Il 25 e 26 ottobre la Stazione Marittima al Porto si trasformerà nella casa temporanea di 15 locali top non solo della scena palermitana, ma anche nazionale, come il Papeete e il Fabric. Tantissimi gli eventi e le esibizioni in programma. Ad arricchire il tutto anche una riproduzione del mercato di Ballarò
Tutto pronto per l’evento internazionale che la prossima settimana debutterà nella città di Palermo. Dopo avere toccato oltre 20 città viaggiando da Amsterdam fino a Manchester e da Parigi sino a Melbourne, il Red Bull Unlocked è finalmente pronto per sbarcare anche in Italia: prima tappa a Palermo il 25 e il 26 ottobre.
Pensato per celebrare la nightlife riunendo i locali migliori e i bar più iconici sotto un unico tetto, il Red Bull Unlocked trasformerà per due serate la Stazione Marittima, fiore all’occhiello e location all’avanguardia all’interno del porto del capoluogo siciliano. Ad animarla tre notissimi locali nazionali (Papeete, Hierbas e il Plastic di Milano) e tanti locali top della città tra cui Blame, Circus, Disco Country Club, Exit, Finch Lounge, I corrieri, L’ombelico del mondo, Mob Disco Theatre, Sartoria, Spina e Taverna Azzurra. Nessun cambiamento radicale, ciascun locale manterrà la propria identità, ma grazie a Red Bull sarà possibile trovarli tutti temporaneamente “sotto lo stesso tetto”, per un evento internazionale per la prima volta in Italia.
A sposare l'iniziativa, la cui produzione è affidata ad Unlocked, il Comune di Palermo e l'Autorità Portuale con la West Sicily Gate, la società che ha in affido la gestione della Stazione Marittima. “È entusiasmante - dichiara Vincenzo Grasso, produttore dell'evento con la sua società Face - che un partner come Red Bull, che lavora con noi da tanti anni, abbia deciso di tornare a Palermo dopo il grande progetto relativo alla Formula 1 che ha animato le strade della città portando il nostro capoluogo alla ribalta internazionale. Questo gradito ritorno, nell'unica tappa italiana, è un segnale importante. Se multinazionali come queste ci scelgono come città è un vanto un po' per tutti quanti. Tutto questo è stato possibile grazie a tutti gli organi coinvolti, dalle istituzioni alle forze dell'ordine, che fin dalle fasi iniziali hanno sposato l'iniziativa, affinché si potesse ospitare un evento come questo”.
In una cornice resa ancora più magica dalla presenza delle tradizionali luminarie sarà possibile vivere, dalle 18.30 fino alle 3 di entrambe le giornate, il meglio della vita notturna palermitana: i 15 locali coinvolti prenderanno infatti parte all’evento, andando a ricreare ciascuno la propria atmosfera per permettere ai partecipanti di godersi - sotto un unico tetto - un’esperienza indimenticabile. Ad arricchire ulteriormente la serata, anche una fedele riproduzione del celebre mercato di Ballarò che renderà ancora più pittoresco questo scorcio del porto.
Tantissimi gli artisti coinvolti nella due giorni di evento: tra questi Damianito, Daniele Travali, Lele Blade, Night Skinny, Young Miles, Alexander Rya, Ivreatronic, Merk & Kremont, Sgamo, Vltra e Whitemary. Red Bull Unlocked, inoltre, ospiterà anche dei “secret guest” che saranno annunciati solo il giorno stesso dell’evento.
Il Red Bull Unlocked inoltre sarà all’insegna della sostenibilità e della tecnologia. I partecipanti avranno infatti a disposizione la tecnologia cashless con cui poter collegare le loro carte di credito a un braccialetto Rfid in modo da poter acquistare bevande o cibo (e altri prodotti o servizi) durante l’evento con un semplice tocco. I biglietti sono acquistabili su Redbull.com/Unlocked oppure su Ticketsms a 11,50 euro più diritti di prevendita.
La salute mentale dei bambini e degli adolescenti italiani è a rischio: il 20 e il 25% di loro manifesta i segni, rispettivamente, di un disturbo d’ansia e di depressione, e i disturbi neuropsichici sono in costante aumento. Le risorse dei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza continuano invece a diminuire, e perfino le situazioni urgenti non riescono a trovare un ricovero: i posti letto per il ricovero in ambiente neuropsichiatrico infantile dei bambini e dei ragazzi 0-18 anni che ne hanno bisogno sono solo 395 in tutto il Paese.
È il preoccupante scenario descritto dalla Sinpia – Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza in occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale (World Mental Health Day), un’iniziativa che si celebra ogni anno il 10 ottobre e che nel 2022 sceglie il tema ‘Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale‘. Istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (Mfmh) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la World Mental Health Day promuove la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.
“Nonostante numeri da vera e propria emergenza sanitaria- spiega Elisa Maria Fazzi, Presidente della Sinpia, direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Asst Spedali Civili e professore ordinario all’Università di Brescia- i disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono spesso drammatici e tragicamente trascurati dal nostro Sistema Sanitario Nazionale. Una realtà che gran parte dell’opinione pubblica e della classe politica continua ad ignorare. I posti letto di fatto non sono a sufficienza e sono distribuiti in modo ineguale nel Paese con ben 5 regioni senza letti. Ci si appoggia quasi sempre nei reparti di Pediatria, in una logica di supporto e accoglienza più che di progetto di cura e spesso purtroppo anche in quelli di Psichiatria adulti, per nulla adatti all’accoglienza e alla cura dei minorenni e dei loro genitori”.
L’IMPORTANZA DEI SERVIZI TERRITORIALI
“Occorrono non solo risorse per l’urgenza, che è in questo momento la drammatica punta dell’iceberg- prosegue la presidente- ma soprattutto il potenziamento della rete dei servizi territoriali di Npia che, coinvolgendo famiglie, scuole, sistema sociale e sanitario, migliori l’intercettazione dei soggetti a rischio o dei primi sintomi affinché tutti i bambini e ragazzi con disturbi neuropsichici di varia natura e le loro famiglie vedano finalmente riconosciuto il diritto a cure appropriate e tempestive“.
Tra il 2020 e il 2022 gli accessi dei minori al pronto soccorso e i ricoveri in ospedale per cause legate alla suicidalità, cioè comportamenti autolesionistici, pensieri, azioni e tentativi suicidari, sono in preoccupante aumento. Nello stesso periodo sono triplicati i ricoveri per cause legate ai disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia. In generale, tra il 2021 e il 2022, gli accessi in ospedale per cause legate a disturbi psichiatrici, hanno superato di gran lunga quelli dei livelli di pre-pandemia, già in preoccupante ascesa nei 10 anni precedenti. Ma anche gli accessi per tutti gli altri disturbi Npia, dall’autismo ai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, appaiono in netto aumento e con quadri di sempre maggiore complessità. Negli ultimi 10 anni l’ansia e la depressione sono aumentate notevolmente tra i bambini e i ragazzi. La Pandemia e poi la guerra, che genera preoccupazione e incertezza nel futuro, hanno ulteriormente accentuato questa tendenza. Durante l’infanzia e l’adolescenza viene segnalata una più alta incidenza di disturbi d’ansia e dell’umore, con evoluzione nel 30-40% dei casi, in disturbo post traumatico. Secondo la Sinpia, sottovalutare l’impatto delle conseguenze del Covid-19 tra i più giovani, in una situazione già molto critica in termini di personale, Servizi e organizzazione assistenziale per i disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e adolescenza, rischia di trasformare un’emergenza sanitaria in una crisi dei diritti dei bambini e dei ragazzi.
INVESTIRE IN SALUTE
“Un adeguato investimento nell’ambito della promozione della salute mentale e della prevenzione dei disturbi neuropsichici è sempre più urgente nonché strategico- conclude Antonella Costantino, Past President della Sinpia e direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Uonpia) della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano- I bambini e gli adolescenti di oggi sono gli adulti di domani, e non c’è salute mentale senza un investimento strategico sull’infanzia e sullo sviluppo neuropsichico, fin dai primi anni. Una diagnosi precoce ed un tempestivo intervento in sinergia tra territorio e ospedale, può cambiare, in molti casi, la storia naturale dei disturbi neuropsichici non solo evitandone le gravi conseguenze sui più giovani ma riducendo notevolmente l’impatto sociale ed economico sull’individuo, la famiglia e la società”.
Fonte: Agenzia DIRE www.dire.it
Si può giocare il mille modi con il nome del festival internazionale diretto da Giovanni Zappulla: Dissidanza.
Può essere l’unione di due parole, dissidenza e danza, a indicare la direzione ondivaga di un’esplorazione che, per forza di cose, si pone spesso in un confronto dialettico con i canoni prestabiliti (prestabiliti da chi?). Si può anche scomporre in due questa parola declinandola in una brevissima ma perentoria frase: Dissi danza, a ribadire un’esigenza e, insieme, il motivo profondo per cui questo festival internazionale giunto alla sua seconda edizione è frutto di una riflessione “dal basso”. Da chi, per la danza, viaggia, si confronta, ritorna per fare di Palermo un polo che attragga chi crea, chi esplora e non dà niente per scontato.
Sono stati presentati stamattina, in conferenza stampa all’Institut Français di Palermo (Cantieri Culturali della Zisa) il tema e il programma dell’edizione 2022 del Festival Internazionale Dissidanza, diretto dal coreografo e danzatore Giovanni Zappulla,
che ha partecipato insieme all’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella, al direttore dell’Institut Français di Palerno, Eric Biagi e al manager culturale Dario Ferrante.
