C40 REINVENTING CITIES*

*Nel player audio che trovate sotto al testo sentirete la traduzione in italiano del testo

I am delighted to be here this morning to celebrate the launch of the 4t h edition of RC in Italy with sites in 5 cities across Italy and to cele brate the collaboration with the Agenzia del Demanio. We are absolutely delighted of this collaboration. To address the environmental and social challenges cities are facing, we need the support of everyone and we mus t create local cooperation among stakeholders to join force and make a d ifference together. Before saying a few words about this new edition, let me First, tell you a bit about the history of Reinventing Cities. 9 years ago, I was working at the office of Anne Hidalgo, the Mayor of P aris, and we were looking for a way to encourage the built environment i ndustry to experiment new practices and to be more innovative. We wanted to create a space where the industry would develop private pro jects that would not only serve their own interest and reproduce the bus iness as usual model, but that would instead serve the common good and s upport the environmental and social objectives of the City. Reinventer Paris was born. It was a great success. and I think we can sa y that it has changed the way we build and develop urban project in Pari s. Then, 7 years ago, I followed Anne Hidalgo, who was at this time becomin g chair of C40 and I joined this amazing organization that support citie s across the world to accelerate their climate actions and create a more sustainable and inclusive urban environment for all. We proposed to the C40 board to experiment a competition similar to Rein venter Paris but this time, at the global scale and focusing not on inno vation – because innovation should not be the end goal - but focusing in stead on developing lighthouse zero carbon and inclusive urban regenerat ion that could inspire and be replicated across the world. It was a huge challenge. And I have to say Italian cities – and especial ly Milan and Roma were the first Cities on board with the initiative. 10 other cities joined the first edition of Reinventing cities along side M ilan and Roma and it was a hit – globally and especially in Italy, where , since the beginning of the Reinventing Cities the mobilization of Ital ian architects, developers, environmentalists, local organizations is ou tstanding. Bologna joined the 3rd edition of Reinventing Cities with great success. Mayor Lepore, like Mayor Sala and Mayor Gualtieri, became a great suppor ter of Reinventing Cities. And I want to thank him and thank them for th is. Today, by launching this new edition of Reinventing Cities in 5 Italian Cities – Milan, Roma, Bologna, Venice and Palermo and y collaborating wi th the Agenzia del Demanio – we are really making a difference, we are s caling up solutions for better future and we are creating a movement in Italy and globally with people and organizations that knows that we cann ot continue to develop our cities the we way we have done in the past 70 years, deteriorating our environment, heating up the climate and creatin g a model that does not work both for the planet and for the people. We know that 40 to 50% of cities emission come from buildings. It is urg ent to change the way we plan, design, and build. And we know what needs to be done. We must especially better us the existing buildings to avoid this catastrophic circle of demolition reconstruction, we must develop t he use low-carbon and bio-based construction materials and foster the us e of renewable energy. We must also harness a urban planning apporach th at reduces car dependency, and fosters a model of city with medium densi ty, mixed-used, that provides access to essential services and that inte grates nature and green spaces that are key to reduce urban heat and cli mate risks that will only increase. Today in Roma, 15 world-leading cities – Almere in the metropolitan area of Amsterdam, Bilbao, Bologna, Brussels, Glasgow, Milan, New York, Paler mo, Santiago de Chile, Rome, San Antonio, San Francisco, São Paulo, Seat tle and Venice are joining force to call on the private sector to collab orate with them to turn this vision into reality. To date Reinventing Cities has engaged over 3,500 businesses worldwide w ith 40 projects that are now under development globally. Through this new edition, Reinventing Cities aims to grow momentum and e ngage even more actors in rethinking cities globally. Thank you to the 5 participating Italian Mayors and cities and thank you to the Agenzia del Demanio for this collaboration. Thank you for your attention

Palermo. “Solo il 21 per cento dei cittadini ha un livello di alfabetizzazione digitale sufficiente”, parte un progetto per sopperire alla carenza

Intervenire sul rafforzamento dei servizi alla persona, specialmente dei più deboli e svantaggiati, in particolar modo sull'inclusione sociale e sul miglioramento della qualità della vita per ridurre il rischio di divario digitale: questi alcuni degli obiettivi del progetto 

 "Inclusione digitale, oltre ogni barriera un luogo per tutti", presentato oggi presso Ibis Hotel di Palermo, organizzato da Anna Alaimo segratario Uniciv (Unione invalidi civili provinciale di Palermo) a cura della vice responsabile provinciale Uniciv Maria Concetta Ciaramitaro e Giorgia Mancuso alla presenza del segretario provinciale FNA Palermo Piero Feroce, il responsabile unità operativa complessa Inps Camillo Scaduto, l'assessore alle finanze del comune di Monreale Luigi D'Eliseo, Eleonora Virga di Savise Express. Si è discusso che ad oggi soltanto il 21% dei cittadini ha un livello di alfabetizzazione digitale sufficiente e che invece sempre più viene chiesto e in diversi ambiti una certa autonomia quindi è fondamentale non lasciare nessuno indietro se si vuole davvero uno sviluppo concreto della società per ridurre le disuguaglianze, le fragilità nonché il divario digitale.

Il progetto, attraverso un corso  che avrà inizio il prossimo 10 aprile in via Malaspina 27, avrà l'obiettivo di intervenire sull’alfabetizzazione digitale, per conoscere e gestire i dispositivi digitali più frequentemente utilizzati con consapevolezza dei propri diritti, autonomia nella gestione, prevenzione dei rischi sul web, riduzione del gap tra cittadino e istituzioni, favorendo in tal modo un supporto specifico all'individuo e coadiuvando le famiglie nella gestione e all'integrazione per creare crescita.

A supporto dell'iniziativa il direttore dell'Inps Carmelo Lo Sciuto, il segretario nazionale FNA Cosimo Nesci, l’assessore di Palermo Rosi Pennino, la polizia di stato che sarà tra l'altro parte attiva alle lezioni per la prevenzione dei rischi nel mondo digitale e il professore Davide Santacolomba per la testimonianza resa.

LAMPEDUS’AMORE PREMIO GIORNALISTICO INTERNAZIONALE CRISTIANA MATANO Da domani a Lampedusa il corso di formazione giornalistica per le scuole

Con il progetto di formazione giornalistica, in programma da domani 3 aprile al 5, si apre ufficialmente “Lampedus’Amore – Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano” 2024, la cui nona edizione si terrà a Lampedusa dal 6 all’8 luglio. Avviato nel 2016 dall’Associazione Occhiblu ETS. in sinergia con il corpo docente, il progetto si propone di introdurre gli studenti al mondo dell’informazione e oggi si avvale della collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, Amnesty International, l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Università Kore di Enna e il Parlamento Europeo. La tre giorni sarà tenuta dai giornalisti professionisti Marina Turco e Filippo Mulè, con il contributo, in presenza o a distanza, di vari istituti scolastici siciliani e di alcune personalità delle istituzioni, della cultura e del giornalismo. Da remoto interverranno Giuseppe Pierro, direttore dell'Ufficio Scolastico regionale, e Alberto D'Argenzio dell'ufficio stampa del Parlamento Europeo a Roma, mentre sarà presente l'avvocata Chiara Di Maria, responsabile di Amnesty Sicilia. Verranno trattate tematiche quali il concetto della notizia e l’importanza di una corretta informazione, le insidie delle fake news, il linguaggio del web e i new media, i fenomeni migratori che sono spesso il risultato di disuguaglianze, il mondo al bivio tra guerre e sfide elettorali, l’importanza delle istituzioni europee in tema di pace. Al termine del corso gli studenti, con l'ausilio dei propri insegnanti, procederanno alla stesura di un articolo di circa 30 righe o alla realizzazione di un audio-video sui temi affrontati durante il seminario. Gli elaborati saranno valutati dai docenti e dai giornalisti curatori del progetto: i migliori saranno premiati durante la serata dell'8 luglio che concluderà la nona edizione di Lampedus’Amore-Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano. “Quest'anno – spiega il presidente dell’Associazione Occhiblu, Filippo Mulè - è stato firmato un protocollo d'intesa triennale con l'Ufficio Scolastico Regionale, che ci affianca in questa iniziativa adesso aperta non solo agli istituti lampedusani: primo ad aderire l'Istituto di istruzione superiore Verona-Trento di Messina, che si collegherà da remoto in video-conferenza. In tal modo il progetto, uno degli appuntamenti più rilevanti della nostra manifestazione, ha l’opportunità di diffondersi e radicarsi sul territorio”.

 

Il dettaglio del programma 3 aprile 2024, ore 9,30-11,30

 

Il giornalismo, il concetto di notizia e l’importanza di una corretta informazione L’importanza dell'informazione in un sistema democratico e i principi fondamentali. Gli articoli della Costituzione Italiana cui si ispira la pratica della professione giornalistica, il rispetto della deontologia e le insidie della modernità: fake news, disinformazione, intelligenza artificiale, eccessi sui social network. Una riflessione sarà dedicata ai giornalisti uccisi, arrestati o torturati per avere difeso la verità e contrastato i poteri e la malavita.

 

4 aprile 2024, ore 9,30-11,30

 

Dalle guerre alle elezioni, sognando la pace: il mondo al bivio tra paure e speranze La tematica del secondo incontro verterà sull’instabilità degli equilibri mondiali di pace, sui conflitti al momento in atto e sull’attesa delle elezioni del Parlamento Europeo (giugno) e delle elezioni Presidenziali negli Usa (novembre). L’incontro toccherà anche i temi dei flussi migratori, l’emergenza climatica e la crisi del Canale di Suez, con gravi conseguenze sul traffico delle merci e sull’inflazione, che rischiano di stravolgere la storia di un mondo che è al bivio.

 

5 aprile 2024, ore 9,30-11,30

 

I gesti e le parole di odio, la violenza di genere: aspetti, rappresentazioni e linguaggi Nel 2011 è stata approvata dal Consiglio d’Europa la cosiddetta Convenzione di Istanbul, un trattato che ha come obiettivo quello di rendere intollerabile la violenza di genere e proteggere le vittime. L’argomento è uno dei più delicati e dibattuti nella società moderna, essendo tale violenza multiforme: fisica, psicologica, economica e verbale. L’incontro, pertanto, avrà come tema principale l’importanza di un linguaggio rispettoso e cosciente, privo di stereotipi e pregiudizi. In attesa di conoscere le novità della nona edizione, continuano ad arrivare – perfino dall’Iraq - le domande di partecipazione al Premio giornalistico (bando e informazioni su www.occhibluonlus.com): per candidarsi c'è tempo fino al 30 aprile.

Successo di partecipazione a Partanna Mondello per l’ultimo atto della rappresentazione della passione e morte di Gesù

Grande partecipazione a Partanna Mondello per la rappresentazione della passione e morte di Gesù ad opera del gruppo artistico Giovanni Paolo II oggi, sabato 30 marzo alle ore 11, le scene di Gesù davanti a Pilato, Gesù da Erode, la fagellazione, la Via Crucis e la crocifissione all’ex Onpi di via Pandora e poi “Al Boschetto” di via Santocanale. 

“Oggi stiamo vivendo un ricordo del dono salvifico che Dio ci ha fatto, una manifestazione che ci spinge a riconciliarci gli uni con gli altri”, sono state le parole di padre Chidiebere.

“È il terzo anno che interpreto il ruolo della Madonna - ha detto Barbara Antonizzi - ed è sempre molto emozionante per me. Quest’anno si è sentita la mancanza del nostro amico e collega Massimo Russo che è morto l’anno scorso ma nello stesso tempo la sua presenza c’era, una persona buona sempre pronta ad aiutare il gruppo”.

Momenti molto toccanti anche a fine manifestazione quando gli attori hanno voluto ricordare questo amico che a maggio dello scorso anno è venuto a mancare, Massimo Russo, che si occupava di fare le armature e rivestiva la parte del gladiatore. La sua armatura quest’anno è stata indossata da uno dei più anziani del gruppo artistico, Vincenzo Prestigiacomo. A realizzare le armature ora è il cognato di Massimo Russo, Franco Matera.

“Sono molto soddisfatto sia di come si è svolta la rappresentazione che della massiccia partecipazione, è stato molto  impegnativo ma anche molto gratificante organizzare e mettere in scena la passione e morte di Gesù. Ringrazio tutti i membri del gruppo artistico Giovanni Paolo II e le nostre guide spirituali padre Chidiebere e padre Benedetto della parrocchia di Santa Maria degli Angeli di Partanna Mondello ”, ha detto Giuseppe Gottuso presidente dell’associazione. 

E il regista Calogero Spina a fine manifestazione ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che li hanno sostenuti permettendo la realizzazione di questa rappresentazione: “Ringraziamo il sindaco La Galla, l’Ars, la città metropolitana, l’assessore alla cultura Giampiero Cannella, l’assessore Edy Tamajo, il presidente della commissione attività produttive Ottavio Zacco, i consiglieri Ferdinando Cusimano e Catia Meli, Pino De Luca del ranch Al Boschetto, l’associazione Euroform Pallavicino e la tutor Vera Ragusa”.

MESSAGGIO DI S. E. REV.MA MONS. CORRADO LOREFICE PER LA QUARESIMA

Messaggio per la Quaresima 2024

 

Amatissime, Amatissimi,

il tempo liturgico della Quaresima ci viene donato dalla madre Chiesa come scuola di pentimento e conversione – attraverso un pellegrinaggio interiore alle sorgenti stesse della fede –, per riconsiderare la nostra vita alla luce della rinascita battesimale “da acqua e da Spirito” (Gv 3,5). Ci vengono in aiuto le illuminanti parole di sant’Agostino: «Ritornate al Signore. Egli è pronto. Prima rientra nel tuo cuore, tu che sei diventato estraneo a te stesso, a forza di vagabondare fuori: non conosci te stesso, e cerchi colui che ti ha creato! Torna, torna al cuore […]. Rientra nel cuore: lì esamina quel che forse percepisci di Dio, perché lì si trova l’immagine di Dio; nell’interiorità dell’uomo abita Cristo, nella tua interiorità tu vieni rinnovato secondo l’immagine di Dio (Eph 3, 16-17): nella di lui immagine riconosci il tuo Creatore» (Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 18, 10).

La fede non è un vago sentimento o una mera codificazione di dottrine, bensì una postura vitale che riguarda l’intera persona a partire dalla sua interiorità; si colloca nell’ambito della convinzione e non solamente in quello della conoscenza. Abbraccia l’intelligenza del cuore e predispone alla relazione fiduciale, all’amore dell’Altro (di Dio) e degli altri (del prossimo). La fede ‘divinizza’ l’uomo e, pertanto, lo umanizza. Credere è volgere lo sguardo a Dio, certi del suo amore. La fede è conversione e risposta all’amore preveniente di Dio. Il credente sa di essere un amato e per questo è sempre un amante.

La conversione, da un punto di vista etimologico (metànoia in greco), indica il cambiamento del nous che, nella visione antropologica greca, non è semplicemente la parte intellettiva dell’essere umano bensì l’interiorità (nella Bibbia corrisponde anche a coscienza o a cuore). Quindi la metànoia riguarda il cambiamento dell’interiorità, lo sguardo che parte dall’epicentro dell’uomo. Ma risulta interessante anche un secondo verbo, epistrephō, che esprime invece un significato più concreto e cioè il tornare indietro, l’invertire il cammino – corrispondente alla radice dell’ebraico shûb – per reindirizzare la vita, per una trasformazione frutto di un taglio e del distacco dal male.

La Chiesa ha fiducia che il pellegrinaggio interiore della conversione quaresimale sia capace di sprigionare l’amore di Dio riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo (cfr Rm 5,5), nella rinascita e nell’unzione crismale battesimale – la nostra prima Pasqua –, quando anche noi siamo morti e risorti con Cristo (cfr Rm 6,4-5).

Ma se la Quaresima, con la tensione pasquale che la connota, mira a riattivare nei credenti l’amore di Dio, le nostre comunità vengono oggi particolarmente interpellate da una parola che l’Evangelista Matteo mette sulle labbra di Gesù: «per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà» (Mt 24,12).

La percezione collettiva che attualmente prevale nella Casa comune – nelle nostre Città e nel pianeta Terra –, è l’inaridimento dei cuori, il raffreddamento dell’amore, l’avanzare dell’odio e della violenza. Sono sotto i nostri occhi le opere della sclerocardia, dei cuori pietrificati non più irrorati dall’amore di Dio, non più animati dallo Spirito. È sorprendente l’attualità dell’elenco che ne dà l’Apostolo Paolo scrivendo alla comunità della Galazia: queste opere «sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere» (Gal 5,19-21).

Ma Gesù, nello stesso brano di Matteo, non si ferma a costatare solamente il «dilagare dell’iniquità». Prosegue dicendo: «Frattanto questo evangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo» (Mt 24,12). Il nostro, dunque, è un tempo opportuno per cuori che vogliono resistere al raffreddamento, per discepole e discepoli del Signore Gesù, per comunità cristiane, che si convertono continuamente all’amore. All’amore di Dio e all’amore del prossimo. Con efficacia di parola Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2024 ha ricordato che «l’amore di Dio e del prossimo è un unico amore. Non avere altri dèi è fermarsi alla presenza di Dio, presso la carne del prossimo». Questo è il centro dell’annuncio cristiano, la perla preziosa dell’E-vangelo di Cristo. Questo è il contenuto e il compito della fede; il senso ultimo dell’esistenza cristiana.

La Quaresima, «mistero dei quaranta giorni» (Inno per l’Ufficio delle Letture) e «sacramento della nostra conversione» (Colletta della prima domenica di Quaresima) è paradigma dell’impegno continuo di trasformazione che accompagna tutta la vita cristiana, ‘bottega di spiritualità e di umanità’ dove si apprende e si esercita l’arte di discendere nel cuore. Nell’economia dell’Anno liturgico è un’opportunità offerta dalla madre Chiesa per ritornare a rivolgere lo sguardo a Cristo dopo averlo distolto da se stessi e da ciò che seduce e svia il cuore umano e la coscienza cristiana (secondo 1Gv 2,16, la bramosia della carne e degli occhi e la superbia della vita). Come ricorda ancora Papa Francesco, «sebbene col battesimo la nostra liberazione sia iniziata, rimane in noi una inspiegabile nostalgia della schiavitù. È come un’attrazione verso la sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà».

Quaresima è una rinnovata possibilità –  contro ogni fallimento e scoraggiamento –, per riprendere il cammino della sequela Christi, per vivere e camminare secondo lo Spirito e raccogliere e diffondere il suo frutto: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22; cfr v. 25). La conversione è il grande miracolo della fede che ha il potere, come sosteneva il grande Vescovo di Ippona, di renderci autenticamente liberi, sottomessi solo a Dio: «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi (Gv 8, 34-36). Questa è la nostra speranza, o fratelli: che ci liberi colui che è libero, e, liberandoci, ci faccia suoi schiavi. Eravamo schiavi della cupidigia, e, liberati, diventiamo schiavi della carità» (Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 41, 8).

Questo è un tempo che chiama oltremodo noi cristiani alla responsabilità della costruzione della Città umana. Perché anche nella nostra Palermo e nelle altre Città dell’Arcidiocesi – come auspica il Santo Padre nel Messaggio – si possa gustare «il balenare di una nuova speranza».  La ‘metànoia continua’ a Dio e alla sua Carità, al suo Amore, è il debito di noi cristiani nei confronti della Città e dell’intera famiglia umana, fino al ritorno del Signore Gesù nella gloria.

Si tratta di attualizzare ed armonizzare creativamente i segni che accompagnano il cammino quaresimale: l’assiduo ascolto della Parola, la preghiera costante, la penitenza, il combattimento spirituale e le opere di carità fraterna.

Una autentica conversione, alimentata dalla lettura orante delle Scritture, ricca dei frutti del digiuno e di una vita sobria capace di semplicità e di presa di distanza dall’apparire e dall’idolatria delle cose, rende generosi e creativi ‘elemosinieri’, attenti al prossimo e capaci di comprenderne la sofferenza, servi dell’amore e artigiani di carità nei vari ambiti della vita, dalla famiglia alla professione, dal pianerottolo alla strada, in comunità e ‘nell’atrio dei gentili’.

La Quaresima ci sprona anche a vivere «la forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando». Come ci esorta il Papa, «è tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere» (Messaggio per la Quaresima 2024). Perché il cambiamento d’epoca che stiamo attraversando non sia preludio della glaciazione dei cuori, l’amore vicendevole (la nostra comunione in Dio) e la fede che opera per mezzo della carità, sono l’apporto dei cristiani per l’unità del genere umano infranta da tanti conflitti prolificati come metastasi impazzite del vecchio secolo e che rischiano di far deflagrare la guerra totale.

È un tempo che ci impegna a invocare con fiduciosa insistenza il dono dello shalôm, della pace messianica, a diffondere una cultura della non violenza, ad essere mediatori e artigiani di pace, a resistere e a interrompere il cortocircuito perverso dell’aggressività dilagante, a ‘disarmare’ le parole, a diffondere gesti di riconciliazione e di perdono, a riconoscere i volti e, nell’incrociarsi dei volti, a celebrare la convivialità fraterna.

Ci sia di sprone l’esortazione di S. Agostino: «Perché non utilizzi il giorno che oggi Dio ti dà per convertirti? È in questo senso che il Signore dice alla donna: Neppure io ti condanno: non preoccuparti del passato, pensa al futuro. Neppure io ti condanno: ho distrutto ciò che hai fatto, osserva quanto ti ho comandato, così da ottenere quanto ti ho promesso» (Commento al Vangelo di Giovanni, Omelia 33, 8).

Ci accompagnino in questo itinerario di grazia e di conversione lo sguardo amorevole di Maria Santissima e la fedele vicinanza di Santa Rosalia che, in questo Anno Giubilare a lei dedicato, ne siamo certi, vorrà camminare con noi suoi fratelli e sorelle nella fede e tra i suoi concittadini, per condividerne in tutto il travaglio, la sofferenza, i lutti, la povertà, la tristezza, la speranza, il desiderio di vita e di felicità.

Accanto a voi tutti verso l’esultanza del giorno di Pasqua, tutte e tutti abbraccio e benedico nel Signore.

 

Palermo, 14 febbraio 2024, Mercoledì delle Ceneri

+ Corrado Lorefice, Arcivescovo

PASQUA ALLA CITTÀ DEL RAGAZZI Domenica caccia al tesoro, trenino, laboratori creativi e lezioni di yoga

 Pasqua in un parco urbano, il più grande della città, per passare ore all’aria aperta nel cuore della riserva della Favorita, colorando, dipingendo, partecipando a una caccia al tesoro, a un laboratorio tra i fiori, a una lezione di yoga. 

La Città dei Ragazzi, riaperta dopo la pausa invernale e dopo due giorni di maltempo che ha imposto la chiusura delle ville comunali, è pronta ad accogliere famiglie e scuole con un ricco calendario di attività. Per questi giorni di Pasqua è aperta sia oggi che domani (venerdì 29 e sabato 30 marzo) dalle 10 alle 15.30, mentre la domenica di Pasqua fino alle 14. Pasquetta chiusi come ogni lunedì, da martedì pronti ad accogliere grandi e piccini: nei giorni feriali (fino a venerdì) dalle 15 alle 19, il sabato dalle 10 alle 19 e la domenica fino alle 17. E da giugno, la Città dei ragazzi sarà aperta per l’intera giornata.

 

Questo fine settimana ha già un programma pienissimo, tutto a tema pasquale: sotto la grande tenda colorata si costruiscono uova in pasta di sale; nei gazebo si libera la fantasia per decorare biglietti pasquali, uova a sorpresa e tanti allegri animali, che nasceranno da carta, colla, colori e materiali da riuso. E dove non ci sono materiali, ecco pronti i colori dove tuffare le mani. Per scoprire dove si è nascosto il coniglietto pasquale, non c’è nulla di meglio di una caccia al tesoro a squadre: magari è dietro i grandi dinosauri, o sta guidando il trenino accanto al conducente…

Domenica di Pasqua il programma si arricchisce ancora: i bambini più grandicelli potranno scoprire i miti classici (con l’associazione TCon zero), tutti potranno fare lezioni di yoga divise per età: se i bambini potranno sentirsi per qualche minuto un'aquila reale, un gatto sornione o un cane fedele, gli adulti scopriranno movimenti dolci ed elastici, da imparare anche se si hanno difficoltà motorie. E se si vuole fare una pausa golosa, ecco il piccolo bistrot immerso nel verde con i suoi allegri tavolini colorati.

 

Laboratori ed esperienze prevedono un contributo, il programma è disponibile sul sito www.leviedeitesori.com dove si possono prenotare tutte le attività o al bookshop del Castello all’ingresso.  Lo organizza Le Vie dei Tesori che cogestisce lo spazio con il Comune. 

L’ingresso alla Città dei Ragazzi è subordinato al pagamento del biglietto di 1 euro del Comune (0.50 centesimi per disabili e bambini in condizioni di disagio) che viene devoluto interamente a interventi di riqualificazione del parco. Esperienze e attività prevedono contributi che partono da 1,50 euro.

GLI ORARI di CITTÀ DEI RAGAZZI

venerdì 29 e  sabato 30 marzo dalle 10 alle 15.30. Domenica 31 marzo dalle 10 alle 14. 

