seabed and set up of one-stop shops for permits;

b. Improve market conditions for large and small-scale RES projects, including implementation of clear and transparent auctions, guaranteed PPAs, reasonable tariffs, and easier-to-obtain and better-targeted incentives and tax breaks;

c. Increase social acceptance with powerful and focused campaigns to raise awareness about the benefits of renewable energy (such as job creation, higher gender equality, improved health, and others), as well as effective involvement of local stakeholders in decisions and planning;

d. Implement (or effectively transpose) regulation of energy communities and collective self-consumption, starting from net-metering.

2. Acknowledge and empower the synergies of renewables and clean technologies with other sectors beyond energy, to decarbonize the whole economy and improve water and food security

Through RES, islands should exploit the energy nexus with water, agriculture, waste, mobility, tourism, and more sectors, deploying the most innovative technologies in an integrated sustainability approach. This can lead, among others, to lower servicing costs, more secure and higher-quality water and food supply, and improved environmental conditions. At the same time, energy efficiency actions should be enhanced across all sectors. Further cost reductions can be obtained through the optimization of the innovation process, by sustaining R&D and pilot projects, sharing knowledge, and replicating best practices.

3. Upgrade and modernize island infrastructures to allow for higher penetration of renewables and innovative clean technologies

Islands’ power grids need to be able to sustain broader electrification, higher flexibility, and decentralization of electricity generation, especially in the case of non-interconnected islands. Digitalization of the network, exploitation of the broad range of energy storage solutions available, including residential/small-scale and hybrid energy storage systems, and integration of EV charging infrastructure can maximize self-consumption and reduce grid stress while paving the way to smart grids and clean transportation. Furthermore, the water distribution grids also need extension and upgrade to minimize losses and reach more consumers and users, as well as to exploit the potential of innovative desalination and treatment technologies. The same concepts can be applied to the whole island infrastructure, such as upgrading roads to make them safer and opening dedicated paths to cycle and walk.

4. Unlock finance by creating enabling investing environments through increased transparency and security of regulatory frameworks, and improved market design

To accelerate deployment of renewables and innovative sustainable solutions, islands need broader access to finance. However, several significant barriers often discourage investors, including complex bureaucracy and uncertain legislative and regulatory frameworks. Projects should be evaluated as a whole, considering the entire process, from feasibility studies to design, from planning to financing, from implementation to management and operation, in order to properly assess and mitigate barriers and bottlenecks. Small islands often lack scale to make investments attractive. This can be mitigated by merging multiple projects across locations/regions or different islands to increase scale and engage single investors. Effectively employing long-term market mechanisms such as auctions, power purchase agreements (PPAs), contracts for difference (CfDs), and Feed-in tariffs, can provide higher transparency, reduce risks, and

result in increased project bankability, hence attracting more investors. Through public-private partnerships, resources can be pooled, and risk shared, especially in the case of innovative and small-scale projects. It is also time to end all subsidies to fossil fuels and reallocate available funds to incentivize islands’ clean energy transition.

5. Stimulate and support behavioural transitions towards a paradigm shift in living and experiencing the islands

All the above requires behavioural changes both of tourists and residents to assume new approaches to waste management, transportation, and food, water, and energy consumption, and ultimately reduce the overall human footprint on islands. Increased involvement of the local populations, improved communication and awareness-raising campaigns, and collaboration of diverse stakeholders are crucial. Tourism needs to become more sustainable and inclusive of the local communities, developing innovative multisectoral business models and capitalizing on, empowering, and protecting islands’ unique natural and historical heritage. Besides growing island economies, such transitions will ultimately lead to better environmental/health conditions and social integration.

*Nella lettura ad alta voce sentirete la traduzione in italiano del testo

Andrea Giostra premiato con la “Segnalazione di Alto Merito” per la Letteratura dal Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura presieduta dalla Dottoressa Francesca Romana Fragale

Il 14 febbraio 2023 il Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura ha deliberato e annunciato allo scrittore palermitano Andrea Giostra l’onorificenza di “Segnalazione di Alto Merito” per la Letteratura che 12 Maggio 2023 alle ore 11:00 verrà conferita a Roma presso la Gangemi Editore in via Giulia 142.