Saranno quattro i paesi coinvolti (Italia, Francia, Polonia e Austria), in un programma esplorativo e condiviso, allo Spazio Tre Navate dei Cantieri Culturali alla Zisa, venerdì 21 e sabato 22 ottobre.
“Il Festival Internazionale Dissidanza è un’iniziativa di pregio, che merita l’attenzione dell’amministrazione comunale – afferma Giampiero Cannella, assessore alla Cultura del Comune di Palermo - e che si inserisce in una molteplicità di eventi che arricchiscono il panorama culturale della nostra città. La cifra di Dissidanza è l’originalità e la partecipazione del pubblico, che verrà direttamente coinvolto”.
“La connessione tra territorio e danza contemporanea apre una riflessione molto articolata su come il pubblico si avvicina a questo mondo. In questi anni – dice Giovanni Zappulla - la compagnia che dirigo ha viaggiato parecchio, facendo parte di importanti progetti europei. Come avvicinare i luoghi, le persone che li abitano, alla danza è oggetto di indagine che stiamo portando avanti insieme ai nostri partner. Gli spettatori non possono essere una parte secondaria, come è stato per troppo tempo, hanno importanza nel processo creativo che è sorpresa, scoperta. E Palermo ha tutte le carte di regola per diventare un polo internazionale della danza contemporanea”.
“Siamo felici di sostenere anche per questa seconda edizione il Festival internazionale Dissidanza, diretto da Giovanni Zappulla - afferma il direttore dell’Institut Français di Palermo, Eric Biagi – e possiamo dire con orgoglio che neanche la pandemia ha fermato la nascita e lo sviluppo di questo progetto. Oggi siamo doppiamente soddisfatti per la presenza di ben due compagnie francesi e perché Dissidanza allo Spazio Tre Navate contribuirà a rendere l’offerta culturale dei Cantieri sempre più ricca”.
“Collaboro con Giovanni Zappulla e la sua compagnia da 15 anni. E posso dire con cognizione di causa che il Festival Dissidanza è un’ottima notizia per Palermo – afferma il manager e direttore culturale Dario Ferrante – in termini di sostenibilità, di apertura alle altre realtà e anche per riportare la gente alla cultura con un respiro internazionale”.
I temi, i protagonisti, le esplorazioni danzate
Dissidanza aprirà i battenti venerdì 21 ottobre alle 19.30 allo Spazio Tre Navate (Cantieri Culturali della Zisa) con un evento che è insieme una rassegna di videodanza e un’azione che coinvolge pubblico, danzatori, giornalisti e tutti quanti vogliano partecipare. Si chiama Viral Visions Multiplier Event e prende le mosse dal progetto europeo Viral Visions, che ha visto la compagnia Zappulla Dmn, unica italiana, confrontarsi con partner da tutto il continente su come il pubblico recepisce la danza contemporanea, su come formare e attirare nuovi spettatori e avvicinarli a un mondo che non può più permettersi di essere autoreferenziale.
Le immagini lasceranno infatti presto il posto a una conferenza ludico-sperimentale che sarà insieme un’intervista collettiva e un gesto danzato condiviso: una sperimentazione aperta che unisce movimento, parole e video e che confluirà nel progetto Viral Visions.
“Vogliamo aprire questa edizione di Dissidanza abbattendo la quarta parete – dice il direttore artistico, Giovanni Zappulla – quella che separa il danzatore e il pubblico in nodo definitivo, determinando uno scollamento spesso irreversibile tra chi sta di qua e
chi sta al di là del palcoscenico. Se vogliamo che il pubblico sia coinvolto, insomma, sta a noi fare il primo passo”.
Alle 20.45, sempre allo Spazio Tre Navate, aprirà le performance la
Silence della compagnia Artgarage di Pozzuoli (coreografia, istallazione e costumi Emma Cianchi; concept Emma Cianchi e Dario Casillo; live Sound design Dario Casillo ed Eugenio Fabiani; video creazione Gilles Dubroca).
Uno spazio bianco, ampio, silenzioso, definito dalle azioni dei performer intenti a percepire sé stessi in relazione all'altro. Un continuo cercarsi e sorreggersi fatto d’intrecci vorticosi e dinamiche crescenti, un flusso di danza elegante e potente, ma allo stesso tempo dolce e raffinato, dà vita al suono.
La coreografia crea un paesaggio sonoro che interagisce e sorprende, i movimenti incontrano suoni sempre differenti.
A seguire, ecco la Compagnia Zappulla DMN di Palermo, con Memories from the future(coreografia Giovanni Zappulla; danzatrici Annachiara Trigili, Roberta D’Ignoti e Roberta Xafis; musica 7ª Sinfonia in La maggiore op.92 di Beethoven)
Uno spettacolo creato per essere una credibile rappresentazione visiva della sinfonia di Beethoven, intrecciando il movimento alla partitura musicale come se ne facesse parte. Tre donne, legate da una relazione che è dato allo spettatore immaginare, vivono un percorso emotivo scandito in quattro momenti che corrispondono ai quattro movimenti della sinfonia. In questo tempo sono chiamate a viaggiare nella profondità della propria coscienza: dal ricordo personale a ciò che questo implica a livello subconscio, dalla presa di consapevolezza dei meccanismi invalidanti alla ricerca dell’estasi dell’unione mente-corpo.
Tre gli spettacoli in scena per il secondo e ultimo giorno del Festival Internazionale Dissidanza. Venerdì 22 ottobre alle 20.45, ancora allo Spazio Tre Navate, aprirà la Compagnia Vialuni di Ajaccio (Francia) con Terre-Ciel/Percée (coreografia- concept: Michèle Ettori e Fabien Delisle).
Siamo di fronte all’infinito: la storia di tutte le isole. Due personaggi sognano sul Mediterraneo, tentativo poetico di collegare attraverso l’immaginario, in cui il gesto danzato accorcia le distanze con quello che ci è estraneo.
Segue lo spettacolo della compagnia polacca Hotelhoko, movement makers collective (Varsavia) con Extinction: REplay (concept, regia, drammaturgia e costumi Agata Życzkowska; coreografia Agata Życzkowska e Mirek Woźniak; performance Agata Życzkowska, Mirek Woźniak e Karina Szutko; musica Agata Życzkowska e Karina Szutko).
Estinti dal mondo: la tigre del Caspio, la pantera della nebbia taiwanese, il leopardo dell'Amur, lo squalo bruno. Extinction: Replay è una coreografia blu per tre corpi. Uno sguardo ottimista al futuro del nostro pianeta: alcuni di noi sopravviveranno.
La performance tocca i temi della paura di scomparire dalla Terra e di come sopravvivere vivendo in gruppo.
Chiude l’edizione 2022 di Dissidanza la Francia con Playlist, assolo della Compagnia Pedro Pauwels di Montauban (concept e interpretazione Pedro Pauwels; coreografie Hafiz Dhaou e Aïcha M’Barek, Richard Adossou, Eléonore Didier, Anthony Egea, Jean Gaudin, Sylvain Groud, Marcos Malavia, Béatrice Massin, Fabio Lopez; creazione luci Emmanuelle Staüble; costumi Marie-Christine Franc).
Playlist inizia con una semplice domanda: quale canzone ha segnato la tua adolescenza?
La scrittura: la canzone, le sue parole, la sua coerenza, la sua costruzione musicale, tante componenti che spesso tendiamo a immaginare semplici, se non semplicistici. Tuttavia, in un'opera di creazione coreografica contemporanea, trovare la giusta distanza per non essere nella parodia, la patina, la narrazione, non è qualcosa facile. Il significato delle parole ma anche la temporalità (una durata di pochi minuti) rendono l'esercizio più complesso: come trovare i componenti coreografie corrette in così poco tempo? Come trovare il tuo posto creatore in una costruzione già forte di significato? Come porsi davanti a un «oggetto popolare», senza cadere nel populismo?
Il Festival internazionale Dissidanza è supportato dalla Commissione Europea, dall’assessorato alle Culture del Comune di Palermo e dall’Institut Français di Palermo.
Pandetta ha nel suo repertorio “testi a favore della mafia” e per questo si è visto annullare numerosi concerti . Frasi inneggianti a “Zio Turi”, messaggi fuorvianti e fortemente diseducativi che fanno esplicito riferimento ad azioni criminose e contesti delinquenziali tipici di organizzazioni criminose di stampo mafioso.
“Siamo sempre più convinti – commenta la notizia della conferma della pena Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato Collaboratori di Giustizia – che questo esponente neomelodico rappresenti un modello diseducativo per i tanti giovani che lo seguono e che sia necessaria una legge ad hoc contro chi appoggia in questo modo la mafia”.
Quattro anni di carcere per Niko Pandetta: la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali del trapper siciliano. Diventa quindi definitiva la condanna per spaccio di droga per il cantante, nipote del boss Turi Cappello.
E Niko Pandetta ha fatto parlare di sé anche per una rissa con sparatoria avvenuta all’esterno di una discoteca di Catania, nella zona del porto. Per quella vicenda il trapper è finito nel registro degli indagati: secondo l’accusa il cantante, in seguito ad uno show bloccato, avrebbe fomentato uno scontro tra due gruppi di giovanissimi legati ai clan mafiosi.
