Il ritorno di “Carmen” al Teatro Massimo con il Corpo di ballo del Teatro e le coreografie di Leo Mujić Étoiles ospiti Marta Petkova e Nikola Hadjitanev

Appuntamento con il balletto e la grande musica di Georges Bizet il 27, 28, 30 e 31 luglio alle ore 21.00 al Teatro Massimo di Palermo con Carmen, la coreografia firmata da Leo Mujic, creata per il Corpo di ballo del Teatro Massimo diretto da Jean-Sebastien Colau. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo, Mikhail Sinkevich dirige le musiche di Bizet arrangiate da Rodion Ščedrin. L’allestimento conta sulle scene di Mislav Kuzmanic; i costumi di Lars Ayen, realizzati dalla sartoria Odd Mery Gi; le luci di Aleksandar Čavlek; assistente alla coreografia e drammaturgo è Bálint Csaba Rausher. 

Il balletto rivisita la vicenda di amore e morte della bella gitana, icona di sensualità, emancipazione e libertà, combinando elementi moderni, classici e neoclassici. Ancora oggi questo irresistibile ritratto di donna, fiera e libera, protagonista della sua vita e del suo destino al di là delle convenzioni e della morale, continua a sedurre e ispirare nuovi interpreti e nuove creazioni.

Nel ruolo dei protagonisti danzano due stelle della danza internazionale, le étoiles ospiti Marta Petkova (Carmen) e Nikola Hadjitanev (Don José), primi ballerini del Teatro dell’Opera e Balletto di Sofia; completano il cast Yuriko Nishihara (Micaëla); Michele Morelli (Escamillo); Francesca Bellone (Fernanda); Andrea Mocciardini (Zuniga); Alessandro Cascioli (Mercedes); mentre La madre è interpretata da Simona Filippone che si alterna nelle repliche con Noemi Ferrante. Corpo di ballo del Teatro Massimo, direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau. 

Diplomato alla Scuola di Balletto di Belgrado e alla scuola di Maurice Béjart a Losanna, Leo Mujić, dopo una carriera come ballerino sui principali palcoscenici nel mondo, si è dedicato alla coreografia spesso scrivendo da sé i libretti e selezionando le musiche per i suoi balletti. Ha già al suo attivo un gran numero di successi internazionali, come Il grande Gatsby e Anna Karenina. “Il suo stile di danza neoclassico è puro, strutturato, chiaro ed energico – dice il direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo Jean-Sébastien Colau – Uno stile narrativo che si fonda su una tecnica classica spinta all’estremo. Il suo rigore in sala di danza rende il suo linguaggio personalissimo e le coreografie estremamente dettagliate”. Durata: un’ora circa senza intervallo. Biglietti: da 12 a 50 euro.

Palermo è Capitale italiana del volontariato 2025

E’ arrivato l’annuncio ufficiale: nel 2025 Palermo sarà Capitale italiana del volontariato. A deciderlo il direttivo di CSVnet (associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato italiani) che ha accolto la proposta avanzata dal CeSVoP assieme al comitato promotore composto anche dal Comune di Palermo, dal Forum Terzo settore Sicilia e dalla Caritas diocesana.

«Si tratta di un riconoscimento molto importante che abbiamo preparato e atteso con trepidazione», dichiara a caldo la presidente del CeSVoP, Giuditta Petrillo. «Non sarà una semplice occasione celebrativa, ma un anno intenso di scoperta e attivazione di tutte le energie migliori e più propositive della solidarietà gratuita a Palermo che diverrà ancora di più punto di riferimento nazionale, mostrando e valorizzando le tante realtà sociali che animano il nostro territorio. Ci auguriamo di coinvolgere e contagiare tutti con lo spirito autentico del volontariato, dai semplici cittadini agli enti pubblici, dai gruppi spontanei alle organizzazioni del Terzo settore, dalle istituzioni formative alle imprese. Oltre a CSVnet – continua la presidente Petrillo – ringrazio per la fondamentale collaborazione l’Amministrazione comunale, la Caritas diocesana e il Forum siciliano del Terzo settore, senza dimenticare gli altri enti che hanno già dato disponibilità a far parte del comitato promotore o hanno aderito alla nostra iniziativa».

La candidatura di Palermo, infatti, è stata promossa anche dagli altri due CSV siciliani (CeSV Messina e CSV Etneo), da Banca Etica e dal Comune di Agrigento (capitale italiana della cultura 2025). Inoltre, hanno finora aderito, assicurando la loro collaborazione, enti di Terzo settore quali: Auser Sicilia, AGe Sicilia, MoVI Sicilia, Fondazione San Vito, AVO Palermo.

In autunno inizierà la programmazione delle attività e il 5 dicembre (Giornata internazionale del Volontariato) avverrà il passaggio di testimone con la città di Trento che è stata capitale nel 2024.

L’iniziativa di CSVnet di designare ogni anno una capitale italiana del volontariato nasce nel 2021 per dare risalto al ruolo fondamentale dei volontari nello sviluppo della società italiana. Bergamo è stata la prima città, designata per il 2022. Poi, a seguire, Cosenza (2023) e Trento (2024).

Per individuare la capitale del prossimo anno, CSVnet ha pubblicato un apposito bando a cui ha risposto il CeSVoP con la proposta di Palermo e un altro CSV con la candidatura congiunta di Avellino e Benevento. Sulla base della valutazione di una commissione nazionale che ha applicato i criteri prestabiliti nel bando, il direttivo di CSVnet alla fine ha scelto Palermo quale capitale italiana del volontariato 2025.

Un po’ di dati

Il volontariato in Sicilia, secondo quanto rilevato dall’Istat nell’ultima indagine del 2021, conta 183.635 persone attive gratuitamente in organizzazioni no profit. Queste ultime, stando ai dati che emergono dal Runts (Registro unico nazionale del Terzo settore) al 31 luglio 2024, sono presenti nel territorio palermitano con 2.334 enti di Terzo settore (su un totale di 9.354 in Sicilia). Di tali enti, nella provincia di Palermo, 526 sono organizzazioni di volontariato (272 nel capoluogo), 754 associazioni di promozione sociale (461 nel capoluogo), 807 imprese sociali (447 nel capoluogo) e 242 altri enti di Terzo settore (171 nel capoluogo). Per non contare i tanti gruppi di volontari e le iniziative spontanee di solidarietà gratuita che animano questa parte di Sicilia e che non hanno una forma istituzionalizzata. 

#IONONABBANDONO

Hashtag “iononabbandono”. E’ questa l’iniziativa social lanciata dall’assessore al Benessere animale, Fabrizio Ferrandelli contro il fenomeno dell’abbandono di cani specialmente nel periodo estivo.

«Spesso siamo noi a non essere i migliori amici del cane – ha detto Ferrandelli – non accusando nessun rimorso per averli abbandonati anche solo per una vacanza estiva. Abbandonare un cane, un animale in genere è uno degli atti più violenti ed incivili che un essere umano possa compiere, un essere umano, evidentemente, privo di cuore e di coscienza verso un “amico” che per noi sacrificherebbe la vita in caso di nostra necessità».