2 aprile > 24 aprile Martedì - venerdì dalle 15 alle 19. Sabato dalle 10 alle 19. Domenica dalle 10 alle 17

 

ESPERIENZE E LABORATORI (con contributo)

Venerdì  29 marzo

Dalle 10 alle 14.30 ogni mezz’ora si può partecipare a due laboratori:

Biglietti pasquali – decorazioni con colori, collage e materiali di riuso (dai 3 anni)

Uova di Pasqua, fai da te - Laboratorio di manipolazione con pasta di sale (dai 4 anni in su)

Alle 11 e alle 12.30 - esperienza

Costruiamo i coniglietti acchiappa sole - Visita guidata del parco e laboratorio creativo con i fiori

Sabato 30 e domenica 31 marzo

 

Esperienze sotto la tenda grande

Ore 10.30 - 11 - 12.30 

Uova di Pasqua, fai da te - Laboratorio di manipolazione con pasta di sale (dai 4 anni in su)

Ore 11 – 12 – 13 -14

Caccia a squadre al coniglio pasquale (partenza dal gazebo 7)

 

Laboratori nei gazebo

Ore 10 – 11 – 12 – 13 | Biglietti pasquali. Decorazioni con colori, collage e materiali di riuso

(dai 3 anni)

Ore 10.30 – 11.30 | Uova a sorpresa. Lavori creativi con carta, colla, colori e occhietti mobili

(dai 5 anni)

Ore 10.30 – 11.30 – 12.30

Coniglietti pasquali - con pochi e semplici materiali si realizzeranno segnaposto colorati

(dai 4 anni)

Ore 12 – 13 | Dipingiamo con le mani - creando forme come coniglietti, pulcini e uova.

in più domenica 31 marzo

 

ESPERIENZA  ore 11 e ore 12

Da Atlantide al futuro - un viaggio nei miti che sono i sogni dell' umanità. Dal Caos a Eros; la notte ed il sole; Atlante e Prometeo e il dono del fuoco. Laboratorio di animazione psicomotoria a sfondo teatrale educativo Associazione TCon zero (dai 6 ai 10 anni)

 

YOGA PER GRANDI E PICCINI

Ore 10.30 e ore 11.30 Yoga per bambini (contributo 10 euro)

Ore 12 e ore 13 Ginnastica dolce per la terza età/Yoga su sedia (contributo 10 euro)

PALERMO | Settimana delle Culture | 11- 19 maggio 2024Scade il 2 aprile il nuovo bando per partecipare al festival Si lavora al fitto programma di mostre, video, presentazioni, spettacoli10 maggio: anteprima con la performance del giapponese Nakajima Hiroyuki e la serie di acqueforti Picasso erotico

La Settimana delle Culture si prepara alla sua tredicesima tappa in programma dal prossimo 11 al 19 maggio, con due anteprime già il 10 maggio alla sala Almeyda dell’Archivio storico comunale: la performance live e personale dell’artista e calligrafo giapponese Nakajima Hiroyuki, intitolata “Fossili della terra”; e una piccola e preziosa esposizione curata da Massimiliano Reggiani, di trenta acqueforti a soggetto erotico realizzate da Picasso tra il 16 marzo e il 5 ottobre del 1968.

 

Scadrà martedì 2 aprile il bando per partecipare a questa nuovo edizione, scaricabile dal sito www.settimanadelleculture.it. Istituzioni, enti, associazioni, fondazioni, o anche singoli artisti, teatranti o musicisti, possono presentare progetti di manifestazioni autofinanziate e autoprodotte, che verranno valutati dal Comitato scientifico; se accettati, si procederà a stilare un calendario che tenga conto delle date, delle esigenze e degli spazi di ogni singolo evento. Il form per la candidatura deve essere compilato - inserendo le specifiche richieste per mostre, spettacoli, proiezioni - e inoltrato entro il 2 aprile; l’eventuale accettazione sarà comunicata entro il 15 aprile. 

 

Per le mostre, il numero di opere da esporre dovrà in ogni caso tener conto degli spazi; le collettive di pittura sono dedicate a nuovi talenti under 35; per gli spettacoli musicali, teatrali, proiezioni video ed eventi letterari, va inviato il progetto definitivo. L’associazione, dal 2013 a oggi, ha realizzato dodici edizioni della Settimana delle Culture, ma collabora durante l’anno a numerose altre manifestazioni, in sinergia con istituzioni ed enti pubblici e privati.

 

Presidente della Settimana delle Culture è stato confermato Giorgio Filippone. Il direttivo è formato da Benedetto Viola (vice presidente e tesoriere), Maurizio Giordano (segretario), Giacomo Fanale, Clara Monroy di Giampilieri, Maria Antonietta Spadaro. Fanno parte del comitato scientifico Francesco Cammalleri, Enza Cilia, Marina Giordano, Massimiliano Marafon Pecoraro, Anna Maria Ruta, Francesca Spatafora, Bernardo Tortorici di Raffadali. E’ presidente onorario Gabriella Renier Filippone, che firmò il primo progetto della manifestazione.

SETTIMANA SANTA - LE CELEBRAZIONI IN CATTEDRALE

L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice presiederà nella chiesa Cattedrale i riti della Settimana Santa e le celebrazioni del Triduo Pasquale secondo il seguente calendario:

24 marzo, Domenica delle Palme

Celebrazione Eucaristica della Domenica delle Palme, ore 10.30

 

28 marzo, Giovedì Santo

Messa del Crisma, ore 9.30 (diretta streaming sul canale YouTube dell’Arcidiocesi e attraverso il sito chiesadipalermo.it / diretta radiofonica sulle frequenze di Radio Spazio Noi-InBlu: 88.0, 106.3 FM e streaming su www.chiesadipalermo.it). Gli oli che verranno benedetti sono forniti anche quest’anno dalle parrocchie dell’Arcidiocesi; a questi si aggiungerà l’olio ricavato dagli olivi del “Giardino della Memoria” di Capaci e donato all’Arcidiocesi, nei giorni scorsi, dal Questore di Palermo Dr. Vito Calvino.

Messa nella Cena del Signore, ore 18.00

Adorazione all’Altare della Reposizione (animata dagli alunni del Seminario Arcivescovile).

 

29 marzo, Venerdì Santo

Ufficio delle Letture e Lodi, ore 8.00

Celebrazione della Passione del Signore, ore 18.00

 

30 marzo, Sabato Santo

Ufficio delle Letture e Lodi, ore 8.00

Solenne Veglia di Pasqua, ore 22.30

 

31 marzo, Pasqua di Resurrezione

Pontificale della Pasqua di Resurrezione, ore 11.00 (alle ore 9.00 l’Arcivescovo celebrerà l’Eucaristia all’interno del carcere dell’Ucciardone)

LA CITTÀ DEL RAGAZZI Mercoledì (27 marzo) riapre il parco urbano di Palermo con tante esperienze e laboratori creativi nella natura. I nuovi orari di Città dei Ragazzi

Si dipingeranno coniglietti acchiappasole, segnaposto colorati e tante uova di Pasqua in pasta di sale; si racconteranno storie fatate con i burattini, ci si immergerà nei colori di Kandinskij e nei cieli stellati di Van Gogh; si farà il giro del mondo con le piante, si scopriranno i Titani, si cercheranno fiori e ovetti nascosti, partecipando a tre diverse cacce al tesoro tematiche. Ci saranno le lezioni di yoga, per grandi, piccini e persino per i nonni, per chi è un principiante e chi invece lo pratica già da un po’. Si useranno le ciliegie come occhi e le pere al posto del naso, esattamente come Arcimboldo e si useranno le zucchine come pennelli.

Insomma domani (mercoledì 27 marzo) riapre le porte la Città dei ragazzi, negli stessi giorni in cui si risveglia la natura che qui è la vera protagonista: i bambini troveranno ad accoglierli un vero giardino fiorito, il più grande parco urbano della città, dove correre, giocare, divertirsi, salire sul trenino sbuffante o sul battello che naviga placido.  

 

“L’inizio della primavera segna una nuova fase della Città dei Ragazzi, dopo la riapertura, nei mesi scorsi, attesa da anni. La grande partecipazione di famiglie e scuole ci spinge a mettere ancora più impegno per offrire alla città nuove attività e di questo ringraziamo la collaborazione con le Vie dei Tesori e il lavoro degli uffici maestranze del Comune per mantenere accogliente questo spazio verde, unico a Palermo”, affermano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alle Politiche sociali Rosi Pennino.

 

Sarà un’immersione nel verde, tra foglie, fiori, piante, accolti da allegri compagni di giochi che trascineranno i piccoli in esperienze e laboratori dove si imparerà sempre qualcosa. La Città dei ragazzi è stata restituita alla città pochi mesi fa e sin dai primi giorni è stata invasa dalle famiglie, desiderose di uno spazio verde da vivere in piena sicurezza. Dopo una piccola pausa, il parco riparte con orari più lunghi: in questo ultimo scampolo di marzo, dalle 10 alle 15.30 e la domenica di Pasqua dalle 10 alle 14. Pasquetta ci si ferma, per riprendere poi dal 2 aprile, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19, il sabato dalle 10 alle 19 e la domenica fino alle 17. E da giugno, la Città dei ragazzi sarà aperta per l’intera giornata.   

C’è il piccolo caffè aperto nel verde per una merenda genuina o magari festeggiare un compleanno; e il bookshop dove prenotare i laboratori di pittura, collage o giardinaggio, le esperienze creative tra musica e canto, riuso creativo, tantissimi giochi, le cacce al tesoro. Tutti appuntamenti che si potranno scorrere, scegliere e prenotare, oltre che sul posto, anche on line sul sito delle Vie dei Tesori, che cogestisce lo spazio con il Comune. Ogni laboratorio e ogni esperienza avrà la sua scheda, tutta da scoprire; sono disponibili coupon singoli e multipli per vivere la Città dei ragazzi al massimo e in piena autonomia. Tutto su www.leviedeitesori.com

 

L’elenco di laboratori (di circa 30 minuti) e di esperienze (45 minuti) è lunghissimo e cambia ogni settimana, basta tenere d’occhio il sito e le pagine social, oltre la bacheca del bookshop: lo hanno preparato Le Vie dei Tesori e le tante associazioni ed esperti che lavorano abitualmente con i bambini.

GLI ORARI

27 marzo > 31 marzo 

Mercoledì - sabato 10-15.30. Domenica 31 marzo 10-14. 

2 aprile > 24 aprile 

Martedì - venerdì 15-19. Sabato 10-19. Domenica 10-17

26 aprile > 30 aprile  

10-19   (chiuso lunedì 29 aprile)

2 maggio > 1 giugno 

Martedì - venerdì 15-19. Sabato 10-19. Domenica 10-17

4 giugno > 22 settembre 

Martedì - sabato 10-19. Domenica 10 -17 

Chiusura dal 12 al 19 agosto

24 settembre >  31 ottobre 

Martedì – venerdì 15-19, sabato e domenica 10 -17. Nei feriali su prenotazione 9-14 per le scuole.

1 novembre – 10-17

5 novembre > 30 novembre 

Martedì - venerdì 15-17.30, sabato e domenica 10-16. Nei feriali su prenotazione 9-14 per le scuole.

1 > 31 dicembre 2024 

Venerdì 15-17.30, sabato e domenica 10-16 (apertura anche giovedì 26 dalle 10 alle 16)

Il trenino e il battello terminano le loro corse alle 13.

 

Palermo. Via Crucis per le vie del centro storico

Da piazza Pretoria al teatro Massimo la Via Crucis, in occasione della domenica delle Palme, ha coinvolto e rapito palermitani e turisti che affollavano le vie del centro. La cinquantasettesima rievocazione storica della morte e Passione di Gesù è stata organizzata dal gruppo artistico Giovanni Paolo II (associazione “Dona un Sorriso”), della Parrocchia Santa Maria degli Angeli di Partanna Mondello.

Domenica 24 marzo alle 17 si è svolto il primo appuntamento: la via Crucis nel centro storico di Palermo (da piazza Pretoria alle scalinate del teatro Massimo) con la flagellazione in piazza Pretoria, la via Crucis in via Maqueda, l’emozionante incontro con la Madonna sulla scalinate e a concludere con la crocifissione. 

“Questa rappresentazione - dice Vincenzo Prestigiacomo, che ha vestito i panni di Pilato - nasce come teatro popolare capace di coinvolgere gli spettatori stessi a Partanna Mondello a inizio secolo scorso, allora era una processione con simulacri preceduta da figurati la rappresentazione fu ideata da Ciccio Russo dell’associazione cattolica. Negli anni ‘70 ci fu la svolta: la rappresentazione restò ispirata sempre ai quattro vangeli ma con parti libere per completare l’azione grazie a un copione più ampio. Io sono stato il successore di Ciccio Russo e ho fatto prima la parte del sacerdote e ora vesto i panni di Pilato. A maggio chi creava le armature, Massimo Russo, è venuto a mancare, lui faceva il gladiatore e quest’anno con molta emozione sto indossando la sua armatura. A realizzare le armature ora è il cognato di Massimo Russo, Franco Matera”.

Prossimo appuntamento sarà per il “Mercoledì Santo”, 27 marzo alle ore 21, quando in uno scenario naturale verranno rappresentate il tradimento di Giuda, l’ultima Cena, l’Orto degli ulivi, “la Cattura”, il processo di Gesù davanti al Sinedrio il tutto al Boschetto (ingresso da via Santocanale). Il “Sabato Santo”, 30 marzo alle 11, avverrà infine Gesù davanti a Pilato, Gesù da Erode, la flagellazione, la Via Crucis e la crocifissione. 

Responsabile audio e musica Luigi Inguglia responsabile vestiario Angela Mercadante, responsabili vettovagliamento Antonio Barone e Agostino Salvato, responsabile scenografia Tonino Gottuso. 

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DIDATTICA INCLUSIVA a cura di Serena Giordano, Anna Patti e Rosario Becchina (Disability Pride Palermo) Giovedi 25 gennaio h. 15.30 – 19.00

DIDATTICA INCLUSIVA a cura di Serena Giordano, Anna Patti e Rosario Becchina (Disability Pride Palermo) Giovedi 25 gennaio h. 15.30 – 19.00 ABC DELL’INCLUSIONE A come “Abilismo” e altre parole della rivoluzione linguistica. Accogliere le differenze, superando la rappresentazione delle disabilità con forme stigmatizzanti, che inducono a compassione o sono fonte d’ispirazione distorta. <> Con questa espressione, un sorriso e utilizzando maldestramente anche la lingua dei segni, nell’augurare una buona giornata a tutte le persone presenti, • sto comunicando esplicitamente che è mia intenzione tenere conto delle differenze di genere, perché utilizzo il femminile, il maschile e il neutro. • Sto migliorando la comunicazione grazie all’utilizzo di altri codici accessibili, come la lingua dei segni (LIS) • Sto rendendo visibili alcuni gruppi di persone che spesso non sono rappresentati. • Sto comunicando che non è mia intenzione escludere, ma includere anche persone che non sono presenti in questo momento, ma che potrebbero esserlo. • Sto esercitando empatia verso le altre persone. I linguaggi Il linguaggio è un sistema di comunicazione con un codice. Esiste il Linguaggio verbale - visivo - sonoro - del corpo - non verbale. Quello verbale è fatto di parole, sintassi e concetti ed esistono diverse lingue. Il tono della voce, il ritmo fanno parte della comunicazione paraverbale. La lingua dei segni è non verbale, utilizza le mani, le espressioni del viso e i movimenti del corpo. Anche silenzio o il pianto o i sospiri sono forme di linguaggio. Alla base della comprensione del linguaggio e quindi della comunicazione, c’è la conoscenza del codice e della sua riproducibilità e non ci sono sistemi più o meno validi. Negli ultimi anni si parla molto di linguaggio inclusivo e accessibile, e a livello nazionale il dibattito è molto acceso. Si indaga sulle modalità più adatte a descrivere la complessità e varietà della realtà e si lavora alla costruzione di un linguaggio condiviso che tenga conto delle trasformazioni e si faccia carico di rispettare la persona in quanto tale. Le osservazioni sollevate contro l’uso del linguaggio inclusivo sono: • suona male, è cacofonico • mette in pericolo la lingua italiana • non è una priorità a queste osservazioni si può rispondere che le parole diventano più familiari se vengono usate, che la lingua è un sistema in continua evoluzione e che il linguaggio è una priorità perché le parole danno forma alla realtà, definiscono il mondo attorno a noi e sono fondamentali per mettere in moto un cambiamento. Rifiutarsi di utilizzare un linguaggio inclusivo o negare la priorità o prendere in giro chi lo utilizza significa voler mantenere un privilegio in quanto persona di genere maschile, o persona “cis gender” il cui orientamento sessuale coincide con il genere assegnato alla nascita, persona senza disabilità, persona bianca, economicamente ricca, persona che trae un vantaggio dall’appartenenza ad una generazione o età o appartenete ad un gruppo di maggioranza che detiene un potere. I linguaggi inclusivi sono politici nel momento in cui utilizzano parole ed espressioni liberate da un immaginario stereotipato fatto di pregiudizi e discriminazione verso alcuni gruppi di persone che intenzionalmente vengono marginalizzati. • L’uso della declinazione al femminile sia al singolare che al plurale libera la rappresentazione della donna dal maschile sovraesteso che invisibilizza, sminuisce e depotenzia le donne a partire dai luoghi di lavoro. È un atto politico definirmi architetta e se qualcun* al lavoro si rivolge a me con “architetta” oppure mi chiede se preferisco “architetto o architetta”, mi sta comunicando che riconosce il mio ruolo, mi sta mettendo a mio agio, sta considerando le mie esigenze. • L’uso del genere neutro, indicato con lo schwa (ə) o con l’asterisco (*) o altri simboli dal suono simile al dittongo eu (u) (3) e utilizzato per indicare una pluralità di identità, libera dalla discriminazione e invisibilizzazione le persone non binarie che non si identificano con pronomi maschili o femminili. È prioritario dire buongiorno a tutt* perché in quel momento sto comunicando che voglio rispettare l’identità di chiunque. • L’uso di termini che pongono al centro la persona e non un deficit o una malattia o una incapacità, libera la rappresentazione delle persone con disabilità da concetti che per anni hanno contribuito alla discriminazione chiamata “abilismo”. Quando si parla di disabilità si può offendere, discriminare, sminuire, infantilizzare, spettacolarizzare e fa parte del cambiamento usare parole rispettose, libere dai pregiudizi. Abilismo ll termine “abilismo” deriva dall’inglese “ableism”, coniato negli anni Ottanta nell’ambito dei Disability Studies (studi sulla disabilità) che dagli anni ‘70 in Nord Europa e America si occupano della disabilità, non più solo come fenomeno medico individuale, ma in una prospettiva sociale e culturale. In Italia si attesta per la prima volta nel 2006 e si diffonde nel 2020 ed entra nel Dizionario come parola nuova. L’abilismo parte dal concetto che “normalità” equivale a “superiorità” e quindi: • Abilismo è squalificare chi non rientra nei canoni di normalità. • Abilismo è non prevedere l’esistenza di corpi non conformi. • Abilismo è confrontare persone “normali” con persone disabili accentuandone la diversità definendole “speciali”. • Abilismo è sfruttare qualsiasi attività svolta da una persona disabile come fonte di ispirazione per le persone cosiddette “normali”. • Abilismo è provare compassione per le persone disabili e per chi si relaziona con loro. • Abilismo è escludere dalla vita sociale, organizzando eventi o incontri inaccessibili. • Abilismo è fare sentire inferiore, sbagliat*, difettos*, da compatire, incapace, triste, sfortunat* una persona disabile. • Abilismo è ritenere validi solo alcuni tipi di comunicazione e di socializzazione, alcuni tipi di esperire, di provare sensazioni, di pensare, di intessere relazioni. • Abilismo è infantilizzare le persone adulte rivolgendosi a loro con diminutivi o appellativi o con discorsi semplificati, dando per scontato che non comprendano discorsi da adulti. • Abilismo è alimentare stereotipi come l’assenza di sessualità delle persone disabili. Esempi: • Se ci riescono loro che sono disabili, ci puoi riuscire anche tu! • Ma come fa a suonare il pianoforte se è cieco? Geniale! • E’ un eroe! Dopo l’alluvione ha spalato il fango in carrozzina. • Quella bambina è disabile, ma è un angelo, è speciale! • A causa della mia condizione non avrò mai una ragazza. Per riconoscere l’abilismo, Claudia Maltese, coautrice del libro “Decostruzione antiabilista”, consiglia di sostituire la disabilità con l’espressione “capelli ricci” e, se suona strano o ridicolo, si tratta di abilismo: • Se ci riescono loro che hanno i capelli ricci, ci puoi riuscire anche tu! • Ma come fa a suonare il pianoforte se ha i capelli ricci? Geniale! • E’ un eroe! Dopo l’alluvione ha spalato il fango coi capelli ricci. • Quella bambina ha i capelli ricci, ma è un angelo, è speciale! • A causa dei miei capelli ricci non avrò mai una ragazza. Pensare in maniera inclusiva non è automatico. Per decostruire l’abilismo bisogna fare molto esercizio, perché la società in cui viviamo non è pensata per tutt* e siamo completamente immers* in questo sistema discriminante, tanto da non rendercene conto. Non sentirti in colpa, ma inizia il tuo processo di decostruzione ora. Terminologia: Nel 2001 l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) nel documento di classificazione internazionale del funzionamento e della salute stabilisce di abbandonare il termine “handicap”, letteralmente una zavorra usata per i cavalli per equilibrare uno svantaggio di peso durante le gare di corsa. L’OMS accoglie il termine “disabilità” e la visione che lo svantaggio della persona disabile non sia assoluto, ma dipendente dal rapporto tra l’individuo e l’ambiente. Alcune espressioni vanno evitate come le parole “diversamente”, “costretto”, “portatore”, “affetto da”, “che soffre di” il suffisso “non” presuppongono una condizione di normalità e un’altra di diversità associata a inferiorità, costrizione, sofferenza, non identificabilità o negazione. È preferibile usare parole più rispettose ed è buona prassi chiedere alla persona stessa come preferisce essere definita. Alcune persone preferiscono mettere in primo piano la persona (Person first) ed essere chiamate “Persona con disabilità” perché considerano la condizione di disabilità come secondaria. Alcune persone preferiscono mettere davanti l’identità (Identity first) e si definiscono “Persona disabile” perché la disabilità è un elemento costitutivo della propria vita. Non è rispettoso definire normali, normodotate o abili le persone che non presentano disabilità, perché presuppone che avere una disabilità renda anormali, ipodotati o inabili. E’ preferibile utilizzare la parola “normale” tra virgolette, per mettere in dubbio la validità del termine, oppure definire “persona senza disabilità” in relazione ad un contesto di disabilità. Non ignorare una persona perché non sai come rivolgerti. Parlare con altre persone rischia di renderla invisibile se parli solo con le altre persone. Infine evita di generalizzare e non dare per scontato che la persona che hai davanti sia sana, solo perché non è evidente alcuna patologia o non utilizza un ausilio. Potrebbe avere una disabilità invisibile. Esempi: • Evita: Han****ato/a, diversamente abile, portatore/trice di handicap, menomato/a, portatore/trice di disabilità, invalido/a, affetto/a da disabilità. • Preferisci: persona con disabilità, persona disabile • Evita: non-vedente, non–udente, sordomuto/a. • Preferisci: persona con disabilità sensoriale, persona cieca, persona ipovedente, persona sorda, persona ipoacusica, persona ipoudente. • Evita: costretto/a sulla sedia a rotelle. • Preferisci: persona con disabilità motoria, persona in sedia a rotelle, persona che usa la carrozzina. • Evita: Han****ato/a mentale, id**ta, mong**de, pa**o/a, psic***co/a. • Preferisci: persona con una disabilità intellettiva o psicosociale • Evita: affetto/a da autismo o da Asperger, dislessico/a, discalculico/a, disgrafico/a, iperattivo/a. • Preferisci: persona neurodivergente, persona autistica, persona con dislessia, discalculia, disgrafia, persona ADHD.