La Mennulara, Mennù per chi la conosceva bene: o credeva di conoscerla. Il notaio, il prete, il portiere, il medico, il direttore delle Poste: tutti conoscevano Rosalia Inzerillo, che già ragazzina andò a servizio degli Alfallipe, divenendo ben presto la “cassiera” della famiglia, quella che investiva a dovere il patrimonio e lo faceva anche per sé. Quando vent’anni fa Simonetta Agnello Hornby mise mano a La Mennulara (Feltrinelli) mai avrebbe pensato ad un tale successo: palermitana e di nobile casato, è cresciuta con frequenti scorribande nell’Agrigentino dove passava l’estate. Poi la laurea in legge e il trasferimento a Londra dove è diventata uno dei primissimi avvocati ad occuparsi di casi di violenza domestica. Eppure Simonetta Agnello Hornby il pallino della scrittura l’ha tenuto sempre serbato, balzato fuori quando di anni ne aveva già 57: lo racconterà lei stessa in questa che è una festa di compleanno a tutti gli effetti.
Mennularaforever storia di un romanzo tradotto in 19 lingue e 23 Paesi nel mondo: domani (domenica 16 ottobre) alle 12, una matinée con la scrittrice e con la storica e giornalista Amelia Crisantino. L’occasione, nell’Agorà del Museo archeologico Salinas, è data dal secondo appuntamento di “Amici del libro al Salinas”, rassegna ideata da Lia Vicari, già direttrice della libreria Feltrinelli di Palermo, e da Caterina Greco, direttrice del museo archeologico, realizzata in collaborazione con CoopCulture. Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Amici del libro al Salinas proseguirà il 27 ottobre, alle 18, con il giornalista Marcello Sorgi con “Mura la scrittrice che sfidò Mussolini” (Marsilio); il 10 novembre, il regista Roberto Andò presenterà con Salvatore Ferlita, il volume scritto a quattro mani “Il piacere di essere un altro” (La Nave di Teseo); il 13 novembre, una nuova matinée: Giosuè Calaciura presenta il suo “Una notte” (Sellerio) seguito l’1 dicembre da “L’isola nuova. Trent’anni di scrittura in Sicilia” antologia che sarà presentata da Gaetano Savatteri. La rassegna si chiuderà il 6 dicembre con Giovanna Calasso che parlerà di “Viaggio in Sicilia di Ibn Jubayr” (Adelphi), lo sguardo sull’isola di un viaggiatore musulmano del XII secolo.
La rassegna è stata organizzata dal Museo Archeologico regionale Salinas, in collaborazione con CoopCulture; promossa da Assemblea Regionale Siciliana, Comune di Palermo, Banca Agricola Popolare di Ragusa, CulTurMedia, Zonta Club e Cronache Di Gusto.
CALENDARIO
16 ottobre | Simonetta Agnello Hornby La Mennulara forever (Feltrinelli, 2002)
27 ottobre | Marcello Sorgi Mura la scrittrice che sfidò Mussolini (Marsilio) - diretta in homepage
10 novembre | Roberto Andò e Salvatore Ferlita Il piacere di essere un altro (La Nave di Teseo)
13 novembre | Giosuè Calaciura Una notte (Sellerio)
01 dicembre | L’isola nuova. Trent’anni di scrittura in Sicilia (Sellerio) con Gaetano Savatteri - diretta in homepage
06 dicembre | Viaggio in Sicilia di Ibn Jubayr a cura di Giovanna Calasso (Adelphi) - diretta in homepage
Proseguirà a Novembre 2022 la Rubrica di Radio Time curata dalla dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista e scrittrice di Palermo, e dedicata ai crimini seriali con la discussione dei casi di Leonarda Cianciulli, nota come la saponificatrice di Correggio, e di Jeffrey Dahmer.
I giorni sono già fissati nei due Martedì, 15 e 29 Novembre, a partire dalle ore 12,05. Per seguire la diretta è sufficiente collegarsi al link www.radiotime.it.
Possibilità di porre domande in diretta allo specialista attraverso il numero whatsapp dedicato 338 6252521.
Di seguito una breve anticipazione dei contenuti. Leonarda Vincenza Giuseppa Cianciulli è stata una serial killer italiana. È passata alla storia come "la saponificatrice di Correggio" per aver ucciso tre donne, da lei poi sciolte nella soda caustica, così come avviene nel processo per la produzione del sapone.
Jeffrey Lionel Dahmer è stato un serial killer e militare statunitense. Conosciuto anche come "The Milwaukee Cannibal" o "The Milwaukee Monster" fu responsabile di diciassette omicidi effettuati tra il 1978 e il 1991 con metodi particolarmente cruenti.
Noir, commedia e musical. “Chicago”, uno dei titoli del teatro musicale più rappresentati in tutto il mondo, e a Broadway da ben 35 anni, approda a Palermo per la prima volta con la regia di Saverio Marconi, re del Musical italiano. Danze iconiche, musiche travolgenti a ritmo di jazz, una satira pungentissima su quanto è mutabile l’opinione pubblica sotto l’influenza dei media e su come può essere spettacolarizzato un delitto. Il musical - con i testi di Frank Ebb, le musiche di John Kander, la sceneggiatura di Frank Ebb e Bob Fosse - andrà in scena il 14, 15 e 16 ottobre al Teatro “Al Massimo”. Sul palco il cast della Performing Arts School, che da 11 anni porta la formazione di Broadway in Italia.
Il delitto trasformato in spettacolo, ma anche la mostruosità di determinate abitudini che diventano ‘normali’ semplicemente perché vengono sdoganate dai media. Basato sull’opera di Maurine Dallas Watkins, nell'adattamento di David Thompson, “Chicago” parla di eccessi. Ambientato negli anni ’20, il musical racconta la storia di Roxie Hart, ballerina di un nightclub sposa del buon Amos, che finisce nei guai per un delitto passionale. Qui inizia la rocambolesca ascesa dell’aspirante diva, tra colpi di scena ed esilaranti scambi di battute a ritmo di jazz. L’anti-eroina del musical incontrerà l’avvocato Flynn, la stella Velma Kelly - incarcerata anch’essa per passione ed alla ricerca di fama, fortuna e assoluzione proprio come lei - e tanti altri personaggi in un intreccio vorticoso di storie che si concatenano.
"Uno spettacolo attualissimo – commenta Luigi Milazzo della Performing Arts School, che fortemente ha voluto portare questo grande spettacolo nel capoluogo siciliano - mai come adesso. Sono cambiati i media ma non sono cambiati i risultati che questi hanno sulle masse".
A lavoro da più di un mese, nelle mani sapienti del Maestro Saverio Marconi - affiancato da Davide Nebbia -, i ragazzi diplomati nella scuola di Viale delle Alpi provano e riprovano lo spettacolo per otto ore ogni giorno. «Se non hai degli interpreti eccezionali – spiega il regista – “Chicago” non può andare in scena. Qui ho trovato gli interpreti giusti. I ragazzi sono bravissimi, i ruoli sono molto difficili e impegnativi ma a fine giornata la soddisfazione è tanta». La direzione musicale è della vulcanica Marzia Molinelli, già presente nell’edizione 2015 di “Sister Act” (diretta dallo stesso Marconi), direttrice della scuola e produttrice.
Biglietti:
- Intero* 20 euro
- Ridotto e convenzioni 15 euro
*domenica sera alle 21:00 per ogni biglietto intero 6 euro saranno devoluti alla missione di alfabetizzazione di Roccella e Sperone grazie al
cospicuo aiuto di Livia onlus.
Per informazioni e prenotazioni:
• mail: info@accademiapas.it
• botteghino: Teatro Al Massimo
• Tickettando.it
L’imprenditore villabatese che si è ribellato alla mafia Domenico D’Agati, candidato alle regionali per Gaetano Armao presidente, ai nostri microfoni spiega la sua scelta e i suoi obiettivi.
Quali propositi ti portano a restare a Villabate dopo quello che ti è successo?
Sostanzialmente l'affetto che nutro per questo paese, sono nato qua e sono nato nel momento in cui questo paese era fiorente e splendido. Certamente il territorio è cambiato in questi anni in negativo e purtroppo ha vissuto le vicissitudini di quello che è stato definito il triangolo della morte e quindi di mafia, anche io ho subito le minacce della mafia e mi sono ribellato denunciando. Sarei potuto anche andare via ma sono qui per cercare comunque di costruire qualcosa di positivo, di ritornare anche il mio lavoro e sono qui anche per sollecitare tutte quelle persone che in silenzio oggi ancora subiscono.
Cosa manca questo territorio cosa non è stato fatto in questi anni?
In questo territorio manca un po' tutto, mancano le infrastrutture, mancano i servizi, manca una programmazione. Si sono succedute tantissime amministrazioni, abbiamo subito due commissariamenti per mafia, ma questo comune non ha mai avuto la lungimiranza di programmare il futuro. Siamo un paese che non ha più una sua identità. Questo paese è messo in un territorio splendido, agganciato al territorio esterno con tutta la viabilità possibile e intanto siamo rimasti talmente indietro e senza programmazione che oggi possiamo dire che è un paese che sopravvive soltanto, non ci sono più zone di sviluppo interno come l'artigianato, le attività sportive e i collegamenti che si potevano fare non si sono fatti: il centro del mercato ortofrutticolo poteva essere rimodernato e allestito in maniera molto più produttiva anche per un commercio che venisse dall'esterno ma non si è programmato niente c'è una comunità che vive soltanto di emergenza e questo è un brutto segno.
Cosa faresti a sostegno di questo paese, quali sono le priorità?