I primi testimonial d'eccezione della campagna lanciata dall’assessorato al benessere animale sono  Ernesto Maria Ponte e Clelia Cucco, Toti e Totino, Stefano Piazza, Tony Matranga & Minafó, Marco Li Vigni, Ivan Fiore, I Soldi Spicci e Paride Benassai  che hanno voluto esprimere il proprio pensiero attraverso un breve short. Ma l’appello resta ancora aperto a tutti coloro che mostreranno la sensibilità di mobilitarsi.

«Il mio ringraziamento - continua Ferrandelli - va agli artisti, comici, attori che hanno espresso il proprio messaggio sul tema dell'abbandono degli animali, spregevole azione che purtroppo si registra anche negli altri mesi dell’anno. Noi vogliamo sensibilizzare la coscienza di tutti, di chi si macchia di questo atto, di chi non sa leggere gli occhi di un cane quando lasciandolo in strada sarà, invano, convinto che tornerai a riprenderlo». 

L'iniziativa dei video contro l’abbandono degli animali è rivolta anche a tutti i cittadini. Questi potranno registrare un breve video da far girare su tutti i contatti e inviarlo anche a “iononabbandono@comune.palermo.it (la mail sarà attiva in giornata). I video saranno pubblicati poi su una apposita sezione del sito istituzionale del Comune di Palermo

andrea cusumano - pittura e rito

Sarà inaugurata domenica 1 settembre, alle ore 19:00 presso il Loggiato di San Bartolomeo a Palermo, la mostra “Andrea Cusumano – Pittura e Rito”, organizzata da Fondazione Sant’Elia, Città Metropolitana di Palermo e Qmedia, con la collaborazione di Nitsch Foundation, Nitsch Museum e Ars Nova – Associazione Siciliana per la Musica da Camera.

L’esposizione indaga il rapporto tra l’immagine pittorica e la performatività nel lavoro di Andrea Cusumano, poliedrico artista palermitano, di formazione ed esperienza internazionale.

La mostra si concentra in particolare su due recenti lavori performativi: TRAGÖDIA-ATTO IV (Teatro Garibaldi, Palermo, 2023) e 6 HOURS, 2 SCORES, 12 ROOMS (nitsch museum, Mistelbach, 2024). Durante entrambe le performance l’artista ha prodotto due grandi tele, frutto della gestualità e della stessa drammaturgia performativa, e diversi oggetti e manufatti artistici. Questi lavori sono poi stati ulteriormente rilavorati e allestiti per le sale del Loggiato di San Bartolomeo.

6 HOURS, 2 SCORES, 12 ROOMS è stata una performance durational e site-specific di sei ore, articolata su differenti spazi interni ed esterni del museo nitsch di Mistelbach in Austria, realizzata da Cusumano insieme al pianista Marino Formenti. Entrambi hanno scritto una partitura autonoma (“Oggi s’innalza tacido e cupo” per oggetti di Cusumano, e “Funerale della memoria” per player-piano, registratore e campane di Formenti), e hanno poi interagito in dialogo per 6 ore e 12 stanze del museo. Un elemento comune ai lavori di Cusumano e Formenti è la forza espressiva e in qualche modo arcaica, spesso riconosciuta loro dalla critica e dei commentatori.

Lo spunto di partenza per la performance è stata una lettera del nonno tedesco di Cusumano, ufficiale della Wehrmacht, scritta al proprio figlio dal fronte Russo in piena Seconda Guerra Mondiale, presumibilmente durante l’assedio di Stalingrado. La lettera, scritta in condizioni così estreme e per di più in Sütterlin, è stata inizialmente molto difficile da tradurre; i vari tentativi di decifrazione della lettera assomigliavano inizialmente a fogli prima completamente bianchi, poi ancora parzialmente incomprensibili, infine interamente decodificata e trasformata in un universo poetico pieno di spunti dal forte impatto emotivo. Elementi della lettera ritornano sulla grande tela di 6 metri per 6, che domina il focus della sala del Loggiato, così come per gli abiti usati in scena e ora parte integrante del dipinto.

Nella stessa sala sono esposte altre opere realizzate durante la performance, inclusa la partitura stessa dell’azione scenica di Cusumano, alcune foto della performance e la registrazione di un’improvvisazione di Cusumano con 36 variazioni per fischio sul tema della canzone “Ich armes welsches Teufli”. Infine un video realizzato dal filmaker austriaco Rolf Leitenbor presenta estratti della performance di Mistelbach.

TRAGÖDIA-ATTO IV

TRAGÖDIA è un testo drammatico inedito di Andrea Cusumano che costituisce la summa di anni di ricerca in ambito drammaturgico e di metodologia per la costruzione della messa in scena. La ricerca condotta in Kerala porta Cusumano a ridefinire il rapporto tra testo, mascheramento e spettacolarizzazione dando vita a 4 testi ispirati rispettivamente a 4 miti tragici, messi a loro volta in relazione con la dimensione performativa di 4 riti del Kerala. In particolare Il Principe (Le Baccanti) al rito del Theyyam, il Re (Ippolito) al Kathakali, la Regina (Medea) al Tholpavakoothu e Atto IV (Antigone) al Koodyiattam. ATTO IV, ovvero l’ultimo atto della quadrilogia, è ispirato ad Antigone ed è testualmente brevissimo. Si configura piuttosto come un accenno testuale ad Antigone ed una composizione ad oratorio per coro, flauto e percussioni. Il tema del seppellimento di Polinice è qui assimilato al seppellimento rituale del mizhavu del Kutiyattam indiano, il tamburo degli dei, ed in tal modo la fabula raccontata dal testo poetico si riconcilia nel finale con la metafora del teatro che abbraccia l’intero testo (e spettacolo). La performance infatti è stata costruita attraverso la realizzazione di una grande cratere a tamburo direttamente sulla scena. Ancora una volta in questa sala sono presenti la grande tela che ha fatto da tappeto all’intera azione scenica (poi rimaneggiata da Cusumano al Castello di Prinzendorf), gli Ostrakon, ovvero le tavolette d’argilla pigmentata realizzati durante la performance ed alcune foto di scena di Alessandro D’Amico. Atto IV è stata realizzata al Teatro Garibaldi alla Kalsa nell’ambito del progetto CeSDAS prodotto dalla Fondazione MeNO, la voce recitante di Giuditta Perriera, gli studenti del CeSDAS, un coro diretto dal M° Mauro Visconti, le percussioni di Davide Mezzatesta, il flauto di Dario Lo Cicero e l’oboe di Salvatore Ferraro con musiche originali di Cusumano.