Dichiara a tal proposito la Presidente Dottoressa Francesca Romana Fragale: «Le Novelle Brevi di Sicilia di Andrea Giostra sono un fulgido emblema di quanto l’Accademia intenda valorizzare: il Dott. Andrea Giostra è un eccellente e geniale scrittore che coniuga nel medesimo spartito le note del cuore, quelle dell’analisi psicologica degli indelebili personaggi che delinea in modo mirabile e delle sue curate ambientazioni. Ineccepibile la tecnica di composizione, talvolta sapientemente travalicata da estrose licenze poetiche. Il retrogusto amaro e una sottile sagace ironia satirica rendono le Novelle Brevi di Sicilia un importante spaccato dell’animo umano, del bello e del brutto universalmente intesi. La Sicilia viene narrata con trasporto e come una cartina di Tornasole delle contraddizioni del nostro amato Paese.»

Continua la Presidente Fragale: «L’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura (AIDAL), è stata fondata al fine di valorizzare la vera arte e la migliore letteratura italiana moderna e contemporanea. Tra le sue finalità statutarie e istituzionali ha quella di perorare la promozione del patrimonio culturale e artistico italiano che può divenire il fulcro dell’economia nazionale. L’AIDAL intende ricondurre l’Arte italiana alla centralità, alla sua aulica e insuperata unicità nella storia della maestria e propugna l’imprescindibilità della tecnica classica e la purezza etica del moto compositivo. La corrente pittorica contemporanea riconosciuta è L’Effettismo, ideata dal Maestro Ing. Franco Fragale. L’Accademia si impegna alla scoperta e valorizzazione dei talenti contemporanei e giovanili. Organizza corsi di disegno, pittura e scrittura creativa. Conferisce sostegno a movimenti letterari e correnti pittoriche contemporanee. Etica, Tecnica, Studio e Originalità costituiscono il substrato ideologico e logico di ogni creazione dell’Uomo che possa assennatamente essere definita artistica.»

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Monza. Giudizio immediato giornalista, diffamazione nei confronti di Tirrito (Co.G.I.)

Disposto giudizio immediato dal procuratore della repubblica di Monza per il giornalista Stefano Zurlo, l’ipotesi di reato è diffamazione nei confronti di Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato collaboratori di giustizia.

Il giornalista Stefano Zurlo ha ricevuto la citazione in giudizio per diffamazione nei confronti di Maricetta Tirrito per aver pubblicato sul quotidiano Il Giornale con sede a Milano un articolo, il 18/09/2019, dal titolo “Giallo sulla donna sul Palco a Pontida. Simulatrice che inventa minacce”.

L’udienza si terrà il 22/03/2023 presso il tribunale di Monza.

“Prima di arrogarsi la presunzione di raccontare la storia di una persona e appellarla con giudizi gravi che rovinano la sua immagine o la compromettono o le creano un alone di dubbio intorno sì deve avere la professionalità e la capacità di verificare e raccontare una storia dopo che si è visto tutto il film e non fermarsi al primo tempo”, commenta Maricetta Tirrito.

Cartoline dalla Sicilia, presentata a Palermo una raccolta di luoghi d’incanto

Cartoline dalla Sicilia, una raccolta di brevissimi racconti in sole 100 parole per descrivere i diversi luoghi della Sicilia. Il libro è stato presentato venerdì 27 gennaio presso “Area” in piazza Rivoluzione 1 a Palermo. Ad intervenire Giovanni Messina e Beatrice Monroy, mentre Giulio Perrone non ha potuto partecipare a causa di sopraggiunti impegni. Tra i racconti scelti quello di una giovane e intraprendente blogger, Cristina Pace. 

“Mi è stata notificata l'iniziativa - ha detto Cristina - e ho detto wow partecipo mi sono seduta e ho buttato giù due righe, il tema era la Sicilia vista dai tuoi occhi, raccontare un ricordo un'immagine un'esperienza in circa 120 parole.

Quando mi hanno scritto che sarebbe stato inserito mi sono messa a saltare, sono felice e grata che il mio racconto sia stato scelto e pubblicato, anche perché è il primo per cui mi da due volte gioia.

Ed ecco due frasi dell’autrice che ci fanno capire la ricchezza del suo mondo interiore:

“Io sono un martedì in cui l'amore è nato, sembrava perduto, ed è ritornato”.

“Cartoline dalla Sicilia è ciò che la Sicilia è per noi, vista dai nostri occhi e vissuta da un pezzetto di cuore...”.