Soprattutto bisogna lavorare sulle infrastrutture, riportare all’interno del territorio l’artigianato, un nuovo sviluppo al mercato ortofrutticolo, vorrei vedere una comunità che va in piazza c’è un paese dove le disattenzioni dell’amministrazione restano nel silenzio di chi dovrebbe chiedere resta in silenzio.
Cosa chiedi ai villabatesi?
In un momento di elezioni non posso che chiedere il voto, un voto per chi questa cittadina ha voluto difendere dalla mafia e dalla cattiva amministrazione. Dobbiamo credere ancora che si possa ribaltare la situazione, non disperdiamo il voto con chi non conosce il territorio costruiamo un futuro migliore.
Sei consapevole che è difficile realizzare il tuo progetto, cosa ti spinge a continuare a crederci?
Mi spinge la consapevolezza che ci sono le persone per bene, le nuove generazioni devono vivere di diritti e doveri. Bisogna sovvertire le cose con l’impegno per la legalità, un territorio cresce se crescono umanità e lealtà, chiedo a chi è sfiduciato di credere che un passo alla volta possiamo riprenderci la dignità di vivere il nostro territorio senza chiedere niente a nessuno.
La pianta della solidarietà non smetterà mai di dare il suo frutto finché verrà riconosciuto il sacrificio degli uomini generosi e l’unione degli intenti sosterrà anche il compimento di azioni benefiche e solidali. È per questo che, tra le associazioni onlus delle provincia, l’associazione Chirone di Messina presieduta dal dr. Oculista Antonino Rizzotti, rende partecipe la collettività dell’ultima missione sanitaria gratuita e volontaria compiuta da qualche giorno e dopo tre anni di fermo pandemico, quale riserva del seme della cura.
Di rientro dal continente africano, affinché la missione possa essere seme di concreta azione umanitaria, i 4 volontari dell’associazione Chirone di Messina, dottori Antonino Rizzotti, Giovanni Chillè, Salvatore Bellino e Federico Di Mauro, in una conferenza indetta a Milazzo (Messina) per sabato 17 settembre 2022 alle ore 11:00 presso Palazzo D’Amico di via Marina Garibaldi 153, incontreranno la stampa per rendere partecipe la cittadinanza e i sostenitori, dell’esperienza dal grande valore solidale e benefico appena conclusa a Tuléar, provincia sud-occidentale del Madagascar.
L’Associazione Chirone, nata nel 1989, si autofinanzia grazie al contributo del 5 per mille, alle donazioni di ditte farmaceutiche, di fondazioni benefiche e da più di 25 anni si occupa di attività sanitaria gratuita e volontaria nei paesi in via di sviluppo realizzando in particolar modo missioni oftalmologiche in Africa, come in Eritrea, Nicaragua, Kenya e Costa D’Avorio. A portare avanti l’associazione con determinazione, il presidente, Dr. Oculista Antonino Rizzotti, il resp. relazioni esterne, Dr Christian Asaro e il portavoce del presidente Dr. Antonino Denaro. L’evento ha il patrocinio del Comune di Milazzo.
Il progetto solidale, supportato nel tempo, vuole essere uno strumento organizzativo per chi sente il bisogno di concretizzare la solidarietà con uomini e popoli provati dal sottosviluppo. Un pensiero viene rivolto al sig. Giacomo Caprí che è stato anima e pilastro dell'Associazione lasciando nelle precedenti missioni grande entusiasmo, gioia e umanità.
“È UN OMICIDIO MAFIOSO DI STATO VISTO DA TUTTI” – 13 SETTEMBRE IN MEMORIA DI NORMAN CONTRO LA MAFIA DELLE
BARONIE UNIVERSITARIE, NEL DODICESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
Il padre del dottorando invoca l’applicazione dell’articolo 416 bis del Codice penale
(*)
Palermo, 10 settembre 2022 - Sono passati dodici anni da quando Norman Zarcone, mio figlio, sangue e
carne del mio corpo, anima della mia anima, ha deciso di ‘scegliere diversamente’ in segno di protesta contro il sistema delle baronie universitarie, tristemente note per la loro emulazione
dell’appartenenza mafiosa.
Infatti forza di intimidazione del vincolo associativo, condizione di assoggettamento e omertà sono
i presupposti nefandi che reggono il baronaggio, sistema associativo e omertoso che assoggetta e intimidisce: quindi mafioso.
Era il 13 settembre 2010 quando Norman, due lauree con 110 e lode in Filosofia della Conoscenza e della
Comunicazione e in Filosofia e Storia delle idee, dottorando il Filosofia del Linguaggio (senza borsa), musicista, compositore, giornalista e bagnino d’estate, decide di autoinfliggersi la morte
per fare ascoltare la propria voce, per dire ‘no’ alle logiche di sottomissione, alle clientele, alle genealogie accademiche. Nell’urlo accusatorio (ancora purtroppo inascoltato) di mio
figlio contro i “padroni del Sapere” e i “mafiosi di Stato”, c’è tutta l’ingiustizia della quale è capace questa Italietta ipocrita, generatrice di un sistema malato, deviato, che non tentenno a
definire di stampo mafioso.
Mio figlio è morto nel 2010, ma muore anche oggi, muore ogni giorno perché lo Stato, questo Stato nel
quale credo e nel quale ha creduto Norman, troppo spesso diventa complice guardando da un’altra parte. Troppi silenzi, troppa ipocrisia di Stato per un omicidio di Stato.
Sfortunatamente ho notato che in Italia si tende a identificarsi più col carnefice, che con la vittima.
Ecco perché con l’Associazione culturale che prende il nome di mio figlio lotteremo sempre contro la mafia che legge Orazio e Aristotele. Lo faremo scrivendo, lo faremo sul web, lo faremo
oralmente per strade, bar, circoli; lo faremo suonando: con la musica di Norman. Sono stanco di sbattere contro la putrida coscienza di imbroglioni istituzionali che si sentono forti della loro
impunità: quando lo Stato si comporterà da Stato e applicherà l’articolo 416 bis del Codice penale? Troppi falsi libertari nelle istituzioni, troppi collusi, servi e complici mendicano la scena,
troppi impostori riconosco fra le vestali del mondo genuflesso – il loro mondo – da vivere a novanta gradi. Ricorreremo pertanto alla “violenza” della musica di Norman e della memoria
.
* Art. 416 bis del Codice Penale
«L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del
vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti,
per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, ovvero per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri»
Per la quarta volta nella sua storia, lo SWISSARTEXPO Art Festival si svolgerà a Zurigo dal 24 al 28 agosto 2022. La grande novità di questa edizione è l’apertura gratuita al pubblico.
Sono centinaia gli artisti selezionati dagli organizzatori e provenienti da tutto il mondo, che presenteranno la loro arte nella hall della Stazione centrale di Zurigo, tra i quali la fotografa palermitana Carmela Rizzuti.
Oltre alle opere d'arte tradizionali, ci saranno molti pezzi interessanti e unici che utilizzano la tecnologia digitale, le nuove tecnologie informatiche e strumenti innovativi e originali.
Il programma prevede eventi artistici e tour.
La mostra è organizzata dalla start-up svizzera ARTBOX.GROUPS GmbH, fondata nel 2016 dall’“artista della motosega” Patricia Zenklusen e dalla sua famiglia, e l'obiettivo è mostrare l'arte di artisti giovani e emergenti provenienti da tutto il mondo.
SWISSARTEXPO è un evento unico in Svizzera che sa mettere insieme l'arte classica con le nuove tecnologie come la realtà virtuale e, come spiega Patricia Zenklusen: “In particolare nel mondo digitalizzato di oggi, riteniamo essenziale che gli artisti non rimangano legati alle forme tradizionali di esposizione. Il mondo digitale, che si tratti di Internet, delle presentazioni digitali o della realtà virtuale, offre diverse possibilità e opportunità di cui gli artisti dovrebbero sicuramente trarre vantaggio”.
Carmela Rizzuti, a Zurigo per partecipare all’evento, ci dice: «Swissartexpo è un evento importante perché è situato presso la stazione centrale di Zurigo ed è vista da oltre 80.000 visitatori al giorno, è una delle sale più visitate d’Europa. La mostra è interessante perché presenta un ampio spettro di artisti nazionali e internazionali provenienti da tutto il mondo con una grande varietà di background e stili mantenendo un alto livello qualitativo ove io mi posso confrontare e nello stesso distinguermi per lo stile e professionalità. Per me è una grande soddisfazione essere arrivata fino a qui perché è il frutto di un percorso di studi e di esperienze formative dove il mio essere pittrice e fotografa hanno raggiunto un unico linguaggio di espressione e comunicazione.»
In questi giorni di fine agosto, chi attraverserà la stazione centrale di Zurigo tra il 24 e il 28 agosto, avrà l’occasione di visitare questa mostra d'arte il cui accesso è gratuito. Chi non potesse visitarla di persona, potrà fare un tour virtuale di SwissArtExpo qui:
Chi sono i serial killer? Quale passato li contraddistingue? Cosa si intende per movente?
Quali le possibilità di recupero nelle storie di alcuni dei serial killer più celebri della storia come Ted Bundy, Leonarda Cianciulli, Jeffrey Dahmer?
Questi alcuni dei temi oggetto di dibattito nella nuova rubrica in onda su Radio Time a Settembre 2022, denominata Rubrica sul "Crimine seriale".