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ANDREA CUSUMANO – è un artista, drammaturgo e curatore, già titolare di cattedra in Performance Design and Practice al Central Saint Martins, in European Theatre Arts al Rose Bruford College ed in Scenography and Visual Performance al Goldsmiths College di Londra – porta avanti dai primi anni novanta una ricerca incentrata sulla rilevanza della drammaturgia applicata all’uso dello spazio ed indaga la relazione tra teatro e arti visive. Una ricerca che parte dalla sua frequentazione con l’artista viennese Hermann Nitsch e che si sviluppa attraverso una serie di installazioni ed installazioni/performance site-specific in Austria, Italia e Stati Uniti. In seguito, grazie ad un profondo studio sul lavoro di Taddeusz Kantor - che lo porterà a fare ricerca per alcuni anni a Cracovia e da cui verranno fuori una tesi di Dottorato all’Università di Ferrara e soprattutto una collaborazione esclusiva di 4 anni con la celebre attrice del Cricot2 Mira Rychlicka, realizza alcuni spettacoli teatrali in Polonia, Italia e Regno Unito. Elementi di tale ricerca verranno trasmessi attraverso la partecipazione ad importanti iniziative internazionali quali la Quadriennale di Praga e la pubblicazione dei suoi esercizi nella monografia di Noel Witts dedicata a Kantor per Routledge. In aprile del 2022 la Fondazione Sicilia gli dedica un’ampia retrospettiva, a cura di Agata Polizzi, dal titolo “Retablo” a Villa Zito ed a Palazzo Branciforte a Palermo, con una pubblicazione edita da Giorgio Mondadori. A luglio dello stesso anno dirige in Austria la partitura postuma del Teatro-dei-6-Giorni di Hermann Nitsch riscontrando un grande successo di stampa e critica. Nel 2023 il Matdot Art Centre di Bangkok realizza una sua grande personale dal titolo Kwam Whang?. Nel 2024 il museo nitsch di Mistelbach gli dedica un’ampia retrospettiva dal titolo Raumdramaturgie, a cura di Fabio Cavallucci e Giulia Ingarao. Il progetto vincitore dell’11° Italian Council è stato pubblicato con omonima monografia per Silvana Editoriale. Ha all’attivo numerose mostre, performances e attività culturali in prestigiose venues internazionali da New York a New Dehli. Le sue opere fanno parte diprestigiose collezioni internazionali tra cui Matdot Artcentre di Bangkok, museo MADRE di Napoli, Museo Riso di Palermo, MAK di Vienna. Cusumano è stato assessore alla cultura della città di Palermo tra il 2014 ed il 2019, guidando tra l’altro la città al successo di Manifesta 12 e Capitale Italiana della Cultura 2018.

BELLINIANA - OMAGGIO AL CIGNO DI CATANIA

Si chiama Belliniana – Omaggio al Cigno di Catania la quarta edizione della rassegna direttamente promossa e organizzata dall’assessorato del Turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione Siciliana che si svolgerà principalmente nel capoluogo etneo e a Messina dal 14 al 28 settembre prossimi, con una fitta serie di appuntamenti (a ingresso gratuito su prenotazione) dedicati a Vincenzo Bellini: si comincerà sabato 14 settembre con un grande concerto alla Villa Bellini di Catania con il soprano Desirée Rancatore, il tenore Vittorio Grigolo e l’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta da Gianluca Marcianò, per poi andare avanti con altri 16 appuntamenti tra concerti sinfonici, cameristici, conversazioni, musica sacra, teatro, danza, nuove creazioni e grande repertorio; al centro un’opera lirica in forma di concerto al Teatro Bellini di Catania diretta da Fabrizio Maria Carminati.

Fortemente voluta dal governo regionale e affidata alla direttrice d’orchestra Gianna Fratta, Belliniana – Omaggio al Cigno di Catania (precedentemente denominata “Bellini International Context”) si realizza grazie alla collaborazione delle Città di Catania, Messina e Palermo e delle più importanti istituzioni culturali dell’Isola: Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Teatro di Messina, Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Università degli Studi di Catania, Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania, Conservatorio di Musica “Arcangelo Corelli” di Messina, Catania Summer Fest e Arcidiocesi di Catania.

«La Belliniana – sottolinea la coordinatrice artistica Gianna Fratta – sulla scia delle manifestazioni dedicate a Bellini cui la Regione Siciliana e l’assessorato al Turismo, allo sport e allo spettacolo hanno sempre riservato la massima attenzione, vuole essere un grande contenitore culturale intitolato al Cigno catanese, pronto ad accogliere artisticamente non solo la musica di Bellini, che rappresenta il fulcro della programmazione, ma anche i lavori di compositori coevi, dando slancio contestualmente a composizioni contemporanee a lui dedicate o ispirate. Non solo musica alla Belliniana, anche teatro, danza, conversazioni, incontri. Nell’ottica di una concreta diffusione dell’opera di Bellini anche presso le giovani generazioni, ecco che la rassegna spazia sia all’interno dei linguaggi artistici, sia all’interno dei generi e delle forme: dalla musica classica al jazz, dall’opera ai galà, dai recital ai programmi sinfonici, dalla musica sacra a quella popolare, per una kermesse che diventa strategica occasione di promozione artistica e culturale sotto il segno del Cigno di Catania».

Il programma dettagliato sarà presentato all’inizio di settembre e sarà disponibile su www.belliniana.it

ITALIA, DOVE INNOVARE E' TRADIZIONE

Lo stato attuale e le prospettive degli investimenti esteri diretti in Italia sono stati al centro del convegno organizzato a Tokyo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in occasione della tappa nipponica del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci e del Villaggio Italia, l’Esposizione Itinerante Pluriennale delle Eccellenze Italiane che accompagna il Vespucci nei principali porti dei cinque continenti.

 

Alla tavola rotonda dal titolo  “Invest in Italy: where innovating is tradition” hanno partecipato: il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini,  il Vice Ministro giapponese dell’Economia, Commercio e Industria Nobuhiro Yoshida, l’Ambasciatore italiano a Tokyo Gianluigi Benedetti,  Mario Andrea Vattani, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2025 Osaka e Amedeo Teti, Capo Dipartimento Imprese e coordinatore dello Sportello Unico attrazione investimenti esteri del Governo Italiano. Presenti inoltre i rappresentanti di  alcune delle maggiori imprese nipponiche presenti nel nostro Paese: Denso, Hitachi, Ihi, Marelli Holdings, Marubeni, Mitsui, Mitsubishi, Nippon Sanso, NTT Data e Shionogi.

 

Agli stakeholder giapponesi sono state presentate sia le nuove opportunità di investimento in Italia, in una fase cruciale di trasformazione industriale e tecnologica verso un’economia sostenibile e digitalizzata, sia l’attività del nuovo Sportello Unico “Invest in Italy”, l'interfaccia singola a livello nazionale per gli investitori esteri che li accompagna e li supporta in tutti gli adempimenti e le pratiche utili alla concreta realizzazione dell’investimento.

 

“Siamo qui con un pezzo d’Italia, e il Vespucci che è un ambasciatore itinerante, per esporci, ma soprattutto per dirvi: venite in Italia a investire”, ha dichiarato il Viceministro Valentini. “L’Italia è pronta ad accogliere le imprese con un apparato legislativo e amministrativo rinnovato, e forte della storica amicizia alla base dei rapporti tra i due Paesi, “che ogni giorno si rafforza nella collaborazione e in quello che le imprese giapponesi fanno in Italia”.