DIDATTICA INCLUSIVA

a cura di Serena Giordano, Anna Patti e Rosario Becchina (Disability Pride Palermo) Giovedi 7 marzo h. 15.30 – 19.00

 

ACCESSIBILITA' = LIBERTA' Teorie e pratiche per l'accesso universale a contenuti, spazi e servizi. Rendere accessibili eventi collettivi e comunicazione, per una vita sociale indipendente e con pari diritti e possibilità. L'esperienza di Sonda Pride e dei movimenti intersezionali. L’accessibilità è la facoltà o la possibilità di accedere ad un luogo o a una risorsa, è la comprensibilità di un testo, la fruibilità di un sistema informatico, è la garanzia di uno spazio fisico sicuro e adeguato per tuttə. Costruire uno spazio o un contenuto accessibile significa prevedere l’attraversabilità di corpi e menti non conformi, permettendo la convivenza di molteplici differenze e la valorizzazione di queste. La questione dell’accesso agli spazi sociali è molto dibattuta negli ultimi anni, da quando i movimenti per la rivendicazione dei diritti delle minoranze hanno iniziato a collaborare tra loro, riconoscendo che le discriminazioni hanno una matrice comune e che diversi livelli e categorie di oppressione si combinano e si intersecano simultaneamente. Comprendere che subire delle oppressioni, per esempio in quanto donne, non garantisce di non esercitarne altre, ad esempio in quanto persone bianche o persone non disabili, è un passo importante per dare spazio e visibilità alle persone che non accedono agli stessi diritti. Rendere accessibile uno spazio sociale o associativo, come un’assemblea, un corteo, un evento culturale permette alle persone con disabilità, persone neurovergenti o persone con altre delle fragilità, di portare la propria voce, le proprie istanze, le proprie lotte, la propria identità e visibilità. Partendo dal presupposto che se non c’è accessibilità non c’è intersezionalità, nel 2022 Simone Riflesso, content creator, attivista queer e disabile, invia un questionario alle sedi organizzative di tutti i Pride lgbtq italiani, testando quanto siano veramente accessibili e quanto siano davvero intersezionali come annunciano nei comunicati. Lo stesso questionario lo invia alle persone che vi hanno partecipato. I risultati sono deprimenti, ma il sondaggio “Sonda Pride” è uno stimolo e uno strumento utile per apprendere le pratiche per rendere accessibile e inclusivo un Pride, così diventa una guida da seguire passo passo. Un’altra scossa arriva all’indomani del 25 novembre 2023, giornata sulla violenza di genere che ha visto scendere in piazza in tutte le città milioni di persone. Due attiviste disabili, Marta Migliosi e Asya Bellia, denunciano l’inaccessibilità delle assemblee e del corteo nazionale organizzati da “Non una di Meno” a Roma con una lettera aperta che suscita scalpore per la durezza delle affermazioni contenute. La lettera però apre gli occhi sulla violenza subita dalle donne disabili, sulla maggiore difficoltà di denunciare e sull’invisibilizzazione del fenomeno e riesce ad invertire la rotta, tanto che nell’organizzazione dello Sciopero dell’8 Marzo 2024, tutti i nodi Non Una di Meno italiani, alcuni con la collaborazione dei Disability Pride e collettivi di persone disabili, lavorano su accessibilità e attraversabilità degli spazi associativi e del corteo 8M e prevedono azioni e interventi voce da parte di donne disabili, caregiver e neurodivergenti. Questa è la dimostrazione che l’abilismo può essere decostruito, che le voci delle persone con disabilità sono fondamentali e possono essere accolte e che lavorando insieme è più facile cambiare lo stato delle cose. Di seguito una check list che puoi utilizzare se organizzi un evento:

CHECK LIST PER L’ORGANIZZAZIONE DI UN CORTEO E/O EVENTO ACCESSIBILE (esempio: parata di un pride e party finale - manifestazione politica e cena sociale - assemblea pubblica - dibattito - aperitivo di autofinanziamento - proiezione film - festival musicale – mostra d’arte) Progetta l’accessibilita’ con largo anticipo - scegli percorso, sala e i servizi connessi in seguito ad un sopralluogo. - conduci un’indagine sui servizi esistenti lungo il percorso, nelle tappe o nella location dell’evento. Prevedi gli strumenti che permettono la partecipazione a tuttə: 1) disabilità motorie – dolori cronici: - verifica l’assenza di barriere architettoniche, come la tipologia della pavimentazione, la presenza di ostacoli per le ruote, buche o lavori in corso. - controlla il funzionamento dell’ascensore in caso di edifici a più piani. - assicurati che il percorso non sia troppo lungo o il dislivello eccessivo e in salita. - controlla la vicinanza di parcheggi, accessi con rampe ai locali e servizi igienici adeguati. - aggiungi una rampa all’ingresso di uno spazio o sotto un marciapiede o un maniglione nel bagno se necessario. - inserisci tappe lungo il percorso con possibilità di defaticamento. - fornisci posti a sedere riservati su un carro/trenino per il riposo durante una manifestazione itinerante o in un luogo statico come soste nelle piazze, assemblee, qualsiasi tipo di evento. 2) disabilità uditive: - organizza un servizio di traduzione LIS (lingua dei segni), posizionando l’interprete in un luogo illuminato e vicino al relatore, in modo che tutto il pubblico guardi nella stessa direzione. - condividi una traccia scritta degli interventi programmati - utilizza i sottotitoli, anche in forma automatica, per la comunicazione sui media, nei video, nelle storie parlate, nelle riunioni online. 3) disabilità visive: - prepara una segnaletica visiva dello spazio tramite cartelli, adesivi, immagini, frasi che siano utilizzabili tramite il Voice over (app di lettura dello schermo). - segnala i sensori beacon esistenti, che inviano un radiosegnale e comunicano via smartphone la prossimità a punti di ritrovo o tappe, aiutando a muoversi più agilmente anche in spazi sconosciuti. - costruisci dei percorsi con materiali di riciclo (pvc, tappetini doccia) che segnalino una direzione sul pavimento. Sono percorsi tattili sensoriali chiamati "Lodges" che comunicano tramite i rilievi percepiti sotto i piedi. 4) neurodivergenze: - delimita una zona “bianca” o “safe” di scarico sensoriale in cui sia possibile scaricare ansia e tensione senza dover andar via dall’evento. - posiziona l’area lontano da musica alta e frastuoni, possibilmente non in coda, ma in testa al corteo. Ad un evento può essere uno spazio simile alla chill-out area con posti a sedere, luci soffuse. - garantisci il distanziamento e il rispetto della privacy, chiedi se non sono desiderate le foto. - distribuisci stim toys per alleviare lo stress e tappi anti rumore. Gestisci un servizio di cura e assistenza: - coinvolgi un gruppo di volontariə formatə e facilmente riconoscibili - prevedi un Kit pronto soccorso (esempio: ghiaccio - acqua - zucchero - tappi per le orecchie - cerotti - batterie auricolari - bende - disinfettante – integratori – stim toys antistress). - condividi un numero di telefono/whatsapp dedicato a chiamate e messaggi - organizza il trasporto per persone con mobilità ridotta, con pick in un punto di ritrovo o a casa, con mezzi pubblici forniti di rampa o privati e con pulmini accessibili. - garantisci la sicurezza con la stesura di piano sanitario in base al numero di persone previste con la presenza di un presidio medico e ambulanza. - coinvolgi volontariə della protezione civile. - noleggia bagni chimici accessibili se non presenti. Comunica in maniera comprensibile quello che hai previsto: 1) orientamento - realizza una mappa dell’accessibilità con myGoogle maps o altre app interattive. - segnala gli strumenti che hai previsto ad hoc o esistenti che hai mappato sul posto (esempio: wc accessibili – bar e punti di ristoro – mezzi di trasporto – panchine – zone di scarico sensoriale – locali partner e friendly – tracciato del percorso– punto di partenza, tappe e arrivo con orari) - condividi sia la mappa interattiva che una versione pdf stampabile. - aggiungi dettagli e foto - condividi le coordinate GPS con un link a google maps. Se l’evento è itinerante, invia un link con le coordinate in real time (in tempo reale). 2) terminologia - usa un linguaggio non discriminante o pietistico - usa il femminile e maschile insieme oppure il neutro. - usa termini che mettono davanti la persone, come persona disabile o disabilitata o persona con disabilità (visiva, uditiva, motoria..) - evita diversamente abili, handicappati, i disabili (senza persona), non vedenti, non udenti. 3) testo - usa caratteri ad alta leggibilita’, semplici e grandi - usa font sans serif (senza grazie) come Arial o Open Sans - usa font studiati per la dislessia come Easyreading, Dyslexiafriendly, che sono in free download su richiesta. - usa una grandezza testo da 14 a 24 pt - usa il grassetto e il corsivo nei titoli o solo dove veramente necessario. - evita il testo sottolineato. - evita le emoji, non sono interpretabili correttamente dai sistemi di lettura vocale e non è detto che tutte le persone vi associno lo stesso significato. - usa l’allineamento del testo a sinistra - evita il testo giustificato, perchè la diversa distanza tra le parole può confondere ed affaticare la vista. - usa la suddivisione in paragrafi e un’interlinea 1,25 o 1,5 o predefinita 4) colori - usa colori ad alto contrasto, come sfondi chiari con testo scuro, o sfondo scuro con testo chiaro. - usa scritte nere, blu, viola, bordeaux su fondo bianco o giallo chiaro, celeste o verdino. - usa scritte bianche su sfondo nero, blu, verde, turchese, viola - usa scritte giallo o azzurro su sfondo nero - evita tinte troppo sgargianti, perché possono infastidire o stancare. - evita rosso e verde, perché sono colori problematici per i daltonici. 5) immagini - aggiungi la descrizione o le didascalie di spiegazione, per immagini, foto o elementi grafici. - seleziona l’alt text (testo alternativo) sui social, il testo deve essere contenere le stesse informazioni che hai voluto veicolare attraverso l’immagine. - evita di sovrapporre il testo alle immagini, di utilizzare immagini come sfondo della pagina. - evita le immagini dinamiche; 6) video e audio - usa video sottotitolati e tradotti in LIS (Lingua italiana dei segni). - usa file audio letti da voce umana o digitale per testi molto lunghi. 7) documenti - crea documenti compatibili, leggibili dai lettori automatici usati dalle persone con disabilità visive (esempio: jaws, voiceover, nvda) - usa un qr code (codice a risposta rapida) da cui scaricare il documento e adattarlo in base alle proprie esigenze. 8) parole e sintassi - usa parole di uso comune, spiega termini specialistici, sigle e acronimi - evita le frasi fatte, i modi di dire e le figure retoriche. - usa una sintassi semplice con frasi brevi, coordinate, attive, positive. - evita frasi lunghe, subordinate, passive, negative e con doppie negazioni.

 

Riferimenti e approfondimenti: Brochure pieghevole su pratiche di cura e accessibilità a cura di Disability Pride Palermo e Smash Repression Sicilia.

https://drive.google.com/file/d/13-sH53vsAX4tqPUCpculBTvOrcp1Cw2i/view?usp=sharing

 

SondaPride, la prima mappatura del livello di inclusione della disabilità all’interno degli eventi Pride italiani a cura di Simone Riflesso.

 

https://simoneriflesso.com/sondapride/

 

Linee guida per un evento Pride accessibile. Un brainstorming collaborativo a cura di Simone Riflesso. https://simoneriflesso.com/linee-guida-evento-pride-accessibile

 

Rendere accessibile una manifestazione – un vademecum a cura del collettivo transfemminista Nate Intere di Ancona.

 

https://drive.google.com/file/d/1iPlQs0GfgE8iFKQ9xREx8L9ZTPc5pRS7

 

Lettera aperta “Per tutte le donne, per Non Una Di Meno, oggi e in futuro siamo di meno” di Marta Migliosi e Asya Bellia.

 

https://www.informareunh.it/per-tutte-le-donne-per-non-una-di-meno-oggi-e-in-futurosiamo-meno/

 

Bologna oltre le barriere. Il decalogo della comunicazione accessibile a cura del centro di ricerca FIU, Fondazione per l’innovazione urbana.

 

https://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/45-uncategorised/2222-bologna-oltre-lebarriere-il-decalogo-della-comunicazione-accessibile

 

Blog Architutti – come fare contenuti per tutti, i gradi di accessibilità.https://www.architutti.it/comunicazione-accessibile/

 

Questione di leggibilità. Se non riesco a leggere non è solo colpa dei miei occhi. Progetto dilettura agevolata del Comune di Venezia.

https://www.letturagevolata.it/uploads/files/questionedileggibilita.pdf

 

come comunicare in modo accessibile alle persone con disabilità sui cocial media a cura di Accessiway, azienda per l’accessibilità digitale.

 

https://www.accessiway.com/blog/come-comunicare-in-modo-accessibile-alle-personecon-disabilita-sui-social-media N.B.: nel testo viene utilizzata la schwa (ə) per indicare il genere neutro o il maschile e femminile insieme. Puoi leggerla come una u.

FEMMINICIDIO E NARCISISMO PATOLOGICO

 In occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, L’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati di Palazzo Montecitorio, alle ore 13.00, presenta il saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e come prevenire relazioni pericolose” di Andrea Giostra e autori vari, che si legge e si scarica gratuitamente online da diversi portali e siti web.

 Porterà i saluti istituzionali della Camera dei Deputati l’On. Fabio Porta. All’appuntamento parteciperanno la Dott.ssa Francesca Romana Fragale, Presidente dell’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura e a capo dell’Effettismo; il Dott. Mario Bresciano, Presidente della Consulta dell'Accademia AIDAL e Presidente emerito del Tribunale di Roma; Mattia Fiore, artista e responsabile della sezione Arte dell'Accademia AIDAL; Daniela Di Bitonto Sello, accademica e poetessa; l’Avv. Alberto Valerio Lori, accademico e avvocato penalista.

Interverranno, inoltre, il Dott. Andrea Giostra, accademico, psicologo clinico, criminologo e curatore del Saggio, e l’Avv. Rosa Maria Sciortino, avvocato penalista, componente della Camera Penale di Termini Imerese e coautore del Saggio. Chiuderà i lavori la Prof.ssa Terry Bruno, psicologa e psicoterapeuta. Modererà il dibattito il Dott. Gianni Lattanzio, accademico e  Segretario Generale dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri (ICPE).

 Dichiara a proposito dell’evento la Presidente dell’Accademia AIDAL Fragale: «L’Accademia Italiana d’Arte e Letteratura è fiera di presentare il libro curato da Andrea Giostra, realizzato insieme a 20 coautori, che tratta questo grave fenomeno sociale con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, e che lo illustra da diversi punti di vista: psicorelazionale, sociale, giuridico, di tutela della donna, delle Case Rifugio dove vengono protette le donne che denunciano, per concludere poi con 12 storie raccontate da donne che sono riuscite a liberarsi in tempo da relazioni tossiche e pericolose con soggetti narcisisti patologici. Per la cerimonia prevista per maggio 2024 – continua la Presidente Fragale - il premio per il libro dell’anno accademico sarà conferito a Padre Giuseppe Scelzi per il libro “Riempi il mio cuore di io umano”, e a Massimo Boccucci e Tiziana Zeppa per il libro “Il filo della speranza: Storie al tempo del coronavirus”».

 Il Saggio si avvale della prefazione e della revisione scientifica del prof. Girolamo Lo Verso, psicoterapeuta e cofondatore della Scuola di Psicoterapia di Gruppoanalisi. Il curatore Giostra nell’introduzione precisa che il testo: «non è destinato ai tecnici che quotidianamente nella loro professione si occupano di questo grave fenomeno sociale, bensì a chi non ha una cultura specifica e vuole acquisire degli strumenti base per riconoscere questo problema, per affrontarlo adeguatamente e soprattutto per difendersi e svincolarsi il prima possibile da una relazione pericolosa con un soggetto affetto da “narcisismo patologico”.»

ALL'ORSO IN DUOMO PREMIO "PIZZA E COCKTAIL" DI IDENTITA' GOLOSE

Milano, 26 febbraio 2024 – Premio speciale “Pizza e Cocktail” all’Orso in Duomo di Messina durante la presentazione della prima edizione della guida “Pizza & Cocktail” di Identità Golose, nota testata online che si occupa di enogastronomia fondata quasi venti anni fa da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, presentata stamattina al Centro Congressi di Fondazione Cariplo a Milano. Un riconoscimento che premia il perfetto abbinamento tra l’idea di pizzeria e quella di cocktail bar, progetto che, da più di un anno a questa parte, L’Orso in Duomo porta avanti con convinzione grazie al prodotto eccellente del pizzaiolo Matteo La Spada e alle miscele create ad hoc dal bartender Daniele De Carolis. 

La guida, curata da Carlo Passera e Claudia Orlandi, il primo, coordinatore della sezione dedicata alle pizze Margherita e, la seconda, di quella relativa agli aperitivi, nata con l’intento di mettere ordine nelle offerte creando una sezione distaccata della Guida dei ristoranti d’autore dedicata esclusivamente al mondo delle pizzerie e a quello dei cocktail bar d’autore, valorizza le espressioni autoriali di due mondi che dialogano strettamente tra di loro. 

Alla presentazione, protagonisti non solo i grandi maestri pluripremiati del mondo della pizza, come Padoan, Pepe, etc. ma anche la nuova generazione di pizzaioli. In questo consesso di assoluto prestigio, in cui più che mai spiccano quei locali nei quali, per loro natura, pizza e cocktail vanno a braccetto, all’Orso in Duomo, pari merito con la pizzeria Prisco Pizza & Spirits di Boscotrecase in provincia di Napoli, viene attribuito il premio “Pizza e Cocktail” che riconosce al progetto tutta l’attenzione verso la qualità della materia prima sia nel cibo che nell’accompagnamento e rende onore ad una Sicilia che ha tanto da dare in termini di patrimonio gastronomico. 

Sul palco, a ritirare il premio Matteo La Spada, pizzaiolo dei locali del gruppo, che ha così commentato: “È sempre una grande emozione salire su un palco per ricevere un premio. In questo caso è stata forse ancor più grande perché il riconoscimento datoci da Identità Golose calza perfettamente con quello che è il progetto che portiamo avanti con convinzione all’Orso in Duomo e che prevede l’abbinamento tra i cocktail magistralmente eseguiti dal nostro bartender Daniele De Carolis e la mia pizza “Duomo”. La Duomo è un prodotto unico, al contempo croccante e morbido, profumato e gustoso, il frutto di una lavorazione che prevede l’utilizzo di quattro differenti tipologie di farina e il cui processo produttivo si svolge in un totale di 32 ore, proprio al fine di ottenere proprietà strutturali e organolettiche uniche. Un prodotto con queste caratteristiche meritava abbinamenti non scontati con il beverage, ecco perché abbiamo pensato di proporre una carta dei cocktail in cui ogni drink potesse essere abbinato ai vari topping della Duomo e che, al pari della proposta food, sposasse il nostro progetto di promozione del territorio e rispettasse i requisiti di alta qualità della materia prima. Grazie dunque a tutto il nostro team perché, se è vero che sul palco oggi c’ero solo io, questo premio va a tutto il nostro personale di sala e di cucina che lavora ogni giorno con entusiasmo e dedizione”.

Emozionato anche Giancluca Arcovito che del gruppo L’Orso è titolare insieme ai fratelli Giuseppe e Gabriele e a Giuseppe Denaro. “Quando abbiamo aperto L’Orso in Duomo – ha commentato – lo avevamo immaginato non come una filiale della nostra pizzeria di successo, L’Orso in via Calapso, ma come un locale attraverso il quale guardare alla pizza da un’angolazione differente. Un ristorante vero e proprio in un ambiente finemente arredato e con un servizio di sala accogliente e attento e un prodotto, la “Duomo” appunto, unico e reperibile solo in questo luogo, una pizza-non pizza che fa della friabilità la propria caratteristica. All’interno di questo progetto, ci è sembrato naturale inserire una proposta diversa pensando proprio ad un abbinamento pizza-cocktail in cui ogni drink si adatti perfettamente alle varie Duomo in carta. Ricevere questo premio oggi ci dà la consapevolezza di aver intrapreso la strada giusta e ci stimola a seguirla con sempre più entusiasmo”.

Il premio di oggi all’Orso in Duomo si va ad aggiungere ai premi attribuiti all’Orso (tre spicchi nella Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso; premio Best in Sicily Migliore Pizzeria 2021; inserimento all’interno della classifica 50 Top Pizza Italia; due pizze della guida “I ristoranti e i vini d’Italia” 2022 de L’Espresso) e all’Orso in teglia (inserimento all’interno della classifica 50 Top Pizza Italia; premio Levoni “Pizza e Territorio” per la guida del Gambero Rosso; tre rotelle nella Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso).

L’Orso in Duomo

Nel 2022 L’Orso si fa in quattro grazie all’arrivo dell’ultimo nato, L’Orso in Duomo. L’idea non era quella di creare una filiale in centro della nota pizzeria di via Calapso, bensì un ristorante che facesse dell’arte bianca il proprio punto di forza, un luogo accogliente e finemente arredato, dotato di una sessantina di coperti all’interno e altrettanti all’esterno, dove il cibo stesso fosse manifestazione della propria terra. L’Orso in Duomo si propone quindi come ambasciatore del territorio focalizzando la propria proposta su di esso, ma lasciando ampio spazio alla sperimentazione. Non più dunque un locale dove gustare semplicemente una buona pizza, ma un vero e proprio progetto che punta alla valorizzazione della provincia di Messina attraverso l’utilizzo della ricca offerta agroalimentare che essa offre, dalle vette dei Nebrodi e dei Peloritani fino ad arrivare ai due mari che la bagnano, lo Ionio e il Tirreno, senza tralasciare le isole. Offerta agroalimentare che, eccezion fatta per alcuni prodotti la cui notorietà ha ormai raggiunto ambiti extra siciliani, non è spesso conosciuta oltre i confini provinciali. Nasce così l’esigenza di creare una rete con i produttori locali partendo dalla loro conoscenza diretta e promuovendone il lavoro attraverso le proposte in carta. Ed è dunque con questo obiettivo che l’intero menù dell’Orso in Duomo, a partire dai condimenti fino ad arrivare alla carta dei vini e delle birre, parla fieramente messinese attraverso proposte che impiegano materia prima locale, laddove disponibile, senza tuttavia rinunciare a contaminazioni nei casi in cui il territorio, messinese e siciliano in generale, non dovesse offrire le proprie alternative.

In quest’ottica, Matteo La Spada per questa sede ha deciso di andare fuori da ogni schema e introdurre una creazione differente da quanto già proposto altrove. Un prodotto unico, al contempo croccante e morbido, profumato e gustoso, frutto dell’utilizzo di quattro differenti tipologie di farina al fine di ottenere proprietà strutturali e organolettiche uniche, il cui processo produttivo si svolge in un totale di 32 ore e prevede tre step di cottura in modalità differenti. Nasce così la “Duomo”, la pizza-non pizza che fa della friabilità la propria caratteristica e che è possibile gustare solo in questa sede, sotto l’occhio vigile del leone del campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta. Cavalli di battaglia di questa originale proposta, in un menù di circa una quindicina di gusti, sono la “Letojanni”, con senape selvatica, provola di Cesarò e crema Orso alla senape, la “Ucria”, guarnita con roast beef di lonza di manzo locale, provola affumicata dei Nebrodi, capperi di Salina, foglie di cappero, sedano croccante e salsa tonnata preparata con ventresca di tonno siciliano, e la “Mediterraneo”, con sarde affumicate, cipolla caramellata, datterino rosso semi dry e gel al limone.

Gioacchino Gargano, ambasciatore dei sapori siciliani con il racconto della sua pizza di territorio Lo sfincione di Saccharum conquista il premio 'Pizza e Mediterraneo' della nuova Guida Pizza & Cocktail Bar D’autore di Identità Golose

Gioacchino Gargano, della pizzeria Saccharum ad Altavilla Milicia, a pochi chilometri da Palermo, conquista tutti con il suo sfincione e riceve il prestigioso premio 'Pizza e Mediterraneo'. L’occasione è la presentazione della prima edizione della nuova Guida Pizza & Cocktail Bar D'Autore di Identità Golose. Un importante riconoscimento per  il giovane pizzaiolo siciliano che ha scalato velocemente l'olimpo delle pizze raccontando il suo territorio attreverso ingredienti eccellenti e impasti innovativi. 

La nuova guida Pizza & Cocktail Bar D’autore di Identità Golose ha voluto premiare il lavoro di valorizzazione delle ricette tradizionali e di ricerca delle materie di Saccharum con la seguente motivazione:  "Il Mediterraneo è la nostra patria, la pizza una delle sue modalità espressive. Vogliamo premiare un pizzaiolo che ha saputo cogliere questo legame, recuperando il racconto delle tante pizze – o per meglio dire sfincioni - della sua Sicilia."

Ingredienti semplici e impasti preparati a regola d'arte esaltano prodotti locali d'eccellenza, tra cui spicca il lavoro di ricerca e selezione delle conserve di mare, dove viene valorizzato il lavoro di pescatori e piccoli produttori locali che ogni giorno con passione lavorano tutto il meglio che il mare della costa Tirrenica siciliana ha da offrire. Rapporti umani, prima ancora che commerciali che lo chef cura personalmente. Le acciughe di Aspra, ingrediente fondamentale dello sfincione bagherese, sono un'antica eccellenza ittica siciliana e vengono prodotte a pochi kilometri di distanza dalla pizzeria, con una ricetta perfezionata dallo chef, così come il tonno sott'olio, la bottarga o l'allaccia, o il capone utilizzati nelle sue 'pizze di mare' che raccontano il Mediterraneo. Il menù di Saccharum è un tripudio di sapori di terra e di mare e anche un concreto sostegno alle comunità di pescatori del territorio e alla valorizzazione del loro patrimonio culturale e gastronomico.

"Una grande gioia - racconta con gioia Gioacchino Gargano - mi riempie d'orgoglio ricevere un premio per il lavoro di valorizzazione e ricerca delle pizze tradizionali e del pescato locale del mio piccolo territorio. Molte volte diamo per scontato quello che abbiamo sotto gli occhi, invece mi sono reso conto che è la diversità e il racconto delle nostre radici che ci rende unici. Lo sfincione è una pizza molto lievitata e spugnosa che ancora oggi si prepara in casa soprattutto durante il periodo natalizio, ma che oltre il palermitano quasi nessuno conosce. Avere suscitato curiosità e attenzione sulla pizza della mia infanzia è un'emozione grandissima."

Gioacchino Gargano, ha attentamente studiato ricette e tradizioni della Sicilia occidentale per offrire una panoramica completa non solo delle differenti versione di sfincione, ma anche di rianata e tabbisca, altre tipologie di pizze tradizionali diffuse a Trapani e a Sciacca. La speciale sezione del menù di Saccharum è un viaggio che comprende: una versione di sfincione con impasto di farina evolutiva, lo sfincione bagherese, lo sfincione palermitano, la focaccia messinese, la rianata trapanese e la tabbisca di Sciacca.