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Al via la costituzione del Comitato promotore della Campagna “Riprendiamoci il comune”; due leggi di iniziativa popolare per restituire ai Comuni quella capacità di spesa necessaria ad invertire rotta!

La nostra Costituzione all’art. 118 afferma che le funzioni amministrative sono attribuite in via prioritaria ai Comuni, riconoscendone il ruolo di luoghi della democrazia di prossimità. Sono infatti i Comuni gli enti di riferimento delle/degli abitanti di un territorio, a cui devono garantire coesione sociale, servizi pubblici e beni comuni, ma in questi anni di politiche liberiste e di austerità la funzione pubblica e sociale dei Comuni è stata fortemente pregiudicata. Il patto di stabilità e il pareggio di bilancio hanno profondamente mutato il ruolo dei Comuni che, da garanti dei diritti fondamentali, sono stati costretti al drastico taglio della spesa per i servizi, per gli investimenti, per le assunzioni del personale; hanno privatizzato i servizi pubblici locali e messo sul mercato il territorio e il patrimonio pubblico, sebbene la quota parte del debito pubblico nazionale attribuita ai Comuni non superi l’1,5%. I Comuni siciliani, e di conseguenza i cittadini, pagano un prezzo altissimo alle politiche di austerità; a livello nazionale sono tra quelli con il maggiore dissesto o predissesto finanziario. Ecco perché nasce la campagna Riprendiamoci il Comune, nel suo doppio significato di riappropriazione di tutto quello che appartiene alle comunità, sottraendolo al mercato e alle privatizzazioni, e per restituire un ruolo pubblico, sociale, ecologico e relazionale ai Comuni, affrontando i nodi sistemici che oggi impediscono di svolgere la propria funzione. Per questo, proponiamo due leggi d’iniziativa popolare. La prima proposta di legge si prefigge una profonda riforma della finanza locale, sostituendo al pareggio di bilancio finanziario il pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere, eliminando tutte le norme che oggi impediscono l’assunzione del personale, reinternalizzando i servizi pubblici a partire dall’acqua, difendendo suolo, territorio, beni comuni e patrimonio pubblico e dando alle comunità territoriali strumenti di autogoverno partecipativo. La seconda proposta di legge si prefigge la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, trasformandola in ente di diritto pubblico decentrato territorialmente e mettendo a disposizione dei Comuni e delle comunità territoriali le ingentissime risorse del risparmio postale (280mld) come forma di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti dei Comuni decisi attraverso percorsi di partecipazione della comunità territoriale. Due proposte capaci di parlare ai diritti sociali, ecologici e relazionali delle comunità territoriali, ai diritti e ai saperi del lavoro pubblico, alla capacità di ascolto e permeabilità di quella parte di amministratori e amministratrici locali che ancora collocano la propria funzione dentro la dimensione del prendersi cura. 

La “Di Carlo edizioni” candida alla 61ª edizione del Premio Campiello le “Novelle brevi di Sicilia” del palermitano Andrea Giostra

La Casa Editrice “Di Carlo edizioni” di Reggio Emilia ha candidato alla 61ª edizione del Premio Campiello le “Novelle brevi di Sicilia” del palermitano Andrea Giostra.

Le “Novelle brevi di Sicilia” sono una raccolta di 18 racconti brevi siciliani definite “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani” (cfr. “Giornale di Sicilia”, 8 febbraio 2021).

 

Dichiara a tal proposito l’editore Antonello Di Carlo: «Siamo lieti di comunicare che abbiamo candidato le “Novelle brevi di Sicilia” alla 61ª edizione del Premio Campiello. Quando si parla di Sicilia non si può fare a meno di pensare alla stessa come a quell’immenso contenitore di meraviglie artistiche, architettoniche, geografiche, folcloristiche e culturali che solo pochi altri luoghi al mondo possono fregiarsi di avere. Infatti è cosa saputa, lapalissiana e verità scolpita nella roccia il fatto che la Trinacria (non a caso definita in molti dei miei scritti “Isola Magna”), anche per i profani rappresenta la fonte del “Sublime” dell’area mediterranea e continentale. Nonostante le tante contraddizioni e i luoghi comuni, questo è il ruolo che assume da millenni. Il nostro autore Andrea Giostra, con le “Novelle brevi di Sicilia”, ben rappresenta l’intima correlazione che lo lega simbioticamente all’isola di Sicilia, così come io, di origini siciliane, sono fortemente legato alla mia bellissima terra di origine. Ed è per fare un omaggio alla Sicilia e al suo popolo che abbiamo deciso di candidare questa interessante e divertente raccolta di Novelle siciliane al prestigioso Premio Campiello 2023. Come editore spero davvero che questa candidatura venga apprezzata e sostenuta soprattutto dai siciliani che amano la Sicilia e il suo popolo.»