I primi due appuntamenti della Rubrica sono stati fissati Martedi 13 e Martedi 27 Settembre con i due temi introduttivi, definizione del termine serial killer e disamina della sua peculiare infanzia, con riferimento alla triade di Macdonald, e il noto caso di Ted Bundy. Cura la rubrica Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, già ideatore della Rubrica sul ciclo di vita, andata in onda fino al luglio scorso sulla stessa Radio.
La Rubrica proseguirà fino al Luglio 2023, con la discussione di alcuni casi criminosi tuttora in discussione e ancora in attesa di giudizio attraverso le sentenze previste dall'ordinamento giudiziario.
di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista, scrittrice.
E’ stata inaugurata lo scorso giovedì 21 luglio alle ore 18,30 la mostra di fine residenza dell'artista ucraina Anastasiia Kolibaba (Odessa, 1994), visitabile fino al 31 agosto presso la Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia. Il primo Programma di residenze per artisti italiani e internazionali della Fondazione Sant'Elia, a cura di Giusi Diana, realizzato in collaborazione con la Città Metropolitana di Palermo, è finalizzato a favorire la mobilità internazionale degli artisti e a valorizzare le espressioni più attuali dell'arte contemporanea.
Nella settecentesca ex Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia, uno spazio a tre navate caratterizzato dalle eleganti colonne grigie in pietra di Billiemi e dalle volte a crociera, sono allestiti una serie di dipinti olio su tela, una serie di sculture in argilla cruda e un’installazione pittorica e oggettuale. Tutte le opere, tranne in un caso, sono state realizzate da Anastasiia Kolibaba a Palermo, su invito della Fondazione Sant'Elia, nel corso della residenza artistica e umanitaria, in seguito all'invasione russa in territorio Ucraino del 24 febbraio 2022; da qui la data indicata nel titolo della mostra, concepita dall’artista nella sua nuova, straniante e surreale (l’abbreviazione SUR nel titolo) condizione di esule a causa della guerra.
Il Sindaco Metropolitano Professore Roberto Lagalla dichiara: "E’ con grande piacere che la Città Metropolitana di Palermo ha contribuito, in collaborazione con la Fondazione Sant’Elia, alla realizzazione di questa mostra, ospitata nella Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia. L'artista ucraina Anastasia Kolibaba è stata ospitata in residenza a Palermo durante questi mesi terribili che sta vivendo il suo Paese, e la mostra di fine residenza è il racconto dei tempi tragici che stiamo vivendo".
Kolibaba dichiara: “La mostra rappresenta per me uno studio dell'impatto della guerra sui processi socio-culturali e sul cambiamento della percezione dell'immagine del mondo, sia a livello personale che sociale, quando la consapevolezza della propria mortalità, la paura animale, la volontà di sopravvivere ci obbliga a cambiamenti radicali, offuscando il confine tra metafora e realtà. Osservo il ritorno di simboli e immagini da un primitivo passato, apparentemente dimenticato”.
La Residenza ha avuto come sede Palazzo Sant'Elia, splendido esempio di architettura tardo barocca siciliana. Le opere in mostra vivono pertanto anche delle suggestioni estetiche offerte dalla magnificenza del Palazzo, con i suoi motivi decorativi e iconografici tipici della cultura barocca, divenendo potente metafora di un processo di morte e di rinascita, in linea con la sua storia travagliata (è stato recuperato dall'Ex Provincia Regionale di Palermo con un attento restauro, dopo secoli di abbandono). Come racconta Giusi Diana: “Tra le opere in mostra, una delle prime realizzate dall’artista a Palermo, è un delicato Studio, un olio su carta dal titolo Rocaille, dall’omonima tipologia decorativa d’ispirazione naturale, con motivi di concrezioni marine, tipica delle architetture tardo barocche e rococò, presente anche a Palazzo Sant’Elia, un elemento che riporta idealmente l’artista alla sua città di provenienza, Odessa sul Mar Nero. La vulnerabilità della materia organica, nella nuda evidenza della carne e delle ossa esposte allo sguardo, è presente in molte delle opere in mostra, come nella doppia natura morta monocroma, un dittico caratterizzato dalla forza espressiva del colore e dalle vivide pennellate”.
Questo quanto largamente reperibile da varie fonti di informazione mediatiche; a chi, come la sottoscritta, ha avuto la possibilità di visionare la mostra, il piacere di testimoniare l’attrattiva costituita dal complesso delle opere della mostra stessa, nella loro forza in termini di vivacità di colori e attualità dei temi rappresentati. In particolare da segnalare le due opere Bomba Molotov, un ordigno incendiario, con innesco la bandiera con i colori dell’Ucraina, un simbolo forte della resistenza del popolo ucraino, utilizzato per difendersi dall’invasore, accostato immediatamente a un piccolo paesaggio dipinto, un Tramonto su una delle famose spiagge di Odessa, simbolo di gioia e amore, contrapposto alla lotta per la sopravvivenza dei civili, costretti a combattere strenuamente per una pace complessa e, a oggi, non definitivamente siglata.
Di seguito le informazioni tecniche utili per tutti gli interessati a visionare la mostra palermitana di fine residenza di Anastasiia Kolibaba, SUR24.
Date di apertura: 22 Luglio - 31 Agosto 2022; Sede: Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia, Fondazione Sant’Elia, Palazzo Sant’Elia, Via Maqueda 81, Palermo; Orari: martedì – domenica dalle 09:00 alle 20:00
(ultimo ingresso ore 19:00); contatti telefonici e mail: +390912712061, fondazionesantelia@gmail.com, www.fondazionesantelia.it; ingresso libero.
Il Covid 19 e le sue numerose varianti e sotto-varianti in continua identificazione fino alla più moderna variante indiana, i nuovi costanti allarmi sanitari, dal virus West Nile al fungo killer Candida Auris fino alla medusa killer Caravella Portoghese, ancora la siccità quale emergenza nazionale, con il dilagante prosciugamento paradigmatico del lago Azzurro, senza dimenticare l'allarme naturale costituito dai tornado gravanti su alcune regioni italiane maggiormente a rischio o dalla tempesta geomagnetica con incidenza sul nostro pianeta, oltre agli accordi sul grano di recente occorsi tra Russia, Ucraina e Onu. Solo alcuni dei nuovi interessanti argomenti dibattuti all'interno del blog "Arte Psiche Società" della giornalista, psicoterapeuta, scrittrice e giornalista Angela Ganci, operante a Palermo.
Un blog ricco di quesiti posti al pubblico a partire dalle notizie tratte dalle principali agenzie di stampa come ANSA o da testate nazionali come La Stampa e che beneficia di una formazione decennale nel campo della psicologia e della sociologia, con estrema attenzione a temi sociali di diversa natura e, più recentemente, a quelli legati ai conflitti russo-ucraini. Pandemia e guerra in Ucraina, temi oggetto di riflessione e commento, nelle dimensioni di una guerra legata ai crimini umanitari, alle sanzioni contro la Russia fino alla minaccia nucleare e all'excursus dei negoziati che si protraggono dal Marzo 2022, con successo altalenante.
Il blog di Angela Ganci, per tutti gli interessati, è fruibile liberamente ed è raggiungibile al link http://www.artepsichesocieta.it/, offrendo quotidianamente aggiornamenti scientificamente fondati e culturalmente stimolanti.
L'adolescenza e l'eta' adulta nelle loro sfide, contraddizioni e risorse, in direzione di una piena maturità dell'età adulta, a partire da un'adolescenza densa di cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi e contraddistinta dalla ricerca di un Sé specifico, distinto da quello familiare e sorretto dal sostegno del gruppo dei pari.
Questo il nucleo tematico che sarà affrontato nella Rubrica sul ciclo di vita curata dalla dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, ospite fissa di Radio Time, durante il mese di Giugno 2022, specificatamente Martedì 7,14 e 21 Giugno, a partire dalle ore 12,25.
In particolare lo specialista, concludendo il percorso dedicato alle caratteristiche della fase adolescenziale, si concentrerà sul giovane adulto e sulla prima età adulta, comprendente, quest'ultima, gli anni dai 25 ai 40, allorché il Sé si consolida, le relazioni sentimentali diventano stabili ed emerge il desiderio di generatività e di creazione di un proprio nucleo familiare.
Il periodo segue a quello proprio del giovane adulto, comprendente il periodo dai 18 ai 25 anni, durante il quale il ragazzo acquisisce autonomia fisica e mentale dai propri genitori, una propria identità sessuale stabile e una moralità interiorizzata. Un periodo basilare in cui si esplorano le relazioni intime vivendole come paritarie e con impegno oggettivo e reciproco e si affrontano le scelte lavorative.
Lo specialista, attraverso collegamento Skype, analizzerà i temi sopra citati, fornendo approfondimenti e chiarimenti eventualmente richiesti dagli ascoltatori e telespettatori durante la diretta.
Le puntate della Rubrica sul ciclo di Vita, di cui questi interventi rappresentano il quinto, il sesto, il settimo in ordine cronologico, con il quarto dedicato alla prima e seconda adolescenza, esploreranno l’intero arco di vita, fino alla senescenza, e termineranno a Dicembre 2022.
Radio Time è raggiungibile, per gli interessati e appassionati della tematica, al canale 15 del DT Smart TV, ai link www.radiotime.it e https://www.facebook.com/radiotime94/ ovvero utilizzando l’apposita Applicazione.