Trasporti. Nicola Giosuè a fianco del Ncc

"Rigettiamo integralmente la bozza di decreto ministeriale presentata al ministero dei Trasporti ieri. Anche se abbiamo disertato il tavolo, sono bastate le bozze e slide a farci vergognare di essere imprenditori italiani che mettono delle pezze ad una mobilita' disastrata a causa della conclamata incapacità di questa politica di farla funzionare. Ma a questo punto ci chiediamo se ci sia anche della malafede", questa la nota congiunta delle associazioni Sicilia Anitrav,Asincc, ABT2020 , ANAT ,CNA-FITA Sicilia NCC   insieme alle associazioni nazionali Sistema trasporti , comitato Air, AnccItlia, Anitrav. "Non sappiamo altrimenti spiegarci come sia possibile smantellare scientificamente un settore che cuba 1,5 mld di euro e che potenzialmente potrebbe arrivare a 6 mld. Siamo alla violazione della libertà di movimento delle imprese e delle persone che non ne vogliono sapere di guidare o farsi trasportare da un taxi - aggiungono -

. Il ministero vuole tracciare ogni singolo spostamento degli Ncc e dei loro clienti, ma anche fornitori e contratti. Vuole che passi almeno un'ora tra un cliente e l'altro. Questo decreto viola la costituzione non consentendo di fatto l'acquisizione delle commesse fuori dalle rimesse e viola la legge vietando ogni forma di intermediazione comprese quelle generate da cooperative e consorzi. I tour operator più importanti e le agenzie di viaggi potranno vendere servizi di Ncc in tutto il mondo tranne che in Italia". In perfetto accordo con questo pensiero l’attore Nicola Giosuè: “Il ministro Salvini sta raccogliendo voti per le europee e per questo appoggia la lobby dei tassisti”, dice.

LETTERA DEL SANTO PADRE FRANCESCO A S.E. MONS. RINO FISICHELLA PER IL GIUBILEO 2025

Al caro Fratello Mons. RINO FISICHELLA Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione Il Giubileo ha sempre rappresentato nella vita della Chiesa un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale. Da quando Bonifacio VIII, nel 1300, istituì il primo Anno Santo – con ricorrenza secolare, divenuta poi, sul modello biblico, cinquantennale e quindi fissata ogni venticinque anni –, il santo popolo fedele di Dio ha vissuto questa celebrazione come uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio. I fedeli, spesso al termine di un lungo pellegrinaggio, attingono al tesoro spirituale della Chiesa attraversando la Porta Santa e venerando le reliquie degli Apostoli Pietro e Paolo custodite nelle Basiliche romane. Milioni e milioni di pellegrini, nel corso dei secoli, hanno raggiunto questi luoghi santi dando testimonianza viva della fede di sempre. Il Grande Giubileo dell’anno 2000 ha introdotto la Chiesa nel terzo millennio della sua storia. San Giovanni Paolo II lo aveva tanto atteso e desiderato, nella speranza che tutti i cristiani, superate le storiche divisioni, potessero celebrare insieme i duemila anni della nascita di Gesù Cristo il Salvatore dell’umanità. Ora è ormai vicino il traguardo dei primi venticinque anni del secolo XXI, e siamo chiamati a mettere in atto una preparazione che permetta al popolo cristiano di vivere l’Anno Santo in tutta la sua pregnanza pastorale. Una tappa significativa, in tal senso, è stata quella del Giubileo straordinario della Misericordia, che ci ha permesso di riscoprire tutta la forza e la tenerezza dell’amore misericordioso del Padre, per esserne a nostra volta testimoni. Negli ultimi due anni, tuttavia, non c’è stato un Paese che non sia stato sconvolto dall’improvvisa epidemia che, oltre ad aver fatto toccare con mano il dramma della morte in solitudine, l’incertezza e la provvisorietà dell’esistenza, ha modificato il nostro modo di vivere. Come cristiani abbiamo patito insieme con tutti i fratelli e le sorelle le stesse sofferenze e limitazioni. Le nostre chiese sono rimaste chiuse, così come le scuole, le fabbriche, gli uffici, i negozi e i luoghi dedicati al tempo libero. Tutti abbiamo visto limitate alcune libertà e la pandemia, oltre al dolore, ha suscitato talvolta nel nostro animo il dubbio, la paura, lo smarrimento. Gli uomini e le donne di scienza, con grande tempestività, hanno trovato un primo rimedio che progressivamente permette di ritornare alla vita quotidiana. Abbiamo piena fiducia che l’epidemia possa essere superata e il mondo ritrovare i suoi ritmi di relazioni personali e di vita sociale. Questo sarà più facilmente raggiungibile nella misura in cui si agirà con fattiva solidarietà, in modo che non vengano trascurate le popolazioni più indigenti, ma si possa condividere con tutti sia i ritrovati della scienza sia i medicinali necessari. Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza. Per questo ho scelto il motto Pellegrini di speranza. Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani. Penso specialmente ai tanti profughi costretti ad abbandonare le loro terre. Le voci dei poveri siano ascoltate in questo tempo di preparazione al Giubileo che, secondo il comando biblico, restituisce a ciascuno l’accesso ai frutti della terra: «Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo servirà di nutrimento a te, al tuo schiavo, alla tua schiava, al tuo bracciante e all'ospite che si troverà presso di te; anche al tuo bestiame e agli animali che sono nella tua terra servirà di nutrimento quanto essa produrrà» (Lv 25,6-7). Pertanto, la dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione, si coniughi con questi aspetti fondamentali del vivere sociale, per costituire  un’unità coerente. Sentendoci tutti pellegrini sulla terra in cui il Signore ci ha posto perché la coltiviamo e la custodiamo (cfr Gen 2,15), non trascuriamo, lungo il cammino, di contemplare la bellezza del creato e di prenderci cura della nostra casa comune. Auspico che il prossimo Anno giubilare sia celebrato e vissuto anche con questa intenzione. In effetti, un numero sempre crescente di persone, tra cui molti giovani e giovanissimi, riconosce che la cura per il creato è espressione essenziale della fede in Dio e dell’obbedienza alla sua volontà. Affido a Lei, caro Confratello, la responsabilità di trovare le forme adeguate perché l’Anno Santo possa essere preparato e celebrato con fede intensa, speranza viva e carità operosa. Il Dicastero che promuove la nuova evangelizzazione saprà fare di questo momento di grazia una tappa significativa per la pastorale delle Chiese particolari, latine ed orientali, che in questi anni sono chiamate a intensificare l’impegno sinodale. In tale prospettiva, il pellegrinaggio verso il Giubileo potrà rafforzare ed esprimere il comune cammino che la Chiesa è chiamata a compiere per essere sempre più e sempre meglio segno e strumento di unità nell’armonia delle diversità. Sarà importante aiutare a riscoprire le esigenze della chiamata universale alla partecipazione responsabile, nella valorizzazione dei carismi e dei ministeri che lo Spirito Santo non cessa mai di 2 elargire per la costruzione dell’unica Chiesa. Le quattro Costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, unitamente al magistero di questi decenni, continueranno ad orientare e guidare il popolo santo di Dio, affinché progredisca nella missione di portare a tutti il gioioso annuncio del Vangelo. Secondo la consuetudine, la Bolla di indizione, che a tempo debito sarà emanata, conterrà le indicazioni necessarie per celebrare il Giubileo del 2025. In questo tempo di preparazione, fin da ora mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo. Preghiera, inoltre, per ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione, che impegna tutti al rispetto e all’azione concreta e responsabile per la sua salvaguardia. Preghiera come voce “del cuore solo e dell’anima sola” (cfr At 4,32), che si traduce nella solidarietà e nella condivisione del pane quotidiano. Preghiera che permette ad ogni uomo e donna di questo mondo di rivolgersi all’unico Dio, per esprimergli quanto è riposto nel segreto del cuore. Preghiera come via maestra verso la santità, che conduce a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione. Insomma, un intenso anno di preghiera, in cui i cuori si aprano a ricevere l’abbondanza della grazia, facendo del “Padre nostro”, l’orazione che Gesù ci ha insegnato, il programma di vita di ogni suo discepolo. Chiedo alla Vergine Maria di accompagnare la Chiesa nel cammino di preparazione all’evento di grazia del Giubileo, e con gratitudine invio di cuore a Lei e ai collaboratori la mia Benedizione.

 

Roma, San Giovanni in Laterano, 11 febbraio 2022, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. FRANCESCO

LETTERA DELL'ARCIDIOCESI DI PALERMO IN OCCASIONE DEL GIUBILEO 2025

Carissimi fratelli e carissime sorelle in Cristo, si avvicina l’anno di grazia del Signore! Così la Scrittura, nell’Anno e nel Nuovo Testamento, definisce il Giubileo. Lo stesso Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, nella sinagoga di Nazareth, si dichiara l’Inviato «a proclamare l'anno di grazia del Signore» (Lc 4,19). Il Santo Padre, Papa Francesco, che secondo l’usanza indirà il Giubileo con una Bolla pontificia nel giorno dell’Ascensione del Signore (9 maggio), ha voluto che il tema del prossimo Anno Santo sia quello della Speranza: virtù teologale tanto necessaria ai cristiani di ogni tempo, ma soprattutto, direi, di questi nostri tempi! Eppure, forse, la virtù sulla quale predichiamo e ci esercitiamo di meno! Molto parliamo della Fede e della sua retta dottrina, molto ci applichiamo alla Carità… e la Speranza? Forse per questo, nell’ormai famosa omelia della Domenica delle Palme del 2013, lo stesso pontefice esortava particolarmente i giovani: «Non lasciatevi rubare la Speranza!». Il Giubileo 2025 ci vedrà, dunque, “Pellegrini di Speranza”. Lo scorso 21 gennaio, il Papa ha chiesto che questo anno di preparazione sia dedicato alla preghiera. Accogliamo con gioia questo invito, mentre nella nostra diocesi viviamo il quarto centenario del ritrovamento delle reliquie di S. Rosalia. In piena comunione con la Chiesa universale, infatti, anche il nostro Giubileo Rosaliano ha come motto “Rosalia, pellegrina di speranza”. Sarà prezioso ricordare che, oltre alle reliquie ex corpore, la nostra Chiesa custodisce un’altra preziosissima reliquia di S. Rosalia: il suo contapreghiere. Rosalia ci precede e ci accompagna come testimone di speranza e di preghiera. Il Dicastero per l’Evangelizzazione, cui compete l’organizzazione del Giubileo, ha pubblicato un sito internet (www.iubilaeum2025.va) nel quale si possono già trovare molte indicazioni per prepararsi e vivere le varie celebrazioni giubilari. Vi segnalo in particolare la pagina con il calendario dei 35 grandi eventi in programma e la pagina per candidarsi come volontari per una o due settimane. Nello stesso sito, da qualche giorno, è disponibile un sussidio che potrebbe essere utile proprio per approfondire il tema e la pratica della preghiera, scaricabile al link hps://www.iubilaeum2025.va/content/dam/iubilaeum2025/fotosezioni/2024-anno-della-preghiera/insegnaci-a-pregare/pdf/Insegnaci-a-Pregare.pdf. Spero che ciascuno possa valorizzare al meglio questo strumento offerto alle famiglie e alle comunità cristiane. Naturalmente, come potrete costatare, questo anno della preghiera non vuole aggiungere nulla a quanto già vivono le nostre comunità, ma solo incrementarne lo spirito di preghiera. Come ha opportunamente detto il pro-prefetto del Dicastero mons. Fisichella: «Questo sussidio incoraggia, anche con alcuni esempi pratici, forme di preghiera già diffuse, richiamandone il valore». Auspicando che questa comunicazione abbia la più ampia diffusione e restando a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione, saluto cordialmente tutto, ciascuna e ciascuno, in attesa di risentirci per le ulteriori iniziative che la nostra Chiesa promuoverà per vivere bene il Giubileo del 2025.

 

Palermo, 20 febbraio 2024 Don Giuseppe Vagnarelli Delegato diocesano per il Giubileo 2025

RISTORANTE BAVETTA

La nuova avventura gastronomica di Marco Cannizzaro, noto chef catanase con un rinomato ristorante fine dining alle spalle, si chiamerà Bavetta e punta a rompere tutti gli schemi della cucina gourmet.

"Ho passato gli ultimi dieci anni  sacrificando tutta la mia vita per un ideale di alta cucina che oggi credo abbia stancato un po' tutti  - racconta lo chef  - penso sia arrivato il momento di tornare a parlare alla pancia delle persone."

Bavetta aprirà al pubblico il 7 marzo e punta ad essere un'osteria d'oggi dove ci si potrà deliziare con i piatti più golosi della cucina tradizionale siciliana, a cominciare da una grande selezione di fritti, autentica passione dello chef.  

"Mi sono lasciato ispirare dalle ricette della cucina tradizionale del territorio siciliano, ma in alcuni casi anche di altre regioni, senza pensare troppo agli schemi - prosegue lo chef - . Ad esempio ho voluto inserire la pizza fritta, anche se è una portata insolita per un ristorante, semplicemente perché è un cibo che amo moltissimo e penso possa fare felice chiunque lo riceva al tavolo. Così come la mozzarella in carrozza. Sono tutti piatti gioiosi, che portano un sorriso a tavola."

Bavetta vuole essere un luogo accessibile e inclusivo, dove riscoprire il senso più autentico dell’accoglienza siciliana. Una cucina dalle forti componenti identitarie ed emotive, dove i piatti della tradizione arrivano senza troppi giri di parole al cuore di tutti. Un ristorante, o meglio un'osteria d'oggi, che sa di casa, e profuma di ricordi di famiglia.

"Credo che oggi più che mai la gente abbia bisogno di una coccola quando si siede a tavola -afferma lo chef. Veniamo da anni di cucina molto impostata, dove le tendenze erano quelle del virtuosismo e dello stacanovismo. Oggi vorrei intraprendere pratiche di cucina più sostenibili sia in termini ambientali che in termini di equilibrio tra il tempo da dedicare al lavoro e  quello da spendere in famiglia. Un tempo per la vita privata che nell'alta cucina semplicemente non esiste, un argomento di cui non si parla abbastanza. Mi piacerebbe con questo nuovo progetto tornare alla semplicità, che significa dedicarsi a questo mestiere con amore e passione, senza però lasciarsi travolgere dagli eccessi dannosi degli ultimi anni."

Nel menù ci sarà anche spazio per piatti semplici della tradizione contadina come l'uovo alla pizzaiola, il cavolfiore affogato, ma anche primi piatti semplici e gustosi perfetti per un pranzo come la pasta aglio e olio o la minestra di ceci. Un piatto che merita una menzione speciale è il carciofo ripieno di nonna Angela, una ricetta di famiglia che si tramanda da tre generazioni, una goduria morbida e croccante al tempo stesso. Tra i secondi spiccano alcune preparazioni del quinto quarto tipiche della tradizione del cibo di strada, come la lingua salmistrata, e della cucina povera casalinga come la trippa al sugo e il fegato saltato con cipolla o le classiche polpette. Non mancano i secondi di pesce locale tra cui il calamaro ripieno con verdura e pomodoro secco e lo sgombro arrosto.

Grande attenzione verrà dedicata alla carta dei vini, con oltre 430 etichette in degustazione. Tra le sorprese più attese 'La riserva di Marco' una selezione speciale di settanta etichette  pregiate e rare, che lo chef ha collezionato nel tempo e che ha deciso di mettere a disposizione dei propri clienti. Come in ogni osteria che si rispetti non potrà mancare il vino della casa, un progetto speciale curato personalmente dallo chef e dalla moglie Arianna, che hanno portato la loro grande passione per i vini dal campo alla tavola. Nasce così Saponaria, un Etna Bianco e un Etna Rosso Doc, prodotto a Castiglione di Sicilia, giunto già alla terza vendemmia

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL RETTORE DI UNIPA MASSIMO MIDIRI NOMINATO PRESIDENTE DEL COMITATO SCIENTIFICO NAZIONALE CSAIA

Il ruolo di presidente del Comitato scientifico a Massimo Midiri, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo: a conferire questo incarico il presidente del Centro di Studi Avanzati per l’intelligenza Artificiale (CSAIA), professor Pier Paolo Maria Menchetti , che riunisce accademici, studiosi, ricercatori, informatici, imprenditori che fanno ricerca per applicare sistemi di IA creati con la supervisione dell’uomo per il suo benessere. La notizia è stata resa dal presidente di CSAIA durante i lavori della Fondazione italiana di Medicina digitale (Fomed), tenuti in questi giorni allo Steri di Palermo e patrocinati anche da Università degli studi ed Ersu Palermo. “Il consiglio direttivo del Centro di Studi Avanzati per l’intelligenza Artificiale – ha dichiarato il suo presidente Pier Paolo Maria Menchetti  – ha deliberato, all’unanimità, di attribuire la presidenza del Comitato Scientifico nazionale al professor Massimo Midiri, rettore dell’Università degli Studi di Palermo, per il suo entusiasmo propositivo nel creare una rete di collaborazioni interdisciplinari, nonché per il ruolo geopolitico e storico che la Sicilia e l’Ateneo di Palermo ricoprono nel bacino del Mediterraneo. CSAIA a oggi ha nel Comitato Scientifico membri provenienti da Italia, Francia, Germania, San Marino, USA. Una scelta che va anche nella direzione del sostegno alla ricerca e all’innovazione della medicina digitale portata avanti con entusiasmo e competenza dalla Fondazione italiana di Medicina Digitale (Fomed)”. Maggiori informazioni sul Centro di Studi Avanzati per l’intelligenza Artificiale sul sito https://centrostudicsaia.it/it_it/  Chi sono i membri del Comitato Scientifico CSAIACi sono docenti e ricercatori di numerosi atenei, imprenditori che fanno ricerca in tutti i campi del sapere, lo Stato Maggiore della Difesa (Ministero della Difesa), enti specifici di ricerca pubblici (CNR) e privati (tra cui la Fondazione Centro Culturale Ettore Majorana, l’Istituto Enciclopedia Italiana Treccani) per fare formazione didattica, corsi, master e realizzare i programmi – Machine Learning, Robotics, Natural Language Processing (NLP) – rivolti all’uso della IA a vantaggio della comunità nei più svariati settori. A tal proposito CSAIA ha aderito alla consultazione dell’Advisory Board delle Nazioni Unite per creare una Governance sulla IA e alla Rome Call for AI Ethics della Pontificia Accademia per la Vita. Enrico Anghilante, Editore Gruppo MoreNews;Marina Baldi – Biologia, Genetica Medica, Tavolo tecnico PMA Ministero della Salute, Roma;Sabrina Basciani – Biochimica clinica e biologia molecolare clinica, Sapienza Università di Roma;Francesco Bonini – Magnifico Rettore della LUMSA, Roma;Gianluca Brancadoro – Diritto commerciale Università degli Studi di Teramo, Vicepresidente MPS, Roma;Massimo Bray – Direttore generale Treccani, Roma;Riccardo Buratti  – Ingegneria meccanica, Automotive, Torino;Manuela Ceretta – Magnifico Rettore dell’Università della Valle d’Aosta;Raniero Chelli – Ambasciatore del Patto per il Clima della EU, esperto programmi comunitari, Roma;Andrea Ciarmiello  – Dipartimento Diagnostica per Immagini; S.C. Medicina Nucleare, AO Levante Ligure, La Spezia;Carmelo Cosentino – Commissario straordinario Piaggio Aerospace, Villanova d’Albenga (SV);Alessandro De Florentiis – CEO Deep Consulting, Roma;Jacopo Dellacasa  – Presidente e Amministratore Delegato, Fattorie Osella SpA; Direttore vendite, Mondelez Italia;Cinzia De Marco – Diritto del Lavoro, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Palermo;Danilo Dodero – EU Commission / EMA Urogynecology Thematic Panel, Progetto Donna, Genova;Giovanni Facchinetti Pulazzini – Socio emerito Studio legale Nunziante Magrone, Bologna;Giovanni Gagliano – Generale D., comandante VI Reparto – Informatica, Cyber e Telecomunicazioni – Stato Maggiore della Difesa, Roma;Paolo Gay – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli Studi di Torino;Cristiano Gualtieri – CEO Ready2use, Roma;Nicola Guida – CEO Pharmaguida;Christian Lamonaca – CEO CLIFF SGR SpA, Roma;Axel Lehmann  – Faculty of Informatics, Universität der Bundeswehr München and Executive Director Institut für Technik Intelligenter Systeme (ITIS GmbH), Germany – representative for the Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture, Erice;Giovanni Lombardi – Direttore generale Nefrocenter Research, Napoli;Attilio Lombardo  – Amministratore Delegato ALG Holding, Presidente sez. banche e assicurazioni Confindustria, Catania;Anna Loretoni – Preside della Classe Accademica di Scienze Sociali, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa;Angelo Luca – CEO, UPMC Italy; CEO, IRCCS ISMETT; CEO, UPMC SMIH; Vice President, Ri.MED Foundation;Andrea Magnoni – Partner Studio TribLeg, Milano;Suany Mazzitelli – Editrice LexisNexis, membro Observatoire de légistique, Paris;Pier Paolo Maria Menchetti – EU Commission / EMA Chairman Expert Panels spinal devices in Orthopaedics, Traumatology, Rehabilitation, Rheumatology;Massimo Midiri  – Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Palermo;Monica Moz, Head of science and medical department, Dedalus, S.p.A.;Gaspare Panfalone – Amministratore Delegato Riccardo Sanges, Trapani;Duilio Paolino – Presidente Cosmo S.r.l., Cuneo;Alessandro Parola – Studio legale e notarile Parola, Cuneo;Barry Partlo – President Agri Supply – Direct Distributors Inc, Garner, NC, USA;Concetta Pastorelli – Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Medicina, Sapienza Università di Roma;Tiziana Pelizzon  – Export Manager, presidente Federitaly Veneto, Verona;Antonino Recca – Facoltà di Ingegneria, già Magnifico Rettore Università degli Studi di Catania;Mario Santoro – Istituto per le Applicazioni del calcolo Mauro Picone, CNR – Roma;Giorgio Scichilone  – Scienze politiche e relazioni internazionali, Presidente Polo Universitario Trapani, Università degli Studi di Palermo;Alina Trabattoni – Giornalista, corrispondente estera, London, UK;Anita Valentini – Storico dell’arte. Presidente Associazione culturale ModoFiorentino, Roma;

Andrea Vivoli  – Direttore Generale Banca Centrale della Repubblica di San Marino, San Marino.

L’ARTE DI JAGO A PALAZZO REALE DI PALERMO LA FONDAZIONE FEDERICO II ESPONE “LOOK DOWN” IL BAMBINO DI MARMO BIANCO È UN INVITO “A GUARDARE IN BASSO” ALLESTITA NEL CORTILE MAQUEDA, L’OPERA È RIVOLTA VERSO LA CAPPELLA PALATINA SARÀ VISIBILE FINO AL 3 GIUGNOL’ARTE DI JAGO A PALAZZO REALE DI PALERMO LA FONDAZIONE FEDERICO II ESPONE “LOOK DOWN” IL BAMBINO DI MARMO BIANCO È UN INVITO “A GUARDARE IN BASSO” ALLESTITA NEL CORTILE MAQUEDA, L’OPERA È RIVOLTA VERSO LA CAPPELLA PALATINA SARÀ VISIBILE FINO AL 3 GIUGNO

Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è posizionato da oggi al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse. Si tratta della celebre opera “Look Down”, chiaro invito a “guardare in basso”, realizzata da Jago e voluta a Palermo dalla Fondazione Federico II. Il “feto” rappresenta lo sguardo dell’arte rivolto ai più fragili, in antitesi all’indifferenza.

Lo scultore italiano, considerato uno dei più grandi artisti del panorama nazionale e internazionale, era presente questa mattina all’anteprima per la stampa, a cui ha partecipato il Direttore generale, Patrizia Monterosso. Jago si è visibilmente commosso durante lo svelamento dell’opera. Look Down rimarrà esposta fino al 3 giugno prossimo.

Jago riesce ad imprimere straordinaria umanità alle sue opere. Palazzo Reale, Patrimonio mondiale dell’Umanità, è certamente un luogo adatto per l’allestimento. Si crea un rapporto quasi naturale tra l’opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l’opera e l’antica bellezza architettonica del luogo. L’opera fornisce uno specchio contemporaneo attraverso il quale i visitatori possono elaborare le sfide dei giorni nostri. La presenza dell’opera nel Palazzo Reale diventa un’occasione per esplorare i temi sociali proposti dall’artista.

Jago ama la scultura classica tipicamente figurativa, ma è un artista contemporaneo a tutti gli effetti per la capacità di esprimere un grande simbolismo concettuale tra ragione e sentimento.

“Produco un’immagine che ha una forma fisica, un titolo e dice, inevitabilmente, delle cose – ha detto Jago - ma sto imparando nel tempo a sbilanciarmi sempre meno su quelli che sono i miei significati. Perché la ricchezza è quella di poter dare all’altro, attraverso la propria opera, uno spazio di intervento. Mi piace pensare che un’opera di valore sia capace di ospitare i contenuti degli altri”.

“L’opera – ha proseguito Jago, a proposito del rapporto tra la sua opera e Palazzo Reale - può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull’opera stessa. È un po’ come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. La relazione della mia opera con Palazzo Reale è esattamente come quello che ogni visitatore può provare all’interno di questi spazi. È il rapporto di chi ha la possibilità di farsi opera d’arte. Viaggiare, muoversi, frequentare quegli ambienti, infatti, vuol dire diventare opera d’arte. Questo è il grande privilegio che questi spazi, regalati dal tempo e magnificamente custoditi, hanno la forza di concederci”.

“Palazzo Reale, Patrimonio dell’Umanità, - afferma Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II - nei secoli si è contraddistinto per una visione culturale innovatrice. Il mio impegno e della Fondazione Federico II è quello di proporre una continua vivificazione dei contenuti artistici e culturali che affermano ancora oggi la loro contemporaneità attraverso arte, contenuti e bellezza. L’opera di Jago, allestita nel cortile Maqueda, va proprio in questa direzione. Le scelte curatoriali della Fondazione offrono ai visitatori, oltre alle bellezze degli artisti italiani e internazionali ospitati qui, spazi di riflessione e di impegno sociale”.