La copertina della pubblicazione di “Di Carlo Edizioni” vede in risalto un’opera del 2022 dal titolo “Lo scoglio”, realizzata con tecnica olio su tela della dimensione di 120x100 cm., della nota artista Linda Sofia Randazzo, che vive e lavora a Palermo. Il dipinto ritrae alcuni bagnanti palermitani in uno dei suggestivi scogli della Riserva di Capo Gallo, in prossimità di Mondello, mèta di villeggianti e turisti e facilmente raggiungibile dal capoluogo siciliano. Il dipinto, come le storie narrate nelle “Novelle brevi di Sicilia”, rappresenta uno splendido squarcio neorealista e contemporaneo della Palermo popolare e più vera.

LA PITTRICE LINDA SOFIA RANDAZZO è nata a Palermo nel 1979, qui vive e lavora. Scenografa, costumista, performer, disegnatrice, ritrattista e pittrice. Lavora da più di 20 anni nelle arti visive, espone in gallerie private, musei, eventi e istituzioni dell’arte. Studia all’Accademia di Belle Arti Scenografia e si specializza in Pittura poi, a Milano, frequenta il Politecnico per un Master in Design per il teatro. Studia per due anni Storia dell’arte tra Palermo e Firenze, non conclude gli studi accademici ma si diletta a scrivere di arte, di pittura, a volte di letteratura; cura e progetta eventi e mostre indipendenti, collabora con artisti e curatori. Spesso lavora come illustratrice per alcune edizioni letterarie, ha condotto laboratori per bambini con associazioni di volontariato nei quartieri più difficili della città. Insegna privatamente disegno e pittura.

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Risparmio energetico: all’aeroporto di Palermo tutto pronto per “M’illumino di Meno” Iniziativa per sensibilizzare passeggeri e aeroportuali sulla sostenibilità ambientale

Palermo, 16 febbraio 2023 - L’aeroporto internazionale ‘Falcone Borsellino’ di Palermo aderisce alla diciannovesima edizione di “M’illumino di Meno”, la giornata dedicata al risparmio energetico e agli stili di vita sostenibili, organizzata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar su Rai Radio2 con Rai per il Sociale. La validità sociale di tale iniziativa è stata ormai sancita anche dal Parlamento Italiano che, con la Legge del 27 aprile 2022, n. 34, recante «Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.», ha ufficialmente istituto la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili, che si terrà ogni anno il 16 febbraio. 

Oggi dunque, nello scalo aereo palermitano, impegnato nel programma per la gestione della riduzioni delle emissioni di CO2 in ambito aeroportuale, si terranno una serie di iniziative per sensibilizzare passeggeri e operatori aeroportuali sul tema del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale. Per l’occasione, saranno piantati due alberi di ulivo e diverse piantine di fiori nelle aiuole vicino al Centro Direzionale. In alcune attività commerciali dell’aeroporto saranno abbassate le luci, mentre sul versante della formazione, si svolgerà una sessione in materia ambientale a cura dei professori Giovanna Marchionni e Paolo Gandini del Laboratorio Mobilità e Trasporti del Politecnico di Milano, che, ieri hanno presentato lo studio sugli spostamenti casa-lavoro del personale Gesap, la società di gestione dello scalo aereo palermitano. 

Saranno inoltre distribuiti ai viaggiatori gadget e volantini con il decalogo dell’iniziativa, che si potrà leggere anche su diversi totem presenti in tutte le sale dell’aerostazione, nei punti commerciali, banchi accettazione, banchi imbarco, info point. Ben visibili anche gli adesivi che invitano i passeggeri ad usare le scale al posto di ascensori e scale mobili, al fine di ridurre i consumi di energia elettrica. Analogamente, durante la giornata, tutti gli operatori aeroportuali saranno invitati a limitare i consumi elettrici spegnendo i dispositivi o le luci non necessarie e a limitare l’uso degli ascensori. 