Di Angela Ganci. Psicologo, psicoterapeuta e scrittrice
L' adolescenza, delicatissima fase di passaggio verso la maturità dell'età adulta, densa di cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi e contraddistinta dalla ricerca di un Sé specifico, distinto da quello familiare e sorretto dal sostegno del gruppo dei pari. Questo il nucleo tematico che sarà affrontato dalla dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, ospite fissa di Radio Time, Martedì 24 Maggio 2022, a partire dalle ore 12,25. In particolare lo specialista delineerà le prime due fasi dell'adolescenza e il ruolo delle agenzie educative nonché delle moderne tecnologie nella promozione del benessere dell'adolescente, dettagliandole in Prima adolescenza (10-12 anni), fase caratterizzata da un rapido accrescimento somatico e dall'inizio dello sviluppo puberale e Seconda adolescenza (13-15 anni) quando lo sviluppo somatico e puberale si completa, parallelamente alla formazione di un Sé maggiormente strutturato e all'ampliamento delle abilità sociali e delle funzioni cognitive nei termini dello sviluppo del pensiero logico-formale. Lo specialista, attraverso collegamento Skype, analizzerà i temi sopra citati, fornendo approfondimenti e chiarimenti eventualmente richiesti dagli ascoltatori e telespettatori durante la diretta. Le puntate della Rubrica sul ciclo di Vita, di cui questo intervento rappresenta il quarto in ordine cronologico, con il precedente dedicato alla terza infanzia, esploreranno l’intero arco di vita, fino alla senescenza, e termineranno a Dicembre 2022. Radio Time è raggiungibile, per gli interessati e appassionati della tematica, al canale 15 del DT Smart TV, ai link www.radiotime.it e https://www.facebook.com/radiotime94/ ovvero utilizzando l’apposita Applicazione.
di Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, scrittrice
Il 10 giugno 2022 presso la Fondazione Brodbeck di Catania alle ore 18.00 s’inaugura la prima personale catanese dell’artista belga Antonino Triolo dal titolo “Una passeggiata a Catania”, curata dagli studenti del Seminario in Progettazione Curatoriale tenuto dalla dott.ssa Valentina Barbagallo per il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Catania.
L’esposizione presenta una serie di lavori che Triolo ha realizzato, durante il soggiorno nella cittadina etnea, su vari supporti, talvolta improvvisati, raccolti all’interno di una sorta di diario di viaggio che racconta una “passeggiata” immaginaria per le vie di Catania.
Triolo è originario di Gand, cittadina del Belgio settentrionale, dove ha frequentato Kunsthumaniora Sint-Lucas, iscrivendosi al corso di Formazione Visiva e Architettonica. Completato questo primo percorso, si specializza presso la LUCA School of Arts in Disegno e Grafica. Durante il suo terzo anno aderisce al progetto Erasmus per trascorrere un anno a Venezia che gli fornisce numerosi spunti, inoltre, in Italia scopre i pennarelli Giotto Turbocolor che saranno per lui fondamentali per la realizzazione dei suoi lavori. Dopo la laurea prende parte all’Erasmus+ che gli consente di svolgere uno stage con Balloon Project, grazie al quale realizza un libro per il progetto ACINQUE e questa mostra.
Il suo nome tradisce quello che è il suo legame con la Sicilia. Il padre, infatti, è originario di San Michele di Ganzaria, un comune in provincia di Catania e, questo, l’ha inevitabilmente influenzato.
«Attraverso la dimensione dello schizzo, del segno e della stilizzazione – come spiegato all’interno del testo curatorale - Triolo mostra di saper giustapporre il sintetismo e l’horror vacui di cui spesso si serve per rappresentare scenograficamente città e abitanti nelle forme più disparate».
Una passeggiata a Catania sarà visitabile fino al 18 giugno presso la Fondazione Brodbeck, istituzione, situata nel centro storico di Catania, un tempo zona industriale, che ha sede in un complesso che, alla fine dell’Ottocento, fu adibito alla produzione di liquirizia ed alla lavorazione della frutta secca, per poi essere trasformato, durante la Seconda Guerra Mondiale, in presidio militare e, infine, in sede del consorzio agrario. La trasformazione del sito in spazio d’arte ha permesso di creare un ambiente che si presta ad esposizioni e a residenze d’artista ma che, soprattutto, entra in relazione con la realtà sociale. È questa, infatti, la mission della Fondazione, quella di coinvolgere il contesto circostante in un progetto che ha a cuore l’arte contemporanea, come diritto di tutti e mezzo per trasmettere i valori di identità, tutela e inclusione.
Dopo aver seguito le lezioni, volte a fornire conoscenze teoriche e pratiche di progettazione curatoriale, gli studenti dell’Università degli Studi di Catania si sono occupati dell’intera organizzazione della mostra con la supervisione dei fondatori di Balloon Project.
Palermo lì 03.06.2022
Al Presidente dell'ATI di Agrigento, al Presidente della Assemblea dei soci Sindaci di AICA, al Presidente e al CDA di AICA, a tutte le forze sociali e sindacali, agli organi d'informazione.
LETTERA APERTA DEL FORUM SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA E BENI COMUNI
LA GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATIVA DI AICA NON DEVE ESSERE OSTAGGIO DI NESSUNO; OGNUNO FACCIA CON TRASPARENZA LA PROPRIA PARTE PER LA MIGLIORE GESTIONE PUBBLICA.
Registriamo con forte preoccupazione una conflittualità sia tra i Sindaci della ex Provincia di Agrigento che tra gli organismi deputati ad assicurare che la gestione pubblica e partecipativa di AICA, l'Azienda Speciale Consortile di proprietà dei Comuni agrigentini nata dopo il fallimento di Girgenti Acque per le note vicende malavitose e di malagestione legate a quella infausta stagione.
Preoccupazione amplificata da una serie di segnali che sembrano voler prefigurare un fallimento annunciato e, temiamo, auspicato da chi vorrebbe far tornare i privati a lucrare e speculare sul Bene Comune primario. Noi non lo permetteremo!!
Innanzitutto riteniamo gravissimo il fatto che l'Azienda sia ancora priva della figura del Direttore sebbene la nomina sia stata deliberata dall'Assemblea dei Sindaci; sarebbe gravissimo, se rispondesse al vero, che il Direttore nominato non può prendere servizio perchè non ha ricevuto dalla Regione il nulla osta necessario; sarebbe l'ennesimo attacco del Governo Musumeci all'Acqua Pubblica ed al rispetto della legge regionale 19/2015 vigente ricordando a tutti che:
all'art.1 si definisce l'acqua “bene comune pubblico non assoggettabile a finalità lucrative”;
all'art.2 “la legge si prefigge l'obiettivo di definire i principi per la tutela, il governo pubblico e partecipativo della gestione delle acque... e disciplina altresì funzioni e compiti per il governo pubblico del ciclo integrato dell'acqua”;
l'art.4 comma 1 afferma che “la gestione del SII è realizzata senza finalità lucrative”.
Grave, anche alla luce delle sentenze del TAR e del CGA promosse dalla stessa ATI di Agrigento che ha dichiarato illleggittime le tariffazioni di Siciliacque, che tutti gli organi preposti non abbiano ancora dato attuazione, mettendo in campo le azioni necessarie, al comma 5 dell'art.3 che recita: “la gestione dei sistemi acquedottistici relativi al servizio idrico integrato, dei servizi e delle opere idriche di captazione, di accumulo, di potabilizzazione e di adduzione, individuati nel piano regolatore degli acquedotti, è affidata ai gestori del servizio idrico integrato in ciascun Ambito territoriale ottimale, così come individuati al comma 1.” In soldoni significa che Siciliacque deve cedere le reti e gli impianti ad AICA, quindi risparmiare gli 11 milioni di euro per l'acquisto di acqua all'ingrosso.
Riteniamo altrettanto grave la mancata erogazione dele somme del prestito ponte regionale di 10 milioni di euro, che alcuni Comuni si ostinano a non voler girare ad AICA.
Bisonga al più presto che AICA abbia piena operatività gestionale uscendo dall'affitto del ramo d'azienda della fallita Girgenti Acque.
Occorre che la Consulta delle Associazioni, sia costituita al più presto con le caratteristiche proprie degli organismi partecipativi a norma di Statuto e di atto d'indirizzo dell'Assemblea di AICA, con la verifica dei requisiti di coloro che hanno fatto richiesta di parteciparvi, escludendo chi non ha partecipato al processo di ripubblicizzazione. Fuori da meccanismi e logiche di maggioranza e minoranza, ma attraverso il metodo del consenso che consenta di svolgere un ruolo di proposta, vigilanza e controllo a garanzia di una gestione pubblica efficace, efficiente ed economica.
Tutti sono chiamati in causa, ognuno deve assumere la responsabilità che gli compete con la massima responsabilità e trasparenza, attuando la legge vigente e rispondendo esclusivamente agli interessi delle comunità che amministra ed a nessun altro oscuro interesse ancora in campo, perché AICA è un Bene Comune e vigileremo nei confronti di tutti affinché possa dimostrare di poter funzionare al meglio pronti a denunciare ogni malversazione e tentazione di ritorno al passato.
di: Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta, giornalista, scrittrice
Si è tenuto il 16 Giugno scorso, presso la fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli a Palermo, un interessante evento rivolto ai giornalisti proposto come momento di formazione continua obbligatoria per la categoria, incentrato sul tema della giustizia mediatica e della presunzione di innocenza e organizzato dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia in collaborazione con la Camera Penale di Palermo G. Bellavista.
Cosa si intende intanto per presunzione di innocenza?