“L’allestimento dell’opera Look Down a Palazzo Reale - ha detto il Direttore generale della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso - non altera la fruizione del luogo, ma la esalta e crea l’opportunità di nuovi approfondimenti e nuova rigenerazione. L’arte di Jago è anche comunicazione e contribuisce a determinare ulteriori consapevolezze. L’allestimento presso il Cortile Maqueda seicentesco è stimolo per ricercare maggiore bellezza dell’arte, difenderla e curarla. L’opera imprime ulteriore umanità a questo luogo. Le opere di Jago, inoltre, hanno il merito di ricordare come ascoltare l’anima: per ascoltare occorre porre attenzione all’altro. Look Down pone il visitatore in una condizione di ascolto con l’elemento immateriale dell’opera. Non a caso le sue opere affrontano spesso temi sociali che pongono il fruitore dinanzi ad un interrogativo a cui non può sottrarsi”.

“Look Down” era stata inizialmente posizionata in Piazza del Plebiscito a Napoli, durante il lockdown. Successivamente, l’opera è stata esposta nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di “Look Here”. Durante questa permanenza l’opera è stata vandalizzata. A settembre 2023, è stata poi riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma. La presenza dell’opera a Palazzo Reale è anche uno stimolo per ricercare sempre maggiore bellezza, difenderla e curarla.

Infine Jago commenta il suo rapporto con Palermo: “Sono spaventato – afferma – dai luoghi di cui credo di potermi innamorare, Palermo è uno di questi. Sarò in grado di poter condividere le sensazioni che mi trasmette al termine di questa esperienza di installazione perché avrò modo di approfondire, ma temo che la mia frequentazione sarà accompagnata da un sentimento di sofferenza perché ciò accade quando ti innamori di un luogo e devi lasciarlo. E sono sicuro che di Palermo mi innamorerò facilmente”.

Info e Orari: dal 17 febbraio al 3 giugno 2024 la fruizione dell’opera è inclusa, senza ulteriori costi, sia nel biglietto che dà accesso al Complesso Monumentale di Palazzo Reale sia nel biglietto della mostra in corso e dell’Area Archeologica.

Dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 16,30 [ultimo ingresso], domenica e giorni festivi dalle ore 8,30 alle ore 12,30 [ultimo ingresso].

LOOKDOWN A PALAZZO REALE - OTTO DOMANDE A JAGO

1 Riprendi la scultura classica tipicamente figurativa, ma sei un artista contemporaneo a tutti gli effetti perché induci il fruitore delle tue opere ad andare oltre la percezione della bellezza e aprire lo sguardo a ciò che è immateriale. Credi che sia un’analisi corretta?

 

“Per me non esiste un’arte contemporanea in particolare. La Venere del Botticelli non ha, di certo, esaurito tutti gli argomenti. È ancora magnificamente in comunicazione con noi. La mia scelta di utilizzare il corpo umano come vocabolario a disposizione, come colori su una tela, è relativa al fatto che è un linguaggio che io comprendo e decido di utilizzare al fine di poter condividere le mie cose” 

 

2 Le tue opere assumono significati ulteriori a seconda del contesto in cui si trovano. Non è indifferente il rapporto tra la tua opera e il luogo dove è allestita. Sei d’accordo?

 

“Il luogo in cui l’opera viene posizionata è, addirittura, molto più importante dell’opera stessa. L’opera può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull’opera stessa. È un po’ come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. Può anche capitare di rado che un’opera possa essere centrale rispetto al contesto. Però credo nella possibilità, invece, di entrare nei luoghi in punta di piedi per puntare il dito e ricordare ai fruitori quanta bellezza c’è intorno a noi. Sono, dunque, mosso da un sentimento di profondo e grande rispetto”.

 

3 Palazzo Reale di Palermo è Patrimonio dell’Umanità. Look Down ha viaggiato e approda a Palermo. Come immagini il rapporto tra l’opera Look Down e l’ambiente circostante, Palazzo reale di Palermo, proprio vicino alla Cappella Palatina, simbolo per antonomasia del dialogo tra culture diverse, un luogo che è agli antipodi dell’indifferenza.

 

“L’opera può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull’opera stessa. È un po’ come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. Il rapporto della mia opera con Palazzo Reale è, quindi, esattamente come il rapporto che ogni visitatore può provare all’interno di questi spazi. È il rapporto di chi ha la possibilità di farsi opera d’arte. Viaggiare, muoversi, frequentare quegli ambienti, infatti, vuol dire diventare opera d’arte. Questo è il grande privilegio che questi spazi, regalati dal tempo e magnificamente custoditi, hanno la forza di concederci”.

 

4 La tua arte “comunica”. Le tue opere affrontano spesso temi sociali che pongono il fruitore dinanzi ad un interrogativo a cui non possono sottrarsi… Hai avuto modo in un modo o nell’altro di percepire le risposte del tuo pubblico? Sono quelle che ti aspettavi?

 

“Non ho mai delle aspettative rispetto a quella che può essere la risposta del pubblico al mio gesto di condivisione. Io produco un’immagine che ha una forma fisica, un titolo e dice, inevitabilmente, delle cose. Sto imparando nel tempo a sbilanciarmi sempre meno su quelli che sono i miei significati. Perché la ricchezza è quella di poter dare all’altro, attraverso la propria opera, uno spazio di intervento. La retorica dell’opera mi interessa fino a un certo punto. Mi piace immaginare che un’opera di valore sia quella in grado di ospitare i contenuti degli altri”.

 

5 Cosa consiglieresti ad un giovane aspirante artista del Liceo artistico o dell’Accademia di belle arti?

 

“Quello che posso consigliare a un giovane aspirante artista, detto da uno che non è in grado di dispensare consigli, è innanzitutto, di non preoccuparsi della dimensione artistica. Quella gli verrà, eventualmente, riconosciuta da una collettività. Piuttosto preoccuparsi dell’altro, a chi si sta comunicando, a chi si vuole comunicare qualcosa. Mettersi in una condizione di studio e di comunicazione. Comunicare attraverso la propria arte significa saper ascoltare. L’arte rimane un magnifico gesto di restituzione. Come un figlio che si mette al mondo, si dà, si restituisce. Concentrarsi solo su questo. Cosa si deve dare? Si deve dare se stessi. Occuparsi di se stessi con assoluto egoismo. Soltanto in questo modo, conoscendosi e dedicandosi a se stessi, si può fare qualcosa di buono anche per gli altri. Dedicare le proprie energie a una ricerca che sia, esclusivamente personale e prendersi del tempo. Ci vuole del tempo, infatti, per raggiungere dei risultati. Essere profondamente ambiziosi e svegliarsi con un proposito la mattina e scegliere di fare piccole cose di grande rilevanza”.

 

6 Qual è l’obiettivo che si pone la tua arte?

 

“La mia arte non deve porsi un obiettivo. Sono io che devo pormene molti per rendere la mia arte il più libera possibile. Perché sono sempre io che faccio e produco quei manufatti e devo essere, assolutamente, felice e libero nel farlo. Perché so che, soltanto, passando attraverso quella forma di libertà posso esprimermi al meglio con enorme e assoluta gratificazione. Il significato della mia vita sta nel fare. Io sono quello che faccio. È bello poter pensare che il significato di una vita possa essere l’arte. Speriamo di capirlo strada facendo. Per fortuna oggi non ho una risposta, altrimenti sarebbe una noia”.

 

7 C’è una domanda che nessuno mai ti pone a cui, invece, ti piacerebbe rispondere?

 

“Rispondere a questa domanda è pericoloso perché potrebbe generare il ripetersi di questa stessa domanda all’infinito. Invece, voglio stupirmi sentendomi fare la domanda che nessuno mai mi ha fatto. Le domande più belle, di solito, mi vengono fatte dai ragazzi perché sono domande genuine, sincere e hanno un fine direttamente utilizzabile nella loro quotidianità. Non semplicemente domande per riempire un vuoto. Io non mi sottraggo nella risposta, ma è anche vero che sono in un percorso e sto ancora imparando. Di conseguenza non sempre ho la risposta giusta. Anzi, molto di rado”.

 

8 Che sensazioni ti trasmette Palermo?

 

“Sarò in grado di poter condividere la sensazione che mi trasmette Palermo al termine di questa esperienza di installazione perché avrò modo di approfondire e frequentare. Ma sono spaventato, come sono spaventato di quei luoghi di cui so di potermi innamorare con grande facilità. Questa mia frequentazione sarà accompagnata da un sentimento di sana sofferenza, questo succede quando ti innamori dei luoghi ma poi dovrò inevitabilmente andarmene. E io sono sicuro che di Palermo mi innamorerò facilmente”. 

RYANAIR ANNUNCIA UN OPERATIVO RECORD SUMMER 24 SU PALERMO5 AEROMOBILI (500 MILIONI DI DOLLARI INVESTITI) E 41 ROTTE (DI CUI 1 NUOVA)

Ryanair, la compagnia aerea numero 1 in Europa e in Italia, ha annunciato oggi (14 febbraio) il suo nuovo operativo

record su Palermo per l’estate ‘24, con oltre 600 voli settimanali su 41 rotte, tra cui una nuova per Poznan e maggiori

frequenze su oltre 15 rotte esistenti come Barcellona, Londra, Parigi e Vienna. Questa crescita senza pari è sostenuta dall'impegno di Ryanair per l'aeroporto di Palermo, con 5 aeromobili (500 milioni di dollari di investimento) e il

supporto ad oltre 2.600 posti di lavoro nella regione (inclusi posti ben retribuiti per piloti, assistenti di volo e

ingegneri).

L’operativo Ryanair su Palermo per l’estate ‘24 offrirà:

 41 rotte totali (inclusa una nuova rotta per Poznan)

 Maggiori frequenze su oltre 15 rotte esistenti come Barcellona, Londra, Parigi e Vienna

 5 aeromobili basati - $ 500 milioni di investimento

 Oltre 3,3 milioni di pax per S24 (+6% di crescita rispetto alla stagione 2023)

 600+ voli settimanali (l’operativo più grande di sempre)

 Sostegno a oltre 2.600 posti di lavoro

Esiste un’opportunità per la Sicilia di garantire una rapida crescita dell’economia e dei passeggeri tutto l’anno, a patto

che il Governo siciliano riduca i costi di accesso e abolisca l’addizionale municipale/tassa sul turismo che ostacola la

crescita e non porta alcun beneficio per Palermo e gli aeroporti siciliani. A condizione che il Governo siciliano

abolisca l’addizionale municipale/tassa sul turismo, Ryanair è pronta a rispondere trasportando altri 3 milioni di

passeggeri in Sicilia, creando oltre 1.200 posti di lavoro aggiuntivi. Ciò garantirebbe una crescita sostanziale del

turismo e della connettività e, in ultima analisi, una riduzione delle tariffe in Sicilia, come abbiamo fatto a Trieste,

dove abbiamo lanciato una nuova base “Gamechanger” (investimento di 100 milioni di dollari) e accresciuto la

connettività del 50% a seguito della decisione della Regione Friuli-Venezia Giulia di eliminare l’addizionale

municipale/tassa sul turismo.

Per celebrare l’operativo record per la S24 a Palermo, Ryanair ha lanciato una promozione valida per 3 giorni con

tariffe a partire da € 21,99 solo su www.ryanair.com.

A Palermo, il CEO di Ryanair, Eddie Wilson, ha dichiarato:

&quot;In qualità di compagnia aerea numero 1 in Italia e a Palermo, Ryanair è lieta di annunciare il proprio operativo

record a Palermo per l’estate ‘24 con oltre 600 voli settimanali su 41 rotte, tra cui un nuovo entusiasmante

collegamento per Poznan e maggiori frequenze su oltre 15 altre rotte come Barcellona, Londra, Parigi e Vienna,

offrendo ai cittadini/visitatori di Palermo ancora più scelta per le vacanze estive alle tariffe più basse d&#39;Europa.

Tuttavia, la Sicilia soffre di una carenza in termini di connettività aerea e di capacità, e la chiave per aumentare la

capacità è ridurre i costi di accesso. Costi di accesso più bassi garantiranno maggiore capacità, più scelta e – cosa

più importante - tariffe significativamente più basse. Esiste un’opportunità per la Sicilia di garantire un incremento

della capacità e della crescita del turismo nei prossimi 5 anni, a condizione che il Governo siciliano abolisca

l’eccessiva addizionale municipale/tassa sul turismo che sta ostacolando la crescita della connettività e del settore

turistico dell’isola. A seguito della recente decisione della Regione Friuli-Venezia Giulia di abolire l’addizionale

municipale/tassa sul turismo dal 1° gennaio 2024, Ryanair ha lanciato una nuova base a Trieste e ha aggiunto una

crescita del 50% per l'estate 2024 nell’ambito di una visione complessiva condivisa per ridurre i costi di accesso e raddoppiare passeggeri e turismo in entrata nei prossimi 5 anni.

Tocca ora al Governo siciliano abolire l’addizionale municipale/tassa sul turismo che non esiste in destinazioni

turistiche simili come le Canarie, le Baleari, Cipro o Malta. Se l’addizionale municipale/tassa sul turismo venisse

abolita, Ryanair sarebbe pronta a rispondere come abbiamo fatto a Trieste, accelerando la connettività e la crescita

del turismo sull’isola, aggiungendo oltre 3 milioni di passeggeri in più, creando 1.200 nuovi posti di lavoro,

potenziando la connettività nazionale e internazionale e, infine, offrendo tariffe più basse per cittadini/visitatori della Sicilia.

Per celebrare l’operativo record per la Stagione 2024 a Palermo, Ryanair ha lanciato una promozione valida per 3 giorni con tariffe a partire da € 21,99 solo su www.ryanair.com.

 

Salvatore Burrafato, presidente di Gesap, società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino

di Palermo ha dichiarato:

“Una grande città come Palermo, un grande territorio come la sua area metropolitana hanno bisogno di un grande

vettore aereo per sostenere la crescita economica e sociale e continuare a incrementare quei flussi turistici che

rappresentano una fondamentale chiave di sviluppo. Per questa ragione, Gesap ha deciso di rinnovare la sua fiducia a Ryanair, il principale operatore globale del segmento low cost. Ryanair ha presentato una campagna molto articolata, rafforzando i voli e confermando le frequenze, introducendo una nuova rotta. Siamo convinti che questo operativo, il più esteso che sia mai stato applicato allo scalo palermitano, sia un efficace strumento per

accompagnare la crescita degli indicatori positivi sull’attrattività di Palermo e della sua area metropolitana”.

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DEL MALATO.

«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18). Fin dal principio, Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria. Penso ad esempio a quanti sono stati terribilmente soli, durante la pandemia da Covid-19: pazienti che non potevano ricevere visite, ma anche infermieri, medici e personale di supporto, tutti sovraccarichi di lavoro e chiusi nei reparti di isolamento. E naturalmente non dimentichiamo quanti hanno dovuto affrontare l’ora della morte da soli, assistiti dal personale sanitario ma lontani dalle proprie famiglie. Allo stesso tempo, partecipo con dolore alla condizione di sofferenza e di solitudine di quanti, a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, si trovano senza sostegno e senza assistenza: la guerra è la più terribile delle malattie sociali e le persone più fragili ne pagano il prezzo più alto. Occorre tuttavia sottolineare che, anche nei Paesi che godono della pace e di maggiori risorse, il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Questa triste realtà è soprattutto conseguenza della cultura dell’individualismo, che esalta il rendimento a tutti i costi e coltiva il mito dell’efficienza, diventando indifferente e perfino spietata quando le persone non hanno più le forze necessarie per stare al passo. Diventa allora cultura dello scarto, in cui «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” – come i nascituri –, o “non servono più” – come gli anziani» (Enc. Fratelli tutti, 18). Questa logica pervade purtroppo anche certe scelte politiche, che non riescono a mettere al centro la dignità della persona umana e dei suoi bisogni, e non sempre favoriscono strategie e risorse necessarie per garantire ad ogni essere umano il diritto fondamentale alla salute e l’accesso alle cure. Allo stesso tempo, l’abbandono dei fragili e la loro solitudine sono favoriti anche dalla riduzione delle cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare. Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento. Esso colpisce la persona in tutte le sue relazioni: con Dio, con sé stessa, con l’altro, col creato. Tale isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine in tutti i passaggi cruciali della vita. Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre. Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo. A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi. In questo cambiamento d’epoca che viviamo, specialmente noi cristiani siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento. E così cooperiamo a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione. Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne.

 

Roma, San Giovanni in Laterano, 10 gennaio 2024 FRANCESCO

Dieci minuti di applausi al Teatro Massimo di Palermo per il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro. Ovazioni per gli interpreti e per la trascinante direzione del Maestro Daniel Oren. Dedica alla memoria di Claudio Abbado nel decennale della scomparsa.

Comincia con una dedica commossa del sovrintendente Marco Betta alla memoria del Maestro Claudio Abbado, la serata che ha visto il ritorno sul palco del Teatro Massimo di Palermo, dopo aver girato il mondo, di Rigoletto, l’allestimento del melodramma di Verdi diretto nel 2018 da John Turturro e realizzato dal Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di Liègi e la Shaanxi Opera House cinese. Un ritorno accompagnato da applausi a scena aperta e bis reclamati a gran voce che ha visto sul podio uno dei più grandi direttori della scena internazionale, il Maestro Daniel Oren, calamitare l’attenzione del pubblico con la sua appassionata e trascinante direzione dell’Orchestra del Teatro Massimo. Dieci minuti di applausi per gli interpreti: dal baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, già indimenticabile Rigolettonel 2018, al soprano Giuliana Gianfaldoni, applauditissima Gilda, che insieme a Enkhbat ha regalato al pubblico il bis di “sì, vendetta, tremenda vendetta”, al tenore peruviano Ivan Ayon Rivas, nel ruolo del Duca di Mantova, e per la regia dell’opera, ripresa dalla giovane e affermata regista Cecilia Ligorio, che aveva già affiancato Turturro nell’allestimento di cinque anni fa. Di livello tutto il cast che ha visto negli altri ruoli Agostina Smimmero (Giovanna); Aleksei Kulagin (Sparafucile); ValeriaGirardello (Maddalena); Massimiliano Chiarolla (Borsa); Alessio Verna (Marullo); Italo Proferisce (Ceprano); Nicolò Ceriani (Monterone); Emanuela Sgarlata (Contessa di Ceprano/Paggio); Enrico Cossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte). Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia è di Giuseppe Bonanno. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau. Le repliche dell’opera, in scena fino al 28 gennaio,vedranno nel cast alternativo il baritono ispano-americano Daniel Luis De Vicente nel ruolo del titolo, il tenore Ioan Hotea, di ritorno a Palermo dopo I Capuleti e i Montecchi, in quello del Duca di Mantova, mentre Gilda è il soprano palermitano Federica Guida che torna sul palcoscenico del Massimo dopo il successo come Musettanella Bohème dell’anno scorso.

Domenica 28 gennaio alle 17:30 Rigoletto tornerà anche nella riduzione per i più piccoli con Bambini all’Opera, il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni) alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene narrata la trama, si ascoltano brani dell’opera, e alla fine i bambini assistono in Sala Grande allo svolgimento dello spettacolo. Animazioni teatrali di Gisella Vitrano; interventi cantati di Sonia Sala; illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro.

The Funeral Party, ultimo libro di Francesco Piazza per Pondera Verborum

E tu a cosa senti di dover fare il funerale? E’ questo il file rouge che unisce i diversi contributi di The Funeral Party, il libro nato da un’idea di Francesco Piazza, edito da Pondera Verborum, casa editrice indipendente di Alessandro Chiodo.

Cinquanta personalità del panorama culturale italiano e internazionale, invitate dall’ architetto e curatore indipendente Francesco Piazza, hanno provato a rispondere a questa tutt’altro che semplice domanda, con un loro personale “epitaffio” dedicato a ciò che sta pian piano scomparendo, usando il linguaggio a loro più affine: prosa poesia, arte figurativa.

“Oggi, a cosa senti di dover fare il funerale? Ho rivolto questa domanda a scrittori, artisti, curatori, giornalisti, poeti, critici, filosofi, musicisti, uomini di Chiesa, economisti e antropologi- dichiara Francesco Piazza, autore di The Funeral Party - con la convinzione che ognuno di noi sia chiamato a riflettere sulla trasformazione in corso nei valori culturali e sociali della contemporaneità”.

The Funeral Party è una raccolta di idee, concetti, competenze, passioni, col desiderio di restituire alle scienze, sia umanistiche sia scientifiche, il loro significato primo: incentivare lo sviluppo sociale, spirituale, culturale e scientifico della nostra società. Un funerale, quindi, inteso come atto commemorativo, richiamo alla propria identità sociale ma anche come atto trasformativo, aprendo la strada ad una rinascita culturale e sociale più consapevole e significativa.

The Funeral Party è una provocazione, ma anche un modo per riflettere sulla dispersione delle certezze che avevamo fino a poco tempo fa. È un invito a partecipare ad un’azione collettiva per costruire un “memoriale” dedicato a ciò che abbiamo perso e che diventi l’ideale manifesto culturale di un modus operandi volto a recuperare tutto quello che ancora è possibile salvare.

“È essenziale il contributo di tutti, al fine di fissare nella memoria il nostro tempo, renderci consapevoli testimoni del contesto storico e socioculturale che stiamo attraversando- conclude l’autore- e, non da ultimo, conservare quella lucidità mentale che ci consenta di affrontare e denunciare le lacune dell’agire umano, celebrandone però, allo stesso tempo, anche la grandezza”.

Funeral Party è edito da Pondera Verborum, progetto editoriale indipendente di Alessandro Chiodo.

I contributi di “The Funeral Party” sono di: Antonio Allegra, Roberto Amoroso, Davide Anzaldi, Francesco G. Arecco, Paolo Assenza, Hadeel Azeez, Saverio Bafaro, Marco Bettio, Valentina Biasetti, Valentino Bobbio, Simona Brunetti, Gesualdo Busacca, Leonardo Caffo, Davide Camarrone, Avarino Caracò, Alessandro Chiodo, Francesca Corrao, Luca Coser, Cristina Costanzo, Alberto Dambruoso, Piero De Grossi, Giorgio Distefano, Enzo Fiammetta, Francesco Fossati, Marios Fournaris, Pietro Gaglianò, Giacomo D. Ghidelli, Maria Kalogirou, Michaelis Karaiskos, William Kentridge, Dario La Mendola, Alfonso Leto, Andri Snær Magnason, Danilo Maniscalco, Desirée Maida, Mario Margani, Dom McHost, Carlo Micheli, Edoardo Milesi, Giorgos Pistas, Chiara Rapaccini, Serena Ribaudo, Mustafa Sabbagh, Davide Sapienza, Cosimo Scordato, Vania Elettra Tam, Antonello Tolve, Samantha Torrisi, Cesare Viel, Maurizio Vitella.

Francesco Piazza, Palermo 1965. Curatore indipendente, architetto, Ph.D in Disegno industriale, arti figurative ed applicate. La sua ricerca curatoriale si è focalizzata nel tempo sul ruolo della memoria nella costruzione dell’identità contemporanea e sui fenomeni culturali legati alla globalizzazione e lo sviluppo di nuovi media.

Qui il link per maggiori info sul libro : https://www.amazon.it/Funeral-Party-Francesco-Piazza/dp/B0CRYRK3R7

RIBELLIONE ANIMALE

Ribellione Animale entra nella Cattedrale di Palermo per portare un messaggio d'amore e di

riflessione sul rispetto che meritano tutte le creature che vivono con noi sul pianeta in un

periodo di crisi climatica ed ecologica.

La sera di domenica 24 dicembre, la vigilia del Natale, un'attivista di Ribellione Animale è

entrata all'interno della Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine

Maria Assunta e prima che iniziasse la messa ha aperto uno striscione con su scritto "Ogni

creatura nasce sacra", portando un messaggio di amore e speranza per il futuro del pianeta

e degli animali che lo abitano. L'obiettivo portare all'attenzione della chiesa e delle persone

presenti la consapevolezza sulla necessità di trasformare il sistema alimentare attuale verso

uno a base vegetale per contrastare la crisi climatica ed ecologica e in pace con gli altri

animali.

Le tradizioni del Natale sono solite infatti arricchire molto il reparto zootecnico, il cui dannoso

impatto ambientale è causato principalmente dagli allevamenti intensivi e dalle attività ittiche,

le quali utilizzano le risorse indispensabili al mantenimento degli ecosistemi.

Più di 70 miliardi di animali ogni anno vengono nutriti e uccisi con risorse che potrebbero

soddisfare per tre volte la domanda alimentare umana. A titolo esemplificativo, solo in

Lombardia ci sono più suini che esseri umani; la Pianura Padana, non a caso, è la zona più

inquinata di tutta Europa (1).

Questo dimostra l’inefficienza di un modello alimentare che privilegia il profitto di poche

industrie. Chiamare “sostenibile” l’industria dell’allevamento è un paradosso se si vuole

veramente attuare una politica di sicurezza alimentare e climatica in Italia e nel mondo.

L’Unione Europea ogni anno finanzia il settore zootecnico versando circa 30 miliardi di euro

tramite i fondi pubblici della PAC (Politica Agricola Comune) incentivando attività devastanti

per gli ecosistemi (2).

1 Essere Animali, Allevamenti intensivi in Italia: sono quasi tutti al nord, 2021

2 Greenpeace, Soldi pubblici “in pasto” agli allevamenti intensivi, 2019.

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La protesta si inserisce nel contesto della campagna nazionale, “Futuro Vegetale”, iniziata il

31 marzo del 2023 con delle azioni coordinate all’interno di alcune catene della Grande

Distribuzione Organizzata.

Le attiviste chiedono al Governo Italiano una transizione del sistema alimentare attuale

verso uno a base vegetale, alla luce del significativo impatto climatico ed ecologico che ha

l’industria zootecnica in Italia e nel mondo.