Nel terminal sarà diffuso un messaggio sonoro, in italiano e inglese, per informare i passeggeri dell’iniziativa. 

“Le iniziative proposte sono di grande importanza - dice Gabriella Romito, responsabile della direzione Ambiente di Gesap - poiché hanno l’obiettivo di far comprendere come da semplici gesti quotidiani, specie se osservati da tutti, possono derivare significative diminuzioni dei consumi energetici. E di conseguenza è possibile contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’atmosfera. Oltre all’utilizzo dell’energia solare per la produzione di energia elettrica - conclude Romito - Gesap ha programmato alcuni interventi gestionali ed organizzativi per affrontare la sfida per la tutela dell’ambiente legata alla riduzione delle emissioni e al contenimento dei cambiamenti climatici”.

Gesap, con i suoi attuali 500 kW di potenza da generatori solari installati, produce mediamente un’energia annua 100% green pari a circa 650.000 kWh.

La produzione annua ottenuta con i propri impianti fotovoltaici ha dunque consentito alla società, nel solo 2022, una riduzione di emissioni pari a circa 344.500 kg di CO2. Considerato che mediamente un albero adulto assorbe 167 kg di CO2 all’anno, l’attuale potenza da generatori solari installata ha consentito a Gesap, nel solo ultimo anno, di non emettere nell’atmosfera la quantità di anidride carbonica che dovrebbe essere assorbita da più di 2100 alberi adulti in un anno, che nei prossimi 20 anni significa minori emissioni di CO2 pari a 6.890.000 kg. Nei prossimi anni la società di gestione ha programmato l’installazione nel sedime aeroportuale di nuovi impianti, per raggiungere un obiettivo di potenza complessiva pari a 1500 kW (il triplo di quella attuale).

Inoltre, all’interno del sedime aeroportuale (air side + land side) sono state installate 17 colonnine di ricarica elettrica per il fabbisogno di 27 auto elettriche. Molto presto saranno installate nei pressi del Centro Direzionale altre 6 colonnine a doppia derivazione.

“Siamo contenti di partecipare all’iniziativa M’illumino di Meno, perché i piccoli gesti contro lo spreco energetico possono fare la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici - dice Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap - Ritengo che la sostenibilità ambientale sia un fattore fondamentale per la crescita dello scalo aereo e per questo motivo abbiamo sottoscritto l’importante risoluzione internazionale ACI NET ZERO per l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050”.

Ecco il decalogo di M'illumino di Meno per il risparmio energetico e per uno stile di vita sostenibile, edizione 2023:

1.  Spegni e fai spegnere le luci di casa tua, del tuo ufficio, del tuo condominio e del tuo comune.

2.  Prepara una cena antispreco in famiglia o nel tuo ristorante: con ricette svuota-frigo, alimenti a basso impatto ambientale, pasta cotta a fuoco spento (alla “Parisi”, per intenderci!).

3.  Rinuncia all’auto: cammina, pedala, usa i mezzi pubblici o la mobilità condivisa.

4.  Organizza un’attività di sensibilizzazione sui temi dell’efficienza energetica e del cambiamento climatico: parlane con i tuoi studenti, con i colleghi, con i clienti…

5.  Pianta alberi, piantine, fiori.

6.  Metti in circolo gli oggetti che non usi più, per esempio con uno swap party.

7.  Condividi per risparmiare: il viaggio in auto, il wi-fi.

8.  Organizza un evento non energivoro: un concerto in acustico, uno spettacolo alimentato dalle pedalate del pubblico, una partita al buio, una serata di osservazione astronomica.

9.  Fai un gesto sostenibile per l’ambiente in cui abiti o lavori: sbrina il frigorifero, applica il rompigetto ai rubinetti, installa una casetta per i pipistrelli.

10.  Indossa un maglione pesante e abbassa il riscaldamento!

Conversione e/o rimborso pass e abbonamenti zone blu. L'Assessorato alla Mobilità spiega come fare

In merito all’entrata in vigore dal giorno 1 febbraio delle nuove Zone di sosta tariffata A, B e C, l’Assessorato alla Mobilità Sostenibile fornisce alcune linee guida, in particolare per quanto riguarda la conversione di pass e i rimborsi di abbonamenti o pass già acquistati per le zone blu.