Nel diritto e nella procedura penale, la presunzione di non colpevolezza è il principio secondo cui un imputato è innocente fino a prova contraria, collegato all’articolo 27, comma 2, della Costituzione italiana afferma che «l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva».
E di colpevolezza e di ruolo del giornalista nel “raccontare” i fatti legati alle indagini, all’arresto o all’assoluzione si è parlato ampiamente all’interno dell’evento, enfatizzando, da più parti, il diritto di cronaca e di pubblica utilità dell’informazione, oltre che quello di tutela della persona e della sua dignità fino a sentenza di colpevolezza.
In particolare Riccardo Lo Verso, redattore presso livesicilia.it e collaboratore con il Corriere della Sera e con il Foglio, che ha aperto il suo intervento con la provocazione Il giornalista è il cattivo?
“Alla luce del fatto che i processi mediatici esistono sicuramente, mi pare improprio assegnare eccessivo potere nelle mani del procuratore della Repubblica, se il fatto è di interesse pubblico, anche perché, se questo paese è cresciuto, lo si deve a personalità quali Pippo Fava che hanno anticipato importanti indagini. Io temo di essere privato della libertà di giornalista e di dover arrivare a bussare come paradosso al citofono del Procuratore, dicendo Procuratore, oggi che notizia abbiamo?”.
Dal canto suo Clelia Maltese, G.I.P. Tribunale di Palermo, Segretario A.N.M. territoriale, mette in evidenza come esistano fatti da riportare che non devono essere per forza di rilevanza penale, come il fatto che è rilevante pubblicamente se un soggetto ha rapporti con un personaggio mafioso, a prescindere dalla rilevanza penale del fatto.
Un punto molto delicato è stato toccato da Enrico Tignini, avvocato della Camera Penale di Palermo, che ha puntualizzato come la giustizia mediatica vada oltre il processo nella misura in cui entrano in gioco altre figure come il complice, magari un soggetto coinvolto suo malgrado e per caso. Senza contare poi il ruolo dei cosiddetti leoni da tastiera che alimentano i talk shows.
Degno di nota l’intervento di Riccardo Arena, giornalista e consigliere nazionale Ordine dei giornalisti, che ha evidenziato, nella lettura di specifici articoli, come talvolta si citi l’età precisa dell’indagato, mentre a volte si resti molto sul vago nell’indicare una folta cerchia di indagati senza nominarli, all’interno di circa 400 possibili persone (dipendenti pubblici).
All’interno della cornice del fornire notizie interessanti per il pubblico infine si sono poste le stimolanti conclusioni dell’avvocato Beniamino Migliucci, presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane.
“Il mio invito conclusivo si fonda sulle seguenti osservazioni. Non si può competere con i social, di questo bisogna prendere atto. Non si può tollerare che le TV intervistino il nonno dell’arrestato con evidenti segni di Alzheimer per sapere che ne pensa del nipote. E ancora, quanto spazio viene dedicato alla sentenza di assoluzione piuttosto che al processo? Dobbiamo evitare a tutti i costi la confusione tra indagine e sentenza; a tal proposito riporto quanto stabilisce l’Europa, ovvero che le informazioni giornalistiche non devono dare l’impressione di colpevolezza fino alla pronuncia di condanna, come deve evidenziarsi nel titolo o nell’occhiello. Anche i gravi indizi di colpevolezza restano pur sempre indizi: non dimentichiamo che l’indagato non può essere presentato come colpevole, solo così si farà un utile servizio pubblico nell’interesse della collettività”.
“Il sequestro effettuato dalla Dia di beni per 20 milioni di euro - tra i quali 13 immobili - a un imprenditore di Palermo attivo nel settore dei surgelati e ritenuto funzionale alla mafia, è un'ottima notizia. Lo Stato c'è e prosegue nella strada segnata da Falcone, quella cioè di utilizzare le piste economiche sia in fase investigativa per arrivare a chi muove i fili, sia in fase repressiva per togliere disponibilità alla criminalità. Ma va fatto un ulteriore passo, e cioè quello di riassegnare i beni confiscati alla società civile, per scopi di pubblica utilità, per attività sociali che possano incidere sul territorio”. Lo afferma Maricetta Tirrito, portavoce del Co.G.I., il Comitato dei collaboratori di Giustizia.
“All'attività investigativa - prosegue - , va affiancata la scelta politica. Il neo sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha preso impegni seri in campagna elettorale riguardo alla lotta alla mafia. Ora è il momento di mettere in pratica le linee guida, a iniziare dalla riallocazione delle risorse un tempo mafiose e oggi a disposizione della città.
Servono dunque - come è nel suo programma elettorale - investimenti sulla città, ma occorre anche tenere alta la guardia su chi li gestirà, chi avrà l'onere e l'onore di servire la città gestendo il processo di assegnazione dei beni confiscati. Va fatta attenzione alle teste di legno, che la mafia storicamente cerca di piazzare per continuare a gestire i propri affari mettendosi il vestito buono.
Servirà uno sforzo particolare del neo sindaco – conclude Tirrito -, che dovrà coniugare l'esigenza di rapidità nell'innescare questo processo con la necessaria attenzione ai curricola e alle storie personali di chi dovrà affiancarlo in questo compito”.
Si terrà dal 30 Settembre al 2 Ottobre 2022, presso il museo diocesano di Napoli, il XVIII° congresso nazionale AIAMC di psicoterapia cognitivo-comportamentale dal titolo "RITORNO AL FUTURO
dal comportamentismo al cognitivismo andata e ritorno".
Un momento di elevato respiro scientifico in cui esperti di estrazione internazionale si confronteranno sui temi più disparati, dall'emergenza pandemica e la sua cura alle problematiche legate alla coppia e agli esordi giovanili delle psicosi.
In occasione dell'evento la Dottoressa Angela Ganci, psicologo psicoterapeuta a orientamento cognitivo-comportamentale, presenterà un lavoro dal titolo "Salute mentale e pandemia: una proposta di rivisitazione delle
strategie di terapia cognitivo- comportamentale (CBT)". I dettagli saranno resi noti non appena disponibile il programma dettagliato dell'evento e resi noti al pubblico.
Si allega locandina provvisoria dell'evento AIAMC 2022.
con questa lettera desidero raggiungere tutti – dopo aver già scritto ai soli vescovi in seguito alla pubblicazione del Motu Proprio Traditionis custodes – per condividere con voi alcune riflessioni sulla Liturgia, dimensione fondamentale per la vita della Chiesa. Il tema è molto vasto e merita un’attenta considerazione in ogni suo aspetto: tuttavia, con questo scritto non intendo trattare la questione in modo esaustivo. Voglio semplicemente offrire alcuni spunti di riflessione per contemplare la bellezza e la verità del celebrare cristiano.
La Liturgia: “oggi” della storia della salvezza
La Liturgia: luogo dell’incontro con Cristo
La Chiesa: sacramento del Corpo di Cristo
Il senso teologico della Liturgia
La Liturgia: antidoto al veleno della mondanità spirituale
Il primo riduce la fede cristiana in un soggettivismo che chiude l’individuo “nell’immanenza della propria ragione o dei suoi sentimenti” (Evangelii gaudium, n. 94).
Il secondo annulla il valore della grazia per confidare solo sulle proprie forze, dando luogo “ad un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare” (Evangelii gaudium, n. 94).
Queste forme distorte del cristianesimo possono avere conseguenze disastrose per la vita della Chiesa.
Riscoprire ogni giorno
la bellezza della verità della celebrazione cristiana
Lo stupore per il mistero pasquale:
parte essenziale dell’atto liturgico
La necessità di una seria e vitale formazione liturgica
«Del resto, questa discussione appassionata e complessa non è stata affatto senza un frutto copioso: infatti quel tema che è stato prima di tutto affrontato, e che in un certo senso nella Chiesa è preminente, tanto per sua natura che per dignità – vogliamo dire la sacra Liturgia – è arrivato a felice conclusione, e viene oggi da Noi con solenne rito promulgato. Per questo motivo il Nostro animo esulta di sincera gioia. In questo fatto ravvisiamo infatti che è stato rispettato il giusto ordine dei valori e dei doveri: in questo modo abbiamo riconosciuto che il posto d’onore va riservato a Dio; che noi come primo dovere siamo tenuti ad innalzare preghiere a Dio; che la sacra Liturgia è la fonte primaria di quel divino scambio nel quale ci viene comunicata la vita di Dio, è la prima scuola del nostro animo, è il primo dono che da noi dev’essere fatto al popolo cristiano, unito a noi nella fede e nell’assiduità alla preghiera; infine, il primo invito all’umanità a sciogliere la sua lingua muta in preghiere sante e sincere ed a sentire quell’ineffabile forza rigeneratrice dell’animo che è insita nel cantare con noi le lodi di Dio e nella speranza degli uomini, per Gesù Cristo e nello Spirito Santo». [7]
La non accoglienza della riforma, come pure una sua superficiale comprensione, ci distoglie dall’impegno di trovare le risposte alla domanda che torno a ripetere: come crescere nella capacità di vivere in pienezza l’azione liturgica? Come continuare a stupirci di ciò che nella celebrazione accade sotto i nostri occhi? Abbiamo bisogno di una seria e vitale formazione liturgica.