 

Le relazioni bilaterali tra Italia e Giappone si sono intensificate significativamente negli ultimi anni, con 557 investimenti diretti giapponesi in Italia che impiegano oltre 58.000 dipendenti e generano un fatturato complessivo di oltre 31 miliardi di euro. I rapporti tra i due Paesi hanno ricevuto nuovo impulso dalla firma nel gennaio 2023 da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Primo Ministro Fumio Kishida di un “Partenariato Strategico”.

 

“I nostri governi hanno la ferma intenzione di promuovere ulteriormente la collaborazione tra l’Italia e il Giappone nel commercio, nell’industria e negli investimenti”, ha detto il Vice Ministro Yoshida. “La collaborazione tra le aziende è altrettanto viva e le imprese potranno trarre vantaggio anche dagli eventi che ci attendono nei prossimi mesi per sviluppare ulteriormente le loro relazioni, a cominciare da Expo Osaka e poi in occasione delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina nel 2026 ”.

 

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è presente al Villaggio Italia di Tokyo anche con la mostra “Italia Geniale”, visitata dopo il convegno dai relatori che sono poi saliti a bordo del Vespucci: un’esposizione organizzata assieme all’ADI Design Museum e dedicata a 60 anni di storia del design italiano con progetti iconici e rappresentativi della creatività del nostro Paese.

 

In occasione del convegno odierno, Ntt Data, multinazionale giapponese che si occupa di system integration, ha annunciato un nuovo investimento in Italia per la costruzione del suo nuovo Polo a Cosenza, che vedrà occupate oltre 500 persone.  L’investimento si rivela di importanza strategica per il Gruppo perché legato allo sviluppo delle attività in essere a supporto dei clienti e di un nuovo Lab sull'Intelligenza Artificiale, connesso all'ambizioso progetto AI Metamorphosis che si pone l'obiettivo di guidare le aziende in una evoluzione che ne impatta l'intera organizzazione.

Conferenza “Blue and Space Economy” al Villaggio Italia di Tokyo: Italia e Giappone si confrontano su visione e obiettivi nell’esplorazione del mare e dello spazio

Gli  ultimi sviluppi nel settore marittimo e in quello spaziale, le visioni e gli obiettivi di Italia e Giappone in questi ambiti, le implicazioni per le rispettive economie: sono stati questi i temi della conferenza “Blue and Space Economy” che si è svolta a Tokyo nella penultima giornata della tappa nipponica del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci e del Villaggio Italia, l’Esposizione Itinerante Pluriennale delle Eccellenze Italiane che accompagna il Vespucci nei principali porti dei cinque continenti.

 

La conferenza, organizzata dalla Marina Militare e dall’Aeronautica Militare, ha visto dialogare sugli obiettivi per i prossimi anni per i due settori personalità provenienti da istituzioni, agenzie e industria dei due Paesi: dal Ministero della Difesa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy , dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) oltre alla Sasakawa Peace Foundation e aziende come Thales Alenia Space Italia, Fincantieri e DEAS.

 

In apertura dei lavori il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini ha sottolineato la convergenza di visione di Roma e Tokyo e la storica volontà di Italia e Giappone di superare i propri confini in mare e in cielo, sviluppando e affinando le proprie capacità scientifiche, tecnologiche e operative.

“Quod est superius est sicut quod inferius", ha esordito il Vice Ministro Valentini, sottolineando che "la blue economy e la space economy sono interconnesse tra loro per il carattere dual use, perché spesso fungono da back up l'una dell'altra. Questo lo vediamo, ad esempio, nel campo delle comunicazioni, per le finalità e per le tecnologie impiegate. Non è un caso - ha ricordato - che in Italia vi siano due disegni di legge  che procedono quasi paralleli". Ricordando le difficoltà nell'attuale situazione geostrategica, ad esempio per i problemi di navigazione nel Mar Rosso, Valentini ha evidenziato che "la collaborazione tra Italia e Giappone e il rafforzamento sul piano strategico sono fondamentali anche per garantire la sicurezza delle vie marittime, che hanno permesso lo sviluppo e la prosperità a livello globale”.

 

Con circa 8.300 chilometri di coste, l’Italia è stata da sempre proiettata verso l’esplorazione marittima, così come a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo è stata tra i leader in quella dello Spazio, divenendo la terza nazione al mondo a mettere in orbita un proprio satellite. La conferenza al Villaggio Italia a Tokyo ha visto confrontarsi player di livello internazionale con rappresentanti del Ministero della Difesa, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), della Sasakawa Peace Foundation e di aziende come Fincanteri, Thales Alenia Space Italia e DEAS.

 

“La blue economy rappresenta un'opportunità unica per promuovere l'importanza della  cooperazione tra l’Italia e il Giappone, due paesi con una forte connotazione marittima, il cui benessere, prosperità e sicurezza sono strettamente legati al mare. La blu economy include un'ampia gamma di attività economiche legate agli oceani, ai mari e alle coste. Tra queste rientrano settori tradizionali come la pesca, la navigazione e il turismo, nonché settori emergenti come la biotecnologia marina, le energie rinnovabili e l'estrazione mineraria in acque profonde. Il potenziale della blu economy è enorme e offre significative opportunità di crescita economica e innovazione tecnologica”, ha affermato nel suo intervento il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto. “Uno degli aspetti più importanti da esplorare è l'ambiente sottomarino, caratterizzato da peculiarità fisiche che lo rendono una frontiera in gran parte inesplorata” ha aggiunto, ricordando che “in una prospettiva economica e strategica, la dimensione  subacquea fornisce accesso a materie prime essenziali, come i metalli delle terre rare”.

 

Le tendenze attuali della space economy tra collaborazione e diversificazione sono state oggetto del secondo panel nel quale i rappresentanti del settore pubblico e privato di Giappone e Italia – tra questi il Generale Francesco Vestito,  intervenuto in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, il Generale dell’Aeronautica Militare e astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea Roberto Vittori,  la Responsabile Volo Umano e sperimentazione scientifica dell’ASI Barbara Negri e il Capo Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Amedeo Teti - hanno dialogato sulle prospettive di uno dei campi più rilevanti sia di collaborazione che di competizione internazionale.

 

Il Gen. SA Francesco Vestito, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, nel suo messaggio di saluto ha ricordato: “Quest’anno ricadono i sessant’anni della presenza dell’Italia nello spazio, con il lancio del satellite San Marco-1 che ha portato nel 1964 il nostro paese a essere il terzo, dopo URSS e USA, a raggiungere l’orbita terrestre. Lo Spazio è uno dei settori di collaborazione tra Italia e Giappone, con l’Aeronautica Militare già impegnata in molteplici attività congiunte in ambito Difesa, che includono - oltre a missioni addestrative congiunte e avanzati programmi tecnologici - anche la sicurezza del dominio spaziale”. Risale infatti all’anno scorso la firma di un Memorandum of Understanding tra Aeronautica Militare e Japan Air Self-Defense Force proprio relativo alla collaborazione nel campo della sicurezza spaziale, nello specifico Space Domain Awareness/ Space Situational Awareness, mentre si è da poco conclusa l’esercitazione congiunta svoltasi anche con l’United States Air Force presso la base giapponese di Misawa, dove sono stati rischierati assetti come gli F-35A e gli Eurofighter Typhoon.