CONVERSIONE PASS

I cosiddetti "dimoranti", ovvero chi esercita una professione all’interno delle zone A, B e C e titolari di abbonamento mensile, potranno continuare a parcheggiare liberamente nelle medesime zone con lo stesso abbonamento.

I residenti nelle zone tariffate in possesso di abbonamenti o pass annuali/biennali avranno tempo fino al 31 marzo p.v.  per recarsi presso le Circoscrizioni di competenza per la sostituzione del vecchio contrassegno (zona P1....P18) con nuovo contrassegno (zona A, B, C).

CONDIZIONI DEGLI ABBONAMENTI ED EVENTUALI RIMBORSI

Gli utenti in possesso di abbonamenti mensili in corso di validità, ma non più ricadenti nelle nuove zone tariffate,  possono procedere alla richiesta di rimborso all’AMAT per la quota parte non usufruita (ad esempio se l’abbonamento è valido in un’area dove non ci sono più strisce blu), recandosi presso gli uffici commerciali della società in via Borrelli. Si precisa che il rimborso viene effettuato con titoli di viaggio (biglietti/abbonamenti bus, schede ZTL, schede parcheggio zone blu o mobilità sostenibile) e non in contanti;

Per i pass residenti annuali/biennali le condizioni e le modalità dell'eventuale diritto al rimborso saranno stabilite dall’amministrazione, sentita l’AMAT, e successivamente comunicate.

Debutta il 17 febbraio in prima italiana al Teatro Massimo di Palermo 

il nuovo  allestimento di Don Pasquale, dramma buffo in tre atti di Gaetano Donizetti

Regia di Damiano Michieletto 

Una coproduzione internazionale del Teatro Massimo 

con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e l’Opéra di Parigi

Sul podio Michele Spotti

Diretta streaming sulla WebTv del Teatro, venerdì 17 febbraio alle 20:00 

Il nuovo appuntamento con la stagione lirica del Teatro Massimo è con Don Pasquale, l’opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti nell’allestimento non convenzionale del regista Damiano Michieletto. Venerdì 17 febbraio alle 20:00 l’opera debutterà in prima italiana, forte di una coproduzione internazionale siglata dal Teatro Massimo con la Royal Opera House Covent Garden di Londra e l’Opéra di Parigi. 

A dirigere l’ Orchestra e il Coro del Teatro è chiamato Michele Spotti, di ritorno a Palermo dopo la recente nomina come direttore musicale del Teatro dell’Opera di Marsiglia. Maestro del Coro è Salvatore Punturo. Il cast di grande livello vede protagonisti il basso Michele Pertusi nel ruolo del vecchio e gabbato Don Pasquale, che si alterna nelle recite successive con Carlo Lepore (18, 22); il tenore René Barbera in quello del giovane innamorato Ernesto e in replica Ioan Hotea (18, 22); il soprano Giuliana Gianfaldoni è la scaltra Norina che si alterna nel ruolo con MarinaMonzò (18, 22); il baritono Markus Werba è il Dottor Malatesta, l’intrigante factotum, e in replica Christian Senn (18, 22). Completa il cast Enrico Cossutta, nei panni del finto Notaio. La regia di Michieletto è ripresa da Daniel Dooner, le scenografie sono firmate da Paolo Fantin, i costumi da Agostino Cavalca, le luci sono di Alessandro Carletti mentre i video sono curati da Roland Horvath / Rocafilm.  

Repliche fino al 23 febbraio. 

Composta da Donizetti nel 1843, nel pieno della sua maturità artistica, su libretto di Giovanni Ruffini, l’opera narra la storia del ricco Don Pasquale, uomo alle soglie della vecchiaia, immerso in un mondo confortevole ma antiquato, che decide di prender moglie per diseredare il nipote Ernesto che rifiuta un matrimonio di convenienza. La sua comfort zone viene stravolta dal Dottor Malatesta, che gli combina un finto matrimonio con Norina, una donna molto più giovane di lui, in realtà fidanzata di Ernesto, che dopo aver illuso l’anziano con modi affettuosi e remissivi lo umilia rifiutando le sue attenzioni. La scena cruciale dell’opera la vede schiaffeggiare il povero Don Pasquale, resosi ridicolo con le sue smanie amorose, facendo virare l’opera buffa dalla farsa al dramma. Di lì a poco però l’inganno viene svelato e Don Pasquale è ben felice di liberarsi di una moglie che lo ha imbrogliato e che adesso con il suo consenso sposerà Ernesto.