Non abbiamo più lo sguardo di san Francesco che guardava il sole – che chiamava fratello perché così lo sentiva – lo vedeva bellu e radiante cum grande splendore, e, pieno di stupore, cantava: de te Altissimu, porta significatione. [14] L’aver perso la capacità di comprendere il valore simbolico del corpo e di ogni creatura rende il linguaggio simbolico della Liturgia quasi inaccessibile all’uomo moderno. Non si tratta, tuttavia, di rinunciare a tale linguaggio: non è possibile rinunciarvi perché è ciò che la Santissima Trinità ha scelto per raggiungerci nella carne del Verbo. Si tratta, piuttosto, di recuperare la capacità di porre e di comprendere i simboli della Liturgia. Non dobbiamo disperare, perché nell’uomo questa dimensione, come ho appena detto, è costitutiva e, nonostante i mali del materialismo e dello spiritualismo – entrambi negazione dell’unità corpo e anima – è sempre pronta a riemergere, come ogni verità.
Ars celebrandi
Anzitutto la comprensione del dinamismo che descrive la Liturgia. Il momento dell’azione celebrativa è il luogo nel quale attraverso il memoriale si fa presente il mistero pasquale perché i battezzati, in forza della loro partecipazione, possano farne esperienza nella loro vita: senza questa comprensione facilmente si cade nell’esteriorismo (più o meno raffinato) e nel rubricismo (più o meno rigido).
Occorre, poi, conoscere come lo Spirito Santo agisce in ogni celebrazione: l’arte del celebrare deve essere in sintonia con l’azione dello Spirito. Solo così sarà libera da soggettivismi, che sono il frutto del prevalere di sensibilità individuali, e da culturalismi, che sono acquisizioni acritiche di elementi culturali che non hanno nulla a che vedere da un corretto processo di inculturazione.
È necessario, infine, conoscere le dinamiche del linguaggio simbolico, la sua peculiarità, la sua efficacia.
Non siede su di un trono [18] perché il Signore regna con l’umiltà di chi serve.
Non ruba la centralità all’altare, segno di Cristo dal cui fianco squarciato scaturirono l’acqua e il sangue fonte dei sacramenti della Chiesa, e centro della nostra lode e del comune rendimento di grazie. [19]
Accostandosi all’altare per l’offerta il presbitero è educato all’umiltà e al pentimento dalle parole: «Umili e pentiti accoglici, o Signore: ti sia gradito il nostro sacrificio che oggi si compie dinanzi a te». [20]
Non può presumere di se stesso per il ministero a Lui affidato perché la Liturgia lo invita a chiedere di essere purificato, nel segno dell’acqua: «Lavami, o Signore, dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro». [21]
Le parole che la liturgia mette sulle sue labbra hanno contenuti, diversi che chiedono specifiche tonalità: per l’importanza di queste parole al presbitero è chiesta una vera ars dicendi. Esse danno forma ai suoi sentimenti interiori, ora nella supplica al Padre a nome dell’assemblea, ora nell’esortazione rivolta all’assemblea, ora nell’acclamazione ad una sola voce con tutta l’assemblea.
Con la preghiera eucaristica – nella quale anche tutti i battezzati partecipano ascoltando con riverenza e silenzio e intervenendo con le acclamazioni [22] – chi presiede ha la forza, a nome di tutto il popolo santo, di ricordare al Padre l’offerta del Figlio suo nell’ultima Cena, perché quel dono immenso si renda nuovamente presente sull’altare. A quell’offerta partecipa con l’offerta di se stesso. Il presbitero non può narrare al Padre l’ultima Cena senza esserne partecipe. Non può dire: «Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi», e non vivere lo stesso desiderio di offrire il proprio corpo, la propria vita per il popolo a lui affidato. È ciò che avviene nell’esercizio del suo ministero.
Da tutto questo, e da molto altro, il presbitero viene continuamente formato nell’azione celebrativa.
* * *
Tutta questa ricchezza non è lontana da noi: è nelle nostre chiese, nelle nostre feste cristiane, nella centralità della domenica, nella forza dei sacramenti che celebriamo. La vita cristiana è un continuo cammino di crescita: siamo chiamati a lasciarci formare con gioia e nella comunione.
Abbandoniamo le polemiche per ascoltare insieme che cosa lo Spirito dice alla Chiesa, custodiamo la comunione, continuiamo a stupirci per la bellezza della Liturgia. Ci è stata donata la Pasqua, lasciamoci custodire dal desiderio che il Signore continua ad avere di poterla mangiare con noi. Sotto lo sguardo di Maria, Madre della Chiesa.
Dato a Roma, presso San Giovanni in Laterano, il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, dell’anno 2022, decimo del mio pontificato.
FRANCESCO
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Tutta l’umanità trepidi, l’universo intero tremi e il cielo esulti,
quando sull’altare, nella mano del sacerdote,
è presente Cristo, il Figlio del Dio vivo.
O ammirabile altezza e stupenda degnazione!
O umiltà sublime! O sublimità umile,
che il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio,
si umili a tal punto da nascondersi, per la nostra salvezza,
sotto poca apparenza di pane!
Guardate, fratelli, l’umiltà di Dio,
e aprite davanti a Lui i vostri cuori;
umiliatevi anche voi, perché siate da Lui esaltati.
Nulla, dunque, di voi trattenete per voi,
affinché tutti e per intero vi accolga Colui che tutto a voi si offre.
San Francesco d’Assisi
Lettera a tutto l’Ordine II, 26-29
Al via la quinta edizione di “Terrasini in love" con "Tra-mà-re". La rassegna culturale è dedicata, anche quest'anno, all'amore per il mare.
L'evento, curato dall'A.P.S. WHATS’ ART & KOKALO GROUP, si amplifica con tante attività che si articoleranno, dal 9 al 17 luglio 2022, attorno ad una mostra d’arte contemporanea.
Al Museo Regionale, Palazzo d'Aumale di Terrasini, infatti, protagonisti saranno tanti artisti italiani e internazionali selezionati e non solo.
Tra sfilata di abiti creativi, estemporanee, presentazioni di libri e performance, grandi e piccini potranno partecipare a tanti tipi di laboratori/workshop creativi ed educativi e a diverse attività naturalistiche all'aperto.
IL TEMA
Dalla trama del mare al tessuto degli uomini, Tra-mà-re ha come focus la valorizzazione del patrimonio naturale che ci circonda e non solo.
"Attraverso l'arte, la Whats’Art & Kokalo group vuole attivare una catena di formazione legata all’ecosostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Inoltre esorta al recupero di tutte quelle tradizioni culturali legate al mare".
A spiegarlo è il direttivo dell'associazione che aggiunge: "Con Tra-mà-re abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione rivolta anche ai giovani, grazie alla partecipazione dei nostri partner, su tutte quelle problematiche riconducibili al mare".
IL PROGRAMMA
Sabato 9 luglio
Ore 18.30 – Vernissage e presentazione degli artisti e del tema dell’evento.
Ore 21.00 – "L’Eco moda incontra l'arte", una sfilata di abiti creativi d’autore e performance di danza artistica a cura della scuola “Tersicore’s”.
Martedì 12 luglio
Ore 10.30/ 12.30 - “La scatola del Mare: biologia marina, descrizione dell’impatto delle plastiche in mare”, curata da Marevivo, sempre a Palazzo d'Aumale di Terrasini.
Ore 17.00/ 19.00 - Attività educative dedicate alle famiglie presso la R.N.O. “ Capo Rama” Terrasini a cura del WWF Italia ente gestore R.N.O.
Mercoledì 13 luglio
“La trama dello scrittore”: presentazione di libri che si terrà sempre a Palazzo d'Aumale.
10.00/13.00 - Corso di scrittura creativa e presentazione del libro “Gramigna storie di gente di Sicilia", a cura della scrittrice Sandra Guddo.
16.00/17.30 - Laboratorio di scrittura per bambini curato dalla scrittrice Giovanna Fileccia, ispirato alla fiaba illustrata “Aneris piccola sirena ribelle”.
17.30 - Le scrittrici Sandra Guddo, Giovanna Fileccia e Natalia Re presentanoi libri: “Gramigna storie di gente di Sicilia”; La Fiaba “Aneris piccola Sirena ribelle”; “Regine Inside, Autodeterminarsi al tempo della rivoluzione green”. A seguire Valentina Giua, invece, presenterà il suo canzoniere di poesie dal titolo “La sognatrice con le trecce”. Seguiranno interventi poetici del gruppo Movimento Rinascimento Poetico di Paolo Gambi.
Giovedì 14 luglio
10.30/12.30 - Installazione, “La grande onda “laboratorio creativo a cura dell’associazione What’s Art & Kokalo group.
17.00/19.00 - “Muovere i fili”, un'attività ludico creativa a cura dell’Associazione Marionettistica Popolare Siciliana a Palazzo d'Aumale a Terrasini.
Venerdì 15 luglio
10.30/12.30 -"Le meravigliose Potenzialità della Posidonia Oceanica”, altra attività ludico didattica a cura dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
19.00: Passeggiata al tramonto presso la R.N.O. “Capo Rama Terrasini” a cura del WWF Italia ente gestore R.N.O..
Sabato 16 luglio
10.30/12.30 - secondo appuntamento con il laboratorio “La grande onda".
17.00 – "Happening or starting now": un pomeriggio dedicato a performance artistiche e musicali con degustazione di dolci.
Domenica 17 luglio
17.30 – "Il mare: gestione e sostenibilità" a finissage della mostra Tra-mà-re il seminario tematico con ospiti e Partner del Progetto guidato dalla giornalista Giorgia Görner Enrile.
21.00 – Performance musicale a cura del pianista Simon Cipolla.