 

I relatori – per il Giappone Koji Yamanaka, Direttore dello JAXA - hanno concordato sul fatto che la valorizzazione delle iniziative di collaborazione civile-militare e dei partenariati pubblico-privati possono garantire benefici concreti sia in termini di sviluppo e rafforzamento delle capacità operative e di difesa, sia in termini di concreti ritorni sociali, scientifici, economici e industriali.

 

Approfondimento

 

Nave Amerigo Vespucci, storico veliero e nave scuola della Marina Militare, ambasciatore del Made in Italy nel mondo, sosta in questi giorni per la prima volta nei suoi 93 anni di storia nel porto di Tokyo. Ad affiancarlo qui come già il mese scorso a Los Angeles è il Villaggio Italia, la “Esposizione Mondiale Itinerante Pluriennale" delle eccellenze italiane che offrirà ai visitatori un'esperienza unica per conoscere la bellezza dell'Italia attraverso la sua arte, la sua cultura, la sua musica, il patrimonio enogastronomico, il cinema, la tecnologia e la ricerca scientifica.

Dopo Tokyo, il Villaggio Italia sarà a Darwin in Australia dal 4 al 7 di ottobre, a Singapore dal 24 al 28 ottobre, a Mumbai in India dal 28 novembre al 2 dicembre, a Doha in Qatar dal 18 al 21 dicembre, ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti dal 23 al 26 dicembre e a Jeddah in Arabia Saudita dal 20 al 24 gennaio del prossimo anno.

All’iniziativa del Villaggio Italia partecipano, oltre al Ministero della Difesa, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – con il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare e il Ministro per lo Sport e i Giovani – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo. 

VIAGGIO ITALIA TOKIO

Si è svolta oggi alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Giappone Gianluigi Benedetti, dell’Ammiraglio di Squadra Antonio Natale comandante delle scuole della Marina Militare  e di Luca Andreoli Amministratore Delegato di Difesa Servizi la cerimonia conclusiva della tappa di Tokyo del Tour Mondiale di Nave Amerigo Vespucci e del Villaggio Italia, l’Esposizione Mondiale Itinerante Pluriennale delle Eccellenze Italiane che accompagna lo storico veliero e nave scuola della Marina Militare nei principali porti dei cinque continenti.

 

Nel corso della cerimonia, collegato da Canberra, è intervenuto l’Ambasciatore d’Italia in Australia Paolo Crudele per il passaggio di testimone in vista della prossima tappa a Darwin (4-7 ottobre) nella quale Nave Amerigo Vespucci sarà affiancata dal Villaggio Italia. Al termine della cerimonia il Vespucci ha lasciato il porto di Tokyo diretta verso le Filippine dove si fermerà prima di raggiungere l’Australia.

 

“Il Tour Mondiale di Nave Vespucci e il Villaggio Italia, in concomitanza alla presenza in Giappone del Carrier Strike Group con la portaerei Cavour,  hanno portato  in Giappone un pezzo d’Italia dell'arte, della cultura e soprattutto  dell’eccellenza della nostra tecnologia e della nostra Difesa. Abbiamo rafforzato il nostro legame con il Giappone rafforzando la cooperazione nello strategico settore della Difesa” ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto in visita a Tokyo.

 

“Abbiamo registrato un'affluenza imponente in termini assoluti: sono circa 63.000 i  giapponesi che hanno visitato il Villaggio Italia di Tokyo e quasi 25.000 quelli saliti a bordo di Nave Amerigo Vespucci. Siamo, altrettanto, soddisfatti per le relazioni istituzionali, economiche, scientifiche e sociali che si sono consolidate nonché del grande e generale sentimento di apprezzamento che è stato rivolto all'iniziativa: 40 gli eventi in palinsesto, tutti rigorosamente sold out e tutti unanimemente apprezzati, dagli operatori di settore come dal grande pubblico” ha dichiarato Luca Andreoli Amministratore Delegato di Difesa Servizi, la società in house del Ministero della Difesa che realizza e supporta tutte le fasi dell’iniziativa.

 

Grande seguito dell’iniziativa anche sui social dove sui sei canali dedicati al Tour Vespucci (Facebook, Instagram, Tik Tok, LinkedIn, X e Youtube) i contenuti pubblicati hanno ottenuto oltre 65milioni di visualizzazioni con 8,5milioni di interazioni, mentre oltre 40mila sono stati i contributi generati in tutto il mondo dagli utenti della Rete: la parola citata maggiormente dagli utenti italiani è “orgoglio”, da quelli giapponesi “bravo”. Grande attenzione anche da parte dei media nipponici, incluse tutte le principali reti televisive che hanno seguito la presenza del Vespucci e del Villaggio Italia a Tokyo.

 

40 sono gli eventi  e 90 le ore di show che hanno animato popolato il palinsesto del Villaggio Italia di Tokyo facendo registrare il tutto esaurito:  dalle sessioni di wine tasting e show cooking alle esibizioni musicali della Banda della Marina Militare, il concerto a cura dalla Italian Opera Academy del Maestro Muti realizzato nell’ambito delle attività sostenute del Ministero del Turismo ed Enit, il concerto dell’Accademia Teatro alla Scala e dell’artista Serena Autieri. Tra le Eccellenze in mostra al Villaggio “La Cappella degli Scrovegni. Una storia contemporanea”, esperienza filmica multimediale ideata e realizzata da Magister Art in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Hanno riscontrato tanto interesse anche in Giappone per l’opera in bronzo “La David” realizzata dall’artista Jago per il tour mondiale del Vespucci, per il grande cinema italiano in collaborazione con la Mostra Internazionale del Cinema della Biennale di Venezia, la mostra "Italia Geniale" dedicata alla storia del design italiano, organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e curata dall’ADI Design Museum e, infine, per l’esposizione delle Torce olimpiche realizzata con il supporto del CONI. Significativo apprezzamento per anche per i vini portati in Giappone da Regione Piemonte insieme al Consorzio Piemonte Land of Wine in collaborazione con ICE e con Vinitaly, in occasione del decennale del riconoscimento UNESCO di Langhe-Roero e Monferrato.