La brillante regia “tecnologica” di Michieletto usa telecamere e green screen ed è supportata dalle scenografie di Paolo Fantin e dai costumi di Agostino Cavalca che assecondano le direttive di Donizetti che immaginava per l’opera un’ambientazione moderna. La vicenda si svolge in un susseguirsi di coup de theatre e situazioni buffe e malinconiche che conducono l’opera al suo epilogo.

“È  uno spettacolo intimo, psicologico, racchiuso in un piccolo spazio che rappresenta il privato di Don Pasquale – dice Damiano Michieletto – Il protagonista dell’opera è uomo vecchio, ma in qualche modo ancora bambino: incapace di gestire i suoi sentimenti e legato ad abitudini che lo portano ad isolarsi ancora di più. Malatestarappresenta il virus che si inserisce nella sua esistenza e, come un finto amico, si allea con Norina alle spalle di Ernesto. Lo zio e il nipote finiranno l’avventura allo stesso modo: entrambi gabbati e destinati ad una convivenza che all’inizio della vicenda sembrava del tutto impossibile”.

A dirigere Orchestra e Coro del Teatro Massimo è chiamato Michele Spotti, classe 1993, direttore in grande ascesa che ritorna a Palermo dopo la recente e prestigiosa nomina come Direttore musicale dell’Opera e dell’Orchestra Filarmonica di Marsiglia. Al suo attivo ha anche un’intensa attività sinfonica in Italia, dove è salito sul podio, fra le altre, dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala; dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI; della Filarmonica Arturo Toscanini; dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo.Il cast di grande rilievo vede alla prima rappresentazione di venerdì 17 febbraio nel ruolo di Don Pasquale, il basso Michele Pertusi, tra i grandi cantanti della scena lirica mondiale, premiato con la Medaglia d’Oro come Benemerito della Cultura dal Presidente della Repubblica italiana e insignito del Franco Abbiati dalla critica musicale italiana nel ‘95, e del Grammy Award nel ‘96. Ad interpretare il Dottor Malatesta, deus ex machina della vicenda, è il baritono austriaco Markus Werba, che ha iniziato la sua intensa carriera  con Giorgio Strehler, conteso dai principali teatri italiani e internazionali. Norina è il giovane soprano Giuliana Gianfaldoni, vincitrice di prestigiosi premi in concorsi internazionali, come il 65° Concorso indetto da AsLiCo nel 2014 e il Primo Premio assoluto al Concorso Lirico Internazionale Ottavio Ziino di Roma (2015). Mentre Ernesto è interpretato da Renè Barbera,primo tenore a ricevere tutti e tre i premi principali dell’Operalia Competition nel 2011 e vincitore delle audizioni del Metropolitan Opera National Council nel 2008.

Venerdì 17 febbraio, dalle 20:00, l’opera sarà trasmessa in diretta streaming sulla WebTV del Teatro Massimo, diretta da Gery Palazzotto con la regia di Antonio Di Giovanni e l’editing di Davide Vallone. 

Durata: 2 ore e 40 minuti circa, compreso un intervallo

Info: https://www.teatromassimo.it/event/don-pasquale/  

 

Il debutto dell’opera è accompagnato da una serie di incontri e laboratori:

Martedì 14 febbraio alle 18:00 in Sala Onu è previsto un incontro di introduzione all’ascolto con il musicologo Ruben Vernazza, ricercatore dell’Università degli Studi di Palermo, a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo.

 

Venerdì 17 febbraio, alle 18:00 in Sala ONU per “Vi racconto l’opera” la scrittrice Beatrice Monroy racconta la trama e i retroscena del Don Pasquale con agli attori Consuelo Lupo e Rinaldo Clementi. 

 

Domenica 19 febbraio dalle 17:30 in Sala degli Stemmi torna “Bambini all’Opera” il laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni a cura di Francesca Cosentino con le animazioni di Gisella Vitrano, le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro, gli interventi cantati di Sonia Sala. Info al 329 7260846.