Tra le misure che chiediamo al Governo Italiano vi è la rimozione dell’IVA al 22% sui prodotti

di prima necessità a base vegetale, penalizzando quelli che hanno un alto impatto

ambientale. Inoltre chiediamo la sospensione dell’apertura e dell’ampliamento di nuovi

mattatoi e allevamenti, in modo tale da redistribuire i sussidi destinati all’industria zootecnica

alla transizione agroecologica delle aziende italiane.

"In questa giornata che per molti è considerata importante e durante un periodo così difficile

di guerre e conflitti sanguinosi, di crisi climatica ed ecologica, vogliamo ricordare qual era il

modo di amare di Gesù: dare la sua vita per l'altro" racconta Geo, attivista di Ribellione

Animale, "un amore, quindi, che lascia libero l'altro. Indipendentemente dalla specie di

appartenenza. L'amore di Gesù non è possessivo, ma puro e rispettoso. Per questo oggi noi

abbiamo il dovere di cambiare per il pianeta e le creature che lo abitano. Oggi più che mai è

importante estendere ed oltrepassare le barriere mentali che ci allontanano dalle altre

creature su questo bellissimo pianeta. La nostra speranza oggi è quella di riuscire a vivere in

pace con le altre specie animali".

Si tratta di un tema trattato scarsamente: “La Chiesa ha un'importante responsabilità a

riportare l'attenzione sulla crisi climatica ed ecologica. Il Papa con le sue encicliche Laudato

Sì si rivolge a noi parlando della necessità di un'ecologia integrale, in cui la preoccupazione

per la natura, l'equità, la gioia e la pace interiore non possono essere separabili. Per ciò è

nostro dovere come specie umana attuare un profondo cambiamento delle nostre tradizioni

culinarie per gli animali che abitano gli ecosistemi e quelli che vengono rinchiusi nelle gabbie

degli allevamenti. Ogni creatura nasce sacra e merita rispetto.”

Santo Stefano e la Befana con il presepe vivente a Partanna Mondello

L’annunciazione, la nascita di Gesù: la storia vissuta a Betlemme nella rappresentazione vivente proposta dal gruppo artistico della parrocchia “Santa Maria degli Angeli”

(associazione Dona un Sorriso) presso il ranch “Al Boschetto” di via Santocanale a Partanna Mondello il 26 dicembre e il 6 gennaio dalle ore 17 alle 19,30.

“Il presepe suscita sempre stupore e meraviglia, rappresentare la nascita di Gesù e un momento di gioia.

Dall’annunciazione dell’Angelo alla nascita di Gesù, la rappresentazione vivente ci aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme e che ci coinvolge nella storia della Salvezza”, commenta così Giuseppe Gottuso presidente del gruppo artistico Giovanni Paolo II.

“La trasformazione di un boschetto nella piccola Betlemme grazie a tutto il gruppo ma in particolare - sottolinea Gottuso - allo scenografo Antonino Gottuso, all’aiuto scenografo Luigi Inguglia, a Giuseppe Labarbera e ad Agostino Salvato. Sarà possibile ammirare il villaggio costruito con capanne di legno le luci soffuse, i vestiti dell’epoca, i mestieri rappresentativi: il falegname, il maniscalco, il ricottaio, la bottega del vino, il fornaio, la massaia ecc… che faranno rivivere dei momenti indimenticabili della vita di Gesù.

Tanti gli attori intervenuti (perché i personaggi sono circa cento) - aggiunge Gottuso - in particolare voglio citare “Gesù Bambino” interpretato Salvatore Noto, 

“La Madonna” ovvero Ginevra Mileci, “San Giuseppe” ruolo fatto da Salvatore Ingrassia, i pastori del formaggio con ricotta fresca dal latte munto al momento dalla pecora Antonino Barone, Francesco Matera e Giuseppe Giacalone, i maestri del pane Angelo Patti e Francesco Camarda, i maniscalchi Roberto Gottuso, Riccardo Giacalone e tanti altri”. Il gruppo artistico parrocchiale Giovanni Paolo II mette in scena da 57 anni la passione di Gesù e da 3 anni si occupa anche di realizzare nello stesso luogo il presepe vivente “la cosa bella e significativa è che nello stesso punto dove mettiamo Gesù in croce in occasione della Pasqua lo facciamo rinascere in occasione del Natale”, conclude Gottuso.

Arriva a Palermo la pizza di Fud

Ieri, 14 dicembre 2023, alla vigilia del suo compleanno, Fud Bottega Sicula ha aperto al pubblico le porte della sua pizzeria a Palermo, un nuovo spazio, situato accanto all'attuale locale in piazza Olivella, progettato dall’architetto André Ballà in linea con lo stile industriale degli altri locali, in un connubio di materiali naturali, legno e pietra.

Le proposte della Pizzeria Fud di Palermo si rifanno al successo e alla semplicità del menù già amato a Catania e realizzato grazie alla collaborazione con Ciro Salvo, figura di spicco e di rottura nella tradizione della pizza napoletana. Ricette che uniscono sapientemente i gusti siciliani alla qualità di un impasto impeccabile.

“Così come undici anni fa abbiamo iniziato con la pizza nella bottega di Catania – spiega Andrea Graziano che di Fud è l’ideatore - oggi la portiamo a Palermo dedicandole un luogo ad hoc dove mangiare semplicemente questo prodotto buono, confortevole, trasversale, che unisce tutte le generazioni e gli strati sociali, che  supera ogni tendenza e sempre vivrà. Non ci interessa regalare un’ “esperienza”, vogliamo fare la pizza. Ci sono ottime realtà che propongono pizza contemporanea ed evolutiva. Noi vogliamo cantare fuori dal coro ritornando alle origini: farina, lievito e acqua sono le uniche innovazioni che vogliamo perseguire”. Una dichiarazione chiara per  rivendicare la necessità di proporre una cucina autentica, genuina e senza fronzoli.

Dello stesso parere anche il socio palermitano storico, Gianluca Cigna: “Sentiamo forte la necessità di ritornare alla tradizione. Siamo convinti, infatti, che pochi ingredienti permettano di assaporare al meglio un buon impasto, ecco perché nella pizzeria di Fud proponiamo pizze classiche che soddisfano i gusti di tutti, senza esagerazioni o derive gourmet, termine ormai più di moda che di concetto”.

Insomma, nessun abbinamento azzardato, senza per questo legarsi esclusivamente alle pizze tradizionali, con un unico imperativo: quello di utilizzare solo ingredienti scelti con cura, per godere essenzialmente del piacere di mangiare una pizza ben fatta. E gli ingredienti sono quelli a cui Fud ci ha da sempre abituati, fortemente legati ai produttori siciliani. Nel menù del nuovo locale, per esempio, oltre ai classici già presenti a Catania, troveremo la PataNebrodi, una sorta di pan y tomane siculo: base  sottile e croccante condita con acqua di pomodoro, erbe aromatiche siciliane e prosciutto crudo riserva ghiande 36 mesi di Luisa e Bastiano Agostino di Mirto, in provincia di Messina.

Semplicità e genuinità anche nella scelta dell’ambiente, caldo e confortevole, dove il forno e il banco di lavorazione accolgono il cliente in maniera immediata. Qui è possibile gustare la pizza comodamente seduti ai tavolini del dehors, o prenderla da asporto o, ancora, farla arrivare a casa tramite il servizio di delivery.

L’evento di apertura, svoltosi alla presenza di amici di Fud e di giornalisti, è stato all’insegna del più tradizionale degli abbinamenti, quello pizza-birra. Si sono infatti degustate le proposte del menù insieme alle birre di Tarì, Bruno Ribadi e del Birrificio T21, una realtà di inclusione e solidarietà con cui Fud ha intrapreso da poco una collaborazione presentata durante l’evento.

SPAZIO ACROBAZIE

Si è ufficilamente inaugurato, nell’area verde della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone di

Palermo, OUT OF STOCK, il wall painting dell’artista Paolo Gonzato realizzato in collaborazione con il

gruppo composto da persone detenute, operatori socio-sanitari, operatori culturali e docenti universitari

in occasione del progetto biennale Spazio Acrobazie. Laboratorio produttivo e di riqualificazione

attraverso la mediazione artistica (2022-2024), a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, e promosso da

Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia.

Il murales, dai motivi geometrici di cm200x3000, è stato concepitro durante il ciclo di workshop tenuto da

Paolo Gonzato all’interno del polo didattico dell’ala V dell’Ucciardone tra settembre 2022 a marzo 2023, con

l’obiettivo di favorire l’incontro tra le persone detenute e i familiari attraverso un intervento artistico

mirato a connotare positivamente il giardino destinato prevalentemente ai minori.

Partendo dalla “griglia geometrica” e dalla serie OUT OF STOCK che caratterizza la ricerca artistica di Paolo

Gonzato, sono stati sperimentati forme e colori attraverso attività individuali e di gruppo che hanno guidato

nella composizione finale dei pattern del wall painting, alternando progettualità ed elementi di casualità:

una sorta di partitura musicale, la cui armonia trasmette la fiducia nell’entropia generata dalle dinamiche

tra le persone. Le varie fasi, dall’ideazione alla maquette, alla progettazione finale, sono state il frutto di

processi collaborativi documentati, che hanno coinvolto attivamente i partecipanti nella produzione

dell’intervento su grande scala dove hanno trovato spazio i contributi di tutti.

Il progetto Spazio Acrobazie mira a creare un innovativo modello di “servizi”, che utilizzando l’arte e la

creatività come occasione di formazione, di riqualificazione degli spazi detentivi e come pratica produttiva

in grado di migliorare l’immagine e il posizionamento di quanto prodotto dal sistema carcerario, funzioni

da cerniera tra il dentro e il fuori.

Attraverso la formula del workshop con l’artista, ci si focalizza sulle aree comuni degli spazi detentivi che

necessitano di essere nuovamente risemantizzati (sala d’attesa, aree verdi, spazi ricreativi), operando anche

in esterno con interventi di giustizia riparativa, dove la riqualificazione vuole essere una forma di

risarcimento per la comunità: un valore che dai luoghi si trasferisce alle persone, utilizzando proprio l’arte

come modello formativo in grado di favorire l’acquisizione di nuove competenze relazionali.

Costruito su tre target differenti - detenuti con pena definitiva; minori; e detenuti in esecuzione penale

esterna -, e in collaborazione con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia, il

progetto prevede l’intervento nella Casa di Reclusione Calogero Bona - Ucciardone e nell'Istituto Penale

per Minorenni Malaspina degli artisti Francesco Arena, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Paolo Gonzato, il

duo Genuardi/Ruta, Marzia Migliora, Andrea Sala e Francesco Simeti.

Dall’avvio del progetto con Paolo Gonzato, sono già stati riqualificati degli spazi ricreativi del carcere

Minorile da parte del duo artistico Genuardi/Ruta, che sta attualmente progettando sempre con i minori

una palla che sarà distribuita con il marchio Spazio Acrobazie, in collaborazione con Palermo Football Club.

L’artista Marzia Migliora sta invece tenendo un ciclo di workshop al Museo Riso di Palermo destinato alle

persone in esecuzione penale esterna, che si concluderà con la pubblicazione di un libro/manuale che

racconterà con disegni, testi, e illustrazioni, l’apprendimento di nuove competenze pratiche e filosofiche.

Spazio Acrobazie recupera le buone prassi del precedente progetto, L’Arte della Libertà, proseguendo

l’esperienza delle lezioni di arte contemporanea in carcere, l’attivazione di laboratori settimanali con artisti e

figure del mondo dell’arte, della giustizia e del sociale, e le visite guidate nei luoghi culturali, studiando

nuovi format: visite guidate a distanza, mostre e rassegne di cinema in carcere, ciclo di incontri sul diritto

in collaborazione con L’Università di Palermo e il Tribunale di Palermo. Tra le novità, l’attivazione di un

laboratorio all’interno del Museo d’Arte Contemporanea Palazzo Riso di Palermo, che ha l’obiettivo di

coinvolgere in modo nuovo le diverse fasce della popolazione carceraria e di progettare per la prima volta

attività a misura delle famiglie, creando dei “presidi artistici” sia all’interno delle strutture detentive che

all’esterno; e l’ideazione del marchio Spazio Acrobazie, etichetta con cui verrà veicolata una collezione di

oggetti a tiratura limitata, realizzata dagli artisti in co-progettazione con i detenuti, che attraverso 4 borse

lavoro (work experience) parteciperanno sia alla parte ideativa che a quella produttiva, per stimolare e

facilitare la loro entrata nel mondo del lavoro. Una sperimentazione per avviare nuove strategie di autoproduzione

e di distribuzione, attivando partnership tecniche con le imprese e collaborando con il circuito

del design e dell’arte contemporanea per promuovere e rendere sostenibile il progetto.

Commenta così Fabio Prestopinio, direttore della Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone:

«ll wallpainting di Paolo Gonzato, realizzato nell’area verde in occasione del progetto Spazio Acrobazie, è in

continuità con le progettualità agite in questa struttura dove da tempo sosteniamo gli interventi di

riqualificazione attraverso la pratica artistica. Si tratta di una riflessione che tocca il tema della qualità dello

spazio e delle relazioni, partendo dal miglioramento dei luoghi dove si incontrano i familiari più stretti ed i

figli e dalla capacità dell’arte di coinvolgere le persone detenute in processi di cambiamento attraverso

l'espressione guidata di quanto, a volte inconsapevolmente, ciascuno di noi porta dentro di sé». Al

contempo il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore aggiunge: «Fondazione Sicilia ha sempre

sostenuto iniziative attraverso cui far conoscere ed apprezzare opere artistiche all’interno dei luoghi di

detenzione. Il wall painting, promosso da Paolo Gonzato, ne è un esempio virtuoso, poiché è portatore di

innumerevoli messaggi positivi, quali la collaborazione tra detenuti, operatori culturali e docenti

universitari, l'incontro con le famiglie e la valorizzazione di un giardino destinato ai minori. Si tratta di

manifestazioni che dimostrano, in modo concreto, che l'arte, se condivisa, è realmente in grado di

migliorare ed arricchire sia l'ambiente che le persone».

PAOLO GONZATO (Busto Arsizio 1975; vive e lavora a Milano)

La ricerca di paolo Gonzato si rivolge da sempre alla trasformazione e alla marginalità, rientrando nel

concetto di arte estesa, e interfacciandosi con il design, l'editoria e la moda, attraverso l’impiego di vari

media. La serie di lavori dal titolo OUT OF STOCK, che realizza dal 2003, e la più recente Baracche, riflettono

sul tema della precarietà, del caso e dell'effimero. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e

private italiane e internazionali. Ha preso parte a progetti della Biennale d'arte e architettura a Venezia e

Berlino oltre che a residenze artistiche, a premi, tenendo workshop in musei e istituzioni. Dal 2012 è

rappresentato dalla galleria APALAZZO dove nel 2023 presenterà la sua mostra personale.

Sono partner del progetto: Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia | Istituto

Penale per Minorenni Malaspina - Palermo | Casa di Reclusione Ucciardone Calogero di Bona - Palermo |

ASP di Palermo | Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari - Museo Pasqualino Noto |

GAM di Palermo | Cultural Welfare Center | Fondazione Teatro Massimo | Next - Nuove Energie X il

Territorio | Palermo Mediterranean Gateway (PMG) | Museo Riso e Palazzo Abatellis | Cricd – Centro

Regionale Inventario, Catalogazione e Documentazione | Palermo Football Club.

Diventano 8 le Case Editrici che hanno pubblicato le “Novelle brevi di Sicilia”: un primato letterario internazionale!

Anche PandiLettere edizioni di Roma pubblica “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani” e le presenta al Festival del Libro di Roma “Più libri più liberi”

 

Anche la Casa Editrice PandiLetteredell’editore romano Lara Di Carlo ha pubblicato le “Novelle brevi di Sicilia”dello scrittore palermitano Andrea Giostra che saranno presentate al Salone del libro di Roma, Più libri più liberi, dal 6 al 10 dicembre 2023. 

Adesso sono 8 le Case Editrici che hanno pubblicato la raccolta che Rai Radio 1, nella puntata di “Auditorium”del 31 maggio 2023, ha definito “Il caso letterario delle Novelle brevi di Sicilia”, e il “Giornale di Sicilia”, storico quotidiano dell’isola, in un articolo dell’8 febbraio 2021, le ha definite “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani”.

 

Dice a tal proposito Lara Di Carlo: «La nostra Casa Editrice ha deciso di pubblicare questa raccolta di Novelle perché ritengo, quale editore, che questo libro è un vero gioiellino e amo le sfide; tant’è che ci ho voluto inaugurare una collana particolarmente invitante: Tartine (una collana di raccolte di racconti tascabili e illustrate). – e continua – Quello che di particolare hanno queste storie e che sono dei veri e propri quadretti di scene di vita quotidiana siciliana dal “sapore” genuino, autentico e per questo indimenticabile (non a caso la nostra illustratrice Fabiana Castellani, in accordo con la nostra grafica Elisa Martino, ha scelto di racchiudere i titoli di ogni novella in una cornice in perfetto stile siciliano).»

Le Novelle brevi di Sicilia, come viene raccontato ne “La storia letteraria delle Novelle brevi di Sicilia” (vedi file allegato), stanno avendo e hanno avuto negli anni un successo incredibile di lettori e di persone che si sono appassionate a queste brevi immagini di vita di Sicilia. A questo proposito continua l’editore Lara Di Carlo: «Stanno avendo tanto successo, con centinaia di migliaia di lettori e con 38 tra attrici e attori che hanno recitato una o più Novelle, perché sono delle storie umane che suscitano continuamente emozioni. A tal proposito l’aspettativa che ho quale editore è che i nostri lettori apprezzino questa nuova veste grafica e editoriale delle Novelle brevi di Sicilia perché è perfettamente in linea con le splendide miniature siciliane che ha dipinto Andrea Giostraattraverso la sua scrittura in questo libro.»

 

Sinossi:

Quelle che leggerete sono delle novelle brevi, anzi, brevissime, di vita di Sicilia, di vita di siciliani, di vita vera e raccontata spontaneamente senza mediazioni linguistiche; che non vogliono rappresentare metafore o meta-significati. Sono delle piccole storie e rappresentano quello che dicono, quello che leggerete. Rappresentano la mia esperienza diretta, vissuta in prima persona e che ho scritto di getto tra il 2007 e il 2010 con il mio vecchio Nokia E90, oggi da museo di archeologia informatica. Il senso, la morale, se c'è un senso o una morale da dare, li darà il lettore che le leggerà.

 

I NUMERI DELLE “NOVELLE BREVI DI SICILIA”:

8 = Le Case Editrici che hanno pubblicato le Novelle

38 = Gli artisti (attrici e attori) che hanno letto una o più Novelle

150 = Le recite e interpretazioni degli artisti che hanno letto le Novelle

oltre 500 MILA = Le persona che hanno letto o ascoltato la recita di almeno una Novella

oltre 100 = Le recensioni che hanno avuto le Novelle da parte di lettori, scrittori e critici letterari

oltre 80 = Le interviste di Andrea Giostra sulle Novelle e sui suoi scritti

 

La copertina:

La copertina della pubblicazione di “PandiLettere” è stata realizzata dalla illustratrice Fabiana Castellani in accordo con la grafica della Casa Editrice Elisa Martino.

 

Il libro:

Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, PandiLettere Edizioni, ROMA, novembre 2023

https://www.pandilettere.com/nostrilibri/novellebrevidisiclia

https://amzn.eu/d/aOfztgD

DALLE ATTIVITA' SPORTIVE ALLA FORMAZIONE,AL VIA IL PROGETTO “SPORT DI TUTTI – QUARTIERI” Da martedì 5 dicembre corsi sportivi e doposcuola all'istituto Gesù Adolescente di Via Di Blasi

Attività sportive che vanno dal calcio alla pallamano, dal basket alla ginnastica dolce per adulti, ma anche servizi di doposcuola, corsi di ceramica per disabili e incontri di formazione col nutrizionista. In 150 prenderanno parte, da martedì 5 dicembre, all'Istituto Salesiano Gesù Adolescente di Palermo al progetto “Sport di tutti – quartieri”, coordinato e gestito dalla ASD Polisportiva Giovanile Salesiana “Villaurea”.

Due anni intensi di attività che vedranno coinvolti giovani, istruttori, allenatori, formatori e anche un nutrizionista. La PGS Villaurea, che da 50 anni opera a servizio dell’Istituto dei Salesiani, è stata una delle due ASD palermitane e una delle cinque siciliane ad aggiudicarsi  il bando dell'iniziativa voluta dal Ministero per lo Sport e i Giovani, realizzata in collaborazione con Sport e salute Spa, che ha lo scopo di supportare le realtà che operano in contesti territoriali difficili, in collaborazione con altri soggetti operanti sul territorio, utilizzando lo sport e i suoi valori educativi come strumento di sviluppo ed inclusione sociale. Un progetto che punta a favorire l’alleanza educativa tra il sistema sportivo e il sistema del Terzo Settore grazie a presidi al servizio delle comunità di riferimento.

“L'istituto salesiano di Gesù Adolescente, con la sua ASD PGS Villaurea, è un riferimento per il quartiere – afferma don Arnaldo Riggi, direttore dell'istituto e presidente della PGS - Un territorio che guarda agli spazi della nostra Casa non solo come a un luogo di aggregazione e di socializzazione ma anche di crescita e di formazione. Facciamo i conti con situazioni di disagio, di emarginazione e di povertà educativa e di esclusione sociale. Rientra nella nostra missione salesiana il compito di coinvolgere i giovani a rischio di emarginazione e di criminalità che vive il quartiere e il territorio limitrofo. E questo può essere fatto – conclude Riggi - attraverso lo sport, la promozione di stili di vita sani, di corretta alimentazione e di attività fisica costante”.

Tra le attività sportive che saranno avviate con il supporto di allenatori e istruttori ci sono: calcio a 5, pallamano, basket, pallavolo, basket in carrozzina, ginnastica dolce per adulti. Ma ci sono anche attività come il plogging, ovvero la raccolta rifiuti “in cammino” nei parchi, servizio di doposcuola, ceramica per disabili e incontri di formazione con il nutrizionista.

Folto il numero di enti partner: Salesiani per il Sociale, Ispettoria Salesiana Sicula – Oratorio Centro Giovanile Villaurea, Associazione Cnos/Fap Palermo, l'istituto Salesiano Don Bosco, la V Circoscrizione del Comune di Palermo, l'assessorato allo Sport del Comune di Palermo, l'associazione a Braccia Aperte di Camporeale, l'associazione Santa Chiara, la PGS Don Bosco Ranchibile.

L'iniziativa sarà presentata lunedì 4 dicembre alle 18:00 al Teatro Savio di via Evangelista Di Blasi 102/b. Un incontro, moderato dal giornalista Giovanni Villino, che vedrà anche la partecipazione di rappresentanti delle federazioni sportive, del mondo dell'associazionismo, della politica e del terzo settore, tra i quali il noto ex calciatore siciliano Totò Schillaci.

Uici, prevenire le patologie oculari per ridurre gli incidenti stradali

La maggior parte è correlata a problemi della vista, come è emerso durante la presentazione, a Palermo, del progetto “Occhio alla Salute” finanziato dall’Assessorato regionale alla Famiglia e dal Ministero per le Politiche sociali. Il saluto dell’assessore Nuccia Albano e gli interventi del presidente nazionale dell’Unione ciechi, Mario Barbuto, del segretario dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, Tiziano Melchiorre, di Maria Francesca Oliveri e Giorgio Silvestro, rispettivamente, presidente e segretario regionale dell’Uici, e dell’oftalmologo legale Alberto Cusimano. Le 48.000 visite nel 2022 e gli screening con l’Unità mobile davanti all’Assessorato

 

“Questo progetto è la testimonianza della fiducia delle Istituzioni regionali nel ventennale impegno dell’Uici per la prevenzione di quelle malattie oculari che, secondo studi divulgati anche dall’Aci, sono strettamente correlabili con il 60% degli incidenti stradali”.

Lo ha detto Maria Francesca Oliveri, presidente del Consiglio regionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti presentando a Palermo, nella Sala Bonsignore dell’Assessorato regionale alla Famiglia, ente finanziatore con il Ministero per il Lavoro e le Politiche sociali, il progetto “Occhio alla Salute – Prevenzione, screening e analisi delle patologie oculari”.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano, e quelli della dirigente generale del Dipartimento, Maria Letizia Di Liberti, hanno preso la parola Mario Barbuto, presidente nazionale sia dell’Uici, sia dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità, il segretario generale di quest’ultima, Tiziano Melchiorre, l’oftalmologo legale Alberto Cusimano e il segretario regionale dell’Unione, Giorgio Silvestro.

Barbuto, collegato da remoto, ha sottolineato che l’Uici è “alfiere della Salute pubblica perché intende salvaguardare il bene prezioso della vista attraverso la diffusione della cultura della prevenzione primaria delle patologie oculari”. E ha aggiunto che “prevenire costa molto meno che curare, riabilitare, fornire assistenza e accompagnamento”.

Melchiorre ha ricordato come di prevenzione e di riabilitazione visiva l’Agenzia per la prevenzione della cecità si occupi da quarant’anni. E da oltre due decenni l’Uici porta avanti la prevenzione sul territorio siciliano: nell’ultimo anno censito, il 2022, si parla di quasi 48.000 visite oculistiche, tra quelle negli ambulatori delle nove sedi provinciali e gli screening con le tre unità mobili, camper dotati di sofisticate apparecchiature diagnostiche.

Cusimano ha fornito cifre riguardanti l’incidenza delle malattie oculari sugli incidenti stradali, aggiungendo che questi causano quei “traumi oculari che possono portare a una menomazione anche severa della vista, con pesanti conseguenze sulla qualità della vita, compresa la sindrome depressiva da perdita di autosufficienza”.