 

 “I risultati di Tokyo ci confermano che questa formula funziona e che l'intuizione del Ministro Crosetto di realizzare un mini expo itinerante al seguito del Vespucci, non solo valorizza la nave come speciale ambasciatore del made in Italy, ma è uno straordinario strumento che consente di avvicinare i popoli; il Villaggio Italia, quale grande contenitore e poliedrica piattaforma per promuovere le eccellenze italiane a cura degli 11 ministeri sostenitori dell'impresa, è un progetto valido, efficace, unico nell'attrarre l'interesse e la curiosità dei popoli e dei Paesi che si visitano. Come italiani siamo grati al popolo giapponese per questa accoglienza, ai cittadini di Tokyo per il calore e l'entusiasmo che ci hanno regalato e per quel sorriso che non mancheremo di  portare con noi nel cuore” ha  commentato l’Amministratore delegato di Difesa Servizi Luca Andreoli che ha aggiunto “Un grazie speciale all’equipaggio di nave Amerigo Vespucci e al suo Comandante Lai, per averci fatto sentire sempre graditi ospiti, anche dopo lunghe navigazioni come quella impegnativa che li ha portati qui da Honolulu e per l’accoglienza che ci ha sempre assicurato, a noi come al popolo giapponese. Un grazie all'Ambasciatore De Benedetti e alla sua squadra, per il determinante supporto e per la preziosa operatività. Profonda gratitudine alla Port autority di Tokyo e alle autorità locali per l'impegno e la flessibilità con cui ci hanno garantito il necessario sostegno. Ed, infine, la mia personale gratitudine a tutti gli oltre 800 lavoratori diretti, compresi i 135 italiani presenti a Tokyo, che hanno contribuito allo straordinario esito di questo evento. Un team speciale: un eccellenza capace di dare corpo e sostanza ad un idea innovativa ma assolutamente complessa da realizzare. Arigatò Tokyo e arrivederci a Darwin, il 4 ottobre prossimo, al Villaggio Italia australiano”.

 

“Il Vespucci è un messaggero della cultura, delle tradizioni, dei valori e delle eccellenze italiane nel mondo e l’accoglienza che ha ricevuto qui in Giappone, con un calore e un entusiasmo che hanno superato ogni aspettativa, è la dimostrazione tangibile del profondo legame che unisce i nostri Paesi e i nostri popoli. Questa tappa del Giro del Mondo, insieme al Villaggio Italia, ha segnato nel modo più significativo l’inizio della “nuova era” nelle relazioni tra Italia e Giappone avviata nel gennaio 2023 dai Primi Ministri Giorgia Meloni e Fumio Kishida” ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, Luigi Benedetti.

 

“Ringrazio tutti coloro i quali hanno contribuito all’ottima riuscita del villaggio Italia a Tokyo, dal Ministero della difesa ai 9 ministeri e 2 dipartimenti della Presidenza del consiglio che hanno dato il

loro supporto e a Difesa Servizi, un momento indimenticabile. Ringrazio soprattutto il comandante Lai, Comandante di nave Vespucci, il suo equipaggio e gli allievi: siete voi che avete reso possibile tutto questo” ha dichiarato l’Ammiraglio di Squadra Antonio Natale Comandante delle scuole della Marina Militare.

 

Al progetto del Villaggio Italia partecipano oltre al Ministero della Difesa, che ha fortemente voluto l’iniziativa, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – con il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare e il Ministro per lo Sport e i Giovani – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo.

Il progetto Villaggio Italia è una produzione di Difesa Servizi spa e Ninetynine.

Successo Travolgente al Sentimento Festival: La Sicilia di Dario Denso Andriolo Conquista il Pubblico

Il Sentimento Festival ha appena concluso la sua prima edizione con un successo straordinario, lasciando una traccia indelebile nel cuore di tutti i partecipanti grazie alla magnifica opera artistica di Dario Denso Andriolo. L'artista palermitano ha trasformato l'Averna Spazio Open in un palcoscenico emozionale senza precedenti, con una gigantesca videoscultura che rappresenta la Sicilia al centro della scena.

Accanto a questa imponente rappresentazione, due schermi verticali hanno arricchito ulteriormente l'esperienza visiva, mostrando videosculture tipiche di Andriolo. Queste opere digitali, ricche di texture ispirate alle maioliche siciliane, volteggiavano in un continuo gioco di luci e colori, fondendo tradizione e avanguardia in una celebrazione visiva della cultura dell’isola.

Andriolo, già celebrato lo scorso luglio per la sua reinterpretazione innovativa di Santa Rosalia durante l’evento "Fidelis" da PAD – Palermo Art District & Consulting, ha nuovamente reso omaggio alla sua terra natale con una creazione artistica che ha unito tecnologia e tradizione. La videoscultura, che dominava il palco, non era solo una scenografia, ma un vero e proprio tributo alla bellezza, alla cultura e allo spirito della Sicilia. I giochi di luce e le immagini dinamiche hanno saputo catturare l'essenza dell'isola, offrendo al pubblico un'esperienza visiva e sensoriale senza paragoni.

Artisti di fama nazionale e internazionale, come Venerus e Samuele Brignoccolo, si sono esibiti su questo palcoscenico unico, condividendo la loro musica in un contesto che esaltava l’amore per la Sicilia. Il collettivo palermitano PopShock ha espresso la sua gratitudine per aver avuto l'opportunità di suonare su un palco che, nelle parole di un membro del gruppo, "racconta chi siamo e cosa significa essere siciliani.”

Esibirsi su una Sicilia così rappresentata è stato un vero onore per Venerus, che ha trovato ispirazione nell'installazione di Andriolo, sentendo la sua musica risuonare attraverso l'isola, amplificata dalla sua bellezza e dalla sua storia. Anche Samuele Brignoccolo ha descritto l'esperienza come un viaggio profondo nelle profondità della cultura e dell'identità siciliana, reso possibile dalla straordinaria visione di Andriolo.

Il Sentimento Festival, che si è tenuto il 30 e 31 agosto, ha riunito migliaia di amanti della musica e dell'arte, tutti affascinati dalla capacità di Palermo di reinventarsi e celebrare la sua unicità. La videoscultura di Andriolo è stata il cuore pulsante di questa celebrazione, dimostrando come l'arte possa essere un potente mezzo per esprimere amore e orgoglio per la propria terra.

BIOGRAFIA | DARIO DENSO ANDRIOLO

Dario Denso Andriolo, nato a Palermo nel 1984, è un designer e artista noto per le sue opere di video installazione, videoscultura e projection mapping, che mescolano arte e tecnologia in esperienze coinvolgenti. Attualmente, è docente di Fondamenti di disegno informatico e Videoinstallazione presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Nel 2015, ha dato vita alla celebre serie "Under Pressure". Nel 2017, ha presentato la sua personale "In Saecula Saecolurum", e nei successivi anni ha curato scenografie digitali per spettacoli teatrali e musicali. Le sue opere sono state acquisite da collezioni private di prestigio, come Mercedes Smart e Unicredit, e pubblicate su "La Lettura" del Corriere della Sera. La scultura "Knigh" è diventata parte integrante dell'arredo urbano di Belpasso (CT), mentre nel campo del Projection Mapping ha lasciato il segno con opere come "Peace Will Feed the World" nel 2015 e "Il Ruggito della Velocità" nel 2017. Nel 2018, Dario ha arricchito il suo portfolio con progetti come "Ad Calvariam" per Manifesta 12 e "Mediterranean Christmas". Nel 2019, ha sorpreso il pubblico con l'installazione "Audiebant", una residenza artistica in Russia, e "Paper Home" per "Blue Sea Land" a Mazzara del Vallo. Il 2020 ha segnato collaborazioni di prestigio con EPSON e esposizioni ad Amsterdam e Parigi. Nel 2021, ha continuato a stupire con installazioni come "Reluceo" e "Purification", accanto a Bill Viola. Collaborazioni significative con la Regione Siciliana hanno caratterizzato il 2022, con progetti come Expo Dubai 2020 e il Festino di S. Rosalia, inclusa l'installazione "Sicilian Reflection" in collaborazione con Andrea Morricone. Nel 2023 ha realizzato un projection mapping sulla facciata del teatro Politeama di Palermo. Ha inoltre presentato al pubblico "Prismatica", un'installazione immersiva, e ha collaborato con artisti, gallerie e brand internazionali. Nel 2024 propone una videoinstallazione immersiva dedicata a Gregorietti, ispirata agli anni d’oro del Liberty a Palermo. Partecipa al 400° Festino di Santa Rosalia con la mostra "Fidelis", realizza un mapping sul Tempio di Selinunte e partecipa in modo straordinario ad Animaphix.

INTERNET HATERS

Leoni da tastiera: un Saggio, che si legge gratuitamente online, ci aiuta a riconoscerli e a difenderci

 

È stato pubblicato il Saggio “Internet Haters e Trolls: chi sono, perché odiano online, come difendersi” che si può leggere gratuitamente online o del quale si può scaricare il pdf gratis (vedi i link a seguire), scritto a più mani da diversi professionisti del settore e da utenti internet che raccontano le loro esperienze con Internet Haters, Internet Lovers e Trolls.

 

Ma chi sono in realtà questi “Leoni da tastiera” che oramai e sempre più spesso popolano le varie piattaforme social, i siti web utilizzati per lavoro e/o per affari, e le tante applicazioni di incontri?

È possibile riconoscerli in tempo per tenerli a distanza e difendersi?

Quelli che comunemente chiamiamo “Leoni da tastiera” si dividono sostanzialmente in tre categorie, con caratteristiche comportamentali diverse e con obiettivi diversi: 1) Internet Haters, 2) Internet Lovers, 3) Trolls.

Questi piccoli criminali social, spesso non perseguibili dalla giustizia, sono sempre più numerosi, sempre più presenti e sempre più pericolosi nella quotidianità della vita social di ognuno di noi. La stragrande maggioranza della popolazione occidentale vive gran parte della sua giornata su internet, sia per lavoro che per condividere momenti della sua quotidianità. Ed è in questi momenti che i “Leoni da tastiera” agiscono per colpire le loro vittime predestinate che, se non sanno riconoscerli e non sanno come difendersi, possono incorrere in gravi pericoli e danni di tutti i generi come ci insegnano le cronache quotidiane.

 

Il Saggio aiuta il lettore proprio in questo: a capire chi sono, come riconoscerli e come difendersi.

Nell’introduzione, Andrea Giostra, curatore del Saggio, distingue le tre tipologie di “Leoni da tastiera”: «Con il termine anglosassone “Internet Haters”, gli esperti di comunicazione e la comunità scientifica internazionale definiscono persone che dietro un alias virtuale o reale, utilizzano le varie piattaforme internet per esprimere il loro odio verso altre persone, verso alcune specifiche categorie di soggetti, verso un’idea, verso un oggetto. In italiano si potrebbe tradurre con “quelli che odiano su Internet”.

Un’altra categoria di utenti internet sono i “Trolls”, ovvero persone che, direttamente o indirettamente, interagiscono con altri utenti internet tramite commenti, messaggi, post, foto, etc…, che hanno una connotazione provocatoria, irritante, offensiva, delegittimante, calunniosa, finalizzata esclusivamente a creare un danno diretto o indiretto alla persona bersaglio (target internet user) che si vuole colpire per squalificarla e ridicolizzarla agli occhi di tutti i suoi amici virtuali e/o i suoi follower, creando scompiglio e disturbo nella normale comunicazione social.

Infine, ci sono gli “Internet Lovers”, che in italiano potremmo tradurre letteralmente con “quelli che amano su Internet”. In questo caso le categorie, a grandi linee e semplificando, sono due: da un lato ci sono persone che effettivamente e sinceramente cercano nei vari social amore, tenerezza, affetto, ascolto, comprensione, e nobili sentimenti; dall’altro lato ci sono coloro che utilizzano sui social questi bisogni e “debolezze” umane per truffare, manipolare, plagiare, rubare, etc.…, con una strategia scientificamente studiata nei minimi particolari e che porta questi truffatori internautici a creare danni serissimi e irreversibili a donne e uomini che abboccano alle loro ingannevoli lusinghe amorose social.»

 

Il Saggio, curato da Andrea Giostra, psicologo clinico, criminologo ed esperto di comunicazione, con una trentennale esperienza nella progettazione e gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali, di formazione professionale e specializzazione post universitaria, anche rivolta a operatori delle Forze dell’Ordine, vede i contributi di sedici coautori che utilizzano i social e internet per professione e per promuovere le loro attività artistiche, professionali o imprenditoriali: Roberta Arnone (scrittrice), Paolo Battaglia La Terra Borgese (critico d’arte e gallerista), Joey Borruso (giornalista), Anna Camilleri (docente e blogger), Ester Campese (artista e pittrice), Maria Celesia (lettrice e blogger), Mirko Cervelleri (giornalista e opinionista), Caterina Civallero (scrittrice e editor), Cristina Pace (book blogger), Anna Profumi (scrittrice e book blogger), Laura Tarani (psicologa, giornalista e blogger), Emanuela Trovato (attrice e acting coach); per chiudere con Daniela Cavallini (giornalista e blogger) che nei suoi capitoli si è avvalsa della collaborazione di Caterina Signa (psicologa, psicoterapeuta e vicepresidente dell’Associazione DiAction), di Roberto Cavalieri (psicologo e psicoterapeuta), e del giurista Avv. Maurizio Cardona (avvocato divorzista e presidente dell’Associazione DiAction) che spiega con parole semplici gli aspetti normativi e giuridici per tutelarsi su internet da truffe, attacchi e tentativi di seduzione finalizzati a estorcere danaro a ignare vittime internautiche.

 

La Prefazione è di Caterina Civallero, blogger, editor, scrittrice e docente di scrittura creativa, che scrive: «L’appetito di queste bestie internautiche pare insaziabile: affondano i loro artigli nella preda di turno, la smembrano con fauci feroci e si alimentano del dolore causato probabilmente per il solo scopo di affrontare la paura del vuoto e della bieca desolazione delle loro esistenze precarie o insoddisfacenti. .... Questo popolo di individui a volto coperto vive isolato nei propri disagi e si muove in un territorio privo di mappa, come accade alle persone seriamente disturbate a livello psichico. L’unico aggancio con la realtà, o comunque uno dei più forti, resta il contatto con persone che hanno raggiunto un buon livello di soddisfazione e riconoscimento sociale».