Le fasi operative del progetto, che prevedono attività gratuite di screening rivolte prevalentemente ai detentori di patenti di guida e che avranno copertura su tutta la Sicilia, sono poi state illustrate da Silvestro.

“Utilizzeremo – ha detto - sia gli ambulatori delle sezioni territoriali dell’Uici, sia le nostre tre unità mobili oftalmiche: camper attrezzati con sofisticate apparecchiature diagnostiche che ci consentono di raggiungere ovunque i più fragili”.

Il progetto si concluderà con una indagine epidemiologica sui dati raccolti, che sarà presentata nel convegno di chiusura.

“Questo progetto – ha concluso Maria Francesca Oliveri – ha anche il merito di aver riacceso i riflettori su quella prevenzione che, grazie al patrimonio d’esperienza e conoscenza dell’Uici, può evitare cecità e ipovisione, salvaguardando il bene prezioso della vista”.

Tra gli interventi, quello di Tommaso Di Gesaro, presidente territoriale di Palermo e consigliere nazionale, che ha toccato il problema delle risorse.

Contemporaneamente alla conferenza stampa, una delle Unità mobili dell’Uici ha sostato nel piazzale antistante l’Assessorato e, con l’oftalmologo Giovanni Acciaro, ha inaugurato il ciclo di screening con i dipendenti dell’assessorato.

PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE MONDELLO 49a edizione Ada D’Adamo vince il Super Mondello e il Premio Mondello Giovani

Ada D’Adamo con Come d’aria (Elliot) ha vinto il Premio SuperMondello e il Premio Mondello Giovani 2023: i due riconoscimenti sono stati assegnati mercoledì 15 novembre presso il Teatro Biondo Stabile di Palermo nell’ambito della cerimonia di premiazione della 49a edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello.

Ada D’Adamo con Come d’aria (Elliot), Valeria Parrella con La fortuna (Feltrinelli) e Francesco Pecoraro con Solo vera è l’estate (Ponte alle Grazie) sono stati eletti vincitori per la sezione Opera Italiana, mentre Giuseppe Patota è stato proclamato vincitore della sezione Mondello Critica con Lezioni di italiano. Conoscere e usare bene la nostra lingua (Il Mulino).

I quattro vincitori sono stati designati a maggio dal Comitato di Selezione presieduto da Giovanni Puglisi e composto dagli scrittori e critici Cristina Cassar Scalia, Giordano Meacci e Matteo Moca.

Il premio, promosso dalla Fondazione Sicilia, dal 2012 è realizzato in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino. Per il sesto anno consecutivo i lavori dell’edizione si sono svolti in sodalizio con la Fondazione Circolo dei lettori e d’intesa con la Fondazione Premio Mondello e la Fondazione Andrea Biondo.

IL SUPERMONDELLO E LA GIURIA DEI LETTORI QUALIFICATI

Ada D’Adamo con Come d’aria è stata votata in maggioranza dai componenti della Giuria dei Lettori Qualificati, aggiudicandosi il SuperMondello.

I giurati, dislocati in tutta Italia, sono stati indicati direttamente dai librai di un circuito di 24 librerie segnalate dalla redazione dell’inserto culturale Domenica de “Il Sole 24 Ore”.

Nei mesi scorsi ognuna di queste librerie ha inviato alla Segreteria del Premio un elenco di 5 lettori “forti”, in grado di formulare un giudizio letterario critico e ragionato.

I lettori hanno poi espresso la loro preferenza votando online in un’apposita sezione del sito www.premiomondello.it.

IL MONDELLO GIOVANI E LA GIURIA DEGLI STUDENTI

La Giuria chiamata a decretare il Premio Mondello Giovani ha scelto Ada D’Adamo con il romanzo Come d’aria (Elliot).

La Giuria quest’anno ha contato 265 studenti da 26 scuole italiane (Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Piemonte), coinvolte grazie anche al contributo della Fondazione con il Sud e della Fondazione di Sardegna, Fondazione CARISAL, Fondazione Monti Uniti di Foggia, Fondazione Banco di Napoli e Fondazione CARICAL.

Gli studenti hanno letto i tre libri in gara e votato il loro romanzo preferito, motivando la scelta con un testo critico. Ai componenti della Giuria degli Studenti il Mondello ha riservato un riconoscimento ufficiale: su indicazione del Comitato di Selezione sono stati premiati i tre studenti autori delle motivazioni ritenute migliori. Questi i risultati:

● 1° classificata: Maria Antonietta Cirina, Liceo “G.M. Dettori” di Tempio Pausania (Sassari)

● 2° classificato: Isidoro Giacalone, Liceo Giovanni XXIII Cosentino di Marsala (Trapani)

● 3° classificata: Sara Aprile, I.I.S. Quintino Cataudella di Scicli (Ragusa)

Lo scorso maggio a Torino, al Salone Internazionale del Libro, il Giudice Monocratico Chiara Valerio ha assegnato Il Premio Autore Straniero allo scrittore britannico Julian Barnes.

IL MONDELLO, LA STORIA

Nato nel 1975 grazie a un gruppo di intellettuali palermitani, il Premio Mondello è giunto alla quarantottesima edizione, confermandosi una pietra miliare nel percorso culturale del Paese. In più di quarant’anni di storia, undici fra gli scrittori che si sono aggiudicati il Premio sono successivamente ascesi alla gloria del Nobel per la Letteratura: Günter Grass, Josif Brodskij, V.S. Naipaul, Octavio Paz, Wole Soyinka, Josè Saramago, Seamus Heaney, Kenzaburo Oe, J.M. Coetzee, Doris Lessing e di recente Annie Ernaux. Tra gli altri vincitori ricordiamo: Milan Kundera, Javier Cercas, Adonis, Don DeLillo, Elizabeth Strout, Péter Esterházy, Marilynne Robinson, Alberto Moravia, Italo Calvino, Andrea Camilleri, Alberto Arbasino, Davide Enia, Herta Müller (Premio Nobel 2009), Colum McCann, Michel Houellebecq e Julian Barnes.

Solidarietà al Capitano Ultimo, che resta privo di scorta, dal Co.GI.

Una manifestazione statica civica e civile per esprimere la solidarietà e il sostegno al Capitano Ultimo (in foto), figura di rilievo nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata.

Il Co.GI. (Comitato dei Collaboratori di Giustizia), con la portavoce Maricetta Tirrito, in collaborazione con il Nuovo Sindacato Carabinieri Lazio, informa l'opinione pubblica e tutti coloro che condividono i valori della giustizia e dell'antimafia, che il prossimo 16 novembre alle ore 10 presso il Ministero dell'Interno, Viminale, si terrà questa manifestazione. “Non possiamo ignorare il fatto che, nonostante la manifesta ed attuale pericolosità della mafia, che più volte ha minacciato la vita del Capitano Ultimo, gli è stata rimossa la scorta.

Questa decisione solleva questioni di sicurezza e di giustizia che non possiamo trascurare. È fondamentale - sottolinea Tirrito - che le istituzioni garantiscano la protezione di coloro che si dedicano con determinazione e coraggio alla lotta contro la criminalità organizzata. La sicurezza di chi dedica la propria vita per difendere la legalità e la giustizia non può essere messa in discussione.

Invitiamo quindi tutti coloro che condividono questi valori a unirsi a noi il 16 novembre alle ore 10 davanti al Viminale per manifestare la propria solidarietà al Capitano Ultimo e per chiedere un ripensamento riguardo alla sua scorta. È un dovere di tutti preservare e difendere coloro che difendono la nostra società dai pericoli della criminalità organizzata”.

RIAPERTURA CITTA' DEI RAGAZZI

La Città dei Ragazzi riapre le porte, viene restituita ai palermitani e diventerà un luogo importante per la socialità, in particolare, per i bambini, i disabili, le scuole, i minori in comunità alloggio e le famiglie che versano in condizioni di disagio. Alla vigilia della riapertura ai cittadini, questa mattina, è stato illustrato l’accordo di co-gestione della struttura tra il Comune di Palermo e la fondazione "Le Vie dei Tesori". Erano presenti il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l'assessore alle Politiche sociali Rosi Pennino e la presidente della fondazione Laura Anello. 

La gestione condivisa consentirà da un lato il rilancio di quello che, dal 1997, è diventato un presidio educativo fortemente integrato nel territorio e un punto di riferimento per le scuole della città e di tutta la regione, dall'altro la diversificazione delle attività in base all'età e ai bisogni educativi dei bambini, con particolare attenzione per i soggetti più fragili.

«La riapertura della Città dei Ragazzi rappresenta la rinascita per questo spazio storico e simbolico, ma anche un momento di festa per tutta Palermo. Dietro questa riapertura c’è stato un grande lavoro del Comune, sia di recupero e messa in sicurezza dell’area, sia di condivisione sui progetti per il futuro con le Vie dei Tesori. Proprio questa intesa è la dimostrazione pratica di un accordo pubblico-privato sul quale questa amministrazione scommette affinché questo spazio, che negli ultimi anni ha vissuto, al massimo, di qualche apertura sporadica e temporanea, resti aperto tutto l’anno, diventando un’attrazione attraverso le diverse attività che saranno proposte. Il mio ringraziamento va all’Assessorato alle Politiche sociali e alle Vie dei Tesori, e anche alle aziende municipalizzate coinvolte che saranno al lavoro per mantenere al meglio la Città dei Ragazzi», afferma il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

LE AZIONI DI RECUPERO

In attesa della riapertura, nei mesi scorsi, il Comune ha già eseguito alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, tra cui: la potatura e la messa in sicurezza dell’impianto arboreo; la sostituzione dei due frontoni lignei  del piccolo edificio denominato “Imbarcadero”, a servizio del battello; la riparazione del manto impermeabilizzante della copertura del locale destinato ai servizi igienici, delle coperture metalliche della vasca di immissione dell'acqua nel fiume, della struttura metallica di copertura del padiglione principale, dedicato ai laboratori e delle dodici vetrine espositive; la sostituzione degli accumulatori elettrici del treno; la riparazione dell'impianto elettrico e il ripristino del sistema di illuminazione. Sono, invece, già stati avviati i lavori per la riqualificazione della rete ferroviaria del trenino che sarà anche munito di pedana per l’accesso ai disabili. 

«Oggi è un giorno di festa per la nostra città - ha dichiarato l'assessore Rosi Pennino - abbiamo restituito un polmone educativo, un punto di riferimento costante per l'infanzia, l'adolescenza e le famiglie di Palermo e di tutta la regione. La Città dei ragazzi, che era nel cuore di tante generazioni che ne conservavano il ricordo, oggi ritorna a essere realtà e punto di riferimento costante. Il modello che abbiamo messo in campo è innovativo e di qualità. Sono certa che l'esperienza con la Fondazione "Le Vie dei Tesori", con cui abbiamo costruito i percorsi dedicati ai disabili, alle scuole, alle comunità alloggio, alle famiglie che versano in condizioni di disagio economico, sarà entusiasmante e ricca di soddisfazioni. Sono molto orgogliosa del lavoro portato avanti dall'Assessorato, che ringrazio, anche perché raggiunto in tempo record e nonostante tutte le attività che occorrevano per riqualificare il parco, a un anno e qualche mese dal mio insediamento, in un momento in cui sempre e di più dobbiamo alzare il livello di attenzioni e dei servizi dedicati a bambini, adolescenti e famiglie», afferma l’assessore alle Politiche sociali Rosi Pennino.

LE ATTIVITA’ PROPOSTE

Secondo quanto previsto dall'accordo il Comune metterà a disposizione gli spazi della Città dei Ragazzi e garantirà la prosecuzione delle attuali attività di mantenimento della struttura. Il locale del castello sarà adibito a punto bookshop, informazioni e merchandising del parco e il piccolo edificio retrostante al palco servirà da magazzino per i materiali necessari allo svolgimento delle attività socio-ludico educative e culturali e, all’occorrenza, per aula didattica al chiuso. Il Comune si impegnerà, inoltre, a rendere fruibili, a uso ufficio e deposito spazi adeguati all’interno del complesso.

La Fondazione, in particolare, avrà cura della gestione e della conduzione delle attività socio-ludico educative e culturali della Città dei Ragazzi e del servizio di caffetteria/ristoro a esse connesso per la durata di 16 mesi, a decorrere dalla riapertura, rimanendo in carico al Comune l’onere e la gestione dei servizi di custodia, sorveglianza, pulizia del giardino storico e degli spazi in generale, pulizia e igienizzazione dei locali. Garantirà con proprio personale qualificato il servizio di accoglienza e le attività socio-ludico educative del parco per un minimo di 300 giorni nel periodo di affidamento. La Fondazione potrà organizzare eventi e attività speciali, d’intesa con il Comune, oltre che attività per le scuole su prenotazione, anche nel periodo di sospensione delle attività ordinarie. Le Vie dei Tesori potrà, inoltre, organizzare attività serali e notturne, oltre l’orario delle 19, garantendo in tal caso il servizio di apertura, chiusura, guardiania e custodia del parco con proprio personale. La Fondazione curerà la raccolta fondi dei contributi dei visitatori relativi sia all’ingresso al parco, sia alla fruizione delle attività socio-ludico-educative e culturali, sia alla caffetteria, sia al punto merchandising, rendicontandole al Comune al 31/12/2024. Il parco sarà aperto a tutti con il contributo simbolico concordemente stabilito tra le parti nell’importo di 1,00 euro, che sarà destinato dal Comune di Palermo, unitamente a eventuali utilità sugli incassi, a interventi di manutenzione straordinaria del parco, con particolare riferimento al palco, attualmente non utilizzabile a causa del piano di calpestio ammalorato. I contributi per le attività, come da progetto sperimentale di gestione, saranno parametrati alla massima inclusività e le somme saranno destinate esclusivamente alla sostenibilità delle stesse.

Per la presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori Laura Anello è «un progetto al quale lavoriamo da mesi con passione. Intendiamo fare della Città dei Ragazzi il luogo delle famiglie di Palermo, con tanti laboratori, attività e un piccolo bistrot del parco dove fare merende buone e sane, e pure pic-nic nella bella stagione. Un progetto che darà lavoro a 10 giovani qualificati, che coinvolgerà 2 tirocinanti universitari e tante professionalità. Grazie al Comune che ha imbracciato con noi questa sfida pubblico-privata».

Per le seguenti categorie di destinatari l’ingresso al parco, sia per gli adulti che per i bambini, sarà subordinato alla donazione di 0,50 euro (non sarà richiesto il contributo agli accompagnatori, un solo soggetto, dei minori con disabilità), mentre il primo dei coupon acquistato nella giornata sarà proposto con uno sconto del 50%: 

- disabili; 

- minori appartenenti a nuclei familiari in condizione di disagio economico, verificato dai servizi sociali di appartenenza, muniti di titolo di ingresso dedicato; 

- gruppi di minori inseriti in strutture residenziali, previa comunicazione del Comune alla Fondazione per l’opportuna organizzazione di un’accoglienza dedicata. 

Per i minori disabili, loro accompagnatori ed eventuali familiari presenti, sarà garantito l’ingresso prioritario al treno e al battello, con accesso all’attrazione dall’uscita. 

I coupon per l’ingresso e per la fruizione delle attività saranno disponibili sia all’edificio biglietteria dell’ingresso, sia on line sul portale internet www.leviedeitesori.com dove sarà realizzata dalla Fondazione una sezione ad hoc dedicata al parco che sarà collegata, mediante link, al portale istituzionale del Comune.  

GIORNI E ORARI DI APERTURA

Dal 28 ottobre al 23 dicembre 2023: martedì a venerdì dalle 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle 15. Chiuso il lunedì.

Da martedì 26 dicembre a sabato 30 dicembre - dalle 10 alle 15

Da martedì 2 gennaio a sabato 6 gennaio – dalle 10 alle 15

Da domenica 7 gennaio a mercoledì 7 febbraio - Apertura per le scuole e per eventi speciali.

Da giovedì 8 a domenica 11 febbraio - dalle 10 alle 15

Dal venerdì 1 marzo a sabato 30 marzo - Apertura per le scuole e per eventi speciali.

Dal 31 marzo al 30 aprile 2024: da martedì a venerdì dalle 10 alle 14, sabato dalle 10 alle 19; domenica dalle 10 alle 15. Chiuso il lunedì e il Primo maggio.

Dal 2 maggio al 29 settembre 2024: dal martedì al sabato dalle 10 alle 19, domenica dalle 11 alle 17. Chiuso il lunedì e la settimana dal 12 al 19 agosto.

Dal primo ottobre al 22 dicembre 2025: da martedì al venerdì dalle 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle 14. Chiuso il lunedì.

Dal 24 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025. Apertura per le scuole ed eventi speciali per le festività.

Congresso Regionale SIMIT Sicilia 2023, Marsala, Trapani, 5-6 Ottobre 2023. Report dei lavori congressuali.

di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice

Si è concluso lo scorso 6 Ottobre la due giorni del XIV Congresso Regionale SIMIT Sicilia 2023 presso la suggestiva location di Villa Favorita, nella città di Marsala, in provincia di Trapani.

Vari i temi affrontati durante l'evento formativo, nel dettaglio i contenuti trattati durante le due giornate.

Marsala, 5 Ottobre 2023

In apertura dei lavori congressuale il Dottor Antonio Davì, Direttore UOC Malattie Infettive Ospedale di Modica, ha posto particolare accento sul concetto di prevenzione, "lo zoccolo duro è la prevenzione dell'HIV".

Interessante la comunicazione del dottor M. Puoti, Direttore del reparto di malattie infettive all'ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, sui recenti sviluppi della variante ERIS e sui rischi a cui il soggetto è esposto, oltre che sull'efficacia di alcuni farmaci, come il nirmatrelvir-ritonavir (1) o il molnupiravir (2). Ancora sul ruolo del trattamento farmacologico nella sua influenza positiva sulla comparsa dei sintomi long covid.

Enfasi specifica sul concetto di consenso informato, in quanto fondamento di legittimità di un atto terapeutico, e sul concetto di uso compassionevole del farmaco (Prof.ssa Lucia Craxì - Bioeticista e Responsabile della sezione Sicilia della Consulta di Bioetica).

Approfondimento sul concetto di ICA, infezioni correlate all'assistenza, trasmesse attraverso diversi mezzi come l'ambiente (Dottoressa Chiara Iaria, Direttore UOC Malattie Infettive e Tropicali presso Arnas Civico Palermo).

Tra le strategie chiave presentate dallo specialista la formazione continua del personale, effettuare controlli regolari, creare una cultura della pulizia, come l'igiene delle mani.

Esempio elettivo riportato quello di un'infezione di candida Auris a causa di un termometro ascellare non disinfettato adeguatamente.

Bruno Cacopardo, primario del reparto di Infettivologia dell'ospedale Garibaldi di Catania, ha poi presentato le possibili minacce planetarie, come la difterite in Germania, la candida Auris e l'antimicrobicoresistenza.

Futuro, ma anche un certo ritorno al passato, nell'analisi del prof. Cascio, professore ordinario di Malattie Infettive e direttore UOC Malattie Infettive- AOU Policlinico "P. Giaccone di Palermo, che mette in evidenza la diffusione attuale della tubercolosi in Sicilia e il ruolo delle etnie non italiane.

Marsala 6 Ottobre 2023

La giornata conclusiva dei lavori congressuali si apre con la relazione del dottor Giovanni Mazzola, direttore Uoc Malattie Infettive Ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, con la relazione concernente il tema dell'infezione da clostridium difficile, battere gram positivo, anaerobio, sporigeno, opportunista.

Come noto dalla comunità scientifica, presente fisiologicamente nella flora batterica vaginale ed intestinale, esso produce una tossina che provoca infiammazione dell’intestino e diarrea.

Risulta essere la causa più comune di colite pseudomenbranosa che insorge dopo terapia con antibiotici, soprattutto se ad ampio spettro o per periodi prolungati o in associazione tra loro. Questi farmaci provocano importanti alterazioni della normale flora batterica intestinale.

L’infezione da Clostridium difficile (3) tipicamente ha origine nosocomiale, si verifica nell’8% dei pazienti ospedalizzati ed è responsabile del 20-30% dei casi di diarrea nosocomiale.

Indicazioni precise sono state comunicate, nel corso dell'intervento, sull'igiene delle mani nella prevenzione dell'infezione a livello infermieristico.

Successivo intervento quello di Giuseppe Strano, medico chirurgo Malattie infettive Dirigente medico di primo livello Azienda Ospedaliera per l'Emergenza Cannizzaro di Catania, focalizzato sul trattamento della sepsi, o setticemia, una sindrome clinica caratterizzata da un'abnorme Risposta Infiammatoria Sistemica (SIRS), messa in atto dall'organismo in seguito al passaggio nel sangue di microrganismi patogeni provenienti da un focolaio sepsigeno.

La sepsi è una condizione potenzialmente molto grave, che passa attraverso stadi di gravità crescente e come tale necessita di un immediato trattamento medico.

Ultimo intervento quello delle infezioni nel paziente trapiantato da parte della dottoressa Alessandra Mularoni, Responsabile del Servizio di Infettivologia e Controllo delle Infezioni di ISMETT di Palermo.

L'intensa attività della SIMIT continuerà con il XXIII Congresso nazionale SIMIT in programma dal 3 al 6 dicembre a Firenze, con giornata inaugurale a Pisa.

 

(1) si tratta di un potente inibitore

(2) è un tipo di farmaco antivirale.

(3) è un tipo di infezione che provoca l'infiammazione dell'intestino e la diarrea. 

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PIANO CITY PALERMO

Tre giorni di concerti dall’alba al tramonto, gratuiti e aperti alla partecipazione di tutta la città. Ritorna dal 13 al 15 ottobre Piano City Palermo, il festival che fa risuonare la città sulle note del pianoforte.

“Con la sesta edizione di Piano City Palermo si rinnova un appuntamento che è ormai diventato una tradizione per la Città. Una serie di concerti che coniugano la cultura e la musica con alcuni splendidi scenari naturali e storici di Palermo. Una ricetta che anche quest’anno, sono sicuro, ospiterà tantissimi appassionati e curiosi”. Ha dichiarato il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. 

Con la direzione artistica di Ricciarda Belgiojoso e del Sovrintendente Marco Betta, il festival è un progetto del  Comune di Palermo, Assessorato Cultura, della Fondazione Teatro Massimo, organizzato da hdemia e realizzato con il sostegno di Hermès, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Alessandro Scarlatti” di Palermo, con il patrocinio della Regione Siciliana -Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dell’Università degli Studi di Palermo e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e firma quest’anno la sua sesta edizione, con un programma variegato che animerà luoghi noti e meno noti della città.

“La sesta edizione di Piano City, la seconda che vivo nella mia qualità di assessore alla Cultura, anche quest’anno offrirà ai Palermitani ed ai tanti visitatori che ancora affollano la nostra città, un programma che coniuga performance di grande qualità artistica con ambientazioni tra le più suggestive che Palermo possa offrire”. Ha dichiarato Giampiero Cannella, Assessore alla Cultura della Città di Palermo. “Le albe, i tramonti e le serate, con le sfumature di luce che le caratterizzano, renderanno ancora più magici gli spazi di una città che dal centro alla periferia sarà palcoscenico naturale di una rassegna musicale pensata come momento comunitario nel quale fare scorrere l’armonia della musica dentro ciascuno di noi. Momento nel quale riscoprire insieme luoghi ed emozioni che solo la nostra città sa donare”.

“Parte anche quest’anno dalla scalinata-gradinata del Teatro Massimo il viaggio di Piano City che porterà il pianoforte e la musica nei luoghi più belli e inaspettati della città”. Ha detto il Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Marco Betta. “Siamo felici di collaborare ancora una volta con una manifestazione speciale che celebra il mistero e la profondità della musica restituendo un insieme di emozioni che diventano elemento vivo e coinvolgente della vita di una comunità”.

“Ogni anno Piano City Palermo si rinnova e racconta la città secondo varie prospettive. Quest’anno il programma è costellato di giovani talenti e la musica spazia dal tempo dei Florio a prime esecuzioni assolute. Dalla monumentale scalinata del Teatro Massimo a Danisinni, da Palazzo Mazzarino a Villa Garibaldi e tanti altri luoghi, siete tutti invitati a riscoprire Palermo a suon di pianoforte”. Ha dichiarato Ricciarda Belgiojoso, direzione artistica. 

Il concerto inaugurale di Piano City Palermo 2023 sarà venerdì 13 ottobre alle 21.00 sulla scalinata del Teatro Massimo con un programma in Prima assoluta del duo composto da Antonino Siringo, pianista noto nell'ambito della musica contemporanea e dell’improvvisazione, e Tovel, nome d’arte con cui il compositore Matteo Franceschini (già Leone d'argento per la musica alla Biennale di Venezia) rilancia la figura dell’autore-interprete con l’elettronica performativa. 

Due i concerti all’alba, appuntamenti attesissimi che Piano City Palermo 2023 presenterà sabato 14 alle 06.30 al Molo di Sant’Erasmo, tra i luoghi che il festival ha toccato fin dalle sue prime edizioni puntando i riflettori sul rapporto della città con il mare, con “Here Comes the Rock. Beatles e Police all’alba”, e domenica 15 alle 6.30 ai Giardini della Cattedrale con musiche da Fanny Mendelssohn a Nino Rota con Alessio Masi, Premio “Hermès per i talenti 2022”. 

Il viaggio tra gli stili e i generi musicali si dispiegherà abbracciando la città, dal Parco Jung sabato 14 ottobre ore 10.30 con Ludovica Franco in collaborazione con la Fondazione Falcone; a Piazza Bellini, teatro del concerto di Marco Zappia e Ciro Farro sabato 14 ore 17.00, tra composizioni originali e brani inediti, in collaborazione con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, alla Chiesa di Santa Caterina, sabato 14 ottobre ore 18.30 con Sofia Donato, concerto classico realizzato in collaborazione con la Fondazione Accademia Internazionale di Imola Incontri col Maestro, al cortile della Questura, dove domenica 15 ore 10.30 si esibirà Leonardo Scicolone, tra musica classica, moderna e contemporanea, in collaborazione con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, e ancora ai Cantieri Culturali della Zisa, dove domenica 15 ore 12.00 risuoneranno le note di Giulia Riggi, in collaborazione con il Conservatorio “Antonio Scontrino” di Trapani, e al giardino di Villa Garibaldi, domenica 15 ore 15.00, con Rosamaria Macaluso, Premio “Hermès per i talenti 2019”. 

In collaborazione con la Comunità di Danisinni guidata da Fra Mauro Billetta, in piazza Danisinni sabato 14 alle ore 19.00 si esibirà Giuseppe Lana, in collaborazione con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, con musiche che intrecciano sapientemente jazz, world music e musica colta.

A seguire, sabato alle ore 20.30, in occasione della nuova mostra di William Kentridge a Palazzo Branciforte, ci sarà una proiezione dei film storici dell’artista con musica dal vivo al pianoforte con il suo pianista di fiducia Vincenzo Pasquariello. 

Domenica, dalle 17.00 alle 19.00, il Teatro Massimo apre il suo Foyer alla città per un recital pianistico composito con i grandi della musica,  da Bach a Mozart a Liszt a Debussy e altri ancora, con i pianisti della Massimo Youth Orchestra, Enrico Gargano, Riccardo Di Giovanni e Vittoria D’Agostaro, e della Massimo Kids Orchestra, Claire Monteleone, e Salvatore Maira. 

Piano City Palermo 2023 chiuderà la sua sesta edizione domenica 15 al tramonto, con Andrea Rebaudengo, tra i maggiori interpreti della musica del nostro tempo, con il monumento musicale di Frederic Rzewski “El pueblo unido jamás será vencido”.

Anteprime 

Una speciale anteprima del festival si terrà giovedì 12 ottobre alle 20.30 a Palazzo Mazzarino con una serata che celebra i 150 anni di Donna Franca Florio e un programma dedicato alle canzoni siciliane e “romanze da salotto” che faranno rivivere l’atmosfera dei salotti palermitani al tempo dei Florio. 

Per la prima volta, grazie alla Fondazione Teatro Massimo, Piano City Palermo entra nelle scuole, con l’anteprima di venerdì 13 ore 10.30 al Liceo Classico Statale “Vittorio Emanuale II” riservata agli alunni, con una maratona musicale in cui si alterneranno i giovani talenti della Massimo Kids Orchestra, della Massimo Youth Orchestra insieme agli studenti del Liceo. 

Guest concert

Piano City Palermo 2023 suonerà per la città e la città suonerà con Piano City Palermo, partecipando con i presidi culturali e le associazioni vive e attive sul territorio, da quelle storiche come l’associazione "Parco del sole" all’Albergheria e il Nautoscopio con un concerto in spiaggia, sabato 14 dalle 12 alle 13 con Andrea Di Cara a quelle di più recente costituzione come Radici, Piccolo Museo della natura e EPYC, European Palermo Youth Center, che per l’occasione apriranno le loro porte alla musica.

Si ringrazia per la collaborazione:

Città Metropolitana di Palermo, Fondazione Giovanni Falcone e il curatore generale Alessandro de Lisi, Fondazione Sicilia, Palazzo Mazzarino 

INFO

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito senza prenotazione

info@pianocitypalermo.it

Alla 79esima parata del Columbus Day di New York celebrati i carretti siciliani con la presenza della CSNA, partner degli ERSU siciliani nel progetto Sicilia Diffusa

Lunedì, a Manhattan, si è svolta la 79esima parata del Columbus Day, la più grande celebrazione negli USA della cultura e della tradizione italiana. Lungo la Fifth Avenue, a Midtown, immersi tra le bandiere italiane c’è stata una lunga sfilata di italo-americani a bordo di tanti mezzi tra cui Vespe Piaggio e Maserati, ma anche carretti siciliani che hanno sfilato insieme, dimostrando la forza dell'innovazione del design italiano accanto alla bellezza della migliore tradizione.

Una festa della cultura italiana, tra arte, cibo, musica, che ha visto sfilare più di 30mila italo-americani, davanti quasi un milione di spettatori che hanno salutato e applaudito la parata in cui erano presenti bande musicali, carri allegorici e diversi gruppi organizzati. Il giorno precedente, al Columbus Circle, era stata invece deposta una corona commemorativa davanti la statua di Cristoforo Colombo.

 La presenza dei carretti siciliani provenienti da Bagheria (Palermo) alla parata di Colombo a New York è stata possibile grazie alla collaborazione tra Associazione Culturale Paolo Aiello di Bagheria e Confederazione Siciliani Nord America (CSNA) che, con la Columbus Day Parade of New Jersey Inc, hanno anche presentato nel New Jersey un fitto programma di attività artistiche e culturali nel segno della tradizione.

 Vincenzo Arcobelli, rappresentante al consiglio generale degli italiani all’estero e presidente emerito della CSNA (Confederazione siciliani Nord America), partner degli enti per il diritto allo studio universitario siciliano (ERSU) per il progetto Sicilia Diffusa, ha sottolineato alla TV americana CBS che lo ha intervistato: "I carretti Erano in Sicilia il nostro vecchio mezzo di trasporto tradizionale, un'eredità culturale, un'eredità che vogliamo mantenere viva con la partecipazione, assieme alla tradizionale celebrazione del Columbus Day."

“La presenza dei carretti Siciliani così numerosi per la prima volta alla parata di Colombo – sottolinea Vincenzo Arcobelli - , è stata possibile grazie a un lavoro di squadra. E un ringraziamento particolare va al cavaliere Nicola Aiello del N.J., a Pino Aiello di Bagheria, e a tutto lo staff, i volontari, gli artisti, e gli sponsors.”

 “La comunità italiana ha avuto un importante ruolo nello sviluppo e nella crescita degli Stati Uniti e, nell’occasione della celebrazione del lavoro degli antenati arrivati in una nuova terra per riscattarsi, - dichiara il presidente di ERSU Palermo, Michele D’Amico - vogliamo ricordare che gli enti per il diritto allo studio universitario siciliani (ERSU) hanno lanciato il progetto ‘Sicilia Diffusa’, insieme al CSNA, per offrire ai tanti giovani oriundi siciliani sparsi nel mondo l’occasione di venire a studiare nell’Isola: nelle migliori università, accademie di belle arti e conservatori di musica.”

 

La Federazione Unitaria Italiana Scrittori della Sicilia premia le Novelle brevi di Sicilia pubblicate dall’editore Sheyla Bobba di SBS Edizioni di Roma

Martedì 23 gennaio 2024 alle ore 15 la Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS), coordinamento della Regione Siciliana presieduto dalla scrittrice e poeta Sara Favarò, ha premiato “Curtigghia di Sicilia e siciliani-Novelle brevi di Sicilia” pubblicate dall’editore romano Sheyla Bobba della Casa Editrice SBS Edizioni.

Questo è l’ennesimo riconoscimento editoriale ricevuto dalle “Novelle brevi di Sicilia” che Rai Radio 1, nella puntata di “Auditorium”del 31 maggio 2023, ha definito “Il caso letterario delle Novelle brevi di Sicilia”, e il “Giornale di Sicilia”, storico quotidiano dell’isola, in un articolo dell’8 febbraio 2021, le ha definite “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani”.

I libri premiati a Palermo presso la Sala dei carretti siciliani del Museo Pitrè che concorrono anche al “Concorso Letterario Nazionale FUIS”, dove saranno valutati dalla Giuria Nazionale della FUIS, che premierà i migliori libri di poesia, testi teatrali e di narrativa che hanno partecipato al Concorso organizzato dalla Federazione Unitaria Italiana Scrittori (FUIS) che conta oltre 10 MILA scrittori iscritti da tutte le regioni d’Italia.

Sul riconoscimento ricevuto, l’editore Sheyla Bobbadichiara: «Da subito felice, ma non stupita. Quando ho appreso del podio per Andrea Giostra e “Curtigghia di Sicilia e siciliani” a questo prezioso riconoscimento ho gioito, ma so che è un lavoro prezioso che merita attenzione. Il progetto di Giostra con le sue Novelle brevi di Sicilia mi ha da subito incantata e portare al concorso del FUIS la nostra edizione è stato un privilegio. Sono sicura che questo libro ha ancora molto da dare e ricevere, così come sono certa che le prossime pubblicazioni di Andrea con SBS Edizioni saranno un valore aggiunto al nostro catalogo. Grazie al Presidente della FUIS, il dottor Natale Antonio Rossi, alla Delegata per la Regione Siciliana della FUIS, Dott.ssa Sara Favarò, Presidente del Premio FUIS SICILIA e a tutta la Giuria».

 

Aggiunge Sara Favarò a proposito della piccola raccolta di Novelle sicilianedi Andrea Giostra: «Le Novelle siciliane di Andrea Giostra danno subito una immagine scenica. Un gruppo di amici che si ritrovano in un bar e, tra un caffè e un cappuccino, si scambiano apparenti confidenze su fatti che li riguardano personalmente, ma anche, e soprattutto, sui fatti che riguardano la vita altrui e che hanno la capacità di volare di bocca in bocca, con l’apparente riservatezza che, naturalmente, altro non è se non un modo di impicciarsi negli affari altrui. Sono, appunto, oggetto di “curtigghiu” ossia di parlare, o meglio sarebbe dire di sparlare, dei fatti altrui, spesso come rimedio per coprire proprie mancanze e difetti. Ma le novelle di Giostra sono anche altro: sono tessere del mosaico della vita.»

 

A Palermo Sara Favarò, in contemporanea alla premiazione, nella sua qualità di Delegato per la Regione Siciliana della FUIS, ha organizzato l’ottavo incontro poetico “GUERRA NO, PACE SÌ”. Durante la manifestazione alla quale ha partecipato il Presidente Nazionale della FUIS, dottor Natale Antonio Rossi, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi ai vari poeti e scrittori.

Della Commissione Sicilia hanno fatto parte: Cav. OMRI Sara Favarò, scrittrice, giornalista, Delegata FUIS per la Sicilia, presidente; Dott.ssa Eliana Calandra, scrittrice, già Direttrice del sistema bibliotecario cittadino e Archivio Storico del Comune di Palermo; Dott.ssa Teresa Di Fresco, critico letterario, giornalista, già Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia.

 

Scrive Sara Favarònell'introduzione alla silloge poetica: «[…] sono moltissimi gli innocenti che giornalmente pagano con la loro vita guerre da altri volute. Sul perché ciò sia possibile si aprono ipotesi talvolta drammatiche, come la salvaguardia di interessi che sono “altro” rispetto alla tutela dell’UOMO. Non sempre le cose sono come appaiono! Per non parlare degli interessi economici che girano intorno alla produzione delle armi e all’asservimento politico di alcuni Stati rispetto ad altri. […] NON ESISTONO GUERRE GIUSTE! […] Il nostro ottavo incontro poetico nasce dall’esigenza di uomini e donne che vogliono sentirsi umanità. […] Umanità perduta tra i rivoli di sangue dei tanti, troppi bambini, donne, anziani, giovani, uccisi dall’arroganza, dalla prepotenza di uomini che hanno perduto il valore dell’amore.»

 

La manifestazione di Palermo è stata finanziata dalla FUIS e ha goduto del gratuito patrocinio del Comune di Palermo, Assessorato alle Culture, Sistema Bibliotecario Cittadino.

Violenza adolescenziale: 500 studenti di 2 istituti scolastici di Palermo e Castelvetrano si confrontano con 3 esperti

“Violenza Adolescenziale: quali le cause e come affrontare il fenomeno” è il tema di un ciclo di 4 incontri con oltre 500 studenti di 2 Istituti Scolastici di Palermo e Castelvetrano, organizzati secondo il modello del Simposio dell’Antica Grecia, che si terranno, venerdì 9 febbraio, presso il Complesso dei Licei I.I.S. Cipolla Pantaleo Gentile di Castelvetrano e, venerdì 16 febbraio, presso l’Istituto Superiore Statale “Mario Rutelli” di Palermo.

 

I 500 ragazzi che parteciperanno ai 4 incontri discuteranno e si confronteranno con 3 esperti che professionalmente si occupano di prevenzione del disagio minorile, di sani modelli educativi e di comprensione dei fenomeni sociali e socio-culturali che vedono protagonisti i giovani e gli adolescenti in particolare.

Il modello del Simposio è stato scelto proprio perché l’approccio sia conviviale e circolare per favorire la discussione e il confronto alla pari su un tema di comune interesse che vede protagonisti giovani e adulti, senza la presunzione che il sapere e la conoscenza vengano solo da una parte, gli “adulti-esperti”, per essere trasmessa all’altra parte, gli “studenti che devono imparare”. Su questo specifico tema il confronto dialogico socratico tra generazioni diverse e tra esperienze complementari può portare a opinioni e posizioni condivise per comprendere meglio il fenomeno, per individuare possibili soluzioni per affrontare quello che sta sempre più diventando un problema sociale italiano allarmante e preoccupante.

 

Di questa importante iniziativa la Dott.ssa Gaetana Maria Barresi, Dirigente Scolastico dei Licei I.I.S. Cipolla Pantaleo Gentile di Castelvetrano, dice: «La violenza è un fenomeno complesso che purtroppo interessa il mondo dei giovani. I ragazzi di oggi appaiono sempre più fragili, sono infatti facile preda di una fragilità che li rende bisognosi di punti di riferimento, di ascolto e di comprensione. Forse perché la realtà e la società che i ragazzi vivono è permeata da egoismo e aggressività e, giornalmente, come tutti noi, ascoltano notizie legate a violenze. Sono del parere che la violenza sia il risultato di una interazione tra diverse concause. Ritengo che il crescente disagio generazionale, e di conseguenza l’aumento della criminalità, sia identificabile in situazioni familiari problematiche e poco stabili infatti credo che sia universalmente riconosciuto come fondamentale sia il ruolo delle famiglie, il cui compito è innanzitutto quello di educare ma che purtroppo oggi tendono ad una sempre maggiore deresponsabilizzazione. Un altro tassello fondamentale nell’ottica di un’attività preventiva efficace è rappresentato dalla scuola, il primo vero contesto in cui i ragazzi iniziano a costruire relazioni sociali. La violenza, dunque, è un tema che va affrontato con i giovani sin dalla loro tenera età. Sin dalla scuola primaria è necessario lavorare sul concetto di rispetto e di diversità, che non sono stereotipi ma valori da recuperare.»

 

Aggiunge la Prof.ssa Giovanna Ferrari, Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore Statale “Mario Rutelli” di Palermo «Ci sembra ormai consuetudine sentir parlare della violenza dei giovani e tra i giovani, di liti tra coetanei al centro storico della nostra città, talvolta anche omicidi e stupri; ma anche di agiti e atteggiamenti irriverenti nei confronti degli adulti e degli anziani che svelano una incapacità delle giovani generazioni di capire il limite oltre il quale non si dovrebbe andare e che invece viene spesso oltrepassato. La genesi potrebbe essere un flop educativo. Da questa prospettiva oggi le Istituzioni scolastiche si adoperano e si aprono al confronto con esperti del settore quali quelli che abbiamo invitato per confrontarsi con gli studenti del nostro Istituto Scolastico. Il confronto pubblico e aperto tra generazioni apparentemente distanti tra loro può essere un modo per far emergere elementi per comprendere meglio il fenomeno e intervenire adeguatamente con la complicità degli stessi nostri ragazzi. È questo l’obiettivo sperato di questa prima serie di incontri sul fenomeno della Violenza Adolescenziale che abbiamo programmato nella nostra Scuola.»

 

A tutti gli studenti dei due Istituti Scolastici verrà inoltre regalata la versione digitale del Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e come prevenire relazioni pericolose”, scritto da 20 coautori, che, come è oramai noto, si legge e si scarica gratuitamente (sia in pdf che e-book) da diversi portali online, per prepararli a un prossimo seminario nel quale affrontare un altro grave problema sociale attuale qual è quello dell’abuso e della violenza sulle donne.

 

I tre esperti che insieme alle Scuole hanno organizzato questo ciclo di incontri sono:

- Don Arnaldo Riggi è religioso salesiano dal 2006 e Sacerdote dal 2014, si occupa da anni di formazione, orientamento e cura dei ragazzi e dei giovani. Laureato in Scienze Pedagogiche, dal 2014 al 2017 ha lavorato, coordinandone la Comunità Educativa, nel quartiere popolare e disagiato di Messina Giostra, quale direttore dell’oratorio e presidente dell’Associazione Don Bosco San Matteo, gestendo un progetto finanziato dal Ministero dell’Interno, per l’educazione alla legalità e il contrasto alla criminalità minorile. Dal 2017 al 2022 ha lavorato nel mondo dell’insegnamento e gestione scolastica, occupando la cattedra di Religione prima e l’ufficio di Dirigente dei Servizi Gestionali e Amministrativi poi dell’Istituto Villa Ranchibile di Palermo. Dal 2022 è Presidente Regionale dell’Ente di Formazione Professionale dei Salesiani di Sicilia (Cnos/Fap), Direttore del Centro Gesù Adolescente di Palermo (Formazione e Oratorio), Segretario Diocesano dei Religiosi di Palermo. Da settembre 2023 è membro del consiglio direttivo regionale dei Salesiani.

- Emilio Vergani è laureato in filosofia a Pavia, è formatore, consulente, progettista e valutatore nonché membro della LUDE, libera università dell’educare. Consulente di Save the Children Italia, svolge da anni il mestiere di formatore sui temi organizzativi. Insegna sociologia del territorio e progettazione sociale presso la Lumsa Santa Silvia di Palermo. Recentemente ha pubblicato: Multi-agency. Gruppi collaborativi nella complessità (Maggioli 2022) ed Errori organizzativi. Compendio per principianti, (Biblis edizioni 2021).

- Andrea Giostra è psicologo clinico, criminologo e scrittore. Dall’inizio degli anni Novanta si occupa di progettazione e gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali e di accoglienza in favore di donne e minori (vittime di abusi e maltrattamenti, in stato di abbandono, a rischio di devianza sociale e criminalità, a bassa scolarizzazione), di persone affette da dipendenze patologiche, di soggetti psichiatrici, di soggetti fragili e a rischio di marginalità sociale e lavorativa. Ha progettato e gestito corsi di formazione post universitaria, anche quale consulente di alcune Prefetture siciliane, in favore di giovani professionisti e di operatori delle forze dell’ordine, in diverse ambiti: criminologia, psicologia giuridica, gestione di servizi nei settori delle tossicodipendenze, dell’abuso e del maltrattamento a danno di donne e minori, di soggetti psichiatrici, di minori a rischio criminalità, devianza, esclusione sociale e lavorativa.

CASA E PUTIA

Casa e Putia vuole essere un luogo accogliente dal clima piacevole e conviviale. Materie prime di alta qualità, scelte nel rispetto delle stagioni e legate al territorio. Amore per la tradizione siciliana, e per la sua cucina, quella sincera.

Casa e putia nasce dal desiderio di un gruppo di amici che, ogni giorno, smessi i panni dei professionisti, veste quelli da oste per raccontare ai propri ospiti la Sicilia attraverso il cibo di qualità.

Nel cuore del centro storico di Messina, Casa e Putia è un'osteria contemporanea accogliente, dall'ambiente moderno e dell'interessante proposta culinaria. A impostare con competenza le linee di cucina è Adriana Sirone. Il servizio è svolto da Nino, Andrea e Marcello. Nell'angolo putìa vengono selezionate e vendute conserve di produzione propria insieme a specialità ed eccellenze regionali.

“Abbiamo sempre basato i nostri rapporti sulla condivisione, compresa la nostra passione per la tavola, quella buona, capace di garantire il gusto per la convivialità - racconta Adriana Sirone-  per questo Casa & Putia non è un ristorante, ma casa nostra aperta ai nostri amici. Che sono tutte quelle persone, fortunatamente tante, ancora capaci di godere anche della diversità di ricette e di sapori. Per noi tradizione e territorio costituiscono un patrimonio da non disperdere e da proporre ai nostri ospiti.

Tanta e sincera è l'attenzione alla provenienza, alla stagionalità e alla sostenibilità dei prodotti, fra cui diversi Presidi Slow Food. Nell'avvicendarsi di piatti della tradizione siciliana e messinese e di altri più moderni da non perdere assolutamente sono l'insalata pantesca con conserve autoprodotte di pesce, il piscistoccu arrosto, anche nella versione alla parmigiana, le gustose busiate di semola di grano duro con ragù bianco di pesce azzurro, il tagliolino al nero di seppia con gambero di Mazara, il flan di melanzane su fonduta di piacentino ennese, così come i deliziosi i dessert. La cantina molto curata custodisce rarità enologiche e interessanti vini regionali e nazionali.

L’impegno quotidiano è quello di di recuperare e rielaborare preparazioni e ricette troppo spesso dimenticate, che le mamme hanno imparato dalle nonne, e così, indietro nel tempo sino a chi quella cultura ci ha lasciato in eredità, fossero essi greci o bizantini, arabi o normanni, fenici o aragonesi. Molte delle ricette proposte, infatti, pur apparentemente non tradizionali sono il risultato di una lunga ricerca sull’utilizzo di materie prime di eccellenza da parte dei popoli che hanno dominato la Sicilia.

È questo per Casa e Putia  il nostro modo di proporre una critica alla standardizzazione delle colture ed alla globalizzazione del gusto.

La cucina sincera, tra memoria e ricordo di Casa e Putia

Quando pensiamo ad un piatto, ci piace muoverci tra memoria e ricordo, giocando sulla sottile differenza che, comunque, li lega. La memoria come l’insieme delle esperienze personali e delle informazioni raccolte da ognuno di noi nel corso della propria esistenza, sembrerebbe qualcosa di statico, quasi cristallizzato. Per noi, invece, è quell’immenso patrimonio costruito da chi ci ha preceduto e da cui quotidianamente attingiamo per provare a raccontare, attraverso il cibo, quello che siamo stati. 

Il ricordo, a sua volta, può arrivare inaspettato, portandosi dietro la nostalgia di un mondo, facendo viaggiare la nostra mente nello spazio e nel tempo. Basta così un piccolo dolce, la madeleine, immersa nel tè di tiglio, come racconta Marcel Proust, e il ricordo, fermo da qualche parte, apparentemente inaccessibile, si svela nella sua potenza. Anche ad occhi chiusi, basta un lieve e soffice profumo e il naso inventa una via d’ingresso nella memoria; o, ancora, un sapore sopito o una consistenza particolare ed ecco che il gusto ci fa muovere, all’interno della memoria, fino a quell’attimo in cui il nostro palato ha provato per la prima volta quella sensazione. 

Grazie alla spinta emotiva del ricordo, il passato ritorna, emerge. Soggettivo, intimo, arriva senza controllo, senza freno, semplicemente da riassaporare. Sono i sensi, tutti, a favorire questa emozione, un brivido lungo un attimo; solo dopo, la ragione ci farà comprendere, con consapevolezza, la portata di quell’istante speciale, in cui non siamo più capaci di distinguere tra passato e presente. È lo stesso brivido che proviamo noi, tutte le volte che qualcuno alza gli occhi dalla tavola per dirci: “con questo piatto mi avete ricordato Mia nonna”

Un anno di successi e riconoscimenti nel segno della sostenibilità 

Casa e Putia è stato insignito nell’autunno del 2022  della Chiocciola di Slow Food, che per la prima volta arriva nella città dello stretto. Il ristorante messinese è un luogo di incontro e di scambio, dove si mettono in atto buone pratiche e cucina responsabile. Casa e Putia si distingue per la proposta gastronomica eccellente, in sintonia con i valori del buono, pulito e giusto. 

Casa è Putia è stato protagonista di Terra Madre - Salone del Gusto 2022, in quanto ristorante selezionato per rappresentare tutti i ristoranti Slow Food italiani. In questa occasione insieme alla “Comunità per la Salvaguardia della Biodiversità dello Stretto di Messina" ha raccontato la biodiversità del territorio attraverso un fitto calendario di  forum, cene, talk e laboratori e ha presentato il protocollo “Transizione Ecologica e Food Policy”, che a Messina sta sperimentando come garantire equo accesso ad un cibo sano e sostenibile incentivando il lavoro agricolo di qualità

Casa e Putia in questi anni ha fortemente lottato per la creazione del protocollo di intesa  “Transizione Ecologica e Food Policy”.  Uno strumento che consentirà di lavorare su pratiche agroalimentari sostenibili, di dare reale sostegno ai produttori, di contrastare efficacemente lo spreco alimentare e costruire politiche del cibo in grado di avviare un reale processo di transizione ecologica. 

Un protocollo nato a Messina grazie a Slow Food che attraverso il sostegno delle istituzioni locali sta sperimentando come mettere in campo politiche alimentari integrate, capaci di garantire l’equo accesso a un cibo sano e sostenibile, di sostenere lo sviluppo rurale e le filiere locali e di incentivare l’agroecologia e il lavoro agricolo di qualità.

"Finalmente abbiamo trovato il modo di iniziare a restituire al territorio quanto di bello ed importante abbiamo ricevuto in questi anni - afferma Nino Mostaccio, patron di Casa e Putia - da visionari pragmatici quali siamo, dopo anni di lavoro su questo protocollo di intesa, pensiamo di essere riusciti a innescare un’inversione di rotta che speriamo possa essere seguita da tanti."

Casa e Putia è inoltre stato protagonista della Settimana della cucina italiana nel Mondo con il documentario "Food Heroes" diffuso in tutte le ambasciate italiane, un reportage che descrive il modello di comunità alimentare fondato sul buono, pulito e giusto.