 

Il libro, per il particolare progetto editoriale col quale è stato concepito dall’autore, potrà essere distribuito gratuitamente a chiunque e a tutti i potenziali lettori, senza alcuna limitazione, nel formato pdf registrato con codice ISBN, scaricabile gratuitamente dalla Cartella Google Drive il cui link si trova a seguire.

Il Saggio si può inoltre leggere gratuitamente online nel formato digitale da diversi portali e blog (vedi il link a seguire dal quale leggere il formato digitale del libro).Leoni da tastiera: un Saggio, che si legge gratuitamente online, ci aiuta a riconoscerli e a difenderci

 

È stato pubblicato il Saggio “Internet Haters e Trolls: chi sono, perché odiano online, come difendersi” che si può leggere gratuitamente online o del quale si può scaricare il pdf gratis (vedi i link a seguire), scritto a più mani da diversi professionisti del settore e da utenti internet che raccontano le loro esperienze con Internet Haters, Internet Lovers e Trolls.

 

Ma chi sono in realtà questi “Leoni da tastiera” che oramai e sempre più spesso popolano le varie piattaforme social, i siti web utilizzati per lavoro e/o per affari, e le tante applicazioni di incontri?

È possibile riconoscerli in tempo per tenerli a distanza e difendersi?

Quelli che comunemente chiamiamo “Leoni da tastiera” si dividono sostanzialmente in tre categorie, con caratteristiche comportamentali diverse e con obiettivi diversi: 1) Internet Haters, 2) Internet Lovers, 3) Trolls.

Questi piccoli criminali social, spesso non perseguibili dalla giustizia, sono sempre più numerosi, sempre più presenti e sempre più pericolosi nella quotidianità della vita social di ognuno di noi. La stragrande maggioranza della popolazione occidentale vive gran parte della sua giornata su internet, sia per lavoro che per condividere momenti della sua quotidianità. Ed è in questi momenti che i “Leoni da tastiera” agiscono per colpire le loro vittime predestinate che, se non sanno riconoscerli e non sanno come difendersi, possono incorrere in gravi pericoli e danni di tutti i generi come ci insegnano le cronache quotidiane.

 

Il Saggio aiuta il lettore proprio in questo: a capire chi sono, come riconoscerli e come difendersi.

Nell’introduzione, Andrea Giostra, curatore del Saggio, distingue le tre tipologie di “Leoni da tastiera”: «Con il termine anglosassone “Internet Haters”, gli esperti di comunicazione e la comunità scientifica internazionale definiscono persone che dietro un alias virtuale o reale, utilizzano le varie piattaforme internet per esprimere il loro odio verso altre persone, verso alcune specifiche categorie di soggetti, verso un’idea, verso un oggetto. In italiano si potrebbe tradurre con “quelli che odiano su Internet”.

Un’altra categoria di utenti internet sono i “Trolls”, ovvero persone che, direttamente o indirettamente, interagiscono con altri utenti internet tramite commenti, messaggi, post, foto, etc…, che hanno una connotazione provocatoria, irritante, offensiva, delegittimante, calunniosa, finalizzata esclusivamente a creare un danno diretto o indiretto alla persona bersaglio (target internet user) che si vuole colpire per squalificarla e ridicolizzarla agli occhi di tutti i suoi amici virtuali e/o i suoi follower, creando scompiglio e disturbo nella normale comunicazione social.

Infine, ci sono gli “Internet Lovers”, che in italiano potremmo tradurre letteralmente con “quelli che amano su Internet”. In questo caso le categorie, a grandi linee e semplificando, sono due: da un lato ci sono persone che effettivamente e sinceramente cercano nei vari social amore, tenerezza, affetto, ascolto, comprensione, e nobili sentimenti; dall’altro lato ci sono coloro che utilizzano sui social questi bisogni e “debolezze” umane per truffare, manipolare, plagiare, rubare, etc.…, con una strategia scientificamente studiata nei minimi particolari e che porta questi truffatori internautici a creare danni serissimi e irreversibili a donne e uomini che abboccano alle loro ingannevoli lusinghe amorose social.»

 

Il Saggio, curato da Andrea Giostra, psicologo clinico, criminologo ed esperto di comunicazione, con una trentennale esperienza nella progettazione e gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali, di formazione professionale e specializzazione post universitaria, anche rivolta a operatori delle Forze dell’Ordine, vede i contributi di sedici coautori che utilizzano i social e internet per professione e per promuovere le loro attività artistiche, professionali o imprenditoriali: Roberta Arnone (scrittrice), Paolo Battaglia La Terra Borgese (critico d’arte e gallerista), Joey Borruso (giornalista), Anna Camilleri (docente e blogger), Ester Campese (artista e pittrice), Maria Celesia (lettrice e blogger), Mirko Cervelleri (giornalista e opinionista), Caterina Civallero (scrittrice e editor), Cristina Pace (book blogger), Anna Profumi (scrittrice e book blogger), Laura Tarani (psicologa, giornalista e blogger), Emanuela Trovato (attrice e acting coach); per chiudere con Daniela Cavallini (giornalista e blogger) che nei suoi capitoli si è avvalsa della collaborazione di Caterina Signa (psicologa, psicoterapeuta e vicepresidente dell’Associazione DiAction), di Roberto Cavalieri (psicologo e psicoterapeuta), e del giurista Avv. Maurizio Cardona (avvocato divorzista e presidente dell’Associazione DiAction) che spiega con parole semplici gli aspetti normativi e giuridici per tutelarsi su internet da truffe, attacchi e tentativi di seduzione finalizzati a estorcere danaro a ignare vittime internautiche.

 

La Prefazione è di Caterina Civallero, blogger, editor, scrittrice e docente di scrittura creativa, che scrive: «L’appetito di queste bestie internautiche pare insaziabile: affondano i loro artigli nella preda di turno, la smembrano con fauci feroci e si alimentano del dolore causato probabilmente per il solo scopo di affrontare la paura del vuoto e della bieca desolazione delle loro esistenze precarie o insoddisfacenti. .... Questo popolo di individui a volto coperto vive isolato nei propri disagi e si muove in un territorio privo di mappa, come accade alle persone seriamente disturbate a livello psichico. L’unico aggancio con la realtà, o comunque uno dei più forti, resta il contatto con persone che hanno raggiunto un buon livello di soddisfazione e riconoscimento sociale».

 

Il libro, per il particolare progetto editoriale col quale è stato concepito dall’autore, potrà essere distribuito gratuitamente a chiunque e a tutti i potenziali lettori, senza alcuna limitazione, nel formato pdf registrato con codice ISBN, scaricabile gratuitamente dalla Cartella Google Drive il cui link si trova a seguire.

Il Saggio si può inoltre leggere gratuitamente online nel formato digitale da diversi portali e blog (vedi il link a seguire dal quale leggere il formato digitale del